Come scegliere il vibratore
Le vie del piacere sono infinite e il vibratore è senz’altro il sex toy più conosciuto anche ai consumatori meno informati. Quale strumento migliore, quindi, per esplorare la propria sessualità?
I giocattoli per il piacere sessuale sono una categoria di prodotto molto particolare: gravata ancora da svariati tabù, merita di essere riconosciuta come una categoria di consumo massificato e trattata come tale. Esattamente come esigiamo la massima qualità a un prezzo onesto per i nostri televisori, telefoni, aspirapolvere ecc., allo stesso modo dobbiamo pretendere da un vibratore qualità e soprattutto sicurezza.Per questo la primissima raccomandazione che possiamo fare a chi avesse deciso di acquistare un vibratore è quella di non accontentarsi di un modello economico senza neanche verificarne le caratteristiche: ricordatevi che il vibratore verrà a contatto con mucose sensibili e delicate, ed è necessario che risponda a dei requisiti igienici minimi.Ciò premesso, chiunque faccia una rapidissima ricerca online per un vibratore si renderà conto immediatamente delle molteplici tipologie di giocattolo vibrante esistenti: in questa guida all’acquisto ci occuperemo tanto del “classico” vibratore insertivo, sia per uso vaginale, sia per uso anale, quanto dei giocattoli destinati principalmente alla stimolazione clitoridea.
Vediamo dunque quali sono gli aspetti a cui prestare maggiore attenzione nell’effettuare la propria scelta.
I materiali
Esattamente per le ragioni igieniche e di sicurezza sanitaria cui accennavamo poco sopra, la primissima cosa da tenere in considerazione sono proprio i materiali costitutivi di un vibratore, con speciale riferimento ai materiali esteriori che rivestono le aree destinate all’inserzione e al contatto con i genitali esterni.
È particolarmente importante scegliere un vibratore senza BPA e senza ftalati: da settembre 2021, con l’introduzione dello standard ISO 3533:2021, questi composti chimici sono finalmente vietati anche nei giocattoli sessuali (lo erano già da tempo, ad esempio, in tutti i giocattoli e prodotti per l’infanzia).
Fatta questa imprescindibile premessa, vediamo quali sono i materiali che si possono trovare in commercio.
Silicone
Il silicone è oggi il più diffuso materiale impiegato nella realizzazione dei vibratori, e con buona ragione. Si tratta di un materiale estremamente versatile, indeformabile, gradevole al tatto e soprattutto sicuro.
Soprattutto quando indicato come “silicone 100%” o silicone di “grado chirurgico” (surgical grade) possiamo avere la certezza che si tratti di un materiale totalmente inerte, sul quale cioè nessun batterio ha modo di proliferare, ipoallergenico e non poroso (pertanto più facile da pulire).Metallo
Per quanto non sia un materiale molto comune e riservato a vibratori “di lusso”, il metallo è, come il silicone, un materiale assolutamente sicuro per il contatto intimo e non poroso.
Le possibilità sono principalmente due: l’acciaio inossidabile oppure, in tempi più recenti, l’alluminio riciclato, particolarmente apprezzato soprattutto da quei produttori che hanno scelto di abbracciare la svolta “green” e produrre giocattoli a basso impatto ambientale. È però vero che, al contrario del silicone, potrebbe non essere indicato per chi avesse allergie a determinati metalli.Plastica dura
La plastica dura, perlopiù PVC, è anch’essa un materiale non poroso e facile da pulire. Rispetto al metallo e al silicone risulta anche generalmente più economica.
Un possibile punto negativo, che si può riscontrare perlopiù nei vibratori più economici realizzati in PVC, è la presenza di linee di saldatura lungo il corpo del giocattolo che, se troppo pronunciate o non adeguatamente levigate, possono portare a qualche disagio durante l’uso.Plastica biodegradabile
Tra i produttori di sex toy comincia a farsi strada anche l’uso di plastiche completamente biodegradabili: è il caso ad esempio del biolene, un materiale plastico in tutto simile al tradizionale PVC adottato in primis da Womanizer nella realizzazione dei suoi più innovativi stimolatori clitoridei “green”.
Plastica riciclata
Anche in questo caso, i produttori più sensibili all’impatto ambientale dei loro giocattoli optano per l’utilizzo di plastica riciclata per la realizzazione parziale o totale dei prodotti.
TPE
Questa sigla sta per Thermo-Plasticized Elastomer: questo materiale, oltre a essere privo di ftalati e di latex, è anche ipoallergenico. È l’alternativa moderna e sicura alla vecchia “gelatina” ed è dunque impiegato nei vibratori più morbidi e flessibili e in talune parti dei cosiddetti “rabbit” (“coniglio”, vedremo tra poco di che tipo di vibratore si tratti).
Al contrario degli altri materiali visti fin qui, però, può essere poroso, dunque un po’ più difficile da pulire a fondo dopo l’uso.Il tipo di vibratore
Come accennavamo in apertura alla nostra guida all’acquisto, esistono svariate tipologie di vibratori. Il necessario caveat è che chiaramente ognuno prova e sceglie la tipologia che più stuzzica la sua fantasia: non è proprio possibile individuarne una oggettivamente migliore delle altre!
Vediamo allora quali tipi di vibratore possiamo trovare in commercio.
Vibratori insertivi
Questa è probabilmente la tipologia cui tutti pensano per prima quando leggono la parola “vibratore”: si tratta dei giocattoli vibranti destinati all’inserzione in vagina o nell’ano. Le tipologie all’interno di questo primo macro-gruppo sono davvero moltissime: vediamo le più amate dai consumatori.
Vibratore “classico”
Il vibratore classico, come l’esempio in foto qui sotto, è un’asta vibrante senza pretesa di realismo (anzi, a volte dalla foggia davvero molto fantasiosa), semplice e senza fronzoli. Trasmette la vibrazione esclusivamente all’interno, o esclusivamente all’esterno se lo utilizzato come stimolatore clitorideo, ma non in entrambi i punti contemporaneamente.
È dunque una tipologia particolarmente adatta per chi predilige la penetrazione e la stimolazione profonda.Il coniglio
Universalmente noto con il suo nome inglese (rabbit), il vibratore “a coniglio” rappresenta un’evoluzione rispetto alla tipologia classica. In aggiunta all’asta insertiva, questo tipo di vibratore presenta anche un paio di “orecchie” o comunque una protuberanza aggiuntiva destinata a rimanere a contatto con la clitoride. In questo modo la stimolazione è doppia e simultanea: sia interna e profonda, sia esterna e superficiale.
Non è raro che questo tipo di vibratore presenti anche inserti semoventi entro l’asta per aggiungere un’ulteriore dimensione alla stimolazione. Quasi sempre è inoltre possibile scegliere se attivare entrambe le vibrazioni o solamente una delle due, per un maggiore controllo. Pertanto è un tipo di giocattolo indicato per chi predilige sensazioni a 360°.Vibratore realistico
Potremmo considerarlo una sottocategoria del vibratore classico, se non fosse che il suo aspetto realistico lo caratterizza come una tipologia a se stante. Non si tratta infatti in questo caso di un vibratore volto unicamente a soddisfare i sensi, ma anche a dare una certa soddisfazione mentale.
Vogliamo sottolineare che i più sofisticati dei vibratori di questo tipo possono essere rivestiti in un materiale che simula la pelle umana che, se da un lato offrono davvero un feel realistico, dall’altro non possono considerarsi sempre sicuri dal punto di vista igienico: sono quasi sempre materiali porosi e dunque più difficili da pulire davvero approfonditamente.Vibratore anale
Con l’eslusione del rabbit, che è progettato specificamente per l’anatomia femminile, i vibratori delle altre tipologie insertive possono essere usati anche analmente, ma solo ed esclusivamente se presentano alla base un rigonfiamento o uno scalino sufficientemente grandi da prevenire la dispersione del giocattolo nel retto. Non usate assolutamente un vibratore “liscio” per la stimolazione anale!
In questa sottocategoria è possibile trovare anche modelli pensati appositamente per la stimolazione prostatica, sagomati in maniera tale da apportare una pressione e vibrazione più diretta proprio a questo organo.Se vi interessa la stimolazione anale considerate anche, in alternativa, un butt plug vibrante: oggi parecchi sono controllabili anche in remoto tramite il cellulare.
I migliori butt plug
Vibratore doppio
Esistono due tipi di vibratore doppio. Il primo si compone di due aste, più o meno orientabili rispetto allo snodo centrale dove sono alloggiati i comandi. Si tratta di un giocattolo pensato per l’uso di coppia, anche se questo ovviamente non ne impedisce l’utilizzo anche in solitaria.
Il secondo presenta invece due aste parallele, una più spessa e una più sottile, pensate per la penetrazione vaginale e anale in contemporanea.Vibratore indossabile
Si tratta di una tipologia di vibratore pensata principalmente per l’uso in pubblico: alla parte insertiva è collegato un pannello di comando largo, sottile e ripiegato in avanti in modo da poggiare sull’osso pubico e arrivare a stimolare anche la clitoride. Al di sopra è dunque possibile indossare il normale abbigliamento.
I modelli più evoluti sono controllabili in remoto attraverso un telecomando o un’applicazione per smartphone, e in questi casi non solo si dischiudono molteplici possibilità di “gioco” in contesti pubblici, ma anche la condivisione di momenti intimi per le coppie a distanza.Vibratori clitoridei
Questa seconda macro-categoria di vibratori, a differenza della prima, non è pensata per la stimolazione interna, ma solo ed esclusivamente per quella esterna. La destinazione d’uso principale è la clitoride, ma questo non impedisce di utilizzare questi giocattoli anche su altre zone sensibili del corpo, a cominciare dai capezzoli. Anche in questo caso le tipologie sono diverse.
Vibratori a suzione
Questa tipologia di vibratore, comunemente chiamata “succhia clitoride“, è letteralmente l’ultimo grido nel campo del piacere femminile: piccoli e discreti, sono dotati di un cappuccio a ventosa da applicare direttamente alla clitoride.
Oltre alla stimolazione vibrante, esercitano anche una suzione più o meno intensa: per moltissime donne questo rappresenta davvero il non plus ultra della stimolazione intima.Bullet
I bullet devono il loro nome alla loro forma: assomigliano in effetti a un proiettile (in inglese “bullet”, appunto), anche grazie al rivestimento spesso in metallo lucido, e hanno più o meno le dimensioni di un rossetto.
Sono solitamente a vibrazione singola e possono essere portati con sé e utilizzati in tutti i frangenti. Possono essere infilati nei dildo predisposti al loro accoglimento per conferire anche a loro il “plus” della vibrazione.Vibratori clitoridei “lisci”
Somiglianti nella forma grossomodo a una saponetta, questi vibratori offrono una superficie d’appoggio più ampia rispetto alle altre due tipologie, rivelandosi l’ideale per tutte quelle persone che hanno bisogno di una sensazione più diffusa e meno concentrata in un singolo punto.
Il corpo un po’ più grande rispetto agli altri modelli permette di montare motori un po’ più potenti e un piccolo pannello comandi grazie al quale regolare l’intensità e i pattern della vibrazione (vedremo tra poco di che cosa si tratta).Vibratori a bacchetta
Conosciuti perlopiù come “magic wand“, dal nome del primo massaggiatore muscolare diventato in breve tempo un must have per gli amanti della stimolazione clitoridea, questo tipo di vibratore si compone appunto di un’impugnatura a bacchetta su cui è montata una testa vibrante più grande e più o meno sferica.
La caratteristica peculiare di questi modelli, fedeli all’originale, è l’elevata potenza del motore, che genera una vibrazione molto profonda e applicata a una superficie piuttosto ampia. Il risultato è, per molti, un piacere estremamente intenso, ma va detto che altri trovano invece fastidiosa una stimolazione così energica.Altre caratteristiche
L’esperienza sensoriale data da un vibratore non dipende però unicamente dalla foggia del giocattolo, ma anche da altre caratteristiche.
Una di queste è la rigidità: gli estremi sono rappresentati dai vibratori in metallo da una parte, assolutamente rigidi e inflessibili, e da quelli in TPE dall’altra, che possono essere molto morbidi e cedevoli. Al di là della sensazione molto diversa durante l’uso, la grande differenza tra questi due estremi sta nella trasmissione della vibrazione: maggiore la rigidità, infatti, più forte la trasmissione.
Le vibrazioni
Tutto quello che abbiamo fin qui esposto riguarda il vibratore a riposo, ma è chiaro che l’azione vera e propria cominci con l’accensione. In questo caso sentiamo di poter affermare che un buon modello debba permettere una variabilità piuttosto ampia nell’intensità della vibrazione e offrire anche una buona varietà di pattern di vibrazione.
Intensità del vibrato
Non è certo facile rendere a parole le differenze percettibili nella vibrazione di un giocattolo di questo tipo, né d’altra parte è possibile dare informazioni precise parlando di potenza dei motori o delle batterie impiegate, dato che queste informazioni non sono normalmente divulgate dai produttori.
L’unico criterio che abbiamo a disposizione per giudicare la potenza di un motore, al di là del toccare con mano un modello prima di procedere all’acquisto (cosa non facile, vista la relativa scarsità di negozi dedicati), è il prezzo: non ci si può aspettare che un vibratore molto economico sia equipaggiato con un buon motore, mentre quanto più ci si spinge verso un prodotto “di lusso”, tanto più ci si possono attendere buone prestazioni, lunga durata e longevità.
La risposta alla vibrazione è nuovamente una questione soggettiva, sebbene si debba dire che a tutte le sensazioni ci si può gradualmente abituare e imparare ad apprezzarle. Proprio per questo un buon vibratore deve offrire una variabilità estesa.
Non è neanche questo un aspetto semplice da capire prima di provare il vibratore: il numero di eventuali livelli di potenza non aiuta infatti a capire granché rispetto agli estremi della scala. L’unico consiglio che possiamo dare è quello di scegliere modelli ben recensiti e molto venduti.
Schemi o pattern della vibrazione
Una larga parte del divertimento sta però nello sperimentare con diversi tipi di vibrato, passando dall’uno all’altro o semplicemente affidandosi ai preferiti.
Un pattern o schema di vibrazione consiste in una modulazione di intervalli e intensità della vibrazione studiati per suscitare sensazioni diverse: quanti più schemi si hanno a disposizione, tanto più ci si può divertire a provarli tutti e trovare le combinazioni più gradevoli per sé.
Nel caso dei vibratori clitoridei, invece, la presenza dei pattern di vibrazione è più rara: ne sono dotati solo i migliori modelli “lisci”.
Tipo di vibrazione
Per lungo tempo i vibratori insertivi hanno potuto offrire solamente un tipo di vibrazione, ovvero quella sull’asse orizzontale (quello più corto, per intenderci). L’oscillazione era cioè solamente laterale, come un metronomo a velocità sonica.
Negli anni più recenti hanno però fatto la loro comparsa, prodotti per prima dalla tedesca Fun Factory, modelli di vibratore in cui la vibrazione è di tipo percussivo, sviluppata sull’asse longitudinale: il vibratore vibra dunque non lateralmente, bensì avanti e indietro. L’obiettivo è quello di creare un effetto più naturale e realistico che rappresenta un interessante sviluppo nella famiglia dei vibratori.Waterproof o water resistant?
Spesso si può fare confusione tra le due diciture e pensare che siano sinonime: così non è, ed è importante saperlo per non danneggiare il vibratore usandolo in maniera impropria.
Soltanto i vibratori “waterproof” possono essere usati in immersione (dunque anche in vasca da bagno, ad esempio) e lavati senza particolari premure sotto acqua corrente. I vibratori “water resistant” sono solamente resistenti agli schizzi d’acqua: si possono dunque usare sotto la doccia senza problemi, ma non possono venire immersi e vanno lavati con più attenzione a non far penetrare l’acqua al loro interno.Le domande più frequenti sul vibratore
Le dimensioni sono importanti?
Nella scelta del vibratore giusto le dimensioni sono molto importanti: il giocattolo deve rispondere al meglio alle proprie preferenze, per cui non è il caso di provare vergogna per esse.
L’importanza delle dimensioni è dunque del tutto soggettiva: c’è chi preferirà un vibratore più ingombrante e chi un modello meno intimidatorio; chi apprezzerà un modello che giunga a stimolare in profondità e chi invece gradirà meglio la concentrazione dell’azione intorno al punto G o alla prostata.
Non è facile, per chi fosse alla scelta del suo primo vibratore, capire quali siano le dimensioni giuste per sé, ma almeno in questo caso consigliamo di andare a intuito: anche senza essere pienamente consapevoli delle proprie fantasie, scorrendo un catalogo capiterà di soffermarsi spontaneamente su un modello piuttosto che un altro.
Come si pulisce il vibratore?
Il procedimento è diverso a seconda dei materiali in cui il vibratore è realizzato, e anche ovviamente a seconda che sia o meno un modello impermeabile.
Acqua e sapone neutro vanno benissimo per lavare i vibratori waterproof e water resistant, a patto di lavare questi ultimi solo sotto acqua corrente e non immergendoli. Se il vibratore non è impermeabile è consigliabile utilizzare apposite salviette detergenti oppure spray detergenti appositi che si possono acquistare online o nei negozi dedicati: in molti casi il produttore stesso consiglia i prodotti giusti da usare per la pulizia.
Prima di essere riposti i vibratori vanno naturalmente asciugati bene o lasciati asciugare all’aria.
Come va riposto il vibratore?
Indipendentemente dal materiale, è bene riporre il vibratore in un luogo asciutto, pulito e non esposto alla luce diretta. È bene anche evitare di chiuderlo in contenitori di plastica tipo Tupperware, dato che il BPA eventualmente contenuto in questi ultimi può trasferirsi al vibratore.
È importante anche riporre i vari giocattoli individualmente: in particolare quelli in silicone e altri materiali plastici, se riposti a contatto, rischiano di rovinarsi perché i le plastiche si appiccicano tra di loro. Meglio allora riporre ciascun giocattolo in una sacchetta individuale, in taluni casi fornita già all’acquisto.
Che lubrificanti usare col vibratore?
La prima cosa che dobbiamo dire è: evitate il lubrificante fai-da-te. La tentazione di usare olio o burro, in mancanza di altro, può essere forte, ma è assolutamente meglio evitare. Non solo questi sono difficili da lavare via, ma rischiano anche di rovinare la superficie del vostro vibratore.
È importante usare lubrificanti intimi appositi e bisogna sapere quali vadano bene con il proprio vibratore a seconda del materiale di cui è composto. In particolare:
- Vibratori in silicone: non usare assolutamente lubrificanti a base siliconica, che rischiano di sciogliere la superficie del vibratore. Usare invece lubrificanti a base acquosa;
- Vibratori di altri materiali: va bene sia un lubrificante a base di silicone, sia uno a base d’acqua.
In generale tendiamo a consigliare i lubrificanti a base acquosa: la lubrificazione è sensibilmente più duratura rispetto ai lubrificanti a base siliconica.
Tenete inoltre presente che i lubrificanti utilizzati nelle confezioni dei preservativi sono solitamente siliconici: se dovete usare il vostro vibratore con un preservativo, tenete presente questa informazione.
Come scegliere i preservativi
Quanto costa un vibratore?
Il prezzo è un fattore importante da prendere in considerazione perché i vibratori economici sono realizzati con motori di bassa qualità, piuttosto deboli e poco duraturi. Maggiore è il costo, più elevata è la qualità e durabilità dell’oggetto: sconsigliamo di prendere in considerazione vibratori al di sotto dei 50 € (insertivi) o 30 € (clitoridei). I migliori modelli si trovano però di norma al di sopra dei 100 €.
Quali sono i migliori vibratori?
Quando si parla di giochi erotici la marca è un fattore importante da considerare. Uno dei motivi principali è quello della sicurezza e affidabilità del motore: vi sono brand degni di fiducia che fanno propria la missione del sex toy di qualità, mentre molti altri non si curano a sufficienza della durabilità di un prodotto.
I brand che consideriamo affidabili sono senza dubbio Lelo, Fun Factory e Womanizer su tutti, ma anche i meno noti Je Joue, Nomi Tang e We-Vibe.
Io provo soltanto orgas stimolando clitoride che cosa potrei comprare magari per scoprire il mio punto g?
Per individuare il punto G la cosa migliore da usare sono in primo luogo le tue dita: non è mai così profondo da essere irraggiungibile al tatto!
Come vibratore per una stimolazione “globale” ti possiamo consigliare il Tiger di Fun Factory.
Non ho mai usato un vibratore quale potrei usare come prima volta?
Difficile dare un consiglio alla cieca: dipende da cosa pensi ti possa piacere.
Come primo vibratore un modello economico come l’Hedo Q5 potrebbe andare bene per coinciare a capire i tuoi gusti.