Accendere un fuoco sembra una cosa di una semplicità disarmante, eppure, in modo particolare quando si tratta di accenderlo entro la camera di combustione di una stufa a legna, ci sono alcuni accorgimenti di cui tenere conto. In particolare bisogna badare a:
- Le dimensioni della legna;
- La disposizione dei ciocchi.
Dimensioni della legna
Un errore banale in cui è bene non incappare è quello di ordinare o tagliare la legna da ardere in ciocchi troppo grandi per la propria stufa. Normalmente troverete la dimensione massima della legna da utilizzare indicata tra i vari dati tecnici del modello da voi scelto, ma se questo non fosse il caso dovrete munirvi di un metro avvolgibile e misurare le dimensioni della camera di combustione. Sarà a questo punto facile dedurre la lunghezza massima dei ciocchi che potrete inserire nella stufa.
Se avete intenzione di usare la stufa per tutto l’inverno, vi consigliamo di attrezzarvi comprando legna in bancali: noi vi suggeriamo la legna di ulivo distribuita da Opengardenweb, aromatica, ad alto rendimento e proveniente dal Salento. La lunghezza di 30-40 cm è adatta alla maggior parte delle stufe a legna.
Disposizione dei ciocchi
La disposizione della legna all’interno della camera di combustione segue un principio diverso da quello che seguiamo quando accendiamo un camino: se, infatti, il fuoco del camino presuppone la cura costante della fiamma e richiede di “partire” con rametti sottili andando poi a progredire verso ciocchi di grandi dimensioni, così non è nel caso della stufa a legna.
Nella stufa bisogna badare da un lato a massimizzare il carico, cioè ad inserire quanta più legna possibile ogni volta per ottenere la massima resa calorica e la massima durata del carico; dall’altro alla durata e alla vitalità della fiamma stessa, che vogliamo mantenere vivace e accesa il più a lungo possibile.
Accensione dall’alto
Entrambi questi obiettivi possono essere raggiunti adottando l’accensione dall’alto, che potete tranquillamente utilizzare se verificate che l’uscita dei fumi di scarico si trova nella faccia superiore della camera di combustione (è il caso nella maggior parte dei modelli).
Procedendo per strati perpendicolari tra di loro (come mostrato in foto sotto) e utilizzando solo legna ben secca e asciutta, procedete a disporre sul fondo della camera di combustione i ciocchi più grandi e a metterne di più piccoli man mano che la catasta si alza.
L’ultimo “piano” della catasta dovrà contenere il “modulo d’ignizione“: potete realizzarlo disponendo a quadrilatero, in cima alla catasta, quattro ciocchi di piccole dimensioni.
Il nostro consiglio ricade sulle stecchette accendifuoco distribuite da FM: essiccate in forno e ripulite, sono a innesco rapido e fornite in sacchi da circa 3 kg che vi assicurano un buon numero di accensioni.
Al centro di questo quadrato disponete del materiale idoneo a produrre una fiamma vivace abbastanza a lungo da attecchire ai ciocchi circostanti: l’ideale è un’apposita paglia di legno impregnata di cera.
Noi vi consigliamo le matasse accendifuoco in lana di legno e cerate firmate Diavolina: realizzate con materie prime interamente sostenibili e riciclabili, facilitano l’accensione grazie alla durata di oltre 10 minuti.
Terminate il modulo d’ignizione disponendovi sopra un altro paio di ciocchi non troppo spessi.
A questo punto potete dare fuoco alla paglia del modulo d’ignizione e chiudere lo sportello della stufa: se avete fatto tutto correttamente, in poco tempo avrete una bella fiamma vivace e stabile.