I fattori decisivi per la scelta di una scheda audio
A cosa serve una scheda audio?
Quando si acquista un computer, sia portatile che fisso, al suo interno è sempre presente una scheda audio integrata. Questa permette di eseguire diverse operazioni, come per esempio ascoltare file audio di vario tipo, registrare tracce oppure connettere al computer stesso diversi dispositivi esterni, come strumenti musicali elettrici o sintetizzatori. Nonostante questo componente fondamentale sia già presente in qualunque computer, la sua qualità non è di norma molto elevata: per la maggior parte degli utenti, infatti, è sufficiente essere in grado di eseguire queste operazioni di base, senza particolare attenzione alle prestazioni audio. Chi però per motivi di lavoro o anche solo per passione si trova a lavorare spesso con file audio, difficilmente potrà accontentarsi dei componenti preinstallati, orientandosi piuttosto su un modello scelto appositamente per soddisfare le proprie esigenze. Esistono moltissimi parametri con cui è possibile discriminare una scheda audio, che cercheremo di sintetizzare nei prossimi paragrafi.
Formato
Una delle distinzioni più semplici e al contempo più importanti da fare riguarda il formato, o la tipologia, della scheda audio. Questa può infatti essere interna o esterna, presentando poi ulteriori suddivisioni all’interno delle due categorie.
Schede audio interne
Le schede audio interne sono posizionate, ovviamente, all’interno della scocca del computer, e sono dunque particolarmente utili per risparmiare spazio evitando ogni ingombro. Tra queste possiamo distinguere due diverse sottocategorie:
- Schede audio integrate: sono quelle normalmente presenti al momento dell’acquisto e spesso fanno parte della scheda madre del computer. Non possono offrire una qualità audio elevata e sono adatte unicamente per le esigenze di base, mentre sono assolutamente sconsigliate per chiunque debba gestire file audio e registrazioni anche solo di media complessità;
- Schede audio PCI e PCIe: queste due tipologie prendono il nome da un particolare tipo di connessione tramite cui vengono collegate alla scheda madre del computer (ovvero Peripheral Component Interconnect e Peripheral Component Interconnect Express). Offrono un’ottima qualità e sono in grado di gestire un grande numero di canali audio in contemporanea, ma la loro diffusione è minima e il loro costo decisamente elevato rispetto ad altri modelli con prestazioni comunque molto buone. In generale sono indicate per un uso professionale, mentre per quello domestico è preferibile orientarsi sulle schede audio esterne.
Schede audio esterne
Una scheda audio esterna, come si può facilmente dedurre dal nome, rappresenta una periferica che è possibile connettere al proprio computer con un semplice cavo. Ha il vantaggio, dunque, di non richiedere l’apertura della scocca del computer né di alcun intervento specializzato per poterla utilizzare. I vari tipi di scheda audio esterna si distinguono in base alla connessione, o interfaccia: USB, FireWire o Thunderbolt.
- USB: è la tipologia più diffusa, sia grazie al fatto che qualunque computer dispone di almeno una presa USB, sia perché il prezzo delle schede audio che rientrano in questa tipologia è decisamente contenuto. Molti modelli, inoltre, vengono alimentati direttamente dal cavo USB, non richiedendo l’uso di una presa della corrente, un fattore importante per chi non utilizza sempre una postazione fissa. Per quanto riguarda le prestazioni audio, tuttavia, non ci si possono aspettare risultati professionali, anche se sicuramente una scheda audio USB può essere un ottimo punto di partenza per chi non ha ancora familiarità con questo componente;
- FireWire: questo tipo di presa sta ormai andando scomparendo, soprattutto se si considerano i computer portatili di ultima generazione, che puntano sempre di più a design estremamente compatti e sempre meno ricchi di porte fisiche. Tuttavia, rispetto allo standard USB può offrire prestazioni migliori, anche se a fronte di un costo più elevato. Le schede audio FireWire richiedono l’utilizzo di un alimentatore esterno ed è quindi consigliabile acquistarne una solo se si lavora da una postazione fissa;
- Thunderbolt: le porte di questo tipo hanno iniziato a diffondersi soprattutto su prodotti Apple, ma non hanno ancora visto una grande evoluzione nel mondo delle schede audio. Tuttavia, visti i costi non eccessivamente elevati e le prestazioni positive rispetto allo standard USB, è probabile che nel tempo il mercato inizi a proporre una scelta molto più ampia, garantendo soluzioni adatte sia all’uso domestico che a quello professionale.
Prestazioni
Esistono moltissimi fattori diversi con cui è possibile misurare la qualità di una scheda audio. Presentiamo qui di seguito alcuni dei più importanti da considerare prima dell’acquisto:
- Canali: la maggior parte delle schede audio, anche di fascia economica, è in grado di supportare tracce 5.1, dunque con sei canali totali. Tuttavia, chi cerca un’esperienza di ascolto ancora più coinvolgente, come per esempio appassionati di gaming, può trovare anche schede audio a otto canali, ovvero con un sistema 7.1. Normalmente, però, è necessario che le tracce audio che si intende ascoltare siano state registrate utilizzando questo numero di canali, dato che non è generalmente possibile convertirle a uno standard più avanzato;
- Risoluzione: questo è un dato che normalmente può essere sempre reperito, e per questo rappresenta un buon punto di partenza per l’analisi di una scheda audio. La risoluzione audio comprende due valori distinti, ovvero la massima frequenza di campionamento e il massimo bit rate supportato dalla scheda stessa. I valori più comuni sono di 192 KHz e 24 bit, anche se per la maggior parte degli usi sono sufficienti valori inferiori, in particolare per quanto riguarda la frequenza;
- Latenza: la latenza è un elemento particolarmente importante da considerare, e indica il ritardo con cui la scheda audio registra i segnali provenienti da una fonte esterna, come per esempio un microfono. Oggi esistono modelli molto avanzati che, grazie a particolari software detti “a latenza zero“, permettono di annullare completamente questo ritardo;
- Preamplificatori: o preamp, sono circuiti elettronici che permettono di amplificare un segnale analogico dalla potenza solitamente limitata, per trasmetterlo poi a periferiche esterne come per esempio mixer per DJ. Come si può intuire, questa specifica è utile unicamente per chi è interessato alle registrazioni, mentre per l’ascolto non comporta alcuna differenza. Non solo la qualità, ma anche il numero dei preamplificatori è molto importante, in particolare se si utilizzano diversi microfoni in contemporanea;
- Convertitori AD e DA: questi componenti permettono alla scheda audio di convertire il segnale analogico in digitale e viceversa. Anche se difficilmente si trovano specifiche in merito, la loro qualità è fondamentale nel determinare le prestazioni finali di una scheda audio.
Porte
Una scheda audio può offrire svariati tipi di connessioni, sia analogiche che digitali, utili sia per la registrazione che per l’ascolto. Vanno ovviamente considerate sia quelle in entrata che in uscita, a seconda dell’uso che si intende fare della scheda audio stessa: si passa da due soli canali nei modelli più economici a ben trentadue in entrata e altrettanti in uscita nelle schede di fascia alta. Per chi cerca semplicemente un componente che possa migliorare la qualità dell’ascolto, infatti, sarà sufficiente valutare le uscite per cuffie ed eventualmente impianti Hi-Fi, mentre chi deve eseguire registrazioni più o meno complesse dovrà valutare attentamente i vari ingressi. Va inoltre considerato che il numero e la tipologia delle porte disponibili influisce in modo importante sul prezzo del prodotto finale. Vediamo le tipologie di connessione più comuni.
- Jack: o più precisamente TRS, consente di collegare moltissimi dispositivi diversi. È la presa più comune in assoluto e può essere utilizzata sia in entrata che in uscita.
- MIC: o XLR, o cannon, permette di collegare un microfono. Chi ha necessità di connettere un maggior numero di microfoni dovrà ovviamente accertarsi del numero di prese disponibili nella scheda audio. Da non confondere con gli AES/EBU, connettori digitali e non analogici;
- MIDI: molto diffusa anche su schede audio di fascia economica, permette di connettere diversi dispositivi come sintetizzatori o tastiere elettroniche,
- RCA: è una presa analogica molto utilizzata in passato, che però ora è sconsigliata viste le prestazioni non ottimali. Può essere comunque utile per connettere un dispositivo in più che non richieda una qualità audio particolarmente elevata;
- S/PDIF: anche se condivide la presa con l’ingresso RCA, è un connettore digitale e non analogico;
- ADAT: è un connettore digitale utilizzabile sia in entrata che in uscita, in grado di trasferire fino a otto tracce nello stesso momento;
- TDIF: questa connessione è particolarmente utile ai DJ e a chi in generale lavora con mixer, dato che permette di trasferire ben otto canali differenti con l’utilizzo di un unico cavo.
Componenti software
Oltre agli elementi hardware che caratterizzano una scheda audio, è molto importante considerare anche l’aspetto legato al software, visto che si tratta di un componente pensato per integrarsi con un sistema complesso in cui molto dipende dal sistema operativo, dalla frequenza degli aggiornamenti e dalle prestazioni del programma di gestione audio preferito.
Per prima cosa, al momento dell’acquisto è fondamentale valutare la compatibilità del prodotto con il proprio sistema operativo: anche se la maggior parte delle schede audio oggi funziona correttamente sia con Windows che con Mac OS, infatti, esistono ancora svariate eccezioni, che potrebbero comprometterne l’uso con il proprio computer.
Va poi considerato che una buona scheda audio è di norma venduta insieme a un programma che permette di configurarla correttamente e di sfruttarne al massimo le potenzialità. Come abbiamo accennato in precedenza, ormai i software migliori permettono un monitoraggio a latenza zero, che annulla completamente il ritardo di trasmissione del segnale e permette una grande precisione nella gestione dei file audio.
È infine estremamente importante controllare gli aggiornamenti dei driver, solitamente scaricabili gratuitamente sul sito del produttore, che devono essere frequenti e rimanere costantemente al passo con le evoluzioni del sistema operativo. Sono infatti sufficienti piccoli cambiamenti per compromettere il corretto funzionamento della scheda audio, le cui prestazioni potrebbero peggiorare anche senza alcun danno effettivo alle sue componenti hardware.
Il prezzo è importante?
Il prezzo ha una certa rilevanza quando si tratta di schede audio: è infatti un dato che viene influenzato non solo dalle prestazioni, ma anche dal numero di connessioni disponibili, dalla qualità dei materiali (importante soprattutto per le schede esterne), dalla frequenza di aggiornamento dei driver e dal software incluso. In generale, il mercato offre soluzioni adatte a ogni budget:
- Le schede audio più economiche sono disponibili per cifre che vanno dai 20 ai 50 €, offrono generalmente solo un canale in entrata e uno in uscita e offrono prestazioni minime. È una soluzione adatta a chi, per esempio, ha necessità di sostituire la scheda audio integrata nel proprio computer, ma non ha particolare interesse nella qualità audio;
- La fascia media va dai 50 ai 120 € circa, e può offrire prestazioni più interessanti anche per chi deve effettuare registrazioni, soprattutto in ambito domestico;
- la fascia alta può arrivare a svariate centinaia di Euro ed è consigliata soprattutto per un uso professionale, dato che richiede anche una certa esperienza da parte dell’utente per poter essere sfruttata al massimo delle sue potenzialità.
La marca è importante?
Il marchio diventa decisamente rilevante soprattutto quando si intende acquistare un prodotto di fascia medio-alta. Se le schede audio più economiche sono infatti spesso prodotte da brand poco noti, che commercializzano svariati dispositivi informatici senza alcuna specializzazione, quelle più costose sono di norma realizzate da leader nel settore, specializzati unicamente in questa nicchia di mercato. Tra le marche più famose ricordiamo Presonus, Focusrite, Audient, Universal Audio e Steinberg, che tuttavia difficilmente si trovano in negozi online generici e non settoriali.
I materiali sono importanti?
I materiali di costruzione rivestono una certa importanza soprattutto per le schede audio esterne. Ovviamente anche quelle interne beneficiano di una buona qualità dei materiali, ma questi sono più complessi da valutare, trattandosi soprattutto di circuiti che l’utente medio difficilmente potrà giudicare con competenza. Le schede audio esterne, invece, possono avere una scocca in plastica o in metallo, a seconda della fascia di prezzo. È consigliabile dotarsi di un modello resistente, soprattutto se verrà spesso utilizzato in mobilità, dato che possono essere sufficienti piccoli urti per danneggiare la scheda o qualche suo componente interno.
Quali sono le migliori schede audio del 2024?
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Ho un i pad air e devo registrare video audio un a solo di violino X partecipare a concorso. Cosa devo comperare?
L’iPad non è un dispositivo adatto a registrare audio in alta qualità e le schede audio di questa pagina sono pensato per computer (l’Air oltretutto non è un modello molto recente). Puoi cercare un microfono esterno oppure un registratore pensato anche per la musica, come lo Zoom H4nPro.
Buongiorno… mi serve una scheda audio di buona qualità sonora, per convertire i miei vinili, in file flk o aac, e gerstirli con una console mixer
Puoi orientarti sulla Presonus AudioBox iTwo.