Come scegliere l’ukulele
L’ukulele è uno strumento musicale sempre più popolare tra musicisti e amatori; chi ha già familiarità con strumenti musicali a corda infatti non avrà difficoltà ad imparare a suonare l’ukulele, che risulta più semplice da apprendere anche per i principianti.
In questa guida all’acquisto andremo ad osservare tutti gli aspetti da considerare prima di acquistare un ukulele: prenderemo in considerazione le diverse tipologie di strumento che è possibile trovare sul mercato, le varie differenze relative a suono e struttura e risponderemo alle domande più frequenti sull’ukulele.
Prima di iniziare con l’analisi dei fattori principali per la scelta di un ukulele però è necessario fare una piccola premessa per spiegare in modo sintetico che cos’è esattamente un ukulele.
Che cos’è l’ukulele?
L’ukulele è uno strumento musicale a corda appartenente alla famiglia delle chitarre. Si tratta dello strumento musicale tradizionale delle isole Hawaii, anche se secondo gli esperti l’origine dell’ukulele è da ricercare nell’antico strumento musicale portoghese chiamato cavaquinho.
Quasi sempre gli ukulele presentano 4 corde accordate secondo l’accordatura sol-do-mi-la; sono comunque presenti sul mercato ukulele a 6 o 8 corde, ed anche l’accordatura può variare in base alle preferenze del musicista. I materiali costituitivi possono variare tra diversi tipi di legno; il tipo di materiale usato, insieme alla grandezza del corpo, impatta in modo determinante sul suono che si otterrà, come vedremo meglio nel paragrafo dedicato.
Per quanto riguarda la forma, anch’essa è variabile: la forma classica è la forma a 8 che riprende quella delle chitarre.
1. Tipologia
Iniziamo la nostra guida all’acquisto vera e propria identificando le diverse tipologie di ukulele sul mercato.
Quando si cerca il prodotto più adatto alle proprie necessità infatti è fondamentale identificare come prima cosa il tipo di utilizzo che si farà del prodotto. Le tipologie di ukulele si differenziano per le dimensioni dello strumento: esse hanno un impatto sul suono, che sarà più profondo e nitido con l’aumentare delle dimensioni.
Le dimensioni complessive implicano anche una ampiezza differente dei tasti: negli ukulele più piccoli i tasti sono più piccoli e ravvicinati, e questo potrebbe rappresentare un vantaggio o un ostacolo a seconda della stazza dell’utilizzatore, o meglio della grandezza delle sue mani.
Vediamo brevemente le 4 principali tipologie di ukulele: oltre a quelle che illustreremo nel dettaglio, in commercio è possibile trovare anche altre tipologie minori, come ad esempio gli ukulele ananas. Si tratta comunque di prodotti che hanno come peculiarità solo la forma della cassa armonica.
Ukulele soprano
L’ukulele soprano è la tipologia più piccola: la lunghezza complessiva di questi modelli non supera i 53 cm. La lunghezza del diapason è di circa 33 cm; sono presenti 12 tasti che risultano ravvicinati e di piccole dimensioni. Da un punto di vista di suono, questa tipologia di ukulele produce un suono alto e sottile, dal volume basso: viene suggerito quindi di usarlo come accompagnamento e di suonarlo usando accordi e non note singole.
Ukulele concerto
Questa tipologia di ukulele presenta delle dimensioni leggermente maggiori rispetto all’ukulele soprano. La lunghezza complessiva sarà di circa 58-60 cm e quella del diapason raggiungerà i 38 cm. Questa tipologia è adatta alla maggior parte delle esigenze: il suono sarà leggermente più intenso e pieno rispetto all’ukulele soprano, ma avrà comunque le caratteristiche classiche dell’ukulele e i tasti più ampi permetteranno di suonare le note singole e gli accordi con maggiore facilità.
Ukulele tenore
Gli ukulele appartenenti a questa tipologia avranno una lunghezza complessiva di circa 66 cm con un diapason di circa 43 cm. La maggiore ampiezza rende questo strumento più adatto ai suonatori esperti, poiché le note potranno essere suonate con diverse tecniche in modo più preciso.
Il suono sarà più nitido e più solido rispetto a quello prodotto dagli ukulele appartenenti alle altre tipologie sopra descritte, e anche il volume prodotto dalle note sarà maggiore.
Ukulele baritono
Questa tipologia di ukulele comprende i modelli più ampi, con una lunghezza complessiva di circa 74 cm e una lunghezza del diapason di 48 cm.
Oltre ad avere tasti dalle dimensioni ampie (che ricordano quelli di una piccola chitarra) il suono prodotto sarà molto più profondo e diverso rispetto al classico suono da ukulele. Questo perché in questa tipologia troviamo una diversa accordatura, che corrisponde alle prime quattro corde della chitarra.
2. Struttura
L’ukulele da un punto di vista strutturale è molto simile ad una chitarra, nonostante il diverso numero di corde.
Il corpo dell’ukulele è diviso in due parti: il manico, dove sono presenti i tasti e dove corrono le corde, e la cassa armonica, che è il corpo vero e proprio dell’ukulele e che può avere forme diverse.
La dimensione del diapason impatta sul suono che si otterrà.
In linea di massima è possibile affermare che più corto è il diapason, minore è la tensione delle corde: ciò implica che sarà necessaria una minore pressione delle dita per suonare, ma allo stesso tempo che il suono sarà meno pulito. Al contrario un diapason più lungo avrà corde più tese che dovranno essere premute con maggiore forza, ma il suono ottenuto sarà più preciso e nitido.
3. Materiali
Nell’ukulele i materiali costitutivi sono importanti, poiché impattano sia sul prezzo che sulla qualità del suono. In origine gli ukulele erano costruiti con due materiali: il corpo dello strumento era in legno di Koa, un albero tipico delle Hawaii e famoso per resistenza e modellabilità, mentre le corde erano realizzate con budella di animali.
Oggi i materiali sono più variegati, sia per quanto riguarda le corde che per lo strumento vero e proprio: vediamo brevemente i materiali più comunemente utilizzati.
Materiale del corpo
Il materiale più utilizzato per il corpo degli ukulele è il legno. Il legno di Koa originale, molto costoso e difficile da reperire, è stato gradualmente sostituito con il mogano. I modelli realizzati con questo legno sono il top di gamma tra gli ukulele e hanno un suono morbido e caldo, che secondo gli esperti è ideale come accompagnamento alla voce.
Altri tipi di legno usati sono l’abete o il cedro, che accentuano i toni alti e offrono buona risonanza e volume alto. Cedro e abete possono anche essere usati in combinazione al mogano, per attenuarlo. Anche il palissandro viene usato per alcune parti della cassa armonica o per la tastiera, e la sua peculiarità è la buona trasmissione dei bassi e delle sfumature del suono.
Oltre al tipo di legno, un’importante differenza è tra gli ukulele in legno massello o in laminato: i modelli in legno massello (ovvero un unico strato di legno) sono più costosi e delicati, ma offrono un suono più vibrante e una migliore risonanza. Per contro gli ukulele in laminato (diversi strati di legno assemblati) sono più economici e più resistenti (per questo maggiormente consigliati ai principianti), ma il loro suono sarà meno profondo e pieno.
Tra i materiali diversi dal legno viene ultimamente usato molto il carbonio, o meglio la fibra di carbonio: si tratta di un materiale leggero e resistente che è usato anche in altri strumenti musicali e che replica alcune qualità del legno. Infine segnaliamo che in commercio è possibile trovare anche ukulele con corpo in metallo, in vetro, in plastica o in altri materiali simili: questi prodotti sono solitamente destinati ad un uso specifico (quelli in plastica ad esempio sono praticamente dei giocattoli) e sono comunque poco diffusi.
Materiale delle corde
Originariamente le corde dell’ukulele erano realizzate con intestini di pecora: chiaramente oggi questo materiale non sarebbe sostenibile, quindi la maggior parte degli ukulele è dotata di corde in altri materiali.
Per gli ukulele di fascia bassa il materiale più diffuso è il nylon: trattandosi di un materiale con una bassa densità, il diametro delle singole corde potrebbe differire sensibilmente e questo potrebbe comportare problemi nell’intonazione dello strumento.
Gli ukulele migliori dispongono di corde in nylgut, un materiale con qualità acustiche simili a quelle offerte dall’originario budello di pecora. Queste corde sono un’esclusiva dell’azienda italiana Aquila, leader nel settore delle corde per strumenti musicali che produce anche corde in budello sintetico, anche queste con un effetto molto simile a quello prodotto dalle corde tradizionali. Sempre più popolari infine sono le corde in fluorocarburi, che rispetto a quelle di nylon offrono un maggiore volume e un suono più brillante.
Segnaliamo che le corde possono essere acquistate separatamente dall’ukulele e possono essere sostituite a piacimento: sarà quindi possibile acquistare un ukulele di fascia bassa con corde in nylon ed equipaggiarlo successivamente con le corde che più preferite.
4. Suono
Il suono dell’ukulele, come abbiamo visto, viene influenzato da diversi elementi: la dimensione e quindi la tipologia di appartenenza, tipo e spessore dei materiali utilizzati per corpo e corde, lunghezza del diapason e numero di corde. Quello di cui non abbiamo ancora parlato però è l’elemento che maggiormente influisce sul suono ottenuto: l’accordatura.
Analizziamola nel dettaglio.
Accordatura
L’accordatura di uno strumento corrisponde al suo registro sonoro. Nel caso degli ukulele, ogni tipologia ha un registro sonoro diverso, che dipende dall’ampiezza del diapason: più lungo è il diapason, più il registro sarà grave. Bisogna comunque considerare che l’ukulele non viene venduto già accordato, quindi l’ordine delle corde e la tonalità di accordatura potrà essere modificata in base alle preferenze dell’utilizzatore.
Fatta questa doverosa premessa, andiamo a vedere quala sia l’accordatura consigliata per ogni tipologia di ukulele: queste indicazioni sono comunque modificabili dall’utilizzatore in base al tipo di suono che si vuole ottenere.- Accordatura classica GCEA: questo tipo di accordatura viene usato quasi sempre negli ukulele soprano, concerto e tenore. Nell’accordatura classica GCEA (sol-do-mi-la) la sequenza delle note corrisponde alle corde dall’alto verso il basso, quindi la prima corda sarà un sol. Questa accordatura è anche chiamata accordatura in do;
- Accordatura GCEA in low G: in questa variante dell’ accordatura GCEA il sol viene accordato ad un’ottava sotto rispetto all’accordatura classica; ciò consente di estendere il range di note e implementare il registro basso. Questa accordatura è utilizzata soprattutto sugli ukulele tenore e concerto;
- Accordatura DGBE: questa accordatura prevede le stesse note delle prime quattro corde della chitarra, ovvero re, sol, si, mi. Viene utilizzata soprattutto sull’ukulele baritono: rispetto all’accordatura GCEA cambia la tonalità, che in questo caso è in sol.
Ukulele acustico o amplificato?
Come nel caso di altri strumenti musicali, anche per l’ukulele è possibile scegliere tra versione acustica, ovvero priva di sensori, e la versione dotata di sensori per l’amplificazione.
Gli ukulele amplificati sono sicuramente più versatili poiché, oltre ad essere compatibili con sistemi di amplificazione esterna, possono anche essere usati con le cuffie, il suono può essere modulato e possono essere connessi a dispositivi che permettono di campionare o ripulire il suono.Non tutti però hanno bisogno di un ukulele amplificato: consigliamo quindi di valutare questo aspetto in base alle vostre specifiche necessità.
Le domande più frequenti sull’ukulele
Che differenza c’è tra chitarra e ukulele?
Da un punto di vista strutturale, le principali differenze tra i due strumenti sono due: le dimensioni, più piccole nell’ukulele, e il numero di corde, 4 nell’ukulele e 6 nella chitarra (nelle rispettive versioni standard).
Rispetto alle sonorità, il suono prodotto dall’ukulele è più alto rispetto a quello della chitarra (non in termini di volume, ma di toni alti) ed è possibile spaziare entro un minore range di note.
Rispetto a prezzo e facilità d’uso, l’ukulele è solitamente più economico (anche se tutto dipende dai modelli) ed è sicuramente più leggero e più agevole da trasportare; allo stesso tempo potrebbe risultare più semplice da imparare visto che sono presenti tasti più piccoli.
Quanto costa un ukulele?
Il costo di un ukulele varia sensibilmente in base ai materiali utilizzati per corde e corpo, alla tipologia e alla possibilità di connessione con amplificatori esterni.
In generale è possibile affermare che i modelli di base abbiano un costo compreso tra 30 e 70 €: questi prodotti saranno ideali per principianti e amatori, ma potrebbero non essere adatti agli esperti.
Gli ukulele di fascia medio-alta, adatti ad esperti e musicisti, hanno un costo compreso tra i 100 e i 200 €: nel complesso quindi si tratta di uno strumento musicale più economico rispetto ad altri. I veri appassionati e i professionisti dello strumento potranno comunque optare per modelli di fascia alta, che possono anche essere realizzati a mano dai liutai: in questi casi il costo può raggiungere anche i 1000 €, ma è giustificato dalla lavorazione artigianale e dalla qualità altissima del suono e materiali usati.
Quali sono le migliori marche di ukulele?
I brand produttori di ukulele sono moltissimi: troviamo sia marchi storici, leader nel settore che producono modelli di fasce di prezzo diverse, sia piccoli produttori e artigiani liutai specializzati in ukulele. Allo stesso tempo, specialmente tra i prodotti economici, è facile trovare brand poco conosciuti o marche più generaliste che producono anche ukulele.
Le marche più famose specializzate in ukulele sono Kala Brand Music Company, Lanikai, Ohana, Cordoba, Kamaka e Martin, mentre tra quelli più generalisti troviamo Fender, Yamaha e Ibanez, brand solitamente associati alle chitarre che propongono comunque un buon assortimento di ukulele.
Se da un lato affidarsi ad un brand specializzato offre garanzie di qualità e sonorità originali, dall’altro implica l’aumento del prezzo: piuttosto che affidarsi alle marche quindi è meglio scegliere il modello più adatto a sé guardando alle sue caratteristiche.
Quali sono i migliori ukulele del 2024?
-
Nessuna offerta al momento