Come scegliere la yogurtiera
Lo yogurt non è solo un alimento sano da mangiare a colazione o come spuntino, ma è anche un ingrediente che si presta per essere usato in ricette dolci e salate appartenenti a diverse culture gastronomiche. Se poi lo yogurt è stato fatto in casa scegliendo con cura gli ingredienti, il gusto e la soddisfazione sono ancora maggiori. Per farlo, da diversi anni sono disponibili strumenti appositi, le yogurtiere elettriche, che oltre a permettere di scegliere e dosare personalmente gli ingredienti (in particolare gli zuccheri), consentono anche di risparmiare sui costi di un alimento che, se acquistato con regolarità, può rappresentare una spesa abbastanza significativa.
Ma come funziona esattamente una yogurtiera? Si tratta di fatto di una specie di “incubatrice” che serve a tenere i batteri dello yogurt al caldo per farli proliferare. Il processo richiede qualche ora e per tutto questo tempo la yogurtiera deve mantenere una temperatura costante che si aggira intorno ai 40 °C.Sul mercato sono disponibili diversi modelli di yogurtiera elettrica e nei prossimi paragrafi analizzeremo quali fattori prendere in considerazione nella scelta del prodotto che fa al caso vostro.
Tipologia
Non tutte le yogurtiere hanno le stesse caratteristiche ed è bene capire quale tipo sia più adeguato alle proprie esigenze. Possiamo dunque individuare due tipologie di yogurtiera, quella a caraffa e quella a vasetti. Vediamole nel dettaglio.
Yogurtiera a caraffa
Le prime sono costituite semplicemente da due cestelli: uno, più piccolo, all’interno del quale vanno versati gli ingredienti, e il secondo, più grande, che serve a creare una camera d’aria calda intorno al primo per far fermentare i batteri. Questo tipo di yogurtiera ha il vantaggio di occupare poco spazio in cucina, ma non consente di porzionare lo yogurt prodotto e di preparare più gusti in una sola sessione.
Yogurtiera a vasetti
Le yogurtiere a vasetti sono quelle più diffuse e hanno di solito un ingombro maggiore. Sono costituite da un vassoio chiuso da un coperchio, in cui vengono alloggiati diversi vasetti. In questo modo non solo si può scegliere comodamente quante dosi di yogurt preparare per volta, ma è anche possibile preparare diversi gusti contemporaneamente. Una volta finito basta richiudere i vasetti con i loro coperchi e questi sono pronti per essere riposti in frigo.
Segnaliamo anche che la maggior parte delle yogurtiere comprende in dotazione vasetti tutti della stessa misura, mentre altre prevedono contenitori di diverse capienze in modo da poter scegliere la quantità di yogurt che si vuole preparare di volta in volta.Prestazioni
Una volta scelta la tipologia più adatta alle vostre esigenze sarà utile dare un’occhiata alle prestazioni della yogurtiera, tuttavia non riteniamo questo fattore un criterio di scelta determinante, dal momento che la maggior parte dei modelli in commercio presentano valori simili per quanto riguarda i due parametri importanti da considerare, la potenza e il tempo di preparazione.
Potenza
Il principale compito di una yogurtiera è quello di mantenere per diverse ore una temperatura di circa 40 °C in modo che i fermenti lattici possano avviare la fermentazione. Per questo motivo questi apparecchi hanno di solito un wattaggio basso, compreso tra i 15 e i 40 W, che consente di mantenere i consumi e i costi in bolletta contenuti.
Tempo di preparazione
Anche i tempi di preparazione sono abbastanza standardizzati, in quanto la fermentazione richiede comunque un tempo definito. In media, lo yogurt raggiunge la giusta consistenza in un tempo fra le 8 e le 12 ore.
Funzioni
Come abbiamo visto, i tempi di preparazione dello yogurt sono piuttosto lunghi ed è impensabile che durante tutte queste ore si possa monitorare costantemente il processo di fermentazione. Per questo motivo molte yogurtiere elettriche hanno funzioni accessorie che consentono di dedicarsi ad altro mentre il latte si trasforma in yogurt.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali funzioni presenti su una yogurtiera.Autospegnimento
Questa è sicuramente la funzione che non dovrebbe mai mancare in nessuna yogurtiera, tuttavia molti modelli di fascia medio-bassa non ne sono dotati. Un modello sprovvisto di spegnimento automatico obbliga a spegnere manualmente la macchina allo scadere del tempo di lavorazione (tramite il tasto on/off oppure staccando la spina), con il rischio che, dimenticandosi di farlo, la fermentazione vada avanti troppo a lungo. La funzione di autospegnimento consente invece di non doversi preoccupare minimamente della preparazione, perché è la yogurtiera stessa a spegnersi al momento opportuno. In alcuni modelli è presente anche un segnale acustico che avvisa quando la preparazione è giunta al termine.
Timer
La funzione di autospegnimento è solitamente legata alla presenza di un timer, che una volta impostato fa in modo che la macchina si spenga allo scadere del tempo di lavorazione. Il timer offre anche il vantaggio di poter controllare quanto tempo manchi alla fine della preparazione, in modo da evitare che lo yogurt, una volta pronto, rimanga troppe ore fuori dal frigo. Quando è presente, il timer si può impostare o visualizzare attraverso un apposito display, che nei modelli più avanzati consente anche di impostare altre funzioni o programmi.
Selezione della temperatura
Le yogurtiere di ultima generazione permettono di selezionare la temperatura per ottenere uno yogurt più o meno denso in base ai propri gusti. In alcuni modelli la selezione avviene manualmente, ovvero scegliendo la temperatura esatta in un ventaglio che può andare da 25 a 45 °C. In altri modelli sono invece presenti diversi livelli: si va da un minimo di due, il più basso dei quali può servire (se indicato dal produttore) alla preparazione del formaggio spalmabile, fino a un massimo di cinque.
Programmi automatici
Anche questa caratteristica è presente solo nei modelli più evoluti e in qualche modo si sostituisce alla selezione della temperatura. Sono infatti disponibili programmi preimpostati per preparazioni particolari, come ad esempio yogurt vegetale o vegano, yogurt da bere o yogurt greco. Selezionando un programma specifico, la macchina imposta automaticamente la temperatura e il tempo necessari per realizzare la ricetta.
Alcune yogurtiere prodotte in Asia hanno poi dei programmi specifici per la preparazione del kimchi (verdure fermentate della tradizione coreana), del natto (fagioli fermentati tipici del Giappone), dei sottaceti e perfino del vino di riso.
Struttura
Anche la struttura di una yogurtiera elettrica può avere una serie di caratteristiche tali da renderla più o meno pratica e idonea al tipo di utilizzo che se ne voglia fare. Innanzitutto bisogna prestare attenzione al peso e alle dimensioni, in modo da verificare che esista uno spazio adeguato in cucina dove riporla senza danneggiarla e che non sia troppo pesante da spostare.
Coperchio
A parte queste caratteristiche generiche, ce ne sono altre più specifiche della yogurtiera. Ad esempio, è bene non trascurare il coperchio. Come prima cosa è bene osservare se il modello che si intende acquistare abbia un coperchio trasparente o meno: nel primo caso infatti sarà possibile osservare la fermentazione e controllare di tanto in tanto che tutto si stia svolgendo correttamente, nel secondo invece potrete vedere il prodotto finito solo a incubazione terminata, poiché non è assolutamente consigliabile durante questo processo aprire la yogurtiera.
Vano per tappi
Nel caso delle yogurtiere a vasetti, un’altra caratteristica del coperchio può rivelarsi molto pratica, ovvero la presenza di un vano dove riporre i tappi dei vasetti. Durante la preparazione i vasetti vanno infatti lasciati aperti e i tappi vanno messi da parte. Per evitare che cadano inavvertitamente, che vadano persi o semplicemente che vengano utilizzati per altri contenitori, alcune yogurtiere hanno un vano dove riporli quando inutilizzati. Spesso il vano si trova proprio nel coperchio.
Capacità
Normalmente lo yogurt fatto in casa può resistere in frigo per circa una settimana, al massimo dieci giorni. Per non creare sprechi e non trovarsi a buttar via lo yogurt in eccesso, è sempre bene calcolare in anticipo in quanto tempo verrà consumato, in modo da produrne una quantità adeguata.
Per questo motivo nella scelta della yogurtiera è anche bene considerarne la capacità, ovvero la quantità di yogurt che sia in grado di produrre per ciclo e, nel caso di una yogurtiera a vasetti, anche la capacità degli stessi. In media, le yogurtiere di entrambe le tipologie hanno una capacità di 1 l di yogurt, quindi circa 8 porzioni da supermercato. Invece, i vasetti forniti in dotazione con la yogurtiera hanno di solito una capacità leggermente maggiore, di circa 150 g. Alcune, inoltre, possono avere addirittura un set di vasetti di diverse capacità in modo da poter variare le dosi.
Ricordiamo che per evitare la formazione di muffe è importante osservare la massima igiene durante la preparazione e la conservazione dello yogurt. In questo senso, anche il fatto di non avere un solo cestello da aprire e chiudere ogni volta, ma diversi contenitori monodose, aiuta a mantenere lo yogurt fresco e sano.
Materiali
Non c’è una grossa varietà nei materiali costruttivi di una yogurtiera. Per quanto riguarda i vasetti, invece, il materiale utilizzato è il vetro, poiché può essere lavato facilmente in lavastoviglie e ha un tempo di deterioramento decisamente superiore alla plastica.
I tappi sono generalmente in plastica, anche se va detto che i modelli migliori hanno coperchi in silicone, che consentono di sigillare meglio lo yogurt allungandone la deperibilità.Per quanto riguarda invece la sicurezza dei materiali, molti consumatori si domandano se le yogurtiere con parti in plastica siano prive di BPA. Normalmente, per essere venduti sul nostro mercato i prodotti di questo genere devono essere realizzati con plastica per alimenti, quindi acquistando un modello di un marchio conosciuto sarete certi di portarvi a casa un prodotto sicuro, anche quando il produttore non riporti espressamente la dicitura “BPA-free”.
Accessori
Gli accessori non sempre sono presenti in una yogurtiera, ma talvolta, specialmente nei modelli più costosi e versatili, si rendono pressoché indispensabili.
Facciamo presente che in genere le yogurtiere a vasetti hanno un numero maggiore di accessori rispetto a quelle a caraffa. Partendo da queste ultime, un accessorio che dovrebbe essere sempre incluso è il coperchio, anch’esso possibilmente trasparente, per il cestello interno. Abbiamo visto infatti che è importante conservare lo yogurt in maniera appropriata affinché non vada a male e non si formino muffe, e un coperchio specifico che consenta di riporre il cestello direttamente in frigorifero senza travasare lo yogurt rende il processo sicuramente più igienico.
In secondo luogo, anche la struttura del vasetto ha la sua importanza: alcuni produttori preferiscono dotare la yogurtiera di vasetti tutti della medesima capacità, altri invece includono vasetti più piccoli o più grandi, in modo da poter porzionare con più libertà lo yogurt.
Persino il tappo dei vasetti può essere più o meno curato, grazie alla presenza o meno di un datario per segnare la data di scadenza o di produzione, oppure di una superficie simile a quella delle lavagnette magnetiche per scrivere e cancellare date e gusti.Alcuni modelli possono anche avere degli appositi cestelli per produrre lo yogurt greco. Infine, importantissima in quei modelli che consentono di preparare anche formaggi freschi è la presenza di fuscelle, ovvero dei vasetti bucherellati che lasciano fuoriuscire l’acqua in eccesso, senza i quali non è possibile sfruttare questa funzione.
Le domande più frequenti sulla yogurtiera
Quanto costa una yogurtiera?
Le yogurtiere sono prodotti abbastanza economici, con un prezzo che va dai 20 ai 150 €. All’interno di questo ventaglio è possibile fare una distinzione fra yogurtiere di fascia di prezzo bassa, con un costo che vai dai 20 € circa ai 40, una fascia di prezzo intermedia, dai 40 ai 100 €, e una fascia di prezzo alta, superiore ai 100 €.
In genere ciò che fa aumentare molto il prezzo è la possibilità di preparare formaggi freschi, perché questo tipo di preparazione richiede un wattaggio più alto e degli accessori specifici.
La fascia di prezzo bassa è invece occupata principalmente dalle yogurtiere a caraffa, in quanto il numero di componenti è decisamente inferiore, mancando, ad esempio, i vasetti.
Si risparmia davvero con la yogurtiera?
Per fare un chilo di yogurt serve circa un litro di latte: considerato che il prezzo medio di un litro di latte intero è di poco superiore a 1 €, basta confrontare questa cifra con quella dello yogurt di produzione industriale. Lo yogurt bianco ha un costo al chilo minimo di circa 2,50 €, ma in molti casi ben superiore ai 3 €, e questo prezzo può facilmente raddoppiare nel caso dello yogurt greco. Naturalmente, producendo un chilo di yogurt alla volta, si è costretti a consumarlo entro massimo 10 giorni e c’è sempre il rischio di dover gettare via i vasetti non consumati, mentre quelli di produzione industriale possono rimanere sigillati fino al momento in cui li si mangia.
Al costo del latte bisogna aggiungere quello dei fermenti lattici e di eventuali ingredienti per produrre gusti particolari, come quelli a base di frutta, perciò in definitiva il risparmio finale potrebbe non essere molto significativo.
Cosa serve per fare lo yogurt con la yogurtiera?
Per fare lo yogurt in casa servono due ingredienti: il latte e i fermenti.
Per quanto riguarda il latte, il più indicato è il latte intero pastorizzato, infatti il maggiore contenuto di materia grassa influisce sulla compattezza del composto finale, ma anche sul sapore. Il latte parzialmente scremato è invece più indicato per gli yogurt liquidi. Se utilizzate il latte fresco, è consigliabile farlo prima bollire e poi lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente.
Per ottenere invece lo yogurt vegetale, potete utilizzare il latte vegetale che più preferite, tuttavia vi consigliamo di optare per un prodotto che abbia circa il 2% di grassi, come quello di soia, in modo da ottenere uno yogurt non troppo liquido.
Per quanto riguarda i fermenti lattici, l’opzione più semplice è quella di acquistare uno yogurt al naturale, che contiene già fermenti, e di mischiarlo con il latte. In alternativa, è possibile acquistare dei fermenti lattici vivi liofilizzati o secchi, utilizzandoli secondo le istruzioni fornite. Una bustina è sufficiente per produrre un chilo di yogurt ed è possibile acquistarle in confezioni multiple in farmacia.
Cosa usare al posto della yogurtiera?
A differenza di quanto si possa pensare, la yogurtiera non è l’unico elettrodomestico con cui si possa preparare lo yogurt in casa. Il metodo più economico è sicuramente il forno da incasso, dato che praticamente tutti ne hanno già uno. Dato che lo yogurt ha bisogno di temperature attorno ai 40 °C per fermentare, bisogna accendere il forno alla temperatura minima e poi spegnerlo, lasciando accesa solo la luce interna. È però un procedimento che non assicura una temperatura costante e che idealmente prevede l’uso di un termometro da cucina. Inoltre, la fermentazione può richiedere anche più di 12 ore, il che vuol dire che in questo intervallo di tempo non si possa utilizzare il forno per cuocere altri alimenti.
Altri strumenti che non nascono con la funzione principale di realizzare lo yogurt, ma permettono questa preparazione, possono essere i forni a microonde, le multicooker e le macchine del pane, purché acquistiate un modello dotato di questo particolare programma di cottura.
Quali sono le migliori marche di yogurtiera?
Anche se è difficile trovare delle marche specializzate esclusivamente nella produzione di yogurtiere, tra i principali produttori di piccoli elettrodomestici ce ne sono diversi che producano anche questi apparecchi. Fra i brand consigliati troviamo Severin, Girmi e Ariete, con diverse yogurtiere di fascia medio-bassa, mentre in una fascia di prezzo più alta troviamo Moulinex, Rommelsbacher e Cuisinart.
Quale yogurtiera ha la temperatura regolabile?
La funzione di regolazione della temperatura è molto rara da trovare su una yogurtiera, dal momento che lo yogurt ha sempre bisogno di una temperatura di circa 38 °C per fermentare. Tuttavia esistono anche modelli più avanzati (e di conseguenza più costosi) che permettono di impostare anche temperature diverse. Ne è un esempio la Rommelsbacher JG 80 Jona, che consente di selezionare 30 °C per fare il formaggio fresco, 38 °C per lo yogurt vegano o senza lattosio e 42 °C per quello naturale.
Ho letto che la yogurtiera coi vasetti raggiunge, sulla base, una temperatura ben più alta dei 40c°, questo impedirebbe la fermentazione. è vero?
Nei modelli di buona qualità non dovrebbe esserci questo problema.
Vorrei sapere se con tutti i modelli si puo’ fare lo yogurt con il latte di riso o di avena e dove si possono trovare i lattobacilli secchi necessari,
Sì, si può fare con tutti i modelli, basta utilizzare dei fermenti lattici o un cucchiaino di yogurt come starter (utilizzando il latte vegetale però il risultato rimane più liquido). I fermenti si possono trovare sia in farmacia che in alcuni supermercati.