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I migliori scaldacera del 2024

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Dati tecnici

Tipologia

A rullo

A barattolo

A barattolo

A barattolo

A rullo

Potenza

Non specificata

100W

100 W

100 W

Non specificata

Capacità

50 ml

500 ml

400 ml

400 ml

100 ml

Spia LED

Altre funzioni

Termostato regolabile, spegnimento automatico

Termostato regolabile

Termostato regolabile, spegnimento automatico

Punti forti

Pratico e maneggevole

Adatto a tutti i tipi di cera

Termostato regolabile

Cestello estraibile

Pratico e maneggevole

Buon kit accessori

Compatibile con ricariche da 400 ml

Salvabordo

Buon kit accessori

Adatto a tutti i tipi di cera

Adatto a tutti i tipi di cera

Compatibile con ricariche da 100 ml

Punti deboli

Privo di indicatore di livello

Qualità dei materiali non eccellente

Privo di indicatore di livello

Non compatibile con ricariche da 100 ml

Solo funzioni basilari

Solo funzioni basilari

Recensione completa
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Recensione completa
Recensione completa
Recensione completa

I fattori decisivi per la scelta dello scaldacera

Ceretta: i due metodi principali

Senza dubbio, una delle modalità di epilazione più diffuse e apprezzate è la ceretta. A differenza di quanto accade con la depilazione, che normalmente si effettua con una lametta o un rasoio elettrico, questa procedura risulta meno rapida e più fastidiosa, dal momento che il pelo non viene tagliato, bensì estirpato alla radice; d’altra parte, proprio per questo motivo, la ceretta garantisce un risultato decisamente più duraturo. Inoltre l’azione della cera, che solitamente contiene sostanze emollienti e protettive, contribuisce a lasciare la pelle liscia e morbida.

I metodi principali per effettuare questo tipo di epilazione sono due: la ceretta a caldo e quella a freddo.

Cera per epilazione a caldo

La ceretta a caldo viene realizzata mediante un’apposita cera, venduta in barattolo o sotto forma di grani e costituita da una miscela di resine ed oli. Per utilizzare questo composto è necessario portarlo ad una temperatura compresa tra i 40° C e i 50° C, in maniera tale da scioglierlo completamente; a questo punto, la cera fusa va spalmata sulle zone da trattare con una spatola o un rullo, seguendo il senso di crescita di peli. Questi ultimi, completamente avvolti dalla sostanza collosa, potranno essere facilmente rimossi strappando la cera con un colpo secco.

La ceretta a freddo, invece, si effettua utilizzando strisce pronte all’uso: una volta scaldate velocemente con le mani o con un asciugacapelli, queste vanno posizionate sulla zona da trattare e quindi strappate per rimuovere i peli. La cera, dunque, è già dosata sulle strisce e non va fusa: per questo, la ceretta a freddo risulta l’ideale per chi è alle prime armi o non ha molta manualità. Inoltre, questo tipo di epilazione può essere realizzato ovunque e in modo rapido, dal momento che non sarà necessaria una presa di corrente.

Strisce per ceretta a freddo

Al contrario della modalità a caldo, poi, la ceretta a freddo non sottopone la pelle ad elevate temperature: il processo risulta quindi meno invasivo e più indicato a chi soffre di vene varicose e capillari fragili. Proprio per questo, però, l’epilazione a freddo è anche meno efficace: la cera ha meno presa sui peli rispetto a quella riscaldata, il che può portare a dover effettuare più passate sullo stesso punto. Anche il risultato, di conseguenza, è meno duraturo: parliamo di 2-3 settimane contro le 4-5 settimane della ceretta a caldo.

Tipologie di scaldacera

La ceretta a caldo è considerata uno dei metodi di epilazione più efficaci, perché le elevate temperature della cera dilatano i follicoli, facilitando anche la rimozione dei peli più resistenti, e garantiscono risultati precisi e duraturi. D’altro canto, questo processo richiede tempo e soprattutto una certa manualità nel maneggiare la cera fusa senza sporcare il piano di lavoro o, peggio, danneggiare o bruciare la pelle: per questo motivo, infatti, molti preferiscono affidarsi a professionisti del settore. Non sempre, però, si hanno a disposizione il tempo e le risorse necessarie ad effettuare regolari trattamenti presso un centro estetico: in questi casi, bastano un po’ di pratica e gli strumenti adatti per effettuare la ceretta a caldo a casa propria e in tutta sicurezza.

Il migliore alleato della ceretta casalinga è lo scaldacera, uno strumento pensato per riscaldare la cera epilatoria e mantenerla alla giusta temperatura per tutto il tempo dell’epilazione. Un buon scaldacera, dunque, consente di ridurre la complessità di questa operazione, di per sé non particolarmente piacevole, ottimizzando tempi e spese di trattamento.

Gli scaldacera disponibili in commercio sono di due tipologie:

  • Scaldacera a rullo (detto anche roll-on): la sua forma piccola e maneggevole ricorda quella di un epilatore; a differenza della testina, però, troviamo un rullo, che va passato sulla parte da trattare per stendere la cera contenuta al suo interno. Questa viene scaldata e mantenuta a temperatura costante dallo scaldacera, che è alimentato tramite corrente elettrica. Una volta terminata la cera, è sufficiente acquistare un’apposita ricarica per effettuare un nuovo trattamento. Lo scaldacera roll-on è il modello più economico e rappresenta la scelta più indicata per i principianti, dal momento che la cera viene dosata automaticamente tramite il rullo e il rischio di colature è limitato;

Scaldacera a rullo

  • Scaldacera a barattolo: si tratta di un vero e proprio barattolo, alimentato tramite corrente elettrica, al cui interno va sciolta la cera, che viene poi prelevata e spalmata con una spatola. Questo modello è in genere più sofisticato e può essere usato anche in ambito professionale, non solo perché permette di scaldare una maggiore quantità di cera, ma anche perché, in caso di utilizzo condiviso, è possibile sostituire la spatola per un trattamento più igienico.

Scaldacera a barattolo

Potenza

Uno scaldacera di qualità deve scaldare rapidamente la cera e mantenerla calda per tutta la durata dell’epilazione, quindi una delle caratteristiche fondamentali da valutare prima di acquistare questo prodotto è quindi la potenza. Sia che si tratti di una resistenza (come per i modelli a rullo) che di un termostato (nel caso dei modelli a barattolo), maggiore sarà il wattaggio, inferiori saranno ovviamente i tempi di riscaldamento della cera.

La potenza degli scaldacera a rullo si aggira di solito intorno ai 40 watt, valore che permette a questi modelli di raggiungere la temperatura necessaria in 10-20 minuti e di mantenerla invariata senza problemi grazie all’alimentazione elettrica costante. La potenza più comune per i modelli a barattolo diffusi in commercio, invece, è di circa 100 watt, anche se quelli professionali possono raggiungere i 300 watt; i tempi di riscaldamento, però, dipendono in questo caso anche dalla quantità e dal tipo di cera utilizzata.

Funzioni

Gli scaldacera sono, in genere, apparecchi piuttosto semplici e intuitivi; le funzioni di cui questi strumenti sono dotati, dunque, sono davvero essenziali, soprattutto nel caso dei modelli a rullo. Ecco un elenco delle più comuni:

  • Indicatori LED: alcuni scaldacera sono dotati di spie luminose che si accendono nel momento in cui l’apparecchio viene collegato alla corrente e/o quando la temperatura ideale è stata raggiunta. Non si tratta solo di un pratico avviso, ma anche di una misura di sicurezza, volta a ridurre il rischio di bruciature dovute alla cera eccessivamente calda;
  • Termostato regolabile: questa funzione riguarda esclusivamente gli scaldacera a barattolo, che solitamente permettono di selezionare diversi livelli di temperatura. Troviamo in genere tre livelli, basso, medio e alto: quest’ultimo va impostato dopo l’accensione per sciogliere la cera, dopodiché il calore va abbassato in modo da mantenerla liquida ma allo stesso tempo ad una temperatura non dannosa per la pelle (come sottolineato in precedenza, il range più comune va dai 40° C ai 50° C);
  • Spegnimento automatico: gli scaldacera a barattolo più sofisticati si spengono automaticamente quando raggiungono temperature molto elevate, in modo da non surriscaldare la cera.

Praticità d’uso

Per avere la certezza di scegliere lo scaldacera più adatto alle nostre esigenze, è necessario fare attenzione alla presenza o meno di alcuni elementi che rendono l’utilizzo di questo strumento decisamente più pratico e, in molti casi, possono davvero fare la differenza.

Nel caso di uno scaldacera a rullo, ad esempio, può rivelarsi molto utile la presenza di un indicatore di livello, una sorta di finestra trasparente collocata al lato dello scaldacera: questo elemento consente di monitorare il livello della cera fusa senza dover ogni volta estrarre la cartuccia e può risparmiare il fastidio di ritrovarsi senza cera a metà dell’operazione.
Un altra caratteristica dello scaldacera a rullo di cui tener conto è la lunghezza del cavo di alimentazione: dal momento che lo si utilizza collegato alla corrente, è bene che il cavo sia abbastanza lungo da consentire una buona libertà di movimento.
Ad aumentare la praticità di uno scaldacera a rullo, infine, troviamo elementi quali la base di alloggio ed eventualmente un kit accessori che includa strisce, olio o salviette post epilazione e ricariche di scorta. A questo proposito, consigliamo di acquistare uno scaldacera a rullo compatibile con ricariche universali: le più facili (ed anche economiche) da reperire sono le cartucce da 100 ml.

Ricarica per scaldacera a rullo

Per quanto riguarda lo scaldacera a barattolo, i modelli più pratici sono quelli con cestello estraibile, dotato di maniglia; il cestello fisso, infatti, risulta più difficile da pulire nel caso in cui fuoriesca un po’ di cera durante il trattamento. Altra caratteristica utile è la presenza di un salvabordo, ovvero un bordo rialzato che minimizza il rischio di colature accidentali. Se vogliamo la certezza che il nostro scaldacera sia in grado di mantenere il prodotto ad una temperatura costante, possiamo orientarci su modelli dotati di un buon coperchio e di un cestello in alluminio: questi elementi, infatti, sono garanzia di una maggiore capacità isolante.
Infine, chi desidera uno scaldacera a barattolo dovrebbe fare attenzione alla capacità del cestello e alla larghezza dell’imboccatura, da cui dipende la quantità di cera che è possibile riscaldare in una sola tornata. Consigliamo di optare per modelli dotati di un cestello da 400 ml: questa misura, infatti, può contenere la maggior parte dei barattoli di cera diffusi in commercio ed è sufficiente per diversi trattamenti completi, caratteristica ideale per un uso condiviso o professionale.

Quale cera utilizzare?

Un’ultima, necessaria considerazione da fare riguarda il tipo di cera utilizzabile con lo scaldacera. In effetti, le cere epilatorie diffuse in commercio sono svariate e presentano diverse caratteristiche ed ingredienti; anche in questo caso, quindi, dovremo fare attenzione ad acquistare un prodotto che soddisfi le nostre esigenze e soprattutto le necessità della nostra pelle.

In generale, è possibile fare una distinzione tra due tipi di cere epilatorie:

  • Cere idrosolubili: queste cere, che si rimuovono facilmente con acqua tiepida, sono formate da zuccheri quali glucosio, saccarosio o miele e si distinguono per la loro caratteristica colorazione ambrata. Per poterle utilizzare occorre riscaldarle in microonde, a bagnomaria in un pentolino, oppure in uno scaldacera. In generale, queste cere sono più delicate e meno invasive, ma proprio per questo risultano meno efficaci delle cere liposolubili;
  • Cere liposolubili: sono costituite da resine, cere od oli essenziali, si possono reperire sotto forma di grani o in barattolo e sono considerate le più efficaci. Lo scaldacera, in questo caso, è lo strumento ottimale per riscaldarle.

Cera in grani

Chi desidera acquistare uno scaldacera, dunque, dovrà valutare prodotti appartenenti a quest’ultima tipologia. In base alla propria pelle o alle proprie esigenze, poi, si potranno scegliere gli ingredienti più adatti: in generale, sostanze come miele, oli essenziali (camomilla, calendula) e oli vegetali (mandorle, argan) sono pensati per conferire un effetto emolliente. Chi ha una pelle sensibile può invece valutare una cera contenente minerali, ad esempio quella al biossido di titanio: caratterizzata da una bassa temperatura di fusione e da una colorazione rosata, questa cera tende a legarsi al pelo ma non alla pelle ed ha dunque un’azione più delicata. In alternativa, anche la cera al biossido di zinco risulta meno aggressiva.

Cera liposolubile al miele

Per quanto riguarda la pulizia dello scaldacera ricordiamo che, trattandosi appunto di cere liposolubili, eventuali residui e macchie non potranno essere rimosse con acqua, ma soltanto con un olio. La manutenzione, comunque, è molto semplice: basterà utilizzare un batuffolo di cotone imbevuto di olio di oliva, olio di semi, ma anche olio per bambini, perché il nostro scaldacera torni a risplendere.