I fattori decisivi per la scelta del tritacarne
Funzionamento ed alimentazione
Il tritacarne è un elettrodomestico che ogni vero appassionato di cucina sogna di possedere, in quanto permette di lavorare diversi tipi di ingredienti in modo semplice e veloce.
Un altro importante vantaggio offerto dal tritacarne è quello di poter avere il pieno controllo sulla qualità della carne che si vuole lavorare. Molto spesso, infatti, leggiamo notizie allarmanti sul contenuto delle confezioni di carne trita vendute dalla grande distribuzione. Tagli di pessima scelta, scarti macinati insieme alla carne, parti troppo grasse e poco salutari sono solo alcuni dei problemi che si possono riscontrare acquistando la carne già macinata. Ciò accade specialmente quando si acquistano prodotti congelati e preconfezionati, come hamburger, pasta ripiena, tortini o monoporzioni di piatti pronti.
Acquistare un tritacarne è quindi una scelta che permette da un lato di monitorare la qualità degli ingredienti, dall’altro di risparmiare. Esistono poi tante famiglie italiane, ancora dedite alla preparazione casalinga di insaccati, salumi e conserve di vario genere, per le quali l’utilizzo di un tritacarne diventa ancora più necessario.
Prima di acquistare un tritacarne è però necessario documentarsi sulle caratteristiche tecniche e strutturali che possono avere i differenti modelli presenti sul mercato. Esistono infatti differenze sostanziali tra i vari prodotti, legate da un lato al tipo di utilizzo che se ne fa, dall’altro alla fascia di prezzo. In questa guida all’acquisto prenderemo in esame proprio questi elementi ed andremo ad analizzare in modo specifico quali sono gli aspetti più importanti da valutare per scegliere il tritacarne più adatto alle vostre necessità.
Il primo di questi elementi è sicuramente il funzionamento del prodotto: è possibile trovare tritacarne manuali, che non necessitano di alcun tipo di alimentazione, o tritacarne elettrici. A quest’ultimo gruppo appartengono poi due sotto categorie di prodotti: i tritacarne con cinghia di distribuzione e quelli che sfruttano il solo motore. Vediamo in modo specifico le modalità di funzionamento di tutte le tipologie di tritacarne esistenti in commercio (ed adatte ad un uso domestico più o meno intensivo).
Tritacarne manuali
I tritacarne manuali sono la tipologia più semplice ed economica, dato che in questi prodotti non è presente una componentistica tecnologica avanzata. Proprio per questo anche il loro prezzo è notevolmente inferiore.
Per lavorare i vari tipi di carne questi prodotti sfruttano la pressione: un buon tritacarne non deve spremere i pezzi, ma tagliuzzarli finemente, lasciando intatti i succhi e le proprietà organolettiche dell’ingrediente.
Per ottenere del macinato con questi prodotti bisognerà inserire i pezzi di carne nel vassoio superiore, i quali cadranno lentamente nella parte che contiene il coltello rotante. Girando una manovella il coltello ruoterà (abbastanza lentamente rispetto ad un tritacarne elettrico), consentendo di tagliare la carne e di spingerla verso i fori, dalla quale uscirà il prodotto finito.
Il principale svantaggio legato all’utilizzo di un tritacarne manuale è quello di dover impiegare una buona dose di forza fisica, specialmente se si ha necessità di lavorare grandi quantità di ingredienti. Il risultato ottenuto però, se le lame interne sono ben affilate, è sicuramente ottimale. Una rotazione lenta, infatti, fa sì che la carne a contatto con l’acciaio delle lame non si scaldi e perda succo e consistenza.
Tritacarne elettrico
Come anticipato, al sottogruppo dei tritacarne elettrici appartengono due categorie di prodotti: quelli dotati di cinghia di distribuzione e quelli senza. La differenza tra le due tipologie è che nei tritacarne con cinghia il motore è collegato sia all’albero che alla cinghia, assicurando una distribuzione migliore della potenza che viene erogata in modo graduale, mentre nei tritacarne senza cinghia il motore è collegato solo all’albero. Nel primo gruppo di prodotti troveremo quindi motori più potenti, mentre nel secondo gruppo la potenza in watt sarà inferiore, ma l’efficienza (su lavorazioni brevi o medio lunghe) sarà uguale.
Il funzionamento è invece similare per entrambi i prodotti. Come per i tritacarne manuali, all’interno è presente un blocco coltelli a spirale che, ruotando, taglia la carne e la spinge verso il disco dal quale uscirà il macinato.
Il pregio del tritacarne elettrico è quello di automatizzare in modo assoluto tutta la fase di macinatura: dovrete solo inserire la carne nel vassoio superiore e la macchina farà tutto il resto. Sarà inoltre possibile lavorare in modo molto agevole quasi tutti i tipi di carne, anche quelle più nervose, e in alcuni casi anche frutta secca, formaggi o pomodori da sugo.
Riscontriamo però due difetti più o meno significativi: da un lato il consumo di energia, che potrebbe diventare cospicuo se si usa il tritacarne per sessioni prolungate o molto frequentemente, dall’altro la rotazione dei coltelli interni che, essendo più veloce, rischia di compromettere la qualità della carne ottenuta. Se volete acquistare un tritacarne elettrico fate quindi attenzione a non impostare una rotazione troppo veloce.
Materiali e struttura
Dopo aver preso in esame le caratteristiche tecniche, passiamo a quelle strutturali. È infatti possibile differenziare i vari tritacarne anche in base ai materiali che li compongono e alle dimensioni complessive.
Troviamo essenzialmente due macro gruppi di prodotti: quelli con il corpo realizzato in plastica e quelli con il corpo in metallo.
Chiaramente in entrambi i casi i dischi e i coltelli sono in acciaio inox, l’unico materiale che garantisce resistenza all’usura ed al deterioramento.
I tritacarne in plastica sono solitamente i modelli più compatti e leggeri, e spesso non dispongono di un motore ma di una manovella. Le piccole dimensioni, insieme al prezzo contenuto, rappresentano sicuramente i grandi pregi di questa tipologia. I tritacarne in plastica tuttavia sono però a volte inadatti a lavorare tutti i tipi di carne, poiché spesso non dispongono di molti accessori opzionali e risultano più difficili da pulire rispetto ai modelli in metallo.
I prodotti realizzati in alluminio pressofuso o in acciaio inox, al contrario, sono più solidi e resistenti, e dispongono solitamente di un motore (anche se esistono i tritatutto in metallo con manovella) e possono avere dimensioni variabili.
Per chi vuole un prodotto che possa essere sottoposto ad un uso intensivo è consigliabile orientarsi sui tritacarne in metallo, mentre chi vuole fare un uso saltuario dell’apparecchio e deve realizzare soprattutto preparazioni semplici (come ad esempio gli hamburger) può invece orientarsi anche su un tritacarne in plastica.
Anche le dimensioni del tritacarne non sono da sottovalutare: la scelta tra un modello compatto ed un modello più ampio è soprattutto legata alle quantità di carne che si vogliono lavorare ed al tipo di utilizzo (intensivo, saltuario, semi-professionale) che se ne farà.
Chi, ad esempio, ha l’abitudine di lavorare la carne di manzo e di maiale per preparare salumi e insaccati da mangiare durante tutto l’anno avrà bisogno di un modello grande, potente e realizzato con materiali di buona qualità, ovvero un prodotto in grado di lavorare anche per 3/4 ore continuate senza che le prestazioni ne risentano. I tritacarne più compatti sono invece ideali per gli appassionati di cucina che, pur lavorando diversi tagli di carne, non hanno a che fare con quantità così abbondanti.
Accessori
Un tritacarne può essere più o meno accessoriato. La presenza di componenti aggiuntivi è legata soprattutto alla fascia di prezzo, per cui più alto è il prezzo più accessoriato sarà il modello. Possiamo suddividere i componenti aggiuntivi che possono essere forniti in dotazione in due gruppi: i dischi, che permetteranno di scegliere tra diversi livelli di macinatura, e gli altri accessori secondari.
I dischi sono sicuramente i componenti più importanti di un tritacarne. Gli ingredienti, infatti, dopo essere stati lavorati dalle lame, passano attraverso questi ed è proprio questo passaggio a determinare lo spessore del macinato che si otterrà. In base alle preparazioni da realizzare sarà necessario avere un macinato più o meno fine. Per il ripieno della pasta fresca, ad esempio, serve un macinato molto fine, che non si compone solo di carne cruda ma anche di altri ingredienti (nel caso dei tortellini ad esempio mortadella e gambuccio di prosciutto crudo), mentre per il classico ragù è meglio optare per un macinato più grossolano dato che la salsa dovrà cuocere molte ore.
Per aumnetare la versatilità del tritacarne e fare in modo che esso sia adatto a realizzare tutti i tipi di macinato è quindi consigliabile acquistare un prodotto che disponga di almeno 3 dischi intercambiabili.
Un altro accessorio molto utilizzato in Italia è quello per realizzare le salsicce, ovvero un cono che può avere diverse dimensioni e che consente di inserire automaticamente la carne macinata all’interno del budello. Molto utili sono anche gli accessori per realizzare paté, una preparazione molto diffusa in alcune parti d’Italia.
Oltre a questi accessori, tutti relativi a preparazioni di carne, sarà possibile trovare in commercio anche componenti che permettono di lavorare formaggi e pomodori per passata. Verranno quindi forniti dei dischi specifici per queste due preparazioni. In alcuni prodotti, invece dei dischi, si troverà un secondo supporto da incastrare al corpo macchina e al suo interno potranno essere inseriti diversi tipi di coni che permetteranno non solo la lavorazione del formaggio, ma anche la scelta del tipo di grana che si vuole ottenere. Questi prodotti offrono sicuramente il massimo della versatilità poiché, con una sola spesa, si potrà disporre di due diversi apparecchi, entrambi molto utili in cucina.
Gli altri accessori opzionali di cui un tritacarne può disporre sono: un pressino per spingere la carne all’interno del prodotto, una ciotola per raccogliere il macinato ed il vassoio da apporre nella parte superiore sul quale posizionare la carne cruda da lavorare.
Manutenzione
L’ultimo aspetto da considerare riguarda la facilità di manutenzione dei tritacarne. Pulirli bene dopo l’utilizzo è infatti un’operazione fondamentale per assicurarsi che il prodotto duri a lungo e che risulti sempre in condizioni igieniche ottimali.
I tritacarne elettrici più semplici da pulire si compongono di elementi che possono essere smontati e lavati sia in lavastoviglie che sotto l’acqua corrente. Il corpo macchina non potrà invece entrare a contatto con l’acqua.
I tritacarne in plastica possono solitamente essere lavati completamente in tutta sicurezza, grazie all’assenza di un motore e di collegamenti elettrici.
Esistono tuttavia vari modelli, solitamente più economici e realizzati in plastica o in alluminio pressofuso, dai quali si possono estrarre e lavare solo i componenti esterni come dischi, vassoio ed eventualmente ciotola. In questi casi la manutenzione ordinaria potrebbe richiedere più tempo e risultare leggermente più difficoltosa. Un piccolo trucco che potete utilizzare con questo tipo di prodotti è di inserire, dopo la lavorazione della carne, un po’ di pane raffermo nell’apparecchio e metterlo in funzione. Il pane dovrebbe riuscire ad attaccarsi ai residui di grasso e di carne, i quali verranno quindi espulsi attraverso i dischi.
Se non volete perdere troppo tempo nella pulizia del tritacarne vi consigliamo di acquistare un modello che offra la possibilità di smontare tutti i componenti interni (tranne il gruppo motore). In alcuni casi sono fissati con viti e bulloni ma possono essere comunque svitati, mentre in altri casi sono semplicemente incastrati tra loro.