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I migliori ventilatori del 2024

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Dati tecnici

Tipologia

Senza pale, a colonna

A piantana

A colonna

Da tavolo

Da pavimento

Livelli velocità

10

3

3

4

3

Timer

9 h

7 h

1, 2, 4, 8 h

Programmabile

Modalità speciali

Brezza, notte

Auto

Notte, turbo

Oscillazione

n.d.

50°

180°

120°

App

Assistenti vocali

Altezza

101 cm

134 cm

101,5 cm

46,3 cm

47 cm

Base

ø 23 cm

ø 43 cm

ø 29 cm

n.d.

Piedini

Punti forti

Tanti livelli di velocità

Con telecomando

Con telecomando

Ventilazione potente

Design vintage-industrial

Telecomando magnetico

Design con pale trasparenti

Modalità automatica in base alla temperatura

Riparabilità garantita 10 anni

Si può montare anche a muro

Flusso ampio e omogeneo

Con modalità silenziosa

Grandissimo angolo di oscillazione

Silenzioso

Potenza elevata

Molto silenzioso

Punti deboli

Nessuna funzione avanzata

Non programmabile

Nessuna funzione avanzata

Prezzo elevato

Recensione completa
Recensione completa
Recensione completa
Recensione completa
Recensione completa

Come scegliere il ventilatore

Con l’arrivo dell’estate il ventilatore diventa un accessorio davvero irrinunciabile: questo elettrodomestico consente infatti di raffrescare gli ambienti in maniera uniforme, con un minore impatto ecologico e senza i costi aggiuntivi di un vero e proprio impianto di climatizzazione.

Un ventilatore in primo piano stagliato sullo sfondo di un cielo assolato.
In commercio è possibile reperire molte tipologie di ventilatore, ciascuna adatta a esigenze specifiche. In questa guida all’acquisto ci occupiamo esclusivamente dei modelli da appoggio, quelli cioè che potete spostare a piacimento da un locale all’altro della casa, e da parete: se siete piuttosto interessati a un modello a soffitto potete leggere la nostra guida all’acquisto del ventilatore a soffitto.

Procediamo quindi a illustrare i vari tipi di ventilatore oggi disponibili e le rispettive differenze, oltre a evidenziare altri fattori da tenere in considerazione per effettuare un acquisto mirato.

Tipi di ventilatori

Andando in ordine dalla più semplice ed economica alla più complessa, tecnologica e costosa, ecco quali sono le tipologie di ventilatore tra cui scegliere.

Ventilatori portatili

Alimentato da una batteria ricaricabile o attraverso un cavetto USB, questo tipo di ventilatore ultracompatto offre prestazioni per forza di cose ridotte a causa della ventola dal diametro contenuto (si va dai 10 ai 20 cm circa), ma può essere comunque utile per avere un minimo di refrigerio in più quando si lavora alla scrivania, si viaggia sui mezzi pubblici o in auto, ci si trova in spiaggia sotto l’ombrellone ecc., tutte situazioni in cui un ventilatore vero e proprio è fuori portata e sventolare un ventaglio fa fare più fatica che altro.

Un ventilatore USB da tavolo Xiaomi collegato a una power bank
Ci sono di solito da 2 a 5 livelli di ventilazione e in qualche caso c’è anche l’oscillazione automatica, ma specifichiamo che è piuttosto rara da trovare. Abbiamo dedicato una pagina esclusivamente ai ventilatori portatili, facendo anche una carrellata dei migliori modelli per ogni tipo di esigenza.

Ventilatore da tavolo

I ventilatori da tavolo sono tra i più compatti in commercio. Si tratta di modelli con ventola dal diametro variabile: si va dai ben 45 cm dei modelli più grandi e utilizzabili di preferenza a pavimento, agli appena 28 cm dei modelli da tenere appoggiati su un comò o altri mobili.

Un ventilatore da tavolo Brandson in stile vintage.
Al contrario dei modelli a piantana non hanno un’asta telescopica, ma soltanto una base fissa. Nella maggior parte dei casi questi modelli non hanno funzionalità quali l’oscillazione automatica (ma è sempre possibile orientarli a piacere a mano), il comando remoto o il timer di spegnimento. Sono invece presenti diverse velocità e modalità di ventilazione.

Ventilatore a piantana

I ventilatori a piantana sono i più classici, quelli che probabilmente vengono in mente a tutti quando sentono la parola “ventilatore”. Come quelli da tavolo, hanno una grossa ventola singola protetta da una griglia metallica e attaccata a un motore. Questo gruppo è installato su un’asta ad altezza regolabile, sulla quale si trovano normalmente anche i comandi.

Vista laterale, di tre quarti e frontale di un ventilatore a piantana in stile vintage.
Oltre a diversi livelli di velocità della ventola è possibile scegliere tra posizione fissa e oscillazione automatica della ventola. Nei modelli più sofisticati si possono trovare anche un timer di spegnimento e diverse modalità di ventilazione.

Ventilatore a colonna

I ventilatori a colonna (o a torre) sono strutturalmente diversi da quelli visti finora, sebbene rimangano dei dispositivi relativamente semplici. Come il nome stesso suggerisce, sono ventilatori a sviluppo verticale che occupano pochissimo spazio a pavimento ed emettono il flusso d’aria da tutta la superficie frontale. Questo è possibile perché, anziché utilizzare una o più ventole, un ventilatore a colonna utilizza una sorta di turbina in plastica con diverse fasce di lamelle la quale, ruotando a velocità sostenute, produce il flusso d’aria.

Un ventilatore a colonna all'interno di un salotto moderno.
Dal punto di vista delle funzioni, queste sono mediamente più sofisticate rispetto ai modelli a piantana: è spesso presente un display, sono disponibili diverse modalità e velocità di ventilazione, c’è il timer di spegnimento e in molti casi anche un telecomando per il controllo da remoto.

Ventilatore da parete

Al contrario di tutti gli altri modelli, un ventilatore da parete è a installazione fissa a muro. Si tratta sempre di un ventilatore tradizionale, ovvero con una grande ventola montata direttamente sul motore e protetta da una gabbia, ma a differenza dei modelli da tavolo e a piantana viene appunto installato a muro attraverso dei tasselli.

Un ventilatore da parete visto di tre quarti su uno sfondo bianco.
Visto il potenziale posizionamento a una certa altezza, tutti questi modelli sono forniti con telecomando. Per il resto, le funzioni sono quelle classiche: diversi livelli di velocità, oscillazione automatica e in qualche caso timer di spegnimento.

Ventilatore senza pale

L’ultima innovazione nel campo della ventilazione proviene da Dyson, che ha da alcuni anni introdotto sul mercato una nuova tipologia di ventilatore “senza pale“, anche se ormai produce unicamente ventilatori/purificatori. Usiamo il virgolettato perché le pale ci sono, anche se non sono effettivamente visibili all’osservatore esterno.

Tre ventilatori senza pale Dyson: uno da tavolo, uno a torre e uno a piantana.
In questi modelli, infatti, ventola e motore sono integrati nella base, che dunque risulta più grande e ingombrante rispetto a un modello a colonna o a piantana. A differenza di tutti gli altri modelli visti finora, però, l’aria non viene solamente “spinta”, ma risucchiata dall’ambiente circostante prima di venire spinta a velocità superiore verso gli ugelli da cui viene erogata, disposti tutt’intorno a un ampio anello al di sopra della base. Il flusso d’aria prodotto risulta più omogeneo, più ampio e più veloce rispetto alle altre tipologie di ventilatore.

Sono più avanzate anche le funzioni, infatti vi sono un maggior numero di livelli di ventilazione disponibili, il timer di accensione e spegnimento, l’oscillazione automatica e il controllo remoto con telecomando. A questo si aggiunge nei modelli più sofisticati anche l’integrazione Wi-Fi con i principali assistenti vocali e la possibilità di controllo tramite app.
Anche i ventilatori senza pale sono disponibili nel “formato” a piantana, a colonna o da tavolo.

Funzioni

Ne abbiamo già fatto cenno, ma un ventilatore può offrire un ventaglio più o meno ampio di funzionalità, in parte legate, come abbiamo visto, al tipo di macchina. Vediamo nel dettaglio quali siano allora le funzioni che si possano trovare su un ventilatore:

  • Oscillazione: da modello a modello, l’ampiezza dell’angolo descritto dal movimento oscillatorio va dai soli 50 ai ben 180°;
  • Velocità: aumenta l’intensità del flusso d’aria. Si va dai 3 ai 15 scarti di velocità;
  • Timer: programma lo spegnimento (e in qualche caso anche l’accensione) del ventilatore.

Diversi modelli hanno poi a disposizione anche diverse modalità di ventilazione.

Modalità

Le modalità di ventilazione sono alternative alla ventilazione stabile normalmente prodotta dal ventilatore. Ecco qui di seguito le più comuni:

  • Brezza: simula le variazioni d’intensità tipiche del vento naturale;
  • Notte: ventilazione a bassa intensità e silenziosa per conciliare il sonno;
  • Auto: l’intensità della ventilazione cambia da sola in base alla temperatura dell’ambiente.

Controllo remoto

Tutti i ventilatori hanno una pulsantiera a bordo, touch o analogica, ma diversi modelli possono essere comandati anche a distanza. Questo è possibile attraverso uno o più dei seguenti mezzi.

Telecomando

Con il telecomando è possibile accendere e spegnere il ventilatore, impostare il livello di velocità e l’eventuale modalità di ventilazione, attivare o disattivare l’oscillazione automatica e programmare dove presente il timer di spegnimento.

Primo piano del display LCD di un moderno ventilatore a colonna e, accanto, il relativo telecomando.

Controllo da smartphone

Con l’avvento dei ventilatori senza pale ha cominciato a farsi strada anche l’adeguamento in senso “smart” dei ventilatori. A oggi, solamente i modelli più avanzati e appunto del tipo senza pale sono dotati di antenna Wi-Fi integrata attraverso la quale connettere il ventilatore alla propria rete internet domestica.

Tre screenshot di un'applicazione per ventilatore: una schermata di monitoraggio delle condizioni ambientali, come temperatura e umidità; una schermata di impostazioni, come il livello di velocità e l'angolo di rotazione; una schermata di statistiche di utilizzo, come le variazioni di velocità nel corso del tempo.
Una volta connessi alla rete, questi modelli possono venire monitorati e controllati attraverso un’applicazione per smartphone o tablet fornita dal produttore. In aggiunta alle impostazioni delle varie funzioni, queste applicazioni offrono spesso anche dei report sul funzionamento del ventilatore, ad esempio sulle ore di utilizzo, sul livello di velocità utilizzato ecc.

Controllo vocale

Prerogativa dei modelli smart, dunque già controllabili anche da smartphone, è infine la possibilità di controllare il ventilatore anche attraverso i più popolari assistenti vocali, come Amazon Alexa, Google Assistant e Siri di Apple. Se desiderate questa funzione, controllate attentamente le specifiche del modello da voi scelto: la compatibilità con gli assistenti vocali deve essere esplicitamente dichiarata.

Ventilatori ibridi

In questa guida all’acquisto ci siamo occupati unicamente di ventilatori “puri”, privi cioè di qualunque altra funzionalità diversa dal semplice spostamento d’aria. Esistono però anche altre macchine per il trattamento dell’aria che con i ventilatori hanno molto in comune.
La prima è il raffrescatore, conosciuto anche con il nome non del tutto corretto di condizionatore portatile senza tubo: non si tratta di un condizionatore vero e proprio, capace di abbassare la temperatura, ma di un semplice ventilatore che nebulizza nell’aria l’acqua, a volte refrigerata, contenuta in un serbatoio.
Un’altra è invece rappresentata da alcuni tipi di purificatori d’aria che, oltre a ripulire l’aria dalle impurità, offrono anche una funzione di ventilazione tanto efficiente quanto quella dei normali ventilatori. In questo caso hanno fatto nuovamente scuola i purificatori a marchio Dyson.
Infine, dobbiamo ricordare che anche tutti i termoventilatori hanno anche la funzione di sola ventilazione e possono quindi fare a tutti gli effetti le veci di un normale ventilatore.

Le domande più frequenti sui ventilatori

Meglio un ventilatore o un condizionatore?

Si tratta di due strumenti molto diversi.
Il climatizzatore, sia installato a parete, sia portatile, è decisamente più versatile: oltre alla funzione di raffreddamento dell’aria, che effettivamente abbassa la temperatura nell’ambiente, può funzionare anche come deumidificatore e come ventilatore. Un ventilatore, d’altro canto, assolve la sola funzione di movimentare l’aria, dunque non produce un reale abbassamento della temperatura.
La scelta tra l’uno o l’altro dipende interamente dalle vostre esigenze, dal clima della vostra regione, dalla vostra propensione a utilizzare elettrodomestici più o meno esosi dal punto di vista energetico ecc.

Meglio un ventilatore o un raffrescatore?

Di base, si tratta dello stesso elettrodomestico: sono entrambe macchine dal funzionamento molto semplice che movimentano l’aria nell’ambiente. Oltre a una forma diversa, la sola differenza è che un raffrescatore può diffondere nell’ambiente una nebulizzazione d’acqua fresca che, al contatto con la pelle, regala una momentanea sensazione di fresco.

Nessuno dei due abbassa davvero la temperatura nella stanza e, com’è evidente, il raffrescatore aggiunge umidità all’atmosfera domestica. Contro l’afa, quindi, meglio la sola ventilazione, senza l’aggiunta della nebulizzazione.

Meglio un ventilatore o un deumidificatore?

La risposta dipende dalle condizioni ambientali. In zone attanagliate dall’afa estiva un deumidificatore può produrre un abbassamento percepito della temperatura di qualche grado, mentre un ventilatore smuove soltanto l’aria. Inoltre, durante l’inverno l’uso del deumidificatore può velocizzare l’asciugatura dei panni stesi.

Il ventilatore non agisce in alcun modo sulla temperatura dell’ambiente, sia reale, sia percepita, ma la movimentazione dell’aria può dare comunque un minimo sollievo; un deumidificatore non ha una funzione di ventilazione, per cui non può smuovere l’aria nella stanza.

Dove si butta il ventilatore?

Come tutti gli apparecchi elettronici, anche il vecchio ventilatore ormai guasto non può venire smaltito attraverso la raccolta dei rifiuti ordinari (quella casa per casa o attraverso i cassonetti, per intenderci). Questo genere di rifiuti va conferito in una cosiddetta “isola ecologica“, dei centri di raccolta per i rifiuti “straordinari” o particolarmente inquinanti che si trovano nella maggioranza dei comuni italiani. Potete trovare l’isola ecologica più vicina a voi consultando la pagina della rete RAEE. In alternativa, potete consegnare il vostro vecchio ventilatore a qualunque negozio che venda elettrodomestici, anche senza acquistare nulla.

Quanto costa un ventilatore?

Il prezzo di un ventilatore varia sensibilmente a seconda del tipo di ventilatore e delle funzionalità di cui è dotato. Andando per tipologia, potrete trovare:

  • Ventilatori da tavolo: si va dai 10-25 € dei più piccoli modelli USB o a batteria ai 17-40 € dei modelli più grandi a corrente;
  • Ventilatori a piantana: in questo caso si va dai 20 € dei modelli più essenziali fino ai 95 € di quelli più ricchi di funzioni;
  • Ventilatori a colonna: il costo di questi modelli oscilla tra i 50 e i 140 € a seconda delle funzioni presenti;
  • Ventilatori senza pale: questi sono i modelli più costosi. Il prezzo va dagli 80 ai 400-650 € dei modelli Dyson.

Quali sono le migliori marche di ventilatori?

Il nostro consiglio è quello di optare per marche affidabili, che garantiscano un buon servizio di assistenza ai clienti. Le marche più note in questo settore, in aggiunta alla già citata Dyson, sono sicuramente Rowenta, Black+Decker, Argo e Brandson. Piuttosto che concentrarvi sul brand, comunque, il nostro consiglio è quello di scegliere in base alle caratteristiche del prodotto in questione, così da essere certi di acquistare un modello adatto alle vostre esigenze.

Domande e risposte su Ventilatore

  1. Domanda di Pietro | 11.06.2019 19:21

    “raffrescatore”: come si pone tra ventilatore e condizionatore? pregi difetti convenienze – team qualescegliere mi indica girarvi quesito

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 12.06.2019 09:01

      Un raffrescatore è un ventilatore che eroga aria fresca grazie ad una tanica d’acqua refrigerata. Offre sollievo dal caldo ma non è un condizionatore.