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I migliori splitter HDMI del 2024

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Dati tecnici

Porte output

2

4

2

2

2

Standard HDMI

2.1

1.4b

2.0

2.0

1.4b

Risoluzione supportata

8K @ 60 Hz

4K @ 24 Hz

4K @ 60 Hz

4K @ 60 Hz

4K @ 24 Hz

Supporto 3D

Indicatori LED

Controlli

Punti forti

Anche switch

Struttura compatta e resistente

Include 1 cavo HDMI

Plug & Play

Buono per PS4

Buono per PS4

Punti deboli

Standard HDMI datato

Solo funzione switch

Ris max 4K @ 30 Hz

3D ris. max. Full HD

Recensione completa
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I fattori decisivi per la scelta di uno splitter HDMI

Cos’è uno splitter HDMI e a cosa serve?

HDMI è un acronimo che sta per High-Definition Multimedia Interface, e indica un’interfaccia proprietaria utilizzata per trasmettere segnali video non compressi insieme a segnali audio sia compressi che non compressi. Perché la trasmissione funzioni correttamente, è necessario che entrambi i dispositivi connessi siano in grado di supportare questo standard e siano dotati di apposite porte in entrata o in uscita. Uno splitter HDMI è un piccolo dispositivo in grado di dividere il segnale portato da un cavo HDMI tra due o più schermi diversi. Per fare un semplice esempio pratico, se si possiede un computer dotato di una sola uscita HDMI, ma si vogliono connettere due monitor, uno splitter è proprio quello di cui si ha bisogno.

Splitter HDMI a cosa serve
Va precisato che uno splitter non è in grado di compiere l’operazione inversa, ovvero di raccogliere il segnale da più fonti e indirizzarlo verso un unico display, come vedremo in modo più approfondito in un paragrafo a parte dedicato alla differenza tra splitter e switch HDMI. Considerando il numero crescente di dispositivi che supportano questo standard, l’utilizzo di periferiche dedicate è diventato sempre più comune e il numero di modelli sul mercato è sempre più alto: proprio per questo è bene saper comprendere tutte le caratteristiche di uno splitter HDMI e capire quale sia il più adatto alle proprie esigenze.

Numero porte

Un primo fattore a cui prestare attenzione riguarda ovviamente il numero di porte in uscita di cui lo splitter HDMI dispone, cioè quanti schermi/proiettori potrò collegare al device. Le soluzioni più diffuse in assoluto permettono di connettere a una singola fonte due o tre display, ma si può anche arrivare a quattro, sei oppure addirittura otto porte. Per i modelli con un maggiore numero di porte va considerato non solo che richiederanno un investimento abbastanza elevato rispetto ai prodotti più semplici, ma anche che ci sarà la necessità di connettere allo splitter un alimentatore esterno che ne permetta il funzionamento (a volte questo è comunque necessario anche nei modelli di base).

Splitter HDMI numero output
Escludendo gli utilizzi in particolari ambiti professionali, dove effettivamente un maggiore numero di monitor può essere fondamentale per svolgere il lavoro nel modo più preciso e rapido possibile, difficilmente sarà necessario uno splitter con più di quattro uscite HDMI.

Prestazioni

Anche se a un primo sguardo possono sembrare prodotti tutti identici, ci sono diversi fattori che possono influenzare le prestazioni effettive di uno splitter HDMI. In questo paragrafo vedremo brevemente due degli elementi principali da tenere a mente prima di procedere all’acquisto di uno splitter, mentre allo standard HDMI dedicheremo uno spazio separato, considerandone l’importanza.

  • Alimentazione: anche se si tratta di un’opzione poco pratica, gli splitter HDMI che dispongono di un alimentatore esterno direttamente collegato alla presa della corrente possono offrire una migliore qualità nella trasmissione del segnale. Sono infatti più potenti e hanno un minore rischio di subire potenziali interferenze. Tuttavia, la grande maggioranza dei modelli presenti sul mercato, soprattutto se dispongono da due a quattro porte in uscita, sono in grado di trarre l’energia necessaria per il loro funzionamento tramite la connessione con altri dispositivi;
    Splitter HDMI alimentazione
  • Lunghezza del cavo: in parte questo dato è direttamente collegato alla presenza o meno dell’alimentatore. Più lungo è il cavo HDMI, infatti, maggiore potenza servirà per trasmettere il segnale fino al dispositivo connesso. Per cavi che non superano la lunghezza di 2,40 m sono sufficienti splitter HDMI che si alimentano direttamente tramite il collegamento con la sorgente da cui proviene il segnale. Se invece si vogliono cablare dispositivi a distanza maggiore, è assolutamente consigliabile orientarsi su un modello di splitter che sia supportato da un alimentatore esterno. In questo modo non ci si dovrà preoccupare di ottenere una trasmissione audio e video di qualità inferiore rispetto a quanto ci si aspetterebbe, considerando lo standard HDMI supportato dal cavo, dallo splitter e dagli apparecchi connessi.
    Splitter HDMI lunghezza cavo

Versione HDMI

Lo standard HDMI esiste ormai da parecchi anni, già dall’inizio degli anni 2000, e anche se rappresenta un dettaglio che spesso viene ignorato quando si acquista un cavo o uno splitter HDMI, in realtà è uno degli elementi più importanti da valutare. A seconda dello standard supportato, infatti, la qualità della trasmissione del segnale sarà più o meno buona, per cui si tratta di un ulteriore dato che aiuta a comprendere le prestazioni effettive dello splitter HDMI. Vediamo brevemente alcune delle caratteristiche principali dei vari standard HDMI, partendo dalle sue origini per arrivare ai più moderni e avanzati.

Splitter HDMI versione HDMI

  • HDMI 1.0: i primi dispositivi dotati di HDMI hanno iniziato ad essere messi in commercio nel 2002. Erano in grado di raggiungere una risoluzione massima di 1920 × 1200 px e di riprodurre fino 16,7 milioni di colori. È ormai uno standard superato e non viene più utilizzato;
  • HDMI 1.1: lanciato nel 2004, rispetto alla primissima versione aggiunge il supporto alla protezione dei DVD Audio;
  • HDMI 1.2: rilasciata nel 2005, aggiunge ulteriori supporti a diversi formati e dispositivi, ma non migliora ancora né la risoluzione né il numero di colori riproducibili;
  • HDMI 1.3: risalente al 2006, rappresenta una delle maggiori innovazioni rispetto allo standard 1.0. Viene infatti implementato il supporto a più profili di colori (fino a 281.475 miliardi) e a formati utilizzati nei dischi Blu Ray. La risoluzione massima supportata viene aumentata a 2560 × 1440 px;
  • HDMI 1.4: introdotto nel 2009, integra il supporto a diversi formati 3D e aumenta la risoluzione massima fino a 4096 × 2160 px. Inoltre viene anche introdotta la funzione HEC (HDMI Ethernet Channel), che permette ai dispositivi connessi via HDMI di accedere a Internet senza dover utilizzare separatamente cavi Ethernet;
  • HDMI 2.0: presentata nel 2013, comporta numerosi miglioramenti soprattutto sulla trasmissione del segnale audio. Con uno dei successivi aggiornamenti questo standard è stato anche reso compatibile con la tecnologia HDR10, ormai equipaggiata su tutte le smart TV di ultima generazione, così come su console e lettori Blu Ray;
  • HDMI 2.1: introdotta nel 2017, supporta risoluzioni fino a 10K (per ora teoriche, almeno per i consumatori), l’HDR dinamico e la Game Mode VRR, che permette di variare automaticamente la refresh rate dei monitor a seconda del titolo che si sta giocando, in modo da eseguirlo sempre in modo ottimale. Viene anche migliorata la trasmissione dell’audio, con l’implementazione della tecnologia eARC (enhanced Audio Return Channel).

Nonostante le prestazioni offerte dalle connessioni HDMI negli ultimi anni siano evolute in modo esponenziale, la grande maggioranza degli splitter HDMI offre il supporto allo standard 1.3 o 1.4, per cui non necessariamente si potrà usufruire delle più recenti tecnologie.

Indicatori e controlli

Un ulteriore fattore da tenere in considerazione prima dell’acquisto di uno splitter HDMI riguarda la presenza o meno di indicatori LED che indicano quali porte sono attive e quali sono invece disattivate.

Splitter HDMI indicatori e pulsanti
Si tratta di un piccolo accorgimento che può sembrare banale, ma che può risultare di grande utilità, soprattutto nel caso in cui ci siano disturbi nella trasmissione del segnale. Può infatti aiutare a comprendere se è lo splitter stesso ad essere danneggiato, oppure il cavo. Inoltre, talvolta sono presenti dei pulsanti meccanici che permettono di attivare o disattivare ciascuna porta in uscita, così da poter gestire lo splitter HDMI a seconda delle proprie esigenze senza dover costantemente collegare e scollegare i cavi.

Altri fattori da tenere a mente per la scelta di uno splitter HDMI

Il prezzo è importante?

La grande maggioranza degli splitter HDMI non richiede un investimento particolarmente alto. Per lo più, i modelli con due, tre o quattro uscite si aggirano tra i 10 e i 20 €, anche con supporto 4K e 3D. Come abbiamo già anticipato, le cose cambiano quando ci si orienta su prodotti più complessi, diffusi per lo più in ambito lavorativo: gli splitter che arrivano a otto uscite, infatti, possono superare anche i 60 €. Se si cerca un prodotto per uso domestico, per lo più tutti i modelli in commercio possono offrire una buona qualità, ma nel caso in cui si possa spendere una cifra leggermente più alta è consigliabile valutare se a un prezzo più alto corrisponde anche l’uso di materiali più durevoli e di connettori di migliore qualità.

La marca è importante?

Trattandosi di accessori piuttosto semplici, gli splitter HDMI sono prodotti da moltissimi marchi non particolarmente noti. Tuttavia, esistono alcune aziende che hanno conquistato la fiducia di moltissimi utenti grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo dei propri prodotti, come per esempio Aukey, CSL, Ugreen ed eSync. Questi, a differenza di altri marchi che occupano questo tipo di mercato, assicurano in genere anche un discreto servizio di assistenza post-vendita.

Splitter HDMI marchio

I materiali sono importanti?

Considerando che è purtroppo impossibile per l’utente medio verificare la qualità dei materiali con cui sono realizzati i componenti interni di uno splitter HDMI, l’unico elemento che può essere valutato è la scocca esterna. Moltissimi modelli utilizzano la plastica, mentre alcuni hanno rifiniture in metallo. A seconda dell’utilizzo che si vuole fare dello splitter e di come verrà posizionato, è consigliabile orientarsi su materiali più o meno solidi.

Splitter HDMI materiali
Se per esempio si sa che lo splitter finirà probabilmente a terra, in mezzo ad altri cavi, dove è facile che venga danneggiato, è importante orientarsi su un modello piuttosto robusto che regga urti e graffi.

Le domande più frequenti sugli splitter HDMI

Che differenze ci sono tra splitter e switch HDMI?

Anche se ormai le connessioni via HDMI sono necessarie anche per il più semplice impianto video, c’è ancora una certa confusione nell’utilizzo dei termini switch e splitter, le cui funzioni non sono sempre chiare. Abbiamo visto che uno splitter HDMI permette di connettere un singolo dispositivo a più monitor esterni. Uno switch HDMI fa esattamente l’opposto, ovvero permette di connettere più dispositivi diversi a un singolo display. Si tratta dunque di un adattatore particolarmente utile per chi, per esempio, possiede una singola smart TV con pochi ingressi HDMI, a cui vuole però connettere in contemporanea lettori Blu Ray, console e decoder. È dunque importante capire quale sia il dispositivo di cui si ha realmente bisogno prima di procedere all’acquisto, evitando di effettuare ricerche utilizzando termini generici come “adattatore HDMI”, che potrebbero dare risultati completamente opposti rispetto a quanto serve.

Splitter HDMI vs switch

Cos’è un HDMI matrix?

Ulteriore confusione è generata da un ulteriore dispositivo, chiamato HDMI matrix. In realtà il suo funzionamento è semplice da comprendere: si tratta infatti della combinazione di splitter e switch, permettendo dunque di connettere a più fonti più display esterni. È la soluzione ideale per chi possiede molti dispositivi diversi dedicati all’intrattenimento e permette, per esempio, di evitare spese aggiuntive per condividere su più schermi gli stessi abbonamenti a servizi a pagamento, come Sky. Esistono matrix con molte diverse combinazioni:

  • 4 x 2 matrix – ha quattro porte in entrata e due in uscita, permettendo sedici diverse combinazioni;
  • 4 x 4 matrix – ha quattro porte in entrata e quattro in uscita, permettendo oltre duecento diverse combinazioni;
  • 4 x 8 matrix – ha quattro porte in entrata e otto in uscita, permettendo oltre trecento diverse combinazioni;
  • 8 x 8 matrix – ha otto porte in entrata e otto in uscita, permettendo diversi milioni di combinazioni.
    Splitter HDMI matrix

Va ricordato che un HDMI matrix richiede l’utilizzo di una fonte di alimentazione esterna, e in genere dovrebbe essere venduto insieme a un piccolo telecomando che permetta di passare rapidamente da un canale all’altro. Inoltre, il prezzo di questi dispositivi è molto più alto rispetto a splitter e switch, aggirandosi mediamente tra i 100 e i 200 €.