Gli smartphone Google Pixel
In questa pagina cercheremo di aiutarvi a capire quale Google Pixel comprare, ma vedremo anche tutte le caratteristiche che accomunano i vari smartphone di Google e che li rendono meglio o peggio di altri telefoni, soprattutto quelli prodotti da Samsung, considerati da molti i migliori smartphone Android sul mercato, e quelli Xiaomi, spesso i migliori per rapporto qualità/prezzo.
I migliori Google Pixel
La generazione 9 uscita nel 2024 ha ampliato le diagonali degli schermi, portato nell’hardware il Tensor G4 e, a seconda del modello, altri piccoli e grandi cambiamenti. Ve li illustriamo qui di seguito.
Il migliore: Google Pixel 9 Pro
Google Pixel 9 Pro nel formato XL, cioè dalla diagonale ampia, è arrivato nelle tasche degli italiani a partire dall’agosto del 2024. Il Pixel 9 Pro senza dicitura “XL”, dalla diagonale più ridotta, è invece in commercio da settembre. Rappresentano le due soluzioni top di gamma di Google del momento e per tutta la durata del 2025. Entrambi i Pixel 9 Pro hanno in comune schermo e audio a 5 stelle, il primo luminosissimo e certificato per fruire contenuti HDR10+; identico anche il comparto fotocamere di altissimo livello, soprattutto grazie agli algoritmi di AI; sorprendenti le funzionalità legate all’intelligenza artificiale anche di tipo generativo e la batteria estremamente capace. La pecca resta il chip proprietario, che contro Snapdragon Gen. 3 ed Exynos 2400 ancora rimane indietro.
Miglior qualità/prezzo: Google Pixel 7
Il Google Pixel 7 è uno smartphone che, oltre al fatto di essere un Android prodotto da Google stessa (rimandiamo al paragrafo “Software” più avanti per i vantaggi del caso), ha sia una fotocamera dalle prestazioni oltre la media, sia un hardware all’altezza della fascia di mercato in cui si colloca. Lo schermo OLED è brillante, ma la frequenza di aggiornamento si ferma, come nel Pixel 6, a 90 Hz; la durata della batteria è migliorata rispetto alle generazioni precedenti, ma la ricarica resta molto più lenta di certi modelli concorrenti. Se volete risparmiare qualcosa c’è il Google Pixel 7a, che offre uno spazio di archiviazione più ridotto, ma per il resto non è un telefono marcatamente migliore.
Da valutare: Google Pixel 8 Pro
Google Pixel 8 Pro è un cameraphone concepito per durare negli anni, un ottimo acquisto anche nell’inverno 2024-2025. Come il Pixel 8 prevede infatti ben 7 anni di aggiornamenti del sistema operativo e patch di sicurezza fino al 2030, un’offerta che anche oggi spicca notevolmente nel mercato degli smartphone Android. Il già ottimo comparto fotocamere si è evoluto con tre moduli da 50 + 48 + 48 MP per la fotocamera posteriore, tutti migliorati. Il grandangolo, insieme al teleobiettivo, guadagna un’apertura maggiore di f/1.7 e l’ultra-grandangolo fa un balzo in avanti notevole. Alla fine del 2024 risulta ancora tra i primi 10 migliori smartphone per fare foto e video sul mercato, ma vi consigliamo di confrontarlo con il Google Pixel 9, il modello “base” successivo dal prezzo oggi simile. Il prezzo di lancio del Pixel 8 Pro era simile a quello di certi modelli flagship dalle prestazioni migliori, ma ciò che si compra con i Pixel è appunto la durevolezza del prodotto e l’eccellente apparato software.
Miglior modello base: Google Pixel 9
Google Pixel 9 è arrivato sul mercato nel 2024. Presenta una diagonale da 6,3″ e lo schermo è di ottima qualità. Il corpo è resistente (certificato IP68) e il design è leggermente variato rispetto alla generazione precedente. Esaminando le fotocamere, Google Pixel 9 ha lo stesso modulo grandangolo da 50 MP del Pixel 8 e del Pixel 9 Pro, inoltre ha la stessa fotocamera anteriore da 10,5 MP. La novità è che quest’ultima è finalmente dotata di autofocus. L’ultra-grandangolo da 48 MP supporta anche le foto macro. Guadagnano inoltre lo scanner per le impronte digitali più affidabile e il sistema SOS satellitare, organizzato in partnership con Garmin. L’autonomia della batteria è migliorata e la ricarica velocizzata, con il supporto al caricabatterie da 27 W.
Migliore economico: Google Pixel 8a
Il Google Pixel 8a ha un ottimo prezzo ed è piuttosto maneggevole, con una diagonale compatta da 6,1″. Il comparto fotocamere è identico al Pixel 7a, quindi molto buono, ma manca di teleobiettivo. Per contro, lo schermo è un ottimo e fluido pannello OLED da 2K di risoluzione che arriva a 120 Hz anziché 90. Non potrebbe essere considerato a pieno titolo un cameraphone, ma gli scatti per la sua fascia di prezzo sono davvero buoni, in linea con la tradizione che Google ha stabilito con i suoi telefoni. Ribadiamo che per la serie 8 sono previsti 7 anni di update sul sistema operativo Android e di patch di sicurezza: sarete al sicuro ben fino al 2031. La ricarica resta lenta quanto quella del 7a, sia cablata, sia wireless, ma il chip è appena più potente per assicurare la longevità operativa promessa.
Rispetto al Pixel 8 è meno “premium” e un po’ più economico, parliamo di circa 100 € in meno alla sua uscita, ma se guardiamo oggi la differenza troviamo che il deprezzamento di 8a è stato visibilmente rapido. Alcune componenti sono più datate, come il Gorilla Glass 3 del 2019. Google Pixel 7 e 8 montano un Gorilla Glass Victus del 2020, due volte più resistente alle cadute del predecessore Gorilla Glass 6, infatti la classificazione per la resistenza del modello 8a si ferma a IP67 invece di IP68. Tuttavia, tanto il Pixel 8 quanto l’8a montano entrambi lo stesso chip, lo stesso ottimo schermo OLED e due moduli per la fotocamera posteriore. A scanso di equivoci, i sensori non sono gli stessi: il Pixel 8 scatta meglio anche in circostanze più difficili.
Miglior compatto: Google Pixel 8
Google Pixel 8 è uno smartphone Android compatto pensato per durare, dall’ottimo hardware e dai ben 7 anni ufficiali di aggiornamenti software per la prima volta sul mercato. Non solo: è ottimo lo schermo (più brillante) dalla diagonale di 6,17″ e le fotocamere risultano molto buone. Al pari del modello 8 Pro, anche il Pixel 8 consente di scattare in RAW, anche se, rispetto alla generazione precedente, l’evoluzione non rappresenta una rivoluzione. La connettività è altrettanto al top: con Wi-Fi 7 Tri-band e Bluetooth 5.2 potrete sfruttare al massimo il vostro telefono in collegamento wireless con altri device. Il chip Tensor G3, tuttavia, è stato già testato da chi nel settore mette i vari smartphone in competizione per le prestazioni e non è uscito vittorioso rispetto ai potenti Snapdragon e ai chip Apple. Rispetto alle nuove generazioni di Pixel permette di risparmiare, ma non ha l’autofocus nella fotocamera da selfie, l’ultra-grandangolo ha prestazioni inferiori rispetto al Pixel 9 e l’autonomia della batteria è più breve.
Massimo risparmio: Google Pixel 7a
Il Google Pixel 7a non è il miglior telefono nella sua fascia di prezzo, ma permette di avere tutti i vantaggi software tipici degli smartphone Google, tra cui gli aggiornamenti fino al 2030. Lo schermo OLED dalla diagonale compatta di 6,1″ è buono, ma non supera i 90 Hz; la fotocamera posteriore è superiore alla media, ma quella da selfie non è all’altezza. Consigliamo di scegliere qualcos’altro soprattutto a chi dovesse tenerci ad aspetti specifici su cui Google Pixel 7a è carente, come la ricarica rapida. Infatti, servono più di 40 minuti per ricaricare la batteria del 50%, nonostante l’autonomia non sia particolarmente estesa.
Miglior prezzo per foto: Google Pixel 7 Pro
Il Google Pixel 7 Pro è uno smartphone per molti aspetti degno di rivaleggiare con i flagship più popolari sul mercato delle serie Apple iPhone 14 e Samsung Galaxy S22. Google Pixel 7 Pro porta con sé il modulo ultra-grandangolo molto migliorato, il teleobiettivo aggiornato e la fotocamera anteriore per selfie superiore a quella della generazione precedente. Inoltre, la ricarica è più veloce, anche se l’autonomia della batteria non può ricevere complimenti.
Il prezzo più basso alla sua uscita, rispetto ai concorrenti già affermati sul mercato, ha destato sicuramente l’attenzione di chi aveva un budget superiore ai 500 €, ma non voleva proprio tutte le caratteristiche top dei telefoni da 1.000 € e più. Google Pixel 7 Pro spicca tra gli altri Pixel di generazione 7 (e antecedente) per il suo schermo LTPO AMOLED che arriva a 120 Hz, mentre tra la concorrenza si è fatto notare per l’eccellente comparto fotocamere, che ne ha fatto per tutto il 2023 il cameraphone dal miglior rapporto qualità/prezzo e che a fine 2024 lo ha mantenuto tra i migliori 20 telefoni per fare foto. Gli aggiornamenti sono garantiti fino a ottobre 2027.
Miglior pieghevole: Google Pixel Fold
Nel 2024 Google ha presentato all’estero la seconda e più recente versione dello smartphone pieghevole Pixel, cioè il Google Pixel 9 Pro Fold. Il design è di tipo telefono/tablet, ma purtroppo l’Italia, per il secondo anno, non è nella lista dei Paesi che lo hanno in distribuzione. A oggi non si sa se e quando nello stivale sarà possibile comprare un qualsiasi pieghevole di Google: per l’Europa è stata la Germania a fare da tester con il primo Fold; Google Pixel 9 Pro Fold è in vendita anche in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera. Intanto, sappiamo dirvi che il prezzo di lancio del Pixel Fold è intorno ai 2.000 €, ma, come di consueto, per i possessori di iPhone possono esserci sconti importanti se viene reso in permuta il proprio melafonino.
Andando alla qualità del prodotto, Pixel Fold 1 del 2023 si è rivelato un pieghevole ancora da perfezionare, troppo lontano dai livelli raggiunti addirittura dalla quarta generazione di Samsung Z Fold del 2022. Tornando a Google Pixel 9 Pro Fold del 2024, il fatto che non sia Google a venderlo ufficialmente non impedisce ad alcuni e-store di ordinarlo oltreconfine e commercializzarlo grazie a Internet anche nel nostro Paese.Le caratteristiche dei Google Pixel
Hardware top di gamma
A costruire i Google Pixel è sempre stata la divisione smartphone del marchio taiwanese HTC, che dal 2018 è stato acquistato da Google. Forse a molti il nome HTC non suonerà familiare, ma si tratta di un’azienda storica nel mercato d’avanguardia dei telefoni cellulari: negli anni 2000 fu la prima a lanciare uno smartphone 3G. Oggi è ancora presente sul mercato, ma perlopiù con smartphone economici non particolarmente innovativi. In generale, design e hardware degli smartphone Google Pixel sono solidi, infatti sono certificati per la resistenza ad acqua e polvere. Se avete letto le nostre recensioni, avrete tuttavia la consapevolezza del fatto che (modelli Pro esclusi) i display siano generalmente un po’ indietro rispetto alla concorrenza e che la pecca più gravosa riguardi la lentezza della ricarica: troppo spesso dopo mezz’ora di ricarica con il cavo da 18 W il 50% di carica non è stato ancora raggiunto, mentre ci sono smartphone a cui bastano 10 minuti. La situazione migliora (ma non drasticamente) nei modelli che supportano il cavo da 65 W, che tuttavia non è incluso nella confezione. Se potete abbracciare queste carenze, ci sono un paio di altre caratteristiche molto positive che vale la pena di approfondire.
Fotocamere sopra la media
Tendenzialmente gli smartphone Google Pixel hanno un comparto fotocamere praticamente sempre al di sopra delle aspettative per la fascia di prezzo in cui si collocano. Essendo Google un’eccellenza operante nel mondo software, il vero vantaggio sulla concorrenza sono gli algoritmi di fotografia computazionale che lavorano in sinergia con l’apparato ottico per offrire il migliore risultato. Questi servono, ad esempio, a migliorare gli scatti e video effettuati in movimento, in modalità HDR+, fuori fuoco, ecc. Gli algoritmi di fotografia computazionale, ma non solo, risiedono fisicamente nei processori Google Tensor, di cui parleremo più avanti. Bisogna tenere in considerazione che certi aggiornamenti degli algoritmi possono essere estesi alle generazioni precedenti di Google Pixel, ma in determinati casi è necessario possedere il chip Tensor più aggiornato. Qui di seguito forniamo alcuni esempi di algoritmi esclusivi degli smartphone Google Pixel che aiutano a fare meglio le foto col telefono.
Inquadratura guidata
Con l’algoritmo Guided Frame, disponibile tramite aggiornamento sui Tensor a partire dalla prima generazione, le persone non vedenti e ipovedenti possono scattare selfie più facilmente.
Zoom Fusion
Questa elaborazione, alternativa all’upscaling quando si scatta con la fotocamera posteriore, entra in campo se si scatta con uno zoom compreso tra 2,5 e 5x. I cihp da Tensor G2 in avanti mettono al lavoro i due moduli grandangolare e teleobiettivo per poi fondere artificialmente i due scatti, nel tentativo di migliorare il risultato finale.
Night Sight
Questa è la tecnologia Google che entra in campo per scattare foto migliori quando è buio. Di notte Google Pixel scatta sempre foto qualche secondo prima che si prema il bottone, le tiene in memoria per qualche secondo e le usa per migliorare la resa definitiva solo se si decide di scattare. Se non si scatta, le foto pre-scattate vengono semplicemente eliminate.
Messa a fuoco
La funzione Face Unblur consente di ottimizzare automaticamente la messa a fuoco del viso, mentre quella Photo Unblur permette di gestire la messa a fuoco generale dello scatto dopo che è stato eseguito, senza dover chiedere al soggetto di rimettersi in posa.
Miglioramento del parlato video
Certi algoritmi sono specificamente dedicati a migliorare i risultati della registrazione video. Ne è un esempio quello che ottimizza le voci delle persone presenti nei video quando questo è catturato con la fotocamera posteriore.
Processori Google Tensor
Lo sviluppo di questa componente è avvenuta fin da subito in collaborazione con Samsung, che si occupa della produzione fisica dei chip. Nonostante il naturale conflitto di interessi, l’azienda coreana risulta essere il partner numero uno di Google nel mercato smartphone. I processori Google Tensor hanno fatto il loro debutto di successo con la serie 6 (prestazioni dei Pixel migliorate anche oltre l’80% su certi fronti), per essere poi rinnovati l’anno dopo con la nuova generazione Tensor G2. Nell’ottobre del 2023 è uscito il chip Tensor G3, che ai primi test sotto stress ha dimostrato di portare sugli smartphone Pixel un miglioramento di prestazioni del 20% rispetto al Tensor G2. Il chip Google Tensor G4 del 2024 è un Octa-core che migliora le prestazioni dei precedenti chip, così come la GPU, ma contiene la stessa Tensor Processing Unit per l’intelligenza artificiale che era già presente nel Tensor G3.
Ad ogni modo, nemmeno le prestazioni del Tensor G4 sono all’altezza dei processori in gamma premium di Snapdragon, Samsung ed Apple.
A livello di contenuto, i chip Google sono equipaggiati con algoritmi di apprendimento avanzati, mentre nella GPU risiedono quelli che abbiamo già visto legati alla fotografia computazionale.
Le versioni G1, G2 e G3 hanno purtroppo delle limitazioni di potenza applicate per evitare il surriscaldamento a protezione della durata della batteria: la piena capacità di questi chip non viene dispiegata.
Surriscaldamento
I problemi di surriscaldamento degli smartphone Google Pixel sono stati già segnalati da diversi canali internazionali.
Quando i processori Tensor di Google vengono sottoposti a un forte carico di elaborazione si crea un calore che il sistema di raffreddamento del Pixel non riesce a dissipare. Viene gestito dal produttore tramite lo spiacevole fenomeno del throttling termico, cioè con l’abbassamento graduale delle prestazioni della CPU e della frequenza di aggiornamento del display. Il throttling termico favorisce il raffreddamento dello smartphone, ma impatta le prestazioni del telefono.
Non è tutto: in fase di rilascio aggiornamento software si sono manifestati nuovi problemi di surriscaldamento, per cui a chi volesse comprare un telefono Google suggeriamo di non installare tempestivamente le nuove versioni software, ma di aspettare qualche settimana.
Software all’avanguardia
Fin dall’uscita dei primi Google Pixel, la sfida agli Android nella stessa fascia di prezzo si è manifestata sul fronte software, di cui abbiamo fornito un assaggio per quanto riguarda le fotocamere.
Già iniziando dall’interfaccia si può apprezzare un design pulito, prestazioni fluide e un sistema operativo concepito per sposarsi perfettamente con il corpo macchina che lo ospita, un’eccellenza che fino all’uscita dei Google Pixel era riservata praticamente solo ad Apple. Negli anni, Google ha mantenuto e ottimizzato questo vantaggio competitivo: i Google Pixel non si bloccano e riescono a gestire tante app tutte insieme.
Gli smartphone Samsung tra tutti gli Android sono quelli che riescono a garantire le prestazioni migliori, principalmente grazie alle collaborazioni messe a frutto proprio con Google. Oggi, certi modelli di Google Pixel minacciano questa leadership, ma non siamo ancora al punto di una vera guerra tra i due marchi.
Quel che è certo è che sul mercato Android i Pixel mantengono meglio di ogni altro prodotto la promessa di ricevere aggiornamenti tempestivi (entro le prime due settimane dall’uscita ufficiale) del sistema operativo (per 3-7 anni, a seconda della serie che vi interessa) e delle patch di sicurezza (per 5-7 anni), il che dovrebbe essere tenuto in altissima considerazione. Gli smartphone a partire dalla serie 8 sono quelli che promettono l’incredibile traguardo dei 7 anni, inarrivabile perfino per iPhone. Su questo fronte Samsung non risulta essere tremendamente in ritardo, perciò se siete molto indecisi tra i due brand la scelta è ancora ardua.
Infine, tra le funzioni software più avanzate dei Google Pixel ci sono quelle legate alla sicurezza.
Funzioni esclusive dei Pixel
Le funzioni che seguono sono state inizialmente introdotte da Google in esclusiva sui suoi Pixel, ma sono successivamente state implementate (in parte) su altri smartphone Android, tra cui proprio i Samsung.
Ciò che le rende ancora più interessanti è il fatto che molte siano fruibili anche offline.Digitazione vocale
In tutte le situazioni in cui è utilizzabile la tastiera dello smartphone è possibile procedere con la dettatura sfruttando la funzionalità avanzata di digitazione vocale associata all’Assistente Google. Alcuni esempi includono funzioni di autocorrezione automatica in fase di dettatura basate su pronunce simili, con riconoscimento dei difetti di pronuncia di chi parla grazie all’apprendimento automatico del software. Altre utilità includono comandi specifici, come “Elimina l’ultima parola”, “emoji sorridente”, ecc.
Traduzione dal vivo
Per tradurre in tempo reale chat, video e conversazioni in alcune lingue. Le primissime a essere state supportate al 100% sono tedesco, inglese, spagnolo, francese, italiano e giapponese, ma la lista è in espansione.
Chiamata assistita
Funzione utilissima per il multitasking legata all’app Telefono di Google che si declina in molti modi. Ad esempio, con la richiesta preliminare da parte dell’Assistente Google di dati del chiamante e ragione della telefonata nel caso di numeri sconosciuti, un po’ come potrebbe fare il personale di segreteria di un ufficio. Oppure, l’invio di notifiche push o vibrazione quando una chiamata non è più in attesa, così si può appoggiare il telefono e dedicarsi ad altro invece di stare ad ascoltare le musiche di un centralino. O ancora, c’è la possibilità di non ascoltare l’interlocutore dall’altro capo e leggere direttamente la trascrizione in tempo reale della chiamata, per poi digitare la risposta che si vuol dare all’Assistente Google perché la legga a chi è in ascolto.
Direct My Call
Quando a una chiamata risponde un messaggio registrato che invita a premere l’uno o l’altro tasto per essere diretti all’operatore d’interesse, aspettare che la voce registrata completi l’elenco può richiedere del tempo. Un Google Pixel può trascrivere questo menù vocale e avvisare quando è completo, per cui in pochi secondi si può cercare l’opzione che interessa leggendo il testo e premere il pulsante corrispondente.
Ricerca nei messaggi vocali
La funzione di ricerca di keyword all’interno del registrato è interessante per chi dovesse aver vissuto il momento “Me lo aveva detto in un messaggio vocale, ma ora non ricordo di preciso in che punto”. Permette di effettuare una ricerca senza dover ascoltare l’intero messaggio audio.
Riassunto pagine web
Introdotta con la serie 8, “Summarize” può riassumere il contenuto di un’intera pagina web.
Le domande più frequenti sui Google Pixel
Meglio uno smartphone Google oppure Samsung?
Gli smartphone Samsung sono i migliori telefoni Android sul mercato, ma certi modelli di Google Pixel sono sicuramente molto interessanti, a maggior ragione se cercate un cellulare per fare belle foto. La scelta di uno smartphone Google potrebbe soddisfare diverse persone, ma le vecchie generazioni (dalla 7 e precedenti) hanno schermi a basso refresh rate, lentezza di ricarica della batteria e autonomia non eccezionale. Diverso è per le generazioni dalla 8 in poi: Samsung inizia a perdere di competitività su diversi fronti, tranne sulle capacità di elaborazione del processore interno.
Qual è il miglior smartphone Google Pixel?
Ad oggi è sicuramente il Google Pixel 9 Pro, con schermo e fotocamera posteriore migliorati e il nuovo processore proprietario Tensor G4. Tuttavia, come mostra la nostra selezione dei migliori Google Pixel, anche le generazioni 7 e 8 dovrebbero essere ancora prese in considerazione.
Chi produce e costruisce i Google Pixel?
Dalla serie 8 la produzione si è spostata verso l’India, sia per le convenienti politiche varate dal governo locale per incentivare le aziende straniere a creare lì i centri di produzione, sia per i rapporti politici tesi tra USA e Cina. Tra le aziende che producono i Google Pixel elenchiamo i giganti mondiali:
- Foxconn (Hon Hai Precision Industry Co. Ltd.), sede distaccata della multinazionale taiwanese che collabora anche con Apple, Xiaomi, Sony, Microsoft e Nintendo;
- Lava, azienda specializzata in smartphone e tablet;
- Dixon Technologies, specializzata in telefoni, TV ed elettrodomestici.
Ci sono dei pettegolezzi che indicano che nel 2025 uscirà la prima linea di Google Pixel con processore non fabbricato in collaborazione con Samsung, ma con la multinazionale taiwanese TSMC. Nonostante non sia una notizia certa al 100% è ragionevole aspettarsi che a un certo punto questo cambiamento di fornitore arriverà. Viene da chiedersi se da quel momento i Google Pixel smetteranno di soffrire la competizione con i processori più capaci a firma Samsung e se Qualcomm, che produce gli Snapdragon, riuscirà a mantenere la sua leadership mondiale.