A che cosa serve il termometro da cucina?
Il termometro da cucina è un accessorio davvero indispensabile per chi si diletta nella preparazione di piatti più o meno elaborati. Questo strumento, infatti, consente di monitorare la temperatura dei cibi permettendo di ottenere cotture perfette anche in ambito domestico e a chi cucina a livelli non professionali.
Chi ama il mondo della cucina avrà notato che in parecchie ricette, dolci o salate, vengono riportate temperature molto precise: per molti piatti è quindi necessario monitorare attentamente la temperatura erogata, così da assicurarsi risultati ottimali.Fino a qualche tempo fa l’utilizzo del termometro era relegato all’ambito dell’alta cucina o della ristorazione; oggi, invece, è possibile trovare in commercio moltissimi modelli adatti ad un uso domestico, più compatti e versatili ma ugualmente efficienti. I termometri da cucina, però, non sono tutti uguali; quindi, dato il vasto assortimento, è fondamentale conoscere le caratteristiche di questi prodotti per trovare il modello più adatto alle nostre esigenze.
In questa guida all’acquisto osserveremo quindi le differenze tecnologiche e strutturali delle diverse tipologie di termometro da cucina, concentrandoci sul tipo di utilizzo più consono ai vari modelli.
Quali tipi di termometro da cucina esistono?
Oggi in commercio è possibile trovare molti modelli diversi di termometro da cucina, laddove ogni tipologia risulta più o meno adatta ad utilizzi specifici e le differenze tra i prodotti sono soprattutto di carattere strutturale. Il meccanismo di funzionamento è infatti in quasi tutti i casi digitale; i termometri analogici (che ricordano il classico orologio) sono prevalentemente utilizzati per rilevare le temperature ambientali di camere di cottura, camere di lievitazione e per preparazioni specifiche come il cioccolato temperato o il caramello. Oltre a tenere sotto controllo la temperatura degli ambienti, in cucina è inoltre fondamentale individuare la temperatura di cottura: ciò implica che, per ottenere risultati ottimali, è necessario una rilevazione molto più precisa.
Vediamo nel dettaglio quali sono le principali tipologie di termometro da cucina e le loro rispettive peculiarità.
Termometro digitale a inserimento
Il termometro da cucina ad inserimento è caratterizzato da uno “spillone” che dev’essere inserito all’interno dei cibi e da un corpo più piccolo sul quale è presente un display per leggere la temperatura rilevata. Il meccanismo di funzionamento è digitale: ciò significa che, inserendo la parte appuntita all’interno dei cibi, in pochi secondi apparirà sul display la temperatura precisa della pietanza. Questa tipologia risulta particolarmente adatta ai diversi tipi di carne e al pesce, mentre non è idoneo per le fritture, lievitati o dolci.
Termometro digitale a sonda
Questa tipologia di termometri è caratterizzata da una sonda di lunghezza variabile, collegata ad un corpo di forma tondeggiante sul quale è presente un display e dei pulsanti dedicati alle varie impostazioni. I termometri digitali a sonda sono considerati i prodotti più versatili poiché si adattano bene a quasi tutte le preparazioni; possono inoltre essere utilizzati per rilevare la temperatura di forni, camere di lievitazione e liquidi.
Termometro digitale ad infrarossi
Il primo elemento che differenzia questa tipologia di termometro da cucina dalle altre precedentemente osservate è il fatto che questi prodotti non necessitano di contatto per la rilevazione della temperatura: si tratta infatti di modelli che rilevano i livelli di calore sfruttando la tecnologia dei raggi infrarossi. Il meccanismo di funzionamento è sempre digitale e consente di visualizzare la temperatura rilevata su un display in termini molto precisi. Anche questa tipologia di termometri è molto versatile e si adatta bene a svariate preparazioni; non risulta però utile per rilevare la temperatura interna di camere di cottura come forni o fornetti o di camere di lievitazione.
Quale tipo di termometro usare per le varie pietanze?
L’utilizzo del termometro da cucina è molto semplice ed intuitivo, anche se in base alla tipologia di prodotto ed alla preparazione da monitorare esistono alcune differenze. Dal punto di vista pratico, quasi tutti i termometri da cucina sono dotati di un pulsante che ne consente l’attivazione e lo spegnimento; la maggior parte dei prodotti è inoltre dotata di sensori che permettono di rilevare quasi istantaneamente la temperatura, così da fornire dati utili ed attendibili. In base alle pietanze, però, saranno necessarie operazioni diverse: ad esempio controllare la temperatura di una bistecca è un processo immediato, mentre verificare la temperatura interna di una camera di lievitazione è un processo prolungato nel tempo. Proprio per questo motivo osserveremo i meccanismi di funzionamento partendo dalle pietanze che, più comunemente, necessitano di un controllo della temperatura.
La classificazione dei termometri da cucina, infatti, in molti casi è fatta in base alle possibilità di utilizzo e non alle caratteristiche tecniche: per trovare il prodotto più adatto alle proprie esigenze, quindi, è necessario osservare anche questo fattore, così da acquistare un modello che rispecchi le singole necessità.
- Termometro per carne: per controllare la cottura della carne, il termometro più indicato è quello digitale a inserimento. Si utilizza questa tipologia di termometro perché è necessario rilevare la temperatura interna della fetta di carne: la punta del termometro dovrà quindi essere inserita al centro della fetta, lontano dall’osso o dalle parti più dure. La temperatura ideale varia in base alla carne ed in base al taglio, aspetto che osserveremo più approfonditamente nei prossimi paragrafi;
- Termometro per fritture: la frittura è una modalità di cottura molto delicata. La temperatura ideale dell’olio, detta punto di fumo, cambia in base al tipo di olio e deve essere mantenuta costante per tutta la durata della preparazione. Proprio per questo motivo, i termometri più adatti a questo tipo di preparazioni sono dotati di una clip che permette di agganciare l’apparecchio alla padella, immergendo completamente la sonda nell’olio. Possono essere sia analogici che digitali;
- Termometro da forno: monitorare la temperatura di una camera di cottura (forni o fornetti) è molto utile in alcuni tipi di preparazioni, tant’è che in commercio è possibile trovare forni che dispongono di questa tecnologia integrata. Questi prodotti, però, sono solitamente piuttosto costosi. Quindi, se non avete voglia di acquistare un nuovo forno ma volete comunque sperimentare modalità di cottura particolari (ad esempio l’olio cottura, la cottura a bagnomaria o la cottura sottovuoto), sarà necessario dotarvi di un termometro che consenta di monitorarne la temperatura. Anche questa tipologia dispone solitamente di una clip che permette di attaccare l’accessorio alla griglia interna e può essere sia analogica che digitale;
- Termometro per cioccolato: se siete amanti di questo nobile ingrediente saprete che temperare il cioccolato è una fase fondamentale di quasi tutte le preparazioni a base di questa materia prima: per effettuare questo passaggio al meglio, quindi, è necessario dotarsi di un termometro per non perderne di vista la temperatura. I termometri per cioccolato, fondamentali nella pasticceria, sono diversi dalle tipologie precedentemente osservate: sono infatti termometri analogici con un anima in mercurio ed un esterno in plastica dura, che riescono a misurare temperature che vanno dai -30°C ai +50°C.
- Termometro caramellometro: questo speciale termometro è indicato per la misurazione della temperatura di zucchero o liquidi: risulta quindi molto utile per la preparazione di alcuni dolci che necessitano la pastorizzazione delle uova (ad esempio il tiramisù), per il caramello o per realizzare il formaggio in casa. Anche in questo caso si tratta di un termometro analogico con l’anima in mercurio; il prodotto sarà quindi molto simile al termometro per cioccolato, cambia solo il range di temperatura che, in questo caso, è meno ampio;
- Termometro da vino: si tratta di un termometro che può essere sia analogico che digitale. Deve essere immerso all’interno della bottiglia per controllare che la temperatura sia adeguata alla tipologia di vino da servire. In commercio è tuttavia possibile trovare molti prodotti dedicati alla conservazione del vino che dispongono già di un termometro integrato (se siete amanti del vino e volete conservare bottiglie diverse, vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra guida all’acquisto delle cantinette vino).
Range di temperatura e sensibilità alle variazioni
Un aspetto importante da tenere presente quando si cerca il termometro da cucina più adatto alle proprie necessità riguarda il range di temperatura che è possibile calcolare e la sensibilità alle variazioni del modello specifico, elementi che determinano l’adattabilità del termometro alle diverse preparazioni. Il range di temperatura è solitamente legato alla fascia di prezzo del prodotto: un modello professionale o semi professionale consentirà di rilevare temperature fino ai 350°C, mentre i modelli per uso domestico solitamente riportano un massimo di 250°C. Anche la temperatura minima varia in base ai modelli e al prezzo: la gradazione più bassa è intorno ai -50°C.
Anche la sensibilità alle variazioni è importante: per alcune preparazioni, come ad esempio lo zabaione o il cioccolato temperato, la rilevazione deve essere molto accurata. Il nostro consiglio è quindi quello di scegliere modelli che abbiano un range di temperatura ampio ed un elevato grado di accuratezza: prodotti di questo tipo hanno una maggiore versatilità e possono essere sfruttati per diversi utilizzi.Quali sono i materiali migliori per il termometro da cucina?
La questione dei materiali dipende molto dalla tipologia di termometro e dal tipo di utilizzo più adatto al modello specifico. Abbiamo già visto, infatti, che alcuni modelli pensati per preparazioni particolari come il cioccolato temperato o il caramello sono dotati di un anima in mercurio e di un esterno in plastica dura, mentre altri (ad esempio i termometri da forno) sono realizzati interamente in acciaio inox.
I termometri digitali, sia quelli a sonda che quelli a inserimento, sono solitamente realizzati in materiali diversi: la parte che deve entrare a diretto contatto con il cibo è in metallo (acciaio inox o alluminio temperato) mentre il corpo è in plastica dura.I termometri a infrarossi invece sono quasi sempre in plastica dura, poiché nessun componente deve entrare direttamente in contatto con i cibi.
In generale è possibile affermare che i termometri in metallo si deteriorano più difficilmente e sono più resistenti alle alte temperature, quindi avranno anche un prezzo superiore rispetto ai modelli in plastica dura.
La scelta del prodotto migliore dipende quindi interamente dalle vostre esigenze: è importante però assicurarvi che i materiali siano completamente a-tossici (privi quindi di sostanze nocive come il BPA) e che siano adatti ad essere utilizzati a temperature piuttosto alte.
Quali sono le temperature ideali per le varie preparazioni?
L’ultimo step da seguire prima di acquistare il termometro da cucina è assicurarsi che il modello prescelto possa essere utilizzato per le preparazioni che vogliamo monitorare, e per fare ciò è però necessario conoscere le temperature ideali di servizio delle varie pietanze. Osservare le temperature di tutti i cibi risulta davvero impossibile: abbiamo quindi scelto di focalizzarci sulle due preparazioni più comuni ed allo stesso tempo più delicate: la carne alla griglia e la frittura. In queste tabelle riassuntive vedremo quindi qual è la temperatura ideale per i tipi di carne più diffusi e quale il punto di fumo dei vari oli utilizzati per la frittura; dai valori riportati emerge che l’utilizzo del termometro è davvero importante per ottenere piatti cotti alla perfezione anche per le preparazioni casalinghe.
Tipo di carne | Tipo di cottura | Temperatura | |
---|---|---|---|
Manzo | Al sangue | 45°C - 50°C | |
Media | 52°C - 58°C | ||
Ben cotta | 82°C - 85°C | ||
Maiale | Ben cotto | 72°C - 75°C | |
Pollo | Ben cotto | 82°C - 90°C | |
Agnello | Medio | 52°C - 58°C | |
Ben cotto | 79° - 85°C |
Tipo di olio | Temperatura | |
---|---|---|
Olio d'oliva extravergine | 205°C | |
Olio di semi d'arachide | 225°C | |
Olio di semi di soia | 238°C | |
Olio di semi di girasole | 227°C | |
Olio di colza | 204°C | |
Olio di semi di mais | 232°C (non raffinato 178°C) | |
Strutto | 240°C | |
Burro | 150°C (se chiarificato 250°C) |
Cerco un buon termometro sia per le carni sia per i dolci mi potete dire le migliori marche e prezzi relativi?Grazie
Ti consigliamo di dare un’occhiata alla nostra tabella nella quale trovi tutte le informazioni da te richieste.