Come scegliere le scarpe antinfortunistiche
Le scarpe antinfortunistiche sono calzature usate in alcuni contesti lavorativi o hobbistici che richiedono particolari misure di sicurezza. Questo tipo di scarpe viene indossato da tutti coloro che lavorano in ambienti pericolosi e in cui indossarle è obbligatorio, ma sono usate anche per attività all’aperto quali pesca, caccia, giardinaggio etc. Le scarpe antinfortunistiche, per quanto nell’aspetto non differiscano molto da un normale paio di scarpe sportive, garantiscono sicurezza e protezione, prevenendo danni o fratture a seguito di contusioni, urti o cadute di oggetti molto duri o molto pesanti. Un buon paio di scarpe antinfortunistiche deve rispettare le normative europee di sicurezza ed essere accompagnate da un certificato che ne attesti la conformità.
Sul mercato ci sono tantissimi modelli di scarpe antinfortunistiche, quindi analizzeremo qui di seguito gli aspetti principali da tenere in considerazione quando si deve acquistare un paio di scarpe da utilizzare sul posto di lavoro.Sicurezza
Prima di comprare un paio di scarpe antinfortunistiche è bene sapere che esistono più categorie di sicurezza. Ogni categoria garantisce un livello di sicurezza diverso, da scegliere in relazione al lavoro che si svolgerà indossandole. Le categorie sono poi suddivise in sottocategorie, nelle quali il livello di sicurezza va crescendo: ogni categoria deve ovviamente rispettare le normative europee.
Classi di sicurezza delle scarpe antinfortunistiche
La prima distinzione da fare è quella che riguarda la classe delle scarpe di sicurezza. Con il termine classe si intende la tipologia di scarpa antinfortunistica in base al materiale costitutivo della scarpa stessa. Si possono distinguere due classi principali: nella classe 1 si trovano le scarpe di sicurezza in cuoio o materiali simili, mentre nella classe 2 troviamo le scarpe di sicurezza in gomma o polimeri.
Categorie di scarpe antinfortunistiche e normativa
Un altro tipo di classificazione di sicurezza per le scarpe antinfortunistiche viene effettuata raggruppando i vari modelli in base al grado di protezione del puntale. Ogni categoria è regolata da una normativa specifica, che definisce il grado di resistenza minima e massima. In base al grado di sicurezza, le scarpe antinfortunistiche hanno uno specifico nome, che identifica meglio la destinazione d’uso consigliata. Le categorie di scarpe antinfortunistiche sono state identificate tramite accordi internazionali e le normative che ne definiscono gli standard sono valide in tutto il mondo: per questo le normative di riferimento sono introdotte dalle sigle UNI (normativa nazionale) EN (normativa europea) e ISO (normativa internazionale).
Ecco qui di seguito le diverse categorie.
Scarpe di sicurezza
Queste scarpe vengono indicate con la sigla S; la loro normativa di riferimento è la UNI EN ISO 20345:2012. Si tratta di scarpe che sono in grado di resistere a urti con una forza massima di 200 Joule, corrispondente a circa 20 kg in caduta da un’altezza massima di 1 m. Si tratta della categoria più diffusa ed è adatta a tutti i lavoratori che operino in cantieri, giardini o altri luoghi ad alto rischio.
Scarpe di protezione
Queste scarpe vengono indicate con la sigla P; la normativa di riferimento è la UNI EN ISO 20346:2014. Questa categoria di scarpe può proteggere da urti con una forza di 100 Joule, pari a circa 10 kg in caduta da un’altezza di 1 m. Questa categoria è meno diffusa ed è adatta a lavoratori che corrano rischi di medio livello, ad esempio cuochi, operai del settore logistico, magazzinieri e simili.
Scarpe da lavoro
Queste scarpe vengono indicate con la sigla O; la normativa di riferimento è la UNI EN ISO 20347:2012. Queste scarpe non proteggono da urti e schiacciamenti e sono quindi adatte a lavoratori che non corrano rischi legati a impatti violenti, come ad esempio farmacisti, medici, tecnici di laboratorio e simili.
Sottocategorie e resistenza a specifici agenti
L’ultima classificazione che viene fatta è quella in sottocategorie: per ogni categoria sopra elencata esistono 7 sottocategorie che indicano la resistenza di una scarpa a specifici agenti o contesti, come ad esempio la resistenza all’acqua o all’energia elettrica. Le sottocategorie sono uguali per tutte le categorie e sono indicate con un codice numerico affiancato alla lettera della categoria. Facendo un esempio pratico, la sottocategoria 1 che prevede antistaticità, resistenza agli idrocarburi e assorbimento di energia nel tallone, verrà utilizzata sia per le scarpe di sicurezza (S), sia per le scarpe di protezione (P), sia per quelle da lavoro (O). Elenchiamo qui sotto i requisiti di ogni sotto-categoria:
- SB: sicurezza base con puntale con resistenza fino a 200 Joule (caratteristica comune a tutte le categorie) e suola resistente agli idrocarburi;
- 1: scarpe antistatiche, resistenti agli idrocarburi e con assorbimento di energia nel tallone;
- 1P: come la categoria 1, ma con in più resistenza alla perforazione;
- 2: caratteristiche della categoria 1 integrate da resistenza alla penetrazione e all’assorbimento dell’acqua per 60 minuti;
- 3: caratteristiche della categoria 2 con l’aggiunta di lamina antiperforazione;
- 4: caratteristiche della categoria 1 e proprietà idrorepellenti per 15 minuti;
- 5: caratteristiche della categoria 4 con l’aggiunta di suola con rilievi e lamina antiperforazione.
Requisiti di sicurezza facoltativi
Per concludere questo lungo approfondimento sulla sicurezza delle scarpe antinfortunistiche, andiamo ad elencare i requisiti di sicurezza facoltativi che possiamo trovare nei vari modelli. Quelli elencati nel paragrafo precedente sono infatti requisiti obbligatori per assegnare una scarpa ad una specifica sottocategoria di sicurezza, ma esistono ulteriori requisiti non obbligatori che sono comunque molto utili per alcuni settori professionali. Ogni requisito viene indicato con una sigla: vediamoli in questa tabella riassuntiva.
Sigla requisito | Requisito | Obbligatorio per |
---|---|---|
A | Antistaticità | 1, 1P, 2, 3, 4, 5 |
E | Assorbimento energia nel tallone | 1, 1P, 2, 3, 4, 5 |
FO | Suola resistente a idrocarburi | SB, 1, 1P, 2, 3, 4, 5 |
WRU | Tomaia impermeabile | 2, 3 |
P | Lamina antiperforazione | 3, 5 |
a | Isolamento termico del fondo (freddo) | Nessuna |
HI | Isolamento dal calore | Nessuna |
HRO | Battistrada resistente al calore da contatto | Nessuna |
I | Isolamento elettrico | Nessuna |
CR | Tomaia antitaglio | Nessuna |
SRC | Antiscivolo | Nessuna |
Il materiale delle scarpe antinfortunistiche
Quando si deve acquistare un paio di scarpe antinfortunistiche è importantissimo fare attenzione al materiale di cui sono composte. Vengono impiegati materiali differenti per le diverse parti della scarpe: punta, tomaia, suola e lamina.
Punta
Alla punta delle scarpe antinfortunistiche viene applicato un rinforzo protettivo per proteggere le dita dei piedi. Il materiale di cui è composto il puntale è probabilmente l’aspetto più importante da valutare, poiché le dita sono la parte più fragile dei piedi. Possiamo trovare scarpe con puntale in acciaio, in alluminio, in materiale composito e altro.
La punta in acciaio è quella che garantisce la maggior sicurezza contro urti o cadute di oggetti sui piedi, ma è anche la più pesante. Se fino a qualche anno fa era obbligatorio indossare scarpe con punte di questo tipo in alcuni ambienti di lavoro, con il tempo l’acciaio è stato sostituito da materiali più leggeri. Oltre ad essere decisamente più pesanti, le punte in acciaio lasciano poi minore libertà alle dita dei piedi e le rendono più sensibili alle temperature estreme, sia calde, sia fredde. I materiali di più recente introduzione, invece, come il composito, il kevlar, la fibra di vetro o la plastica sono molto più leggeri, altrettanto sicuri e si adattano a tutte le temperature.
Tomaia
A seconda dell’uso che si andrà a fare delle scarpe, la tomaia può avere determinate caratteristiche che permettono di orientarsi verso un modello piuttosto che un altro. Ad esempio, può essere fatta in un materiale traspirante che permette al piede di non sudare eccessivamente. Il tessuto più utilizzato è il poliestere, un materiale sintetico che permette una buona vestibilità.
L’esterno della scarpa dovrebbe inoltre garantire impermeabilità per evitare di bagnare il piede. I materiali più comuni utilizzati nella sua realizzazione sono nylon, gomma, pelle, cuoio, poliestere o scamosciato. Sono tutti ottimi materiali che garantiscono una buona vestibilità della scarpa. L’impermeabilità è un fattore importante da valutare perché queste scarpe sono pensate in particolar modo per chi trascorre molto tempo in ambienti umidi o bagnati, all’esterno o al chiuso. L’impermeabilità della scarpa è garantita non solo dai materiali della tomaia, ma anche da quelli di suole e cuciture, che evitano all’acqua di filtrare all’interno della scarpa, lasciando il piede asciutto.Altre caratteristiche da considerare sono la resistenza al fuoco o all’abrasione. In base al materiale della tomaia, come abbiamo visto, le scarpe di sicurezza vengono suddivise in classe 1 e classe 2.
Suola
La suola è un’altra parte fondamentale di questo tipo di calzatura perché, oltre a determinare il livello di comfort quando si utilizzano le scarpe per molte ore di fila, garantisce anche una maggiore protezione da determinati pericoli.
Le suole antiperforazione sono indispensabili per molti settori professionali. Come è facile immaginare, proteggono i piedi da lesioni causate ad esempio da oggetti appuntiti. Tuttavia, le moderne suole delle scarpe antinfortunistiche non sono più realizzate esclusivamente in lamiera d’acciaio o alluminio. Lo spettro dei materiali va dal kevlar alla gomma, che offrono il vantaggio di essere leggeri, flessibili e di isolare il piede dal freddo e dal calore.
Le scarpe con suole antistatiche sono invece consigliate a chi lavora a contatto con fonti di elettricità, come operai, meccanici, ma soprattutto elettricisti. I requisiti delle scarpe antistatiche sono suole conduttive (che permettono di dissipare la carica elettrostatica) e l’assenza di parti in metallo.
Lamina
Alcuni modelli di scarpe antinfortunistiche sono provvisti di uno strato di protezione ulteriore costituito da una lamina d’acciaio o di tessuto resistente. Si tratta della lamina antiperforazione, che in aggiunta alla suola offre una protezione maggiore ai piedi da oggetti appuntiti o affilati come ad esempio i chiodi. Si consiglia di scegliere il tipo di lamina in base all’uso che si andrà a fare delle scarpe: vediamo come.
Lamina in acciaio
Questo tipo di lamina è meno flessibile di quello in tessuto, ha un peso di circa 90 g ed è più indicato per proteggere i piedi da oggetti molto appuntiti o affilati. L’acciaio potrebbe non isolare bene il piede dal freddo o dal caldo ed è inoltre un buon conduttore di energia elettrica. Nonostante questo, garantisce una maggiore protezione contro l’eventuale perforazione, specialmente se si usano le scarpe in presenza di pericolo costante dato da piccoli chiodi o altri tipi di oggetti affilati.
Lamina in tessuto
Ha un peso di circa 50 g e viene cucita sotto la suola interna della scarpa. Queste lamine sono ovviamente più flessibili di quelle in acciaio e possono proteggere tutto il piede, ma garantiscono una minore protezione contro oggetti appuntiti e affilati.
Forma
Le scarpe antinfortunistiche possono variare per forma e modello e ognuno è compatibile con specifiche destinazioni d’uso.
Scarpe basse
Visivamente simili a scarpe da ginnastica, proteggono bene tutto il piede, avvolgendolo e riparandolo da eventuali urti esterni. Le dita del piede sono la parte più protetta grazie alla punta rinforzata, mentre il piede è avvolto da un tessuto traspirante.
Scarpe alte
Questo tipo di scarpe protegge non solo il piede, ma anche la caviglia, avvolgendola e prevenendo possibili urti, distorsioni o fratture. Alcuni modelli di scarpa somigliano ad uno stivaletto più basso da trekking o a degli stivali alti, e arrivano fino al ginocchio nel caso sia necessaria l’impermeabilità assoluta.
Questi sono i tipi di scarpe antinfortunistiche più diffusi, soprattutto tra chi svolge lavori all’aperto, ma in commercio è possibile anche reperire modelli diversi, quali scarpe con chiusura in velcro oppure zoccoli (rinomati i modelli Crocs), ovvero calzature aperte sul tallone e utilizzate perlopiù nelle cucine dei ristoranti o in ambienti ospedalieri poiché garantiscono comfort e proprietà antiscivolo.Le domande più frequenti sulle scarpe antinfortunistiche
Quali sono le migliori scarpe antinfortunistiche?
Quando si parla di scarpe antinfortunistiche è consigliabile rivolgersi a brand affidabili. Diadora, U-power, Dunlop, Grisport, Salomon, Reebok sono alcune tra le marche migliori che producono calzature antinfortunistiche. Tutti questi brand usano materiali di buona qualità e seguono le normative europee vigenti per la produzione e commercializzazione delle scarpe antinfortunistiche. Tra le marche buone e sicure, ma non altrettanto conosciute, citiamo Larnmern.
Cosa fare se le scarpe antinfortunistiche fanno male?
Le scarpe infortunistiche, specialmente quelle con punte in acciaio o suole rinforzate, potrebbero provocare dolori ai piedi di diversa natura; da un lato il mal di piedi può essere dovuto alla rigidità della suola che impedisce il normale movimento del piede, dall’altro a rinforzi presenti su punta e tomaia. Per rendere le scarpe antinfortunistiche più comode e ridurre il mal di piedi durante le giornate di lavoro, il consiglio principale è quello di inserire all’interno della scarpa un plantare ammortizzato, ad esempio uno in gel o schiuma. Un’altra possibile accortezza è quella di indossare calzini molto spessi ma elastici, in modo da ridurre il contatto tra il piede e le parti rigide, come punta o tomaia ammortizzata. Controllate infine che il datore di lavoro abbia fornito delle scarpe antinfortunistiche effettivamente rispondenti alla vostra misura e che siano nuove e non utilizzate da altre persone in precedenza, poiché le scarpe usate potrebbero aver preso la forma del piede di qualcun’altro ed essere per questo motivo più scomode e inadatte alla vostra postura.
Dove acquistare le scarpe antinfortunistiche?
Queste calzature possono essere acquistate online o nei negozi specializzati. Online la varietà di prodotti è vastissima: ci sono molti modelli selezionabili per marca, prezzo, tipo e categoria di sicurezza. Anche se non si possono provare di persona, spesso per molti siti di e-commerce il reso è gratuito. Nei punti vendita fisici è invece possibile provarle: in questo modo si può testare la qualità e la comodità dei diversi modelli in vendita. Di solito queste calzature sono vendute anche presso negozi di articoli sportivi, di abbigliamento da lavoro o di tuttofare.
Come lavare le scarpe antinfortunistiche?
È importante prendersi cura delle scarpe perché vengono spesso a contatto con materiali che le possono rovinare, mettendo a rischio il loro utilizzo. Le scarpe possono essere lavate a mano ma, per quanto riguarda quelle scamosciate e in pelle, esse hanno bisogno di un trattamento specifico:
- Scarpe in pelle: sono le più semplici da pulire, infatti basta usare un panno umido e se si vuole, in aggiunta, l’aceto;
- Scarpe scamosciate: è necessario usare una spazzola con setole morbide che rimuova tutto lo sporco in eccesso, perché un semplice panno umido non basta.
Talvolta è possibile lavare le scarpe anche in lavatrice, purché sia indicato sul prodotto e solo ad una temperatura massima di 40 °C.
Quanto costano le scarpe antinfortunistiche?
Una scarpa dal prezzo più alto o di una marca conosciuta ha più probabilità di essere un prodotto di qualità e, dato che la scarpa antinfortunistica protegge dagli incidenti, è bene spendere qualcosa in più per garantirsi tutta la sicurezza di cui si ha bisogno. I prezzi variano dai 30 € per le scarpe di sicurezza base e i 150-200 € per quelle con categoria di sicurezza 5.
Chi deve pagare le scarpe antinfortunistiche?
Le scarpe antinfortunistiche sono un dispositivo di protezione individuale (DPI) che è obbligatorio per legge in una serie di professioni: in tutti i casi in cui questo tipo di scarpe sia richiesto dalla legge, il costo deve essere sostenuto al 100% dal datore di lavoro. Il datore di lavoro è inoltre obbligato a fornire al lavoratore scarpe antinfortunistiche che siano rispondenti ai rischi specifici della professione. Ci sono infatti diverse categorie di scarpe antinfortunistiche, che possono essere più o meno adatte a specifici lavori.