Le soundbar Yamaha
Home theatre e non solo
Le soundbar hanno iniziato a conquistare uno spazio sempre crescente nel mercato dell’elettronica già dall’inizio degli anni 2000, quando un po’ alla volta il concetto di home theatre ha conosciuto una grande diffusione tra gli utenti. Una soundbar in realtà non è altro che un altoparlante che si sviluppa in larghezza più che in altezza, sia per motivi di resa acustica che per esigenze di design. La comodità della soundbar è infatti data dalla possibilità di posizionarla sotto al televisore oppure di fissarla al muro, traducendosi in un ingombro minimo. Nel tempo la soundbar è diventata un dispositivo ancora più versatile, grazie a prestazioni audio pensate non solo per la visione di film, ma anche per l’ascolto di musica: oggi molti modelli possono infatti diventare parte di impianti più ampi, sfruttare moltissime connessioni diverse (sia cablate che wireless) ed essere collegate a più dispositivi. Yamaha è uno dei marchi più popolari al mondo quando si tratta di sistemi audio, grazie a un’esperienza secolare nell’industria musicale. Come tutti i suoi maggiori concorrenti, propone un catalogo molto ricco, dove si possono trovare soundbar adatte a esigenze di base, così come prodotti di fascia alta perfetti per chi cerca funzioni e prestazioni di livello superiore. In questa pagina cercheremo di analizzare più a fondo le soundbar realizzate dal marchio giapponese, trattandone le diverse tipologie e caratteristiche.
Tipologie di soundbar
Le soundbar possono essere divise in due categorie principali: attive e passive.
- Le soundbar attive si contraddistinguono per la grandissima facilità di installazione e utilizzo. Integrano tutti i componenti necessari per riprodurre correttamente le varie frequenze del suono, e non devono dunque essere connesse ad alcun dispositivo esterno. Questo permette di risparmiare molto spazio e ridurre l’ingombro di un impianto audio al minimo;
- Le soundbar passive sono ormai meno comuni, richiedono una certa esperienza da parte dell’utente per poter essere installate correttamente e, a differenza di quelle attive, devono essere collegate a un amplificatore esterno. Da un lato questo permette di ottenere una qualità del suono potenzialmente migliore, dall’altro aumenta notevolmente l’ingombro dell’impianto.
Yamaha privilegia soprattutto i modelli attivi, sia perché questi hanno un mercato molto più ampio, sia perché dispone di un catalogo a parte dedicato unicamente ai prodotti audio professionali, più adatti agli audiofili che cerano un dispositivo di fascia alta.
Con o senza subwoofer esterno?
Un altro elemento da considerare quando si intende acquistare una soundbar Yamaha è la presenza o meno di un subwoofer esterno. Anche se come abbiamo visto praticamente tutti i modelli di soundbar sono attivi, e dispongono dunque di subwoofer integrati, questo non preclude la possibilità di dotarsi di una cassa esterna che li amplifichi ancora di più. Yamaha semplifica la scelta dell’utente dotando alcuni modelli di un subwoofer esterno: in questo modo chi vuole dotarsi di un elemento aggiuntivo di questo tipo non deve preoccuparsi di eventuali problemi di compatibilità o di spese aggiuntive. D’altra parte alcuni utenti potrebbero preferire una scelta autonoma, nel qual caso è consigliabile orientarsi verso una soundbar priva di subwoofer esterno.
Le linee delle soundbar Yamaha
Dividere le soundbar Yamaha in diverse linee può risultare complesso e poco chiaro, dato che la casa giapponese adotta alcune misure peculiari nella propria nomenclatura e non è semplice trovarne una spiegazione esaustiva. Attualmente la grande maggioranza dei prodotti è identificata tramite un codice composto da tre lettere e una serie di numeri, che spesso non indicano le caratteristiche della soundbar stessa, ma una diversa distribuzione al dettaglio, o la presenza di un accessorio aggiuntivo. Per questo tra gli utenti c’è ancora una certa confusione quando si decide di acquistare un prodotto Yamaha, dato che può risultare difficile capire quali siano le vere differenze tra vari modelli. Vediamo di fare chiarezza tra i codici più diffusi:
- YAS e ATS: come specificato dalla casa produttrice, queste due sigle non vanno a identificare prodotti diversi. Per esempio, ATS-1010 e YAS-101 indicano lo stesso modello, con caratteristiche tecniche identiche, che viene però venduto sotto diversi nomi, probabilmente a causa di esigenze particolari nella distribuzione al dettaglio. In generale, le soundbar che fanno parte di queste linee appartengono a una fascia media o economica e non offrono funzionalità particolarmente avanzate. Sono adatte dunque a chi non ha particolari esigenze per il proprio home theatre;
- YSP: questa sigla sta per Yamaha Sound Projector, una tecnologia pensata per offrire una vera esperienza 3D anche senza l’utilizzo di un impianto composto da diversi dispositivi. Questo è possibile grazie all’utilizzo di un numero di driver molto elevato (oltre quaranta nel modello top di gamma) e a un sistema digitale particolarmente potente che permette di distribuire il suono in tutta la stanza. Il costo di questi modelli, adatti a chi cerca un prodotto di qualità superiore, è ovviamente più alto rispetto alle serie YAS e ATS.
MusicCast
Un’ulteriore precisazione va fatta sulla sigla MusicCast, che talvolta precede il codice del prodotto. Questa indica una tecnologia multiroom proprietaria sviluppata da Yamaha che permette di controllare tutti i dispositivi che ne sono dotati (fino a un massimo di 32) tramite un’applicazione per smartphone, dividendoli in gruppi di 10 o 20 a seconda della stanza in cui si trovano. È dunque possibile godersi servizi streaming o qualunque altro contenuto sincronizzando con pochi tocchi soundbar, altoparlanti, amplificatori e altri componenti HiFi, che possono essere connessi via Wi-Fi o tramite un cavo Ethernet. La tecnologia MusicCast è associata sia a modelli della serie YAS, sia a una serie dedicata unicamente a questa innovazione, che utilizza il codice BAR.
La collocazione nel mercato
Le soundbar Yamaha, come abbiamo visto, appartengono a fasce di prezzo diverse, e presentano caratteristiche molto variabili a seconda del modello prescelto.
Prestazioni
Come abbiamo sottolineato, la grande maggioranza delle soundbar Yamaha è attiva, e permette una facile installazione anche da parte degli utenti meno esperti. Nonostante questo è possibile acquistare modelli venduti insieme a un subwoofer, oppure acquistare separatamente altri dispositivi e connetterli alla soundbar per aumentare ulteriormente la potenza del proprio impianto. Va comunque notato che ormai i modelli top di gamma (come la MusicCast YSP-5600) sono in grado di offrire un formato stereofonico 7.1 senza necessità di acquistare alcun altoparlante o subwoofer esterno, grazie a un numero molto elevato di componenti integrati che possono assicurare una qualità del suono estremamente elevata.
Per quanto riguarda la potenza, molto dipende dal modello prescelto: attualmente Yamaha commercializza soundbar che non superano i 30 W, così come prodotti che raggiungono i 120 W.
Connettività
Dal punto di vista delle connessioni disponibili, come molti altri marchi anche Yamaha punta molto sulle tecnologie wireless. Il numero delle porte fisiche presenti varia sensibilmente a seconda della fascia di prezzo e dell’età effettiva del prodotto (per esempio, sono in commercio modelli usciti nel 2015, per forza di cose più datati rispetto alle ultime novità), ma in generale è sempre possibile sfruttare un ingresso ottico digitale, un coassiale e un jack analogico. Le porte HDMI, in particolare ottimizzate per la riproduzione in 4K e in 3D, così come quelle Ethernet, sono invece presenti solo nelle soundbar di fascia più alta.
Per quanto riguarda le tecnologie senza fili, il Bluetooth è ormai integrato nella quasi totalità dei prodotti, in particolare se si considerano solo quelli ancora supportati dalla Yamaha. I modelli più avanzati possono anche disporre di connettività Wi-Fi, permettendo l’utilizzo di una serie di funzioni aggiuntive, come l’integrazione con assistenti vocali o servizi streaming online.
Funzioni
Le soundbar Yamaha offrono un numero di funzioni variabili, molte delle quali sono comuni a tutti i modelli, mentre alcune rimangono un’esclusiva di pochi prodotti. Tutte le soundbar in catalogo, per esempio, sono sempre dotate di un telecomando che ne permetta il controllo in remoto, ma solo i modelli dotati di MusicCast possono essere gestiti anche dal proprio smartphone grazie a un’applicazione gratuita. Poter regolare la soundbar da un dispositivo mobile non è soltanto una questione di comodità: questo permette infatti di selezionare molti parametri diversi per ottimizzare le prestazioni del prodotto, come per esempio indicando l’esatta metratura della stanza e la posizione della soundbar stessa al suo interno. In molti casi è possibile sfruttare la riproduzione diretta dei contenuti salvati su una periferica di archiviazione, come una chiavetta USB o un hard disk esterno, mentre solo i modelli più avanzati permettono lo streaming da piattaforme come Spotify, Pandora o Napster. Tramite MusicCast è inoltre possibile connettere la soundbar ad altri dispositivi smart e sfruttare Alexa, l’assistente vocale realizzato da Amazon, per controllarli in remoto.
Struttura
Se un tempo molte soundbar utilizzavano un design molto ingombrante, sufficientemente robusto da reggere un televisore di grandi dimensioni sopra di esse, oggi si tende verso prodotti sempre più compatti e leggeri, senza influenzare però la qualità del suono. Yamaha realizza alcuni modelli dall’ingombro veramente minimo, offrendo combinazioni variabili di spessore, lunghezza e altezza, così da permettere a ogni utente di trovare la soluzione ideale per le proprie esigenze. È anche possibile acquistare supporti per il muro progettati appositamente per queste soundbar, così da essere certi della massima compatibilità.
La competizione
Sono diversi i marchi che competono con Yamaha nel mercato delle soundbar, molti dei quali sono noti non solo per i propri prodotti nel settore audio, ma anche per le innovazioni in molti altri ambiti dell’elettronica:
- Sony: le soundbar Sony appartengono per lo più a fasce di prezzo medio-alte, e puntano molto sulla possibilità di riprodurre l’audio ad alta risoluzione (come attestato dalla linea Hi-Res Audio);
- Samsung: la casa coreana si concentra soprattutto sulla produzione di soundbar di fascia media. La maggior parte dei modelli offre infatti tutte le funzioni principali che l’utente medio cerca in una soundbar, mentre caratteristiche più avanzate sono limitate a un numero più limitato di prodotti;
- Philips: le soundbar Philips spaziano da una fascia di prezzo economica (soprattutto se ci si orienta su un modello più datato) a una medio-alta. Come tutte le sue concorrenti, anche questa marca offre la possibilità di acquistare soundbar e subwoofer, permettendo di completare con facilità il proprio impianto audio;
- Sonos: a differenza di altri grandi marchi, Sonos concentra la propria attività esclusivamente nel settore audio. Non offre un catalogo estremamente ampio, ma si focalizza su un numero limitato di prodotti, nel caso delle soundbar appartenenti a una fascia di prezzo alta. Utilizza tecnologie volte a migliorare l’ascolto non solo della musica, ma anche dei dialoghi, spesso trascurati nonostante siano essenziali nella visione di film.
La storia Yamaha
Un breve cenno va fatto anche alla storia Yamaha, una delle aziende più antiche del settore. È infatti stata fondata nel 1887, un’epoca in cui produceva unicamente pianoforti e organi a pompa (il logo è composto da tre diapason che si incrociano). Durante la Seconda Guerra Mondiale gli stabilimenti Yamaha sono stati convertiti alla produzione di macchine belliche e in seguito il marchio ha iniziato a occuparsi anche della realizzazione di moto. Negli anni Ottanta è stata la prima compagnia a produrre un registratore di CD, continuando a proporre innovazioni e ad acquisire compagnie minori negli ultimi trent’anni, estendendosi anche nel campo dei software musicali. Attualmente rimane una delle aziende più grandi al mondo nell’ambito della produzione di strumenti musicali e di dispositivi audio sia per uso domestico che professionale.
Le soundbar Yamaha si possono aggiornare?
Ormai la maggior parte delle soundbar Yahama offre una serie di funzioni che possono richiedere più o meno frequentemente un aggiornamento. Tutti i modelli in grado di ottenere un miglioramento del firmware possono ovviamente essere aggiornati gratuitamente: basta scaricare il file necessario dal sito del produttore e seguire le istruzioni per installarlo, una procedura che può essere diversa a seconda del modello prescelto. Soprattutto nelle soundbar dotate di tecnologie wireless questa operazione è particolarmente importante, dato che può determinare il corretto funzionamento della soundbar e prolungarne in modo decisivo la durabilità.