Come scegliere lo stendibiancheria
Lo stendibiancheria è un accessorio indispensabile in tutte le case: chi ha la fortuna di avere un balcone dove sia possibile installare dei fili per la stenditura dei panni (possibilità sempre più rara, soprattutto nelle città italiane) difficilmente potrà usufruirne tutto l’anno, ma soprattutto sono in tanti a non avere un balcone a disposizione o a non poter comunque stendere i panni all’aperto.
Lo stendibiancheria è pertanto uno strumento utile per tutti o quasi: single, coppie, famiglie, tutti facciamo regolarmente il bucato e abbiamo necessità di metterlo ad asciugare da qualche parte (a meno che non abbiamo scelto di acquistare un’asciugatrice o una lavasciuga).Lo stendibiancheria si può acquistare in quasi tutti i supermercati e costa in generale molto poco: ma vale la pena di comprarlo “alla cieca”, senza farsi qualche domanda preliminare sulle proprie esigenze? Vi vogliamo offrire qualche spunto di riflessione per aiutarvi a capire cosa effettivamente vi serva in fatto di stenditura del bucato.
Superficie di stenditura
La domanda più ovvia che ci si dovrebbe fare prima di tutto è: “Di quanto filo ho bisogno?”. La risposta non è immediata e non dipende unicamente dalla composizione del vostro nucleo famigliare. Se è infatti ovvio che single, coppie e coppie con figli abbiano volumi di bucato molto differenti, nelle considerazioni devono rientrare anche le abitudini dei singoli componenti. Facciamo un paio di semplici esempi per chiarire di che cosa stiamo parlando:
SINGLE 1 | SINGLE 2 |
---|---|
Lavora in giacca e cravatta | Lavora vestito casual |
Esce vestito casual | Esce vestito casual |
Si allena 3 volte a settimana | Fa jogging nel weekend |
È evidente che, se entrambi i single d’esempio facessero il bucato una sola volta a settimana, il volume di panni sporchi del single n. 1 sarebbe ben più consistente rispetto al single n. 2. Laddove non potesse aumentare la frequenza dei lavaggi, il single n. 1 avrebbe bisogno di uno stendibiancheria più grande.
I metri di filo disponibili per la stenditura vengono indicati quasi sempre dai produttori di stendibiancheria: la voce alla quale dovete prestare attenzione, nella descrizione di un prodotto, si chiama di solito superficie di stenditura. Possiamo tracciare solo a grandi linee il fabbisogno di superficie di stenditura dei diversi nuclei famigliari:
- Single: 18-20 m;
- Coppie: 20-30 m;
- Famiglie (4 persone): 30-40 m.
Se i vostri volumi di bucato sono molto alti, ad esempio nel caso la vostra famiglia sia particolarmente numerosa, potreste dover semplicemente acquistare due stendini per accomodare i panni di tutti.
Tipologia dello stendino
Esistono diversi tipi di stendibiancheria e la differenza tra gli uni e gli altri non è solamente la superficie di stenditura, sebbene questa sia sicuramente uno dei principali fattori di differenziazione. A cambiare è anche l’ingombro dello stendibiancheria completamente aperto, la possibilità o meno di aprirlo anche solo parzialmente e la collocazione dello stendibiancheria stesso. Ultimamente hanno fatto la loro comparsa anche gli stendini elettrici, che promettono di velocizzare l’asciugatura mantenendo bassi i consumi. Vediamo dunque le varie tipologie di stendino tra cui dovrete scegliere.
Stendibiancheria a cavalletto
Lo stendibiancheria a cavalletto è quello classico che tutti conoscono, con una superficie rettangolare e due “ali” laterali che si possono aprire o chiudere a seconda della superficie che vi serve. Da chiuso, questo stendibiancheria si appiattisce completamente e si può facilmente infilare in uno sgabuzzino, un ripostiglio o anche dentro a un mobile.
L’ingombro da aperto può essere significativo: alto circa 1 m, profondo circa 50 cm, la sua lunghezza si aggira intorno ai 180 cm. In alcuni casi, dunque, può risultare scomodo trovare una collocazione adeguata in casa per questo tipo di stendibiancheria.Stendibiancheria estensibile
Una variante abbastanza recente del classico stendibiancheria a cavalletto è quella estensibile: in questo caso la superficie di stenditura principale dello stendino è composta da tubi e tubicini telescopici, ovvero allungabili, per permettere all’occorrenza di stendere una maggiore quantità di panni.
Completamente esteso, questo tipo di stendibiancheria supera i 2 m di lunghezza e solitamente è poco adatto a case e/o balconi di piccole dimensioni.Stendibiancheria verticale
Un altro sviluppo moderno del concetto di stendibiancheria è quello degli stendini verticale: strutture sviluppate in altezza, composte da più ripiani, che permettono di stendere i panni senza l’ingombro in lunghezza caratteristico degli stendini a cavalletto o estensibili. In tanti casi si possono aprire anche solo parzialmente per dimezzare l’ingombro.
Molto comodi quando lo spazio a disposizione è poco, hanno però lo svantaggio di riuscire a stendere pochi capi lunghi (pantaloni, abiti) rispetto alle altre tipologie di stendibiancheria.Stendibiancheria da balaustra
Una sorta di compromesso tra i fili installati sul balcone e uno stendibiancheria è questo tipo di stendino: una superficie di stenditura spesso analoga a quella di uno stendibiancheria a cavalletto, in taluni casi comprensiva di ali laterali, da appendere temporaneamente alla balaustra del balcone per stendere i panni.
Può essere una buona soluzione se si ha la possibilità di stendere sul balcone durante i mesi caldi, da alternare allo stendino dentro casa durante l’inverno.Stendibiancheria da radiatore
Un altro tipo di stendino “metti e togli” è una variante simile a quella da balaustra, ma molto più in piccolo: una piccola superficie di stenditura da appendere ai radiatori verticali (gli scaldasalviette, per intenderci) o a quelli tradizionali.
Adatto ad asciugare in fretta piccoli capi, come biancheria intima e magliette, può essere utile in aggiunta a uno stendibiancheria normale laddove la superficie di stenditura non basti e non si abbia lo spazio per uno stendino più grande o per un secondo stendibiancheria.Stendibiancheria a soffitto
Molto comune qualche decennio fa, installato di solito sopra le vasche da bagno, lo stendino a soffitto, al contrario di tutti quelli fin qui visti, è ad installazione fissa.
Montato a soffitto, si abbassa attraverso un sistema di carrucole e permette di stendere anche capi di grandi dimensioni come le lenzuola. Le versioni più moderne (ma anche molto costose) sono elettrificate e si possono abbassare e sollevare con un telecomando. Il grosso vantaggio offerto dagli stendini a soffitto è che non ingombrano quando non sono in uso.Stendibiancheria a muro
Simili per dimensioni ai modelli da balaustra, anche questi stendini ad installazione fissa si prestano soprattutto alla posa su un balcone o in altro spazio aperto, in aggiunta all’uso di uno stendino tradizionale e/o dei fili da bucato. Offrono infatti una superficie di stenditura piuttosto limitata, solitamente tra i 4 e i 10 m, e non sono pertanto l’ideale per stendere tovaglie, lenzuola o capi molto lunghi (anche se questo dipende dall’altezza a cui sono installati).
Quando non in uso, lo stendibiancheria si richiude a ribalta o a fisarmonica e non comporta quindi alcun ingombro.Corda da bucato
Anche questa è un’installazione fissa: una corda da bucato singola, retrattile ed estraibile all’occorrenza.
Utile in particolare per stendere le lenzuola, può essere anche questa un utile complemento ad un normale stendino, qualora non si avesse a disposizione un balcone o uno spazio fisso dove stendere i capi di dimensioni più grandi.Stendino elettrico
Sotto la dicitura “stendino elettrico” rientrano in realtà almeno tre prodotti diversi. Tutti accomunati dallo scopo di stendere ed asciugare i panni, non tutti funzionano allo stesso modo. Alcuni hanno infatti le barre (i “fili”) riscaldate, altri generano invece un flusso d’ariadirezionato verso il bucato steso. Queste sono a grandi linee le tre tipologie:
- Stendino elettrico a cavalletto: come i normali stendibiancheria a cavalletto, ma con barre riscaldanti;
- Stendino elettrico verticale: simile per tanti versi ai normali stendini a torre, ha in più le rotelle e una ventola alla base che soffia aria calda o fredda sui panni stesi;
- Asciugabiancheria ad aria: cilindrico (più piccolo) o parallelepipedo (più ingombrante), soffia aria calda sui panni appesi e contenuti in una struttura chiusa in tessuto simile ad un armadio.
Struttura
È evidente che i due aspetti che abbiamo fin qui visto, superficie di stenditura e tipologia dello stendibiancheria, siano quelli in assoluto più importanti da considerare prima dell’acquisto.
Possiamo però soffermarci anche su altri dettagli, secondari ma gradevoli, per scegliere un modello che, oltre ad essere funzionale, vi soddisfi anche dal punto di vista della praticità e, perché no, estetico.
Rotelle
Un modello di stendibiancheria un po’ più sofisticato rispetto a quelli molto economici che si trovano al supermercato può avere rotelle che ne facilitino lo spostamento. Queste sono particolarmente utili se vi capita di voler spostare lo stendino già carico di biancheria e non vogliate strisciarlo sul pavimento per evitare di rigarlo.
Il numero e la qualità delle rotelle sono variabili: possono esservi solo due rotelle lungo uno dei due lati corti, oppure quattro; possono essere rotelle piroettanti oppure ad asse fisso, bloccabili oppure no. Più grande e impegnativo da spostare è lo stendino, più può essere rilevante badare alla presenza o meno di rotelle e di che tipo di rotelle si tratti.Piedini antiscivolo
Qualora aveste decretato che non vi interessa avere uno stendibiancheria con le rotelle, potete considerare se vi siano o meno dei piedini antiscivolo o quantomeno protettivi nei confronti dei vostri pavimenti. Spesso, infatti, si trovano alla base dello stendibiancheria solamente degli inserti in plastica rigida che non solo non sono antiscivolo, ma possono anche rigare un pavimento delicato come un parquet. In altri casi, addirittura, la plastica usata è scura e può lasciare sgradevoli strisce sulle piastrelle.
Meglio verificare che la gomma sia effettivamente antiscivolo, per stabilizzare lo stendino, e che non lasci brutti segni.
Clip di chiusura
Un altro dettaglio molto minore, ma gradevole, è la clip o altri sistemi di bloccaggio per fissare lo stendibiancheria nella posizione chiusa. Può capitare infatti, riponendo o tirando fuori lo stendino, che questo si apra rumorosamente e potenzialmente facendo danni: la possibilità di bloccarlo nella posizione chiusa di “riposo” è dunque molto pratica per evitare piccoli incidenti domestici e per maneggiare comodamente lo stendibiancheria stesso.
Materiali
Spendiamo qualche parola anche per parlare di materiali, poiché è ovvio che ve ne siano di più o meno robusti e duraturi. Le opzioni attualmente a disposizione sono le seguenti:
- Plastica o resina;
- Alluminio;
- Acciaio;
- Legno e uno a scelta degli altri materiali.
Ciascuno di questi materiali presenta alcuni vantaggi e svantaggi. Ad esempio, resina e alluminio sono senza dubbio i materiali più leggeri, dunque uno stendino realizzato in resina o alluminio è molto facile da maneggiare e spostare. La resina è però fragile: col tempo si indurisce e si può spezzare, soprattutto se la si espone a lungo al sole; l’alluminio, invece, col tempo si può ossidare, rompere o macchiare gli abiti umidi.
L’acciaio e il legno sono certamente più pesanti, quindi meno pratici dal punto di vista della mobilità, ma anche più duraturi rispetto agli altri materiali.Non dimentichiamo poi la questione del prezzo: la resina è il più economico dei materiali, mentre alluminio e acciaio costano un po’ di più. Il materiale più pregiato e quindi più costoso tra quelli che abbiamo indicato è il legno.
Le domande più frequenti sullo stendibiancheria
Quali sono le migliori marche di stendibiancheria?
La marca di uno stendibiancheria diventa importante solo nel momento in cui cerchiate qualcosa di specifico e siate disposti a investire nell’acquisto di un buono stendibiancheria. I modelli di fascia bassa, infatti, si equivalgono sostanzialmente tutti: sono di solito stendini a cavalletto, in resina o alluminio, con una superficie di stenditura tra i 18 e i 20 m e costano circa 20 €. Se volete qualcosa di più sofisticato, magari con rotelle, clip di chiusura e materiali di qualità, vi conviene orientarvi su marchi conosciuti, quali Vileda e Leifheit o, salendo di molto nella fascia di prezzo, Foppapedretti.
Quanto costa uno stendibiancheria?
Il costo di uno stendibiancheria può sembrare banale: abbiamo detto che i modelli di base più economici costano circa 20 €, una spesa veramente irrisoria che praticamente tutti si possono permettere. Come possiamo spiegarci allora che vi siano modelli che costano anche 200 €, e come possiamo convincerci che valga la pena di spendere così tanto per un oggetto apparentemente banale come uno stendibiancheria?
Potendoselo permettere, si può scegliere un modello di “lusso” alla luce di tutte le considerazioni che abbiamo fatto: se avete bisogno di tanta superficie di stenditura, di uno stendino flessibile e adattabile a un carico di bucato variabile, in materiali resistenti e duraturi, allora potete decisamente scegliere di investire in uno stendibiancheria che resterà con voi probabilmente per tutta la vita.
Discorso a parte per i modelli elettrici, che inevitabilmente rientrano in una fascia di prezzo a parte: si parte dai 50 € per i modelli a cavalletto più semplici e si superano i 150 € per i modelli chiusi di più grandi dimensioni.
Dove si butta lo stendibiancheria?
Anche se uno stendino si trova in qualunque casa italiana, quando è il momento di smaltirlo esso non va assolutamente trattato come un rifiuto comune. Anche quando lo stendino è realizzato interamente in resina, infatti, non è possibile farlo raccogliere come “rifiuto plastico” dalla raccolta porta a porta organizzata dal Comune, né buttarlo nei cassonetti della plastica o dell’indifferenziato.
Lo stendibiancheria va trattato come un “rifiuto ingombrante”, pertanto seve essere portato in isola ecologica e buttato, a seconda della tipologia:
- Nel raccoglitore della plastica dura: se lo stendino è interamente in resina;
- Nel raccoglitore dei rifiuti elettronici: se lo stendino è elettrico, non importa di che tipo;
- Nel raccoglitore dell’indifferenziato: in tutti gli altri casi.
Se non siete sicuri di sapervela cavare da soli, potete optare, se esistente, per il servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti organizzato dal Comune.