Punture di medusa: cosa fare

Punture di medusa: cosa fare

Con le temperature globali in aumento ovunque, una conseguenza importante è anche, come sappiamo, il riscaldamento delle acque dei nostri mari, con ripercussioni notevoli sulla flora e sulla fauna marina. Uno dei cambiamenti che chiunque sia stato a nuotare al mare negli ultimi anni avrà notato è il numero sempre maggiore di meduse anche nel Mediterraneo, con un conseguente aumento degli incidenti dovuti alle loro punture, più o meno dolorose in base alla specie e a quanto prolungato è stato il contatto con i loro tentacoli. Vediamo adesso come accorgersi di essere stati punti, cosa fare in caso di puntura di medusa e cosa invece NON fare.

Punture di medusa e come evitarle

Innanzitutto facciamo un breve identikit della medusa: si tratta di un animale marino di cui esistono centinaia di specie diverse, dalle più innocue alle più letali, costituita al 97-98% d’acqua e dalla tipica consistenza gelatinosa. La medusa è costituita da una sorta di cappello, chiamato ombrello, e dai suoi famosi tentacoli, lunghi da pochi centimetri fino a diversi metri. Sono proprio questi ultimi i responsabili delle punture di medusa, in quanto è nella loro struttura che si trovano le cnidocisti, gli organelli che contengono il liquido urticante con cui questi animali si difendono dai predatori e paralizzano le proprie prede.

Come si verifica la puntura di medusa

Le meduse, va detto, quando pungono gli esseri umani non lo fanno intenzionalmente; semplicemente, essendo per lo più trasportate dalla corrente, a volte raggiungono le nostre coste, dove noi bagnanti, non vedendole, ci avviciniamo troppo al loro spazio, spesso entrando in contatto con i tentacoli urticanti. Le punture di medusa possono essere innocue o anche molto dolorose; come già accennato, il livello di irritazione e dolore dipende dalla specie con cui si è entrati in contatto e dal tipo di tossina che l’animale possiede nei propri tentacoli. Inoltre, più a lungo questi ultimi rimangono sulla pelle, maggiore sarà l’effetto che essi avranno su di essa.Una medusa spiaggiata sulla riva del mare, con vicino il dettaglio di due piedi  umani
Per evitare di essere punti da una medusa è bene osservare attentamente l’acqua prima di entrare in mare e durante il bagno, magari munendosi anche di una maschera subacquea o di occhialini da nuoto, che aiuteranno a vedere meglio sott’acqua. Infine, sebbene le meduse fuori dall’acqua muoiano in fretta, è sempre bene evitare di toccarle anche quando fossero spiaggiate a riva.

Sintomi

I sintomi con i quali si manifesta una puntura di medusa sono vari, e soprattutto di diversa intensità a seconda dei casi; ecco qui elencati quelli più comuni in seguito alle punture nel nostro mar Mediterraneo:

  • Dolore e/o bruciore: questi sono senz’altro tra i primi sintomi che si avvertono nell’area in cui la pelle è entrata inavvertitamente in contatto con i tentacoli dell’animale, un dolore che può ricordare quello di una piccola bruciatura o ustione;
  • Eritema e rossore;
  • Bolle e vescicole di varia misura e spessore;
  • Ponfi e rilievi cutanei di diverse forme (spesso allungati, proprio a forma di tentacolo);
  • Formicolio e intorpidimento dell’area interessata;
  • Prurito.

Nei casi più gravi, la reazione alle punture di medusa può estendersi notevolmente sulla pelle e addirittura causare shock anafilattico; ecco perché se dopo essere stati punti si manifestano sudorazione eccessiva, difficoltà respiratorie, confusione mentale o altri sintomi fuori dalla norma, è fondamentale recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino.

Cosa fare in caso di puntura di medusa

Quando ci si accorge di essere stati punti da una medusa durante una nuotata in mare, è bene seguire il prima possibile alcuni semplici consigli come quelli qui di seguito.Immagine subacquea di una medusa arancione e rosa con i tentacoli lunghi in primo piano, e sette meduse in secondo piano e sullo sfondo

Rimanere calmi e uscire dall’acqua

Durante qualsiasi situazione di stress, è sempre fondamentale mantenere la calma; questa ci aiuterà a prendere le giuste decisioni e a seguire tutti i passaggi necessari. Uscire dall’acqua e recarsi a riva è la prima cosa da fare, così da poter verificare la gravità della puntura e ripulire e trattare al meglio l’area interessata.

Lavare con acqua di mare la puntura di medusa

È importante lavare subito con acqua di mare l’area che è entrata in contatto con i tentacoli della medusa, così da ridurre l’effetto urticante degli stessi e rimuovere eventuali filamenti residui; si sconsiglia di utilizzare acqua dolce, che potrebbe peggiorare la situazione anziché migliorarla.

Rimuovere eventuali resti dei tentacoli

A volte anche dopo il risciacquo con acqua salata rimangono sulla pelle dei resti filamentosi dei tentacoli della medusa: è fondamentale rimuoverli con attenzione, utilizzando un oggetto dalla superficie piatta e rigida – vanno benissimo un coltello (ovviamente non dalla parte della lama), oppure una classica tessera in plastica, come quella rappresentata dalla carta di credito, oggetti che facilmente chi va in spiaggia avrà con sé.

Applicare un prodotto adatto

Dopo aver effettuato tutti i passaggi fin qui elencati sarebbe opportuno applicare sulla puntura di medusa una crema o un gel al cloruro di alluminio, se possibile con una concentrazione del 5%, in grado di dare sollievo alla zona interessata e di bloccare il diffondersi delle tossine rilasciate dai tentacoli della medusa. Come già detto più sopra, in caso di reazioni gravi si renderà necessario recarsi al pronto soccorso o addirittura chiamare il 118 dalla spiaggia.

Cosa NON fare in caso di puntura di medusa

Spesso i classici “rimedi della nonna” sono quelli che funzionano meglio, ma questo non vale nel caso delle punture di medusa: è dunque meglio evitare di applicare sulla zona colpita dai tentacoli urina, ammoniaca, aceto o altre sostanze simili, che anziché migliorare la situazione potrebbero solo contribuire al peggioramento dell’irritazione e del bruciore. Bisognerebbe poi avere alcune accortezze:

  • Non strofinare la puntura di medusa con oggetti o panni ruvidi, e soprattutto non grattare l’area interessata dalla stessa;
  • Non sottoporre la zona colpita dalla puntura di medusa a eccessivo calore;
  • Per le prime settimane successive alla puntura, evitare l’esposizione diretta ai raggi solari, in quanto questi potrebbero provocare un’iperpigmentazione della pelle; a questo scopo si può mantenere coperta la parte interessata o utilizzare una crema solare con fattore di protezione alta (SPF 50+).
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