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I migliori videocitofoni del 2024

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Dati tecnici

Tipologia

Ibrido o Wi-Fi

Cablato monofamiliare

Ibrido o Wi-Fi

Cablato monofamiliare

Cablato monofamiliare

Videocamera

960 p, 160°

1.080 p, 180°

1000 TVL (720 x 576 px), 120°

720 p, 70°

Visione notturna

Infrarossi

Infrarossi

A colori

Infrarossi

Sensore di movimento

Display

4,3"

7"

4,3"

App smartphone

Archiviazione

Cablaggio

2 fili/batteria

2 fili

2 fili/batteria

2 fili

2 fili

Resistenza

Certificata IPX4

Certificata IP30

Non certificata

Certificata IP44 e IK07

IP54

Punti forti

Opzione microfono con filtro rumori

Non necessita di app o altro

Batteria ricaricabile

Espandibile con altri accessori

Design curato

Archiviazione e servizi gratuiti

Schermo 480 x 272 px

Allarme sirena dissuasore integrato

Monitor di grandi dimensioni

Installazione facile

Inquadratura a figura intera

4 pulsanti soft touch per la gestione

Opzione ricezione chiamate sul cellulare

Unità esterna resistente

Possibilità di collegare serratura elettrica o altro

Visione notturna

Accesso con codice utente

Risposte pre-registrate inviabili via citofono

Buona resistenza a spruzzi e polvere

Funzionalità espandibili dietro abbonamento

Abbonamento non troppo esoso

Punti deboli

Poche risposte rapide predefinite

Resistenza di basso livello

Archiviazione in locale solo su base proprietaria

Nessuna possibilità di archiviazione

Solo 1 metro di visione notturna

La connessione DSL potrebbe non essere sufficiente

Videocamera analogica

Display di qualità mediocre

Streaming/registrazione 24/7 su abbonamento

Videocamera analogica

Recensione completa
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Come scegliere il videocitofono

Il videocitofono è un citofono con telecamera. Usato da anni per vedere chi ha suonato alla porta, è sempre più presente nelle nostre case. Infatti, oltre a rappresentare uno strumento utile per la sicurezza, perché permette di vedere chi accogliere o rifiutare in casa, oggi è un vero e proprio elemento extra del sistema di videosorveglianza a prova di violazioni di domicilio. Questo grazie alle possibilità offerte dai più recenti modelli smart, ideali per chi è appassionato di domotica.

Videocitofono
Prima di decidere quale videocitofono scegliere è bene esaminare alcuni fattori: vediamoli insieme.

Struttura

Ogni videocitofono è costituito da due componenti fondamentali:

  • L’unità di chiamata, consistente nella pulsantiera posta all’esterno della casa, dove sono integrati una piccola telecamera e un microfono;
  • L’unità di risposta, cioè il ricevitore, che consiste in uno schermo, in bianco e nero o a colori, più una cornetta oppure un altoparlante con microfono, tramite cui è possibile interagire con la persona di fronte all’unità di chiamata.

È possibile avere diverse unità di risposta, in varie stanze della propria abitazione.

Videocitofono connessioni
Per valutare la struttura nel dettaglio dovrete esaminare innanzitutto la tipologia (cablato o wireless) e la qualità della telecamera. Vediamo qui di seguito queste due caratteristiche.

Tipologia

A prescindere dalla tipologia, una caratteristica importante da prendere in considerazione quando si installa l’unità di chiamata di un videocitofono è la resistenza agli agenti atmosferici. Il consiglio è di prediligere dispositivi con protezione certificata di livello IP54 (resistenza a spruzzi e polvere da qualsiasi direzione) e posizionarla al riparo da pioggia e vento, magari con un incasso o una tettoia.

Videocitofono cablato

Il videocitofono tradizionale affonda le sue radici nell’era pre-Internet, infatti è quasi sempre cablato:

  • Le due componenti comunicano tra loro con i cavi elettrici e video;
  • L’unità di risposta è perlopiù una, installata fissa all’interno della casa;
  • L’unità di risposta viene di solito installata dove il collegamento alla rete elettrica risulti più semplice, altrimenti il cablaggio potrebbe risultare troppo complesso e dispendioso;
  • Si può comprare l’unità di chiamata singola o multipla. Per esempio, in una villetta con giardino sono necessarie due pulsantiere, una al cancello d’entrata e una alla porta principale;
  • Si attiva quando qualcuno preme il pulsante del campanello, per mostrare chi l’ha premuto;
  • Ha bisogno solo della corrente elettrica per funzionare;
  • La stazione di risposta può essere di tipo a cornetta oltre ad avere lo schermo;
  • Il sistema integra sempre un cicalino, che suona dopo che il visitatore ha schiacciato il bottone esterno;
  • Viene collegato a una o più componenti di risposta, dotate di uno schermo di qualità più o meno elevata installato dentro casa.

Videocitofono struttura

Videocitofono Wi-Fi

I videocitofoni Wi-Fi hanno il grosso pregio dell’installazione semplice, dato che non serve intaccare i muri. Questo comporta sia un prezzo d’acquisto più basso che un maggiore margine di manovra rispetto al punto (o ai punti) di posizionamento. Per contro, l’alimentazione finisce per contare esclusivamente su batterie alcaline o batterie al litio ricaricabili. Ovviamente, grazie al collegamento Wi-Fi hanno sempre un’app che consente la gestione remota da smartphone e nel caso Internet dovesse fare le bizze vi ritroverete senza videocitofono.

Videocitofono cablato ibrido

Facciamo notare che esistono dei modelli ibridi: sono videocitofoni di alta gamma con cablaggio tradizionale dotati anche di connessione Wi-Fi. Solitamente sono associati a un servizio cloud (consigliamo di tenere in conto i costi e il rischio di violazione privacy) e rappresentano una soluzione per esigenze complesse. Sicuramente sono la scelta più completa e vantaggiosa poiché si ottengono tutti i vantaggi sul fronte funzionalità del videocitofono Wi-Fi, tranne la facilità di installazione.

Videocitofono applicazione

Videocitofono bifamiliare

Una situazione particolare riguarda chi ha bisogno di un videocitofono bifamiliare anziché di uno monofamiliare, tipica situazione di quando due famiglie vivono separate nello stesso edificio con un unico cancello esterno, oppure se si ha nello stesso stabile appartamento e negozio o ufficio. Semplicemente, nel caso della tipologia cablata la confezione conterrà un kit con due postazioni interne indipendenti, mentre nel caso della tipologia Wi-Fi dovrete collegare più device alla rete.
Consigliamo di verificare che le unità interne non coinvolte nella conversazione vengano temporaneamente escluse dal sistema, se vi interessa avere privacy nella conversazione. Se è così, la seconda unità interna dovrebbe ricevere un segnale di linea interna momentaneamente occupata.

Videocamera

A seconda della tipologia di videocitofono, la videocamera può essere analogica o digitale, un aspetto che determina anche in buona misura la risoluzione delle immagini. Le caratteristiche da verificare sono:

  • La risoluzione, che può differire sensibilmente a seconda del modello e della fascia di prezzo, variando da standard meno noti, come il 700TVL (976 x 582 px), a quelli più conosciuti, dall’HD Ready (720 px) fino al 2K e oltre;
  • Il tipo di obiettivo, meglio se grandangolare, per esempio di 160-180° di diagonale, che evita di mostrare sullo schermo gli irriconoscibili corpi mutilati dei visitatori;
  • La qualità della visione notturna, che può essere a colori (se accompagnata da faretti LED) o in bianco e nero (se con sensore a infrarossi), solitamente entro i primi 30 m di distanza.

Videocitofono visione notturna

Display

Lo schermo dell’unità di risposta permette di controllare cosa vede la telecamera posta all’esterno.
Nei videocitofoni cablati solitamente si tratta di un pannello LCD con diagonale di minimo 4″, per arrivare anche a 7″ nei modelli più moderni, talvolta anche dotati di touch screen, come fossero veri e propri tablet. Ovviamente, più avanzata è la tecnologia utilizzata per la costruzione dell’unità di risposta, maggiore è il prezzo finale del videocitofono.

Videocitofono display
Nei videocitofoni wireless la qualità video sarà strettamente legata a quella dello smartphone o del monitor PC, eccetera.

Funzioni

Le principali funzioni da controllare prima di decidere quale videocitofono comprare sono:

  • La luce che consente di vedere perfettamente la pulsantiera anche di notte. Può essere un faretto con rilevazione del movimento o un semplice meccanismo di retroilluminazione;
  • Lettore di schede RFID, che permette l’accesso alle persone autorizzate. Interessante soprattutto per chi ha impianti domotici complessi o per uffici e spazi di lavoro a cui debbano accedere ogni giorno molte persone;
  • App per smartphone, che può essere di qualità maggiore o minore per la gestione delle diverse impostazioni. Disponibile per i videocitofoni Wi-Fi e ibridi;
  • Gestione dalla stazione interna degli altri dispositivi sicurezza;
  • Archiviazione delle foto (o dei video) dei visitatori, possibile in certi casi anche con i modelli cablati. Lo scatto può essere attivato quando qualcuno suona il campanello, bussa alla porta o si muove entro il raggio d’azione della telecamera. La memorizzazione può avvenire su memoria interna, esterna oppure cloud, per il quale potrebbe essere obbligatorio pagare un abbonamento mensile.

Come anticipato, le videocamere digitali hanno più o meno funzioni in base al numero di sensori integrati, ad esempio: sensore di movimento, algoritmi di rilevamento pacchi e per l’esclusione delle auto in movimento dagli alert. Un’ulteriore funzione riguarda il microfono dell’unità di risposta, che oltre che per parlare con i visitatori può servire per il controllo vocale.

Controllo vocale

Per chi ha una casa già ricca di dispositivi smart, la possibilità di controllare anche il videocitofono tramite comandi vocali può risultare molto interessante.

Videocitofono assistente vocale
Alcuni modelli di videocitofono cablato o anche wireless hanno iniziato a integrare smart assistant come Alexa, l’assistente vocale più popolare nella domotica, e Google Assistant, il migliore per la ricerca su Internet. Con questi è possibile monitorare le riprese della telecamera posta sul citofono dai dispositivi intelligenti collegati in rete.

Connettività

Ormai si è capito, la connettività dipende moltissimo dalla tipologia di videocitofono, wireless, cablato Wi-Fi o cablato tradizionale, come vedremo.

Videocitofono wireless

Tipi di cablaggio

Molti modelli di videocitofono sono compatibili solo con un tipo di cablaggio tra quelli oggi più diffusi, che sono i seguenti.

Videocitofono a 2 fili

Si tratta della soluzione ideale se non si vuole cambiare il citofono con un videocitofono. Il sistema si basa sull’uso di 2 fili non polarizzati già esistenti e permette di usare anche la stessa scatola da incasso.

Videocitofono a 2 fili
Di contro, è utilizzabile solo con lunghezze molto limitate, fino a 600 m tra l’unità esterna e la prima unità interna. Inoltre va considerato che spesso il vecchio cablaggio non è predisposto per essere in grado di fornire anche l’alimentazione necessaria al funzionamento della videocamera, quindi serve un’ulteriore connessione. Nel caso in cui si opti per un videocitofono a 2 fili e IP il ventaglio di funzionalità del videocitofono cablato si amplia notevolmente, grazie alla LAN.

Cavo Cat.5e

Questo è lo stesso standard utilizzato dai cavi Ethernet, si basa sul protocollo IP ed è consigliato a tutti coloro che intendano installare un videocitofono di ultima generazione, per esempio dotato di applicazione per smartphone. Permette infatti il monitoraggio della telecamera integrata anche in remoto, a differenza del cablaggio a due fili che è connesso unicamente all’unità di risposta all’interno della casa.

Connettività wireless

I videocitofoni Wi-Fi sono i più comuni di quelli dotati di wireless, ma esistono modelli equipaggiati con più tecnologie radio, come Bluetooth e NFC. Alcuni videocitofoni, infine, si basano unicamente su reti LTE, sfruttando lo standard GSM per appoggiarsi a reti mobili.

Le domande più frequenti sul videocitofono

Come si monta il videocitofono?

Abbiamo già accennato l’importanza della protezione dagli agenti atmosferici e della corretta angolazione della telecamera riguardo all’unità esterna. Le possibilità per l’installazione della pulsantiera esterna sono:

  • Ad appoggio, quando l’unità di chiamata viene semplicemente o a una colonna: è la soluzione più semplice e rapida, che non richiede lavori lunghi e complessi;
  • A incasso, l’ideale per un risultato estetico più elegante: può essere utilizzata solo su muri in pietra, ma è meno pratica e richiede l’uso di strumenti professionali;
  • Su tavolo, la migliore per gestire tante funzioni da una postazione fissa, come centralino, chiamate vivavoce o con cornetta, inoltro di messaggi via megafono, attivazione e disattivazione di telecamere o serrature.

Quali sono le migliori marche di videocitofoni?

In Italia il mercato dei videocitofoni cablati è perlopiù in mano ad aziende italiane e francesi, come Avidsen (Francia), Bticino (Varese), Comelit (Bergamo), Urmet (Torino) e Vimar (Vicenza), con la famosa linea ibrida Elvox.
La situazione cambia se guardiamo ai maggiori brand di videocitofoni Wi-Fi, perché troviamo tra i leader mondiali un’unica europea, la August Home (della svedese ASSA ABLOY), mentre la maggior parte dei brand sono perlopiù americani, dove c’è il mercato più florido. In ordine alfabetico, troviamo: ADT, che nel 2023 ha lanciato in USA la collaborazione con Google per l’ADT Self Setup, integrato con i dispositivi di videosorveglianza e domotici Google Nest; Amazon, con il sotto-marchio Blink; Arlo, LaView (Eagle-Eye Technology); Night Owl, Ring, Olive & Dove (famosa per i suoi videocitofoni esclusivamente a batteria), SimpliSafe, SkyBell Technologies e Vivint Smart Home.
Altri grandi brand non americani sono, sempre in ordine alfabetico: Wyze Dbell (canadese), Netvue (cinese), Owlet Home LLC, Panasonic (giapponese) e le due cinesi TP-Link e Zmodo.

Quanto costa un kit videocitofono?

Il prezzo dei videocitofoni è molto variabile a seconda delle funzioni che sono in grado di offrire. Generalmente non si scende sotto i 50 € anche per i modelli più economici, che possono non comprendere il display da posizionare all’interno della casa o funzionare solo tramite applicazione per smartphone (una soluzione che può sembrare vantaggiosa, ma che spesso si rivela poco sicura e affidabile). Per i kit di base con un’unità di chiamata e una di risposta il prezzo può spaziare dai 70 €, per esempio quando invece di un display touch screen è presente ancora un cornetta come nei telefoni fissi, fino ad arrivare ai 200 € circa. Esistono poi modelli ancora più avanzati o che comprendono diversi schermi e che possono raggiungere anche i 400 €.