I migliori whisky Nikka
Il whisky giapponese è diventato incredibilmente popolare negli ultimi anni, portando a una scarsità di bottiglie e a un aumento vertiginoso dei prezzi. Tra i whisky giapponesi più ricercati ci sono quelli di Nikka, una distilleria che ha fatto la storia di questa bevanda assieme alla rivale Suntory.
Se anche voi avete sentito parlare di questo marchio e siete alla ricerca di un whisky Nikka, abbiamo scelto per voi le 5 migliori etichette reperibili sul nostro mercato. È necessario però precisare che da qualche anno, per soddisfare la domanda dei mercati occidentali, le principali distillerie giapponesi, inclusa Nikka, hanno iniziato ad offrire anche dei whisky cosiddetti “NAS” (no age statement, nessuna dichiarazione d’età), risultato di blend di annate diverse, oppure whisky non distillati sul suolo giapponese. Questo spiega perché nella nostra classifica non troverete dei whisky “da collezione”, come ad esempio quello che celebra i 90 anni della fondazione di Nikka, di cui meno di 1000 bottiglie sono riservate all’Europa a un prezzo superiore ai 2000 € l’una. Troverete invece delle bottiglie dal prezzo più accessibile, che sono comunque delle ottime espressioni dell’arte della distillazione in Giappone.
I whisky giapponesi
Al fondatore di Nikka, Masataka Taketsuru, si deve l’importazione delle tecniche di produzione dello scotch whisky in Giappone. Dopo aver studiato il processo di distillazione di questa pregiata bevanda, aprì infatti la prima distilleria di whisky in Giappone nel 1923 assieme al suo socio Kotobukiya. Circa 10 anni dopo, la partnership si sciolse e Taketsuru aprì la distilleria Nikka sull’isola di Hokkaido, mentre il suo partner fondò Suntory, con cui Nikka continua tuttora a spartirsi la quasi totalità del mercato.
Nel corso della sua storia, Nikka ha continuato a fondere le tradizionali tecniche scozzesi di produzione del whisky con la precisione e l’innovazione giapponese, dando vita a una gamma di whisky variegata e apprezzata in tutto il mondo. Vediamone alcuni esempi.
Nikka Yoichi Single Malt
Questo single malt, ovvero whisky d’orzo maltato prodotto in una sola distilleria e in alambicco discontinuo, proviene dalla distilleria originale di Yoichi, la prima ad essere aperta da Nikka nel 1934 e scelta dal fondatore per le condizioni ambientali molto simili a quelle scozzesi. È stato lanciato nel 2016 e appartiene ai whisky torbati, perciò dovrete essere sicuri di apprezzare questo particolare sentore prima di investire nell’acquisto di una bottiglia.
La produzione dello Yoichi Single Malt rispetta tutti i requisiti necessari per ottenere la dicitura di whisky giapponese. In etichetta non è presente l’anno di invecchiamento, ma sappiamo che si tratta di un blend di diversi whisky distillati a Yoichi e che viene maturato in botti di sherry. Le note di torba e di fumo sono evidenti ma raffinate, ma all’assaggio trovano spazio anche piacevoli note di frutta matura.
Lo consigliamo agli estimatori del whisky, in particolare di quelli torbati, ma non a chi si sta avvicinando a questa bevanda. Sorseggiatelo liscio o mixatelo con soda e ghiaccio per un highball dal sapore intenso.
Nikka Whisky From the Barrel
Il whisky più famoso di questa lista è Nikka From the Barrel, venduto per la prima volta nel 1985 e conosciuto per il suo gusto ricco e l’alta gradazione (51,4%), che ne aumenta la complessità. Anche la bottiglia è tra le più riconoscibili del settore.
From the Barrel è un blended whisky che viene creato unendo più di 100 lotti diversi di whisky di malto e di altri cereali precedentemente invecchiati in botti ex bourbon e sherry, inclusi single malt delle distillerie di Yoichi e Miyagikyo. Questo blend viene suggellato da un “matrimonio” (come viene definito dal produttore) in botti di rovere per altri 3-6 mesi, un periodo di maturazione che permette di dare vita a un profilo gustativo equilibrato e complesso.
Nikka From the Barrel ha note delicate di vaniglia, caramello e scorza d’arancia. È ottimo per preparare l’Old Fashioned ma ha abbastanza carattere per essere gustato liscio o con ghiaccio.
Nikka Whisky Coffey Grain
Un altro prodotto di punta di Nikka è il Coffey Grain, che prende il nome da Aeneas Coffey, l’inventore dell’alambicco continuo, di cui Taketsuru importò due esemplari dalla Scozia. Questi alambicchi tradizionali non sono facili da usare, tuttavia conservano gli aromi del distillato e permettono di creare una consistenza molto particolare. Nikka Coffey Grain viene prodotto principalmente con il mais anziché con l’orzo utilizzato per i single malt, che è comunque presente in piccole percentuali. Questo conferisce al whisky una consistenza cremosa e una dolcezza che dovrebbe piacere agli appassionati di bourbon.
Lanciato nel 2012, non se ne conosce l’età esatta di invecchiamento, però si sa che è un whisky 100% giapponese essendo stato prodotto interamente sul territorio. Al palato è dolce con sentori di vaniglia, caramello e biscotti, e note fruttate di melone, pompelmo e arancia. È abbastanza versatile da essere sorseggiato o miscelato nei cocktail, e ha un buon rapporto qualità-prezzo.
Nikka Miyagikyo Single Malt
Un altro single malt NAS, nato quando le scorte di whisky Nikka d’annata hanno iniziato a scarseggiare, è quello prodotto a Miyagikyo, la seconda distilleria aperta da Taketsuru nella valle a ovest di Sendai. Anche questo, come il single malt di Yoichi, è un whisky 100% giapponese ed è stato introdotto sul mercato nel 2016, ovvero subito dopo che il marchio ha interrotto la produzione di whisky con dichiarazione d’età.
Se vi piacciono i single malt, quindi i whisky a base di orzo, ma non amate le note intense della torba, quello di Miyagikyo è da preferire a quello di Yoichi. Viene prodotto con whisky di varie età e invecchiato in botti prevalentemente ex sherry. Ha un carattere delicato e fruttato, in cui si avvertono sentori di fumo, ma meno rispetto allo Yoichi. Consigliamo di gustarlo on the rocks oppure come sono consueti fare i giapponesi, in un highball (haibōru) con acqua gassata e ghiaccio.
Nikka Days
Nikka Days non è un whisky pregiato da consumare nelle occasioni speciali, bensì è stato concepito come un “whisky for every day”, cioè da bere ogni giorno. Ne deriva quindi che non è un distillato troppo costoso o complesso, né troppo alcolico, con una gradazione che non supera il 40%. Questa differenza si avverte soprattutto se lo si confronta con l’altro blended whisky del marchio, il Nikka From the Barrel.
Viene ottenuto da una miscela di malti leggermente torbati provenienti dalle distillerie di Yoichi e Miyagikyo, e whisky più morbidi ottenuti da altri cereali. L’uso dei single malt nel blend lo rende un whisky leggermente torbato, in cui però i sapori fruttati e maltati sono bilanciati delicatamente. Morbido e cremoso, può essere degustato liscio o in ghiaccio se si amano i whisky leggeri, ma Nikka Days dà il meglio di sé negli highball o nei cocktail.
Domande frequenti sui whisky Nikka
Meglio i whisky Nikka o Suntory?
I due giganti del whisky giapponese hanno un catalogo molto variegato e puntano entrambi su metodi di produzione rigorosi e prodotti di prima qualità. È perciò impossibile affermare che uno sia meglio dell’altro. La scelta può dipendere solo dalle preferenze individuali: chi cerca un whisky più leggero e floreale potrebbe preferire Suntory con i suoi Hibiki, Yamazaki e Hakushu, mentre chi preferisce un profilo più audace e complesso potrebbe optare per il celebre Nikka From the Barrell, oppure per i single malt di Nikka come lo Yoichi e il Miyagikyo.
Come bere il whisky Nikka?
I whisky Nikka dal profilo più ricco, come i due single malt, Taketsuru Pure Malt, Coffey Grain e From the Barrell, dovrebbero essere degustati lisci oppure in ghiaccio (soprattutto l’ultimo, con la sua gradazione elevata) per poterne apprezzare al meglio l’aroma e il gusto. Lo stesso vale per i whisky con dichiarazione d’età, ancora più pregiati, ma dovrete avere la fortuna di accaparrarvi una bottiglia. Whisky più leggeri come Nikka Days e Super Nikka sono invece la base perfetta per un highball giapponese, con soda, limone e tanto ghiaccio.