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Dati tecnici

Tipo

Ventilata

Ventilata

Ventilata

Ventilata

Ventilata

Potenza termica nominale

2,5 - 8 kW

2,4 - 4,4 kW

2,4 - 6,3 kW

2,84 - 6,97 kW

1,7 - 5,16 kW

Volume riscaldabile

max 230 m³

max 126 m³

max 180 m³

max 160 m³

40 - 100 m³

Resa termica nominale

92,5 - 91,3%

91,9 - 94,4%

> 86%

92,1 - 92,7%

86 - 88,5%

Capacità serbatoio

15 kg

10 kg

15 kg

13 kg

4,7 kg

Consumo orario

0,6 - 1,8 kg/h

0,5 - 1 kg/h

0,6 - 1,5 kg/h

0,6 - 1,4 kg/h

0,4 - 1,1 kg/h

Autonomia

n.d.

n.d.

10 - 25 h

7,5 - 22 h

max 7 h

Classe energetica

A+

A+

n.d.

n.d.

n.d.

Controllo remoto

Telecomando

Telecomando

Telecomando

Telecomando

Dimensioni

49,8 x 101,7 x 53,8 cm

89,2 x 57,2 x 30,7 cm

88,4 x 45,6 x 50,7 cm

90 x 47,8 x 48 cm

70 x 54,7 x 26,5 cm

Punti forti

Elevata potenza termica

Elevata resa termica

Dimensioni contenute

Dimensioni contenute

Dimensioni molto compatte

Predisposizione per termostato centralizzato

Bassi consumi di pellet

Buona capacità del serbatoio

Buona capacità del serbatoio

Dispone di telecomando

Basso impatto ambientale

Con termostato e timer

Discreta autonomia

Discreta autonomia

Ventilazione forzata

Display LCD

Adatta per appartamenti di medie dimensioni

Adatta per appartamenti di medie dimensioni

Buon livello di sicurezza

Punti deboli

Non adatta per appartamenti di grandi dimensioni

Non adatta per appartamenti di grandi dimensioni

Non adatta ad appartamenti di dimensioni grandi

Recensione completa
Recensione completa
Recensione completa
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Recensione completa

Come scegliere la stufa a pellet

Le temperature rigide dell’inverno mettono sempre a dura prova i sistemi di riscaldamento domestico. Per far fronte al freddo pungente dei giorni più gelidi dell’anno è spesso necessario integrare il calore emesso dai termosifoni con altri apparecchi in grado di rendere il clima nell’ambiente casalingo molto più gradevole. Sul mercato sono presenti numerosi strumenti dal prezzo e dai consumi assai variabili: dai condizionatori a pompa di calore ai termoventilatori, dai termosifoni elettrici alle stufe a legna. Tutti questi prodotti possono essere efficaci in modo diverso in base alla casa e alle proprie esigenze in termini di consumi energetici.

stufa a pellet
In questa guida all’acquisto ci occuperemo della stufa a pellet: si tratta di un apparecchio sempre più utilizzato per integrare o sostituire il sistema di riscaldamento domestico a gas, un’opzione ecologica che si distingue dalle tradizionali stufe a legna sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello dei consumi.

Cos’è il pellet?

Se le comuni stufe a legna fanno uso di ceppi di vario genere, quelle a pellet richiedono l’utilizzo dell’omonimo combustibile (legno in pellet), che viene ricavato da legno e segatura essiccati e pressati insieme. Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, è bene considerare che la specifica norma UNI EN 14588 definisce questo materiale un “biocombustibile addensato, generalmente in forma cilindrica, di lunghezza casuale tipicamente tra 5 mm e 30 mm, e con estremità interrotte, prodotto da biomassa polverizzata con o senza additivi di pressatura”. Il pellet è relativamente facile da produrre, trasportare e conservare; inoltre, rispetto alle sue dimensioni, ha un forte potere calorico, che lo rende particolarmente versatile per l’uso nelle stufe. Il pellet viene venduto in sacchi standard da 10 o 15 kg.

stufa a pellet materiale
Per riscaldare a pellet bisogna quindi programmare dei rifornimenti periodici e considerare che nei periodi più freddi un sacco dura circa una giornata; inoltre crea anche polvere, proprio per la presenza di segatura. Queste mansioni aggiuntive vanno considerate prima dell’acquisto della stufa a pellet.

Tipologie di stufe a pellet

Esistono sul mercato diverse tipologie di stufe a pellet, simili tra loro nel funzionamento, ma che si adattano a soluzioni abitative differenti. Vediamo nello specifico quali siano e a che tipo di casa si adattino.

Stufe a pellet ventilate

Si tratta della maggioranza dei prodotti in commercio, ovvero delle stufe indipendenti che necessitano di una canna fumaria per essere utilizzate. Il loro funzionamento è abbastanza semplice: solitamente in alto c’è un contenitore per il pellet, che discende gradualmente nel braciere e nel crogiolo. Qui, una resistenza elettrica lo brucia creando calore. Due sistemi di ventilazione canalizzano l’aria in direzioni differenti: l’aria calda viene distribuita nella stanza, mentre i fumi vengono espulsi attraverso un tubo di scarico. Solitamente le stufe ventilate sono ideali per il riscaldamento di ambienti relativamente grandi.

Stufe a pellet canalizzate

Il funzionamento delle stufe canalizzate è simile a quello delle ventilate, ma queste presentano una o più uscite aggiuntive per direzionare l’aria calda attraverso dei tubi in stanze contigue. Le stufe a pellet canalizzate sono generalmente più potenti di quelle ventilate e possono servire diverse stanze di diverse dimensioni.

stufa a pellet canalizzata
Il calcolo per la selezione del modello giusto, che vedremo più avanti, va effettuato considerando anche le altre stanze della casa, incluso il loro livello di umidità e se affaccino su corsi d’acqua. La stufa a pellet canalizzata spesso necessita di lavori edili e di un investimento economico più impegnativo.

Termostufe a pellet

Le termostufe sono molto simili alle stufe a legna: solitamente non hanno ventilazione e vengono affiancate ad altri sistemi di riscaldamento all’interno della casa. Sono inoltre dotate di uno scambiatore di calore e, sfruttando il calore dei fumi, riscaldano anche l’acqua. Sostanzialmente funzionano sia come stufa, sia come caldaia; anche per queso motivo la loro installazione va necessariamente gestita da professionisti e richiede certificazione. Sicuramente si tratta di una soluzione più ecologica rispetto alle tradizionali caldaie a gas; sono stufe ancora più grandi e servono bene metrature elevate.

stufa a pellet termostufa
Fatte queste fondamentali premesse, vediamo quali sono i fattori principali da considerare nella scelta di una stufa a pellet.

Volume da riscaldare

Ogni stufa a pellet ha una potenza espressa in kW e solitamente a questo dato è accompagnato quello relativo ai metri cubi che è in grado di riscaldare in modo efficiente. Bisogna tener presente che un prodotto da 7-8 kW è idoneo al riscaldamento di ambienti fino a 200 m³ (ad esempio un appartamento di 80 m² con un soffitto alto 2,5 m). Quanto più elevata è la potenza in kW, tanti più sono i metri cubi riscaldabili.
In generale, i modelli che si trovano attualmente sul mercato esprimono una potenza variabile tra i 2,5 e i 20 kW: possiamo dire che una stufa a pellet di fascia bassa abbia di norma una potenza non superiore ai 5 kW, mentre un modello di fascia media varia tra i 6 e gli 8 kW e uno di fascia alta può arrivare fino a 20 kW.

Valutazione dell’ambiente

L’installazione e la selezione della stufa a pellet adatta per la vostra casa deve seguire alcuni parametri. Vediamo nello specifico quali sono:

  • Metratura e disposizione degli ambienti: intesi come i metri quadri della stanza o dell’intero appartamento se si cerca una stufa canalizzata, considerando la contiguità delle stanze;
  • Esposizione: valutazione delle temperature stagionali, dell’altitudine e della vicinanza a corsi d’acqua o laghi, che aumentano l’umidità e rendono necessarie stufe più potenti;
  • Isolamento e infissi: la presenza di cappotti esterni e di infissi moderni a doppio vetro possono rendere necessarie stufe meno potenti.

Inoltre, prima dell’installazione vera a propria, dovrete assicurarvi, anche con l’aiuto di un tecnico, che il posto designato alla stufa sia vicino a una presa di corrente, ma che non ci siano cavi elettrici sottotraccia dove andrete a installare il tubo della canna fumaria.

stufa a pellet volume

Calcolo dei kW

I fattori fin qui elencati corrispondono in larga misura al calcolo del coefficiente termico, o fabbisogno termico, del vostro appartamento, un dato che oscilla normalmente tra le 30 e le 40 kcal/m². Il calcolo esatto va effettuato da un professionista, che potrete contattare prima dell’acquisto per farvi consigliare. Potrete però autonomamente rendervi conto del tipo di stufa a pellet che faccia per voi nel seguente modo.
Utilizzate il coefficiente minimo se abitate in una zona dal clima temperato, quindi 30 kcal/m², mentre considerate il massimo, 40 kcal/m², se abitate in una zona dal clima molto freddo e umido. A questo punto dovrete moltiplicare i metri quadri della casa o della stanza da riscaldare per l’altezza dei soffitti e per il coefficiente termico. Per conoscere il valore in kW della vostra stufa ideale dovrete semplicemente dividere il numero ottenuto per 862, perché 1 kW è pari a 862 kcal.
Se ad esempio la vostra abitazione è di 90 m², ha soffitti alti 2,70 m, vi trovate in una zona dal clima rigido ma non troppo umido e quindi utilizzate un coefficiente medio di 35 kcal/m², avrete:

90 (m²) x 2,7 (m) x 35 (kcal/m²) : 862 (kcal)

Avrete come risultato 9,866, arrotondato per eccesso a 9,9: avrete bisogno di una stufa a pellet da 10 kW. Questo calcolo è facile da fare specialmente se dovete riscaldare soltanto una stanza, ricordate però che per le stufe canalizzate o termostufe dovrete considerare anche altri elementi.

Funzioni

Non bisogna pensare che per scegliere una stufa a pellet basti valutare il volume da riscaldare: ci sono altri fattori importanti da considerare quali le funzioni a disposizione dell’utilizzatore. Grazie a queste è possibile adattare nel migliore dei modi l’apparecchio alla propria abitazione, gestirne il funzionamento e verificare il livello di sicurezza. Vediamo allora quali sono le funzioni più diffuse.

Timer di programmazione

Una funzione molto apprezzata è quella che permette di programmare la stufa a pellet. Grazie a un timer interno è infatti possibile impostare orari di accensione e spegnimento, in modo tale da mantenere la temperatura sempre perfetta in base alle proprie abitudini. Talvolta è anche possibile programmare l’apparecchio per il funzionamento in alcune fasce orarie per tutti i giorni della settimana.

Termostato integrato

Quasi tutte le stufe a pellet dispongono anche di un termostato integrato per controllare e impostare la temperatura desiderata. Si tratta di un elemento indispensabile per riscaldare una o più stanze senza dover aggiungere pellet “a occhio” fino a quando si raggiungere il clima ideale. Vi sono inoltre modelli dotati di telecomando per il controllo a distanza.

Anti-surriscaldamento

Molto importanti sono le funzioni inerenti la sicurezza, che consentono di utilizzare la stufa in tutta tranquillità anche nelle ore notturne e quando non si è in casa. La funzione anti-surriscaldamento evita che la stufa superi una certa temperatura che potrebbe metterne a rischio la sicurezza.

Modalità “Eco”

Molto rilevanti sono anche le diverse modalità selezionabili. In termini di consumi energetici è particolarmente importante la modalità “Eco”, che permette di risparmiare energia elettrica senza rinunciare a un’emissione di calore adeguata all’ambiente domestico.

stufa a pellet display

Connessione Wi-Fi

Le stufe moderne presentano spesso anche un’antenna Wi-Fi che permette di controllare il termostato anche a distanza. Attraverso app dedicate è possibile generalmente accendere e spegnere la stufa, regolarne la temperatura, impostare il cronotermostato e ovviamente ricevere avvisi in caso di malfunzionamento, calore eccessivo o pellet esaurito. Si tratta di una comodità che dovrete sicuramente tenere in considerazione, specialmente se la stufa a pellet è destinata alla vostra abitazione principale e la utilizzate tutti i giorni. Questo tipo di connessione può essere già integrata nella macchina, oppure è possibile ottenerla acquistando separatamente il modulo Wi-Fi presso il produttore.

Connessione col termostato

Se desiderate installare una stufa a pellet per integrare il calore prodotto da altri sistemi di riscaldamento, prima fra tutte la classica caldaia a gas, potrebbe valere la pena di scegliere un modello che possiate programmare e controllare dal termostato a parete, sia esso un classico cronotermostato, sia un moderno modello smart (con il vantaggio, se acquistate una stufa a pellet con antenna Wi-Fi integrata, di non dover nemmeno tirare i fili dalla stufa al termostato). In questo modo avrete a disposizione un hub centralizzato (e un’unica app) per controllare tutti i vostri dispositivi dediti al riscaldamento e/o al raffrescamento di casa.

Capacità del serbatoio e autonomia

Da tenere in considerazione è sicuramente anche la capienza del serbatoio del pellet e l’autonomia della stufa. Un modello di fascia bassa (4,5 kW) può disporre di un serbatoio relativamente piccolo, ovvero al di sotto dei 15 kg, anche se questo dato è variabile anche in base al prezzo dell’apparecchio. Una stufa a pellet di fascia alta può invece avere un serbatoio in grado di contenere fino a 60 kg di combustibile.
A questo aspetto è legata l’autonomia, da valutare attentamente perché può avere un certo impatto dal punto di vista pratico. Salvo essere muniti di una speciale attrezzatura per il riempimento automatico della caldaia, la stufa deve infatti essere riempita manualmente e doverlo fare molto spesso può essere problematico, dunque è abbastanza chiara la ragione per cui occorre tenere presente il dato relativo all’autonomia.

Manutenzione

Questo è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione prima della scelta di una stufa a pellet. Come menzionato, sicuramente il pellet è più comodo da trasportare e reperire rispetto alla legna, ma viene venduto in confezioni standard da circa 15 kg che vengono effettivamente consumate dalla stufa anche in una sola giornata. Per questo motivo dovrete sempre considerare l’aspetto del rifornimento. Se ad esempio avete pensato a una stufa a pellet per una villetta indipendente disposta su un unico piano, la scelta potrebbe avere senso; se invece dovete portare giornalmente o settimanalmente il carico su per le scale, va da sé che diventa una scelta complicata.
Aggiungete alla manutenzione la polvere che viene creata, sia all’esterno, sia all’interno della stufa. Questa, infatti, si riempie di residui di segatura e di cenere che vanno aspirati orientativamente ogni 2-3 giorni. L’aspirazione deve avvenire con un aspiracenere, meglio se espressamente progettato per le stufe a pellet, perché con segatura e cenere il filtro e il motore di un comune aspirapolvere potrebbe rovinarsi molto in fretta.

stufa a pellet aspiracenere
Una volta raffreddata completamente la stufa, eventuali cestelli e cassetti portacenere vanno quindi puliti adeguatamente. Almeno una volta alla settimana anche il deflettore e il vetro dello sportello vanno puliti: quest’ultimo tende infatti ad annerirsi e va trattato usando un panno e appositi prodotti sgrassanti per il vetro dei camini. Si tratta di passaggi obbligati di manutenzione della macchina che influiscono direttamente sull’efficienza del riscaldamento e sul funzionamento del dispositivo.

Struttura

Le stufe a pellet sono ormai molto raffinate dal punto di vista tecnico, ma il loro funzionamento è abbastanza facile da comprendere. Tutte le stufe a pellet hanno le seguenti componenti:

  • Serbatoio: un cassetto con apertura dall’alto dove inserire il pellet;
  • Canale di caduta: un imbuto metallico che indirizza a discesa il pellet in un foro diretto verso il braciere, attivato in automatico da una vite;
  • Camera di combustione: la “stufa” vera e propria, dove il pellet brucia;
  • Sportello: con vetro, viene aperto a stufa fredda per rimuovere i residui inceneriti;
  • Braciere: un crogiolo estraibile in ghisa collegato a una candela che attiva una resistenza;
  • Deflettore: posto nella parte alta della camera di combustione in direzione del braciere, protegge dalle fiamme;
  • Cassetto raccoglicenere: se presente, si trova sotto il braciere, al di sotto di griglie forate;
  • Tubo di scarico o di tiraggio: in base al modello, generalmente ha un diametro di 8 cm;
  • Ventole: poste in diversi punti della stufa per distribuire l’aria calda;
  • Display: generalmente posto in alto, per regolare la temperatura e le altre funzioni.

stufa a pellet braciere
Dal punto di vista della struttura, possiamo dire che le principali caratteristiche da considerare sono il raccoglicenere, la tubazione di scarico e un eventuale pannello di controllo.

  • Raccoglicenere: la sua capienza è significativa in termini pratici, poiché un cassetto raccoglicenere capiente non va svuotato frequentemente;
  • Tubo di scarico: misura intorno agli 8 cm di diametro, ma può variare nelle stufe molto potenti che richiedano una tubazione idonea al volume di combustibile impiegato;
  • Pannello di controllo: permette di impostare l’apparecchio. Può avere un display per visualizzare e selezionare le varie funzioni, oltre che la temperatura.

Materiali

Dai materiali costitutivi della stufa dipendono la resistenza all’usura e il livello di sicurezza garantito. Sul mercato si possono trovare stufe in ceramica, ghisa, acciaio, maiolica, pietra ollare e mattone refrattario. Ognuna di queste tipologie mantiene il calore in modo differente. Ad esempio, la ceramica non scotta e riesce a mantenere più a lungo il calore prodotto; l’acciaio è in grado di raggiungere temperature più elevate, ma ha tempi di raffreddamento più rapidi. Il nostro consiglio è di evitare stufe a pellet assemblate con materiali diversi da quelli elencati.

Le domande più frequenti sulle stufe a pellet

Quali sono le migliori marche di stufe a pellet?

Poiché stiamo parlando di un prodotto che dovrebbe avere delle caratteristiche specifiche in termini di sicurezza, il nostro consiglio è di diffidare di marche poco conosciute e orientarsi piuttosto verso aziende che producano stufe a pellet di qualità elevata. Tra i produttori più noti e affidabili possiamo segnalare Dal Zotto, LaNordica Extraflame e Zibro.

Quanto costa una stufa a pellet?

Il costo di una stufa a pellet varia principalmente a seconda del materiale, del volume di riscaldamento e delle funzioni disponibili.
In linea generale il nostro consiglio è di diffidare di stufe particolarmente economiche (al di sotto dei 400-500 €), perché è probabile che siano assemblate con materiali di scarsa qualità e con standard di sicurezza inferiori alla media. Al contrario, è normale che all’aumentare del volume di riscaldamento aumenti anche il prezzo, che può raggiungere anche cifre superiori ai 2.000-3.000 € per i modelli da 20 kW.

Si può installare una stufa a pellet in condominio?

Risposta veloce: sì, se lo fa un professionista certificato. In un condominio la possibilità di installazione dipende dalla presenza o meno di un camino e canna fumaria il cui funzionamento sia certificato. La scelta di un modello moderno “a scarico” è comunque la soluzione più comune per chi abita in condominio, visto che i camini attivi sono raramente presenti. Se quindi avete un camino con canna fumaria dovrete far controllare il tiraggio da un tecnico fumista o capire se l’installazione della tubazione di scarico possa avvenire all’interno del camino.
In generale, però, raramente la stufa a pellet trova la sua finalità d’uso migliore in un condominio, specialmente nelle città medio-grandi. La ragione principale sono i problemi di rifornimento, ma anche la qualità dell’aria. La normativa vigente prevede comunque la possibilità di installare stufe a pellet in condominio, con delle norme da seguire riguardo alla contiguità della struttura e degli scarichi sulle pareti e alla certificazione dell’installazione.

A cosa serve un gruppo di continuità per la stufa a pellet?

Poiché le stufe a pellet hanno una componente elettronica che ne regola e monitora il funzionamento, blackout e sbalzi elettrici possono provocare lo spegnimento della stufa o peggio rovinarne la circuiteria. Nel primo caso si disattiverà il sistema di aerazione e i fumi resteranno intrappolati nella stufa, con sgradevoli e pericolose fuoriuscite in casa. Bisogna in questi casi fermare tutto, effettuare il ciclo di pulizia e riavviare la stufa a pellet, che andrà poi riportata a regime. Per questo, se possibile, considerate di tenere un gruppo di continuità allacciato alla vostra stufa a pellet.

Esistono stufe a pellet senza canna fumaria?

Risposta veloce: no. I fumi del pellet bruciato sono tossici e per legge vanno espulsi. La costruzione di una canna fumaria in tubatura anche semplice è quindi sempre necessaria. L’uso della canna fumaria della caldaia, attraverso tubazioni combinate, è invece vietato per legge.

Esistono stufe a pellet con forno incorporato?

Risposta veloce: .
Le stufe con forno e cucina incorporata hanno tutte le funzioni delle stufe a pellet tradizionali, ma presentano anche un modulo aggiuntivo che fa da forno e in alcuni casi un piano cottura dove poggiare le pentole. I forni hanno caratteristiche simili a quelle dei forni da incasso tradizionali e la temperatura interna può essere regolata attraverso un termostato. I prezzi di questi modelli sono ovviamente più alti rispetto alle stufe “pure”, con costi di almeno 3.000 € per i modelli più accessoriati.

Domande e risposte su Stufa a pellet

  1. Domanda di Giovanna | 13.01.2020 09:40

    Quanta potenza deve avere una stufa a pellet per riscaldare 200 mq suddivisi in 4 piani?

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 16.01.2020 09:14

      Per riscaldare un’abitazione così grande servirebbe una stufa da circa 24 kW, ma sinceramente su quattro piani non sarebbero comunque sufficienti. Volendo utilizzare i pellet come combustibile, si può piuttosto prendere in considerazione l’installazione di una caldaia a pellet, che si può collegare all’impianto di riscaldamento preesistente (se presente).

  2. Domanda di Domenico | 10.01.2020 19:52

    Salve , ho una casa di 165 mq con corridoio centrale e vani in entrambi i lati , vorrei sapere che tipo di stufa a pellet potrei installare ?

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 13.01.2020 09:26

      Se stiamo parlando di una stufa per il riscaldamento totale della casa, e non di un apparecchio a supporto del riscaldamento tradizionale, allora serve un modello da almeno 18 kW per riscaldare una casa così grande. Bisogna però tenere conto che la distribuzione del calore non sarà omogenea in tutte le stanze, data la conformazione della casa.
      Possiamo suggerire, come valida alternativa, l’installazione di una caldaia a pellet, soprattutto se vie è già un impianto di riscaldamento preesistente.

  3. Domanda di Vito Scardigno | 30.09.2019 09:48

    Ho una villetta di 650m3 da riscaldare su due livelli.

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 01.10.2019 09:11

      Per riscaldare tale volume sono necessari circa 24 kW di potenza riscaldante. La soluzione forse più conveniente, volendo installare stufe a pellet, è quella di disporne una per piano, ciascuna da 12 kW.

  4. Domanda di ROBERT MARTORELLA | 19.01.2019 09:05

    casa di 120 mq che vorrei riscaldare con stufa a pellet idro, collegandolo a impianto
    Con calorifici. Quale stufa scegliere ? Conviene?

    1. Risposta di Qualescegliere.it | 21.01.2019 09:38

      Il collegamento all’impianto di riscaldamento in sostituzione della caldaia si può fare, ma bisogna fare attenzione a comprare una stufa adatta: la dicitura corretta è “termostufa a pellet”. Per 120 mq ne servirebbe una sui 20 kW di potenza, per un costo dai 2.000 € in su per la sola stufa (esclusa quindi l’installazione). Il costo di riscaldamento, poi, è effettivamente inferiore a quello del gas metano: l’investimento si ammortizza chiaramente sul lungo termine.