Come scegliere un router Wi-Fi
Prima di inoltrarci nella spiegazione dei fattori fondamentali da considerare per decidere quale router Wi-Fi scegliere dobbiamo precisare che in questa guida all’acquisto spiegheremo principalmente come valutare router Wi-Fi utili per la gestione della connessione in fibra o per la vostra rete di dispositivi. I prodotti che hanno anche il modem e che aggiungono in più la compatibilità con una connessione ADSL, utile a chi ancora non avesse accesso alla fibra, sono spiegati meglio nella nostra guida all’acquisto del modem-router.
Cos’è un router Wi-Fi
Come anticipato, un router Wi-Fi è tecnicamente un dispositivo privo di modem, nonostante negli ultimi anni si sia sempre di più usato il termine “router Wi-Fi” anche per parlare del più complesso modem router Wi-Fi.
Il modem è infatti indispensabile nel caso delle reti ADSL e VDSL per convertire il segnale da analogico a digitale e viceversa. Se avete un contratto per fibra FTTH non avete bisogno di un modem: è sufficiente un semplice router Wi-Fi da affiancare all’ONT (Optical Network Terminal) ricevuto di prassi dal provider di rete, perché il segnale viaggia già in digitale o quasi. Purtroppo, non è così per i titolari di un contratto fibra FTTC, dato che l’ultimo tratto di rete è costituito da cavi in rame. Anche nel loro caso è necessario avere un modem integrato.Se volete comprare un router che in caso di blackout si colleghi alla rete cellulare, in modo da avere garantita la stabilità della connessione, date un’occhiata alla guida all’acquisto del router con SIM. Chi infine fosse alla ricerca di un dispositivo a batteria da usare esclusivamente in mobilità può consultare la nostra guida ai router Wi-Fi portatili.
Fatta questa premessa, vediamo come scegliere il router Wi-Fi.
1. Connettività di rete
Quando volete acquistare un router Wi-Fi la prima cosa a cui vi raccomandiamo di fare attenzione è a quali standard esso sia aggiornato. Esistono infatti diversi standard di connettività, sia wireless sia cablata, alcuni più recenti di altri e tutti diversi in termini di velocità di trasmissione dei dati. Vediamo allora quali sono gli standard che potrete trovare su un router Wi-Fi.
Standard Wi-Fi
Al momento vi sono diversi standard di connettività wireless. Un router Wi-Fi può supportarne diversi contemporaneamente e la combinazione delle caratteristiche di ciascuno standard può dare luogo a prestazioni complessive molto sofisticate. A grandi linee, quelle qui di seguito sono le caratteristiche degli standard correnti, dai più datati ai più recenti:
- 802.11a: sfrutta la frequenza dei 5 GHz per trasmissioni fino a 54 Mbps, con una copertura di circa 35 m al chiuso;
- 802.11b: sfrutta la frequenza dei 2,4 GHz e trasmette fino a 11 Mbps. La copertura anche in questo caso è di circa 35 m al chiuso;
- 802.11g: sfrutta la stessa frequenza dei 2,4 GHz, ma raggiunge velocità di 54 Mbps. La copertura è un po’ più estesa, fino a 38 m al chiuso;
- Wi-Fi 4 (802.11n): sfrutta entrambe le frequenze, 2,4 e 5 GHz, con velocità fino a 150 Mbps e copertura fino a 70 m al chiuso;
- Wi-Fi 5 (802.11ac): sfrutta la frequenza dei 5 GHz con velocità di punta fino a 433 Mbps. La copertura è sempre 35 m;
- Wi-Fi 6 (802.11ax): sfrutta le frequenze dei 2,4, 5 e 60 GHz con velocità fino a 9,6 Gbps. La copertura è di 240 m;
- Wi-Fi 7 (802.11be): dovrebbe arrivare nel 2024, con prestazioni migliori del Wi-Fi 6.
Una ulteriore innovazione è stata poi introdotta dallo standard 5, che implementa la tecnologia MU-MIMO (multiple-users multiple-input multiple-output). Per spiegare questa tecnologia dobbiamo fare una piccola premessa: gli standard precedenti al 5 consentono al router di dialogare solamente con un dispositivo per volta. Per mantenere online tutti i terminali connessi il router alterna quindi la trasmissione dall’uno all’altro. È questa la ragione per cui, ad esempio, tutti i dispositivi possono venire rallentati quando uno di questi sta impiegando molta banda, ad esempio per guardare un video in streaming. Ebbene, la tecnologia MU-MIMO permette di superare questo problema, poiché consente la connessione simultanea di più terminali, senza bisogno di alternare la trasmissione dall’uno all’altro.
Standard Ethernet
Naturalmente un router Wi-Fi non si limita a connettere dispositivi senza fili, ma supporta anche le connessioni fisiche attraverso un cavo di rete. Per questo tutti i router Wi-Fi sono dotati anche di un numero di porte di rete, compreso solitamente tra quattro e sei. Anche le porte di rete (Ethernet) possono essere aggiornate a standard diversi, che differiscono principalmente per la velocità di trasferimento dei dati. Più precisamente:
- Fast Ethernet: raggiunge una velocità di trasferimento massima di 100 Mbps;
- Gigabit Ethernet: arriva fino a 1.000 o anche 2.500 Mbps.
Inoltre, almeno una delle porte di rete presenti sul router è anche una porta WAN, fondamentale per la connessione di un modem esterno attraverso cui accedere a Internet.
A corollario di quanto abbiamo fin qui detto, va ricordato che per sfruttare appieno i vantaggi di ciascuno standard è necessario che i dispositivi connessi siano aggiornati agli stessi standard. Ad esempio, un notebook con scheda di rete Fast Ethernet non potrà sfruttare la maggiore velocità di trasferimento offerta dalle porte Gigabit Ethernet di un router. Questo non significa che dovrete cambiare tutti i vostri computer, tablet, cellulari ecc. all’acquisto di un router aggiornato agli ultimissimi standard, ma soltanto che le vostre aspettative di velocità nel trasferimento dati devono tenere conto di questo fattore.2. Antenne
Un secondo fattore da considerare e da valutare, anche in relazione alla planimetria e alle dimensioni della vostra casa o ufficio, è il numero e tipo di antenne. Nel caso dei router Wi-Fi vale infatti la regola che più antenne ci sono, meglio è, ma andiamo con calma.
Innanzitutto, le antenne di un router possono essere interne o esterne. In generale, oggi non è più preferibile avere antenne esterne, poiché quelle interne sono ormai potenti tanto quanto le esterne, ma offrono un design più compatto, preferibile per integrare il router nell’arredamento di casa.
Copertura
Le antenne del router Wi-Fi, quando sono omnidirezionali, emettono onde radio in tutte le direzioni descrivendo però una specie di “ciambella” con l’antenna al centro, anziché una sfera come si potrebbe intuitivamente pensare. Nelle antenne a più basso guadagno questa ciambella è più tondeggiante, con un diametro sì ridotto, ma una buona copertura anche al di sopra e al di sotto dell’antenna. L’aumento del guadagno “schiaccia” la ciambella, aumentandone sì il diametro e quindi la copertura sul piano orizzontale, ma abbassandola in verticale. La figura qui sotto illustra quello che stiamo dicendo.
Tenete dunque presente che un’antenna ad alto guadagno con Wi-Fi 5 può offrire una migliore copertura in un’abitazione grande disposta su un unico piano, ma in una casa su più livelli potrebbe rivelarsi addirittura peggiore di una a basso guadagno. Orientare le antenne in diverse direzioni è fondamentale per trarre il massimo vantaggio dalle antenne a più alto guadagno, e si capisce bene allora perché averne più d’una costituisca un grosso vantaggio.Per estendere la propria rete in spazi di grandi dimensioni, inoltre, ricordiamo che è possibile dotarsi di un ripetitore Wi-Fi oppure di una powerline, che devono però essere connessi al modem per funzionare correttamente.
Single, Dual, Tri-Band
Lo abbiamo già anticipato parlando degli standard wireless, ma ora approfondiamo l’argomento. Le antenne di un router Wi-Fi possono inviare e trasmettere dati su diverse bande di frequenza: le più diffuse sono quelle dei 2,4 e quella dei 5 GHz. Abbiamo visto come diversi standard usino bande diverse, vediamo adesso che differenze ci sono tra l’una e l’altra frequenza:
- 2,4 GHz: ha una copertura maggiore, ma subisce più pesantemente le interferenze degli elettrodomestici che sfruttano la stessa frequenza, come microonde e telefoni cordless;
- 5 GHz: ha una copertura inferiore, ma è meno vulnerabile alle interferenze; inoltre permette velocità di trasferimento molto maggiori;
- 60 GHz: ha un raggio ancora più corto, ma fornisce 1.200 MHz di larghezza di banda, ottimi per trasferire grandi quantità di dati. Questa frequenza può essere sfruttata solo dai router Wi-Fi di standard 6E, intermedio tra il 5 e il 6.
I router Wi-Fi che sfruttano una sola frequenza, solitamente quella dei 2,4 GHz, sono detti “Single Band” e presentano ovviamente i problemi che abbiamo qui sopra elencato: il segnale può subire interferenze e la velocità di trasferimento massima per ciascuna antenna è piuttosto bassa.
Al contrario, i router che sfruttano entrambe le frequenze sono detti “Dual Band” e permettono di diversificare l’uso delle frequenze in base al tipo di dispositivo connesso. Di preferenza infatti questi router utilizzano la banda dei 2,4 GHz per le connessioni a terminali a basso utilizzo di banda, come i cellulari, mentre riservano la banda più veloce dei 5 GHz ai terminali a più alta richiesta di banda, come console e computer. Quasi sempre è comunque possibile spegnere la frequenza dei 5 GHz e accenderla solo quando si ha bisogno di sostenere un traffico dati maggiore.
SISO e MIMO
Avere più di un’antenna è un vantaggio anche per un altro motivo. Nei router con antenna singola a questa è affidata tutta la gestione del traffico, il che significa che, in caso di interferenza o malfunzionamento, tutta la connettività wireless è compromessa. La configurazione a una antenna è chiamata “SISO” (acronimo di single-input single output), poiché ad una sola antenna ricetrasmittente è affidato tutto il traffico senza fili. Oggi è una tecnologia al tramonto, dato che non è adatta nemmeno per l’utente singolo che dovesse avere più di un dispositivo connesso a Internet.
In presenza di più antenne si parla invece di configurazione “MIMO” (Multiple-input multiple-output), poiché trasmissione e ricezione dei dati avvengono in contemporanea da e verso tutte le antenne, così anche qualora una di queste subisca interferenze, le altre concorrono a mantenere indisturbato il flusso di dati. Come abbiamo accennato, questa tecnologia è supportata già dagli standard 4 e 5: vi consigliamo di orientarvi verso un dispositivo che abbia almeno questa tecnologia integrata.
Oltre il MIMO
Come abbiamo già detto, tutti i router Wi-Fi aggiornati fino allo standard 4 sono in grado di “dialogare” con un solo dispositivo connesso per volta. È possibile connettere contemporaneamente diversi computer e cellulari perché il router “salta” rapidissimamente dall’uno all’altro terminale in un’alternanza così rapida che normalmente non ce ne accorgiamo. Notiamo che qualcosa non va quando i dispositivi connessi sono davvero tanti o quando uno di quelli collegati impegna molta banda, ad esempio guardando un film in streaming o scaricando software. In questi casi tutti gli altri dispositivi notano un significativo abbassamento nella loro velocità di trasferimento dati, poiché il router deve dedicare tempo extra ad una singola connessione.
I router aggiornati allo standard 5 e successivi, però, supportano la tecnologia “MU-MIMO” (acronimo di Multiple-user multiple-input multiple-output), che permette al router di mantenere costante la connessione con più dispositivi, vanificando il bisogno di alternare la trasmissione e la ricezione dall’uno all’altro apparecchio collegato. Questo elimina il fastidioso problema dei rallentamenti e permette a più terminali di eseguire simultaneamente operazioni ad alto fabbisogno di banda.
Alcuni router dotati dello standard 6, infine, supportano la tecnologia ancora più avanzata UL MU-MIMO (acronimo di Uplink multi-user multiple-input and multiple-output), il che significa che più client collegati all’access point saranno in grado di effettuare upload in contemporanea, a differenza del passato.
Beamforming
Un’altra tecnologia introdotta già con gli standard 4 e 5 è quella chiamata genericamente “Beamforming“. Questa permette di migliorare la ricetrasmissione “orientando” le onde radio verso i singoli dispositivi collegati al router Wi-Fi, anziché lasciare che si propaghino in maniera uniforme e indistinta nello spazio. Questo, come è facile capire, permette una maggiore stabilità del segnale e una minore sensibilità agli ostacoli: le onde concentrate in un flusso diretto attraversano meglio i muri, le porte e altri ostacoli. L’illustrazione qui sotto illustra i vantaggi della tecnologia beamforming e MU-MIMO messe insieme.
Velocità di trasferimento
La velocità di trasferimento complessiva di un router Wi-Fi viene espressa in Mbps e solitamente si trova indicata già nel nome del modello. Un router “N 300” ad esempio è un modello aggiornato allo standard n (Wi-Fi 4) e con una velocità complessiva di 300 Mbps, un “AC 1200” è aggiornato allo standard ac (Wi-Fi 5) con una velocità complessiva di 1.200 Mbps, e così via. Attenzione, però: non si tratta della velocità di trasferimento massima che potete raggiungere, bensì del traffico dati complessivo che il router può gestire.
Questo è calcolato tenendo conto di diversi fattori:
- Lo standard wireless: come abbiamo visto, standard diversi consentono velocità di trasferimento diverse;
- Le bande di frequenza: sappiamo ora che la frequenza dei 2,4 GHz è più lenta di quelle dei 5 e dei 60 GHz;
- Il numero di antenne: più antenne vuol dire più segnali ricetrasmittenti, per questo le velocità si moltiplicano anche per il numero di antenne.
Facciamo un esempio: un router aggiornato allo standard 4 e con tre antenne raggiungerà una velocità complessiva di 450 Mbps. Abbiamo visto infatti che lo standard 4, utilizzando entrambe le frequenze, consente una velocità massima di 150 Mbps: moltiplicato per tre antenne otteniamo i 450 Mbps totali.
3. Collegamento hardware
Non trascurate poi di considerare anche quali e quante periferiche di rete possiate o meno collegare direttamente al router Wi-Fi per condividerle semplicemente con tutti i dispositivi connessi. Nella maggior parte dei casi, infatti, un router avrà, oltre alle porte di rete di cui abbiamo già parlato, anche qualche porta USB. Solo i modelli di fascia più bassa, i più economici, non ne avranno alcuna; tutti gli altri ne avranno una o un paio nei casi migliori. Osservate anche di che tipo di porte USB si tratti, in particolare se avete intenzione di condividere in rete un hard disk esterno o una chiavetta USB, periferiche sulle quali scrivere e leggere dati.
Le porte USB 2.0 sono infatti notevolmente più lente rispetto alle 3.0 di nuova generazione: parliamo di 480 Mbps contro i 5 Gbps delle seconde, per questo avere a disposizione almeno una porta USB 3.0 sarebbe preferibile per la connessione di una periferica di archiviazione. Solitamente queste porte si riconoscono perché sono di colore blu.
Quali sono dunque, in generale, le periferiche che è possibile connettere alle porte USB di un router Wi-Fi? Vediamole:
- Hard disk esterni;
- Stampanti;
- Server FTP (a una porta di rete);
- Chiavette USB;
- Chiavette USB Internet.
L’ultima voce dell’elenco è interessante se possedete già uno stick per la navigazione mobile: un router compatibile con questi dispositivi vi permetterà di usarli come backup nel caso in cui la vostra connessione domestica abbia problemi.
4. Funzioni
Oltre alle varie funzioni possibili, la sicurezza della propria rete domestica è soprattutto importante, non va trascurata. Per questo è importante che il router Wi-Fi che state per acquistare vi offra tutti i più moderni strumenti per mettere al sicuro la vostra rete e di conseguenza i vostri dispositivi. Cominciamo spendendo due parole sull’aspetto forse più ostico della questione sicurezza: la crittografia.
Crittografia
Affinché la connessione wireless sia accessibile solamente alle persone e ai dispositivi autorizzati, è necessario che questa sia protetta contro gli accessi illegittimi. Il nome utente e password che si immettono alla prima connessione al router non sono sufficienti: è necessario che il segnale radio sia crittato. Nel corso degli anni si sono susseguite diverse crittografie, via via più sicure: la più vecchia, ormai obsoleta e dismessa, è la WEP, seguita dalla WPA e infine dalla WPA2. Non troverete nessun router Wi-Fi successivo al 2006 che non abbia una chiave di sicurezza WPA2, per cui potete stare tranquilli che qualunque modello recente sarà perfettamente aggiornato da questo punto di vista. Troverete spesso la dicitura WPA2 associata ad altre sigle, come PSK oppure AES o TKIP. Quando sarà il momento di selezionare che livello di crittaggio volete per la vostra connessione wireless, dovrete probabilmente scegliere una voce da un menù a tendina: per l’utenza domestica andrà bene una chiave WPA2-PSK. Se avete la possibilità di effettuare una ulteriore scelta tra TKIP e AES (due diversi algoritmi di crittaggio), scegliete sempre AES, più sicuro di TKIP. Se avete, infine, la possibilità di acquistare un dispositivo aggiornato alla WPA3, allora avrete davvero il massimo della sicurezza.
Vi lasciamo un invito alla prudenza anche per quanto riguarda la funzione WPS (Wi-Fi Protected Setup): questa, presente sui router più recenti, è stata sviluppata per rendere estremamente semplice il collegamento dei dispositivi al router. Peccato che presenti qualche piccola falla di sicurezza, per cui vi raccomandiamo di tenerla inattiva se vivete in una zona geografica affollata, come una città.Firewall
Le altre funzioni di sicurezza sono decisamente più semplici da comprendere e risultano familiari a chiunque abbia un computer. La prima è il firewall, che trovate e potete attivare su praticamente tutti i router moderni: questo permette di monitorare il traffico dati in entrata e in uscita e di bloccare eventuali accessi alla rete domestica ritenuti potenzialmente pericolosi. La sua funzione è quindi quella di “cancello d’ingresso”, che sta a voi decidere se lasciare completamente aperto o chiuso.
Parental control
Sul traffico in entrata e in uscita potete esercitare un ulteriore livello di controllo servendovi della funzione “parental control”. Questa, come suggerisce il nome, nasce per permettere ai genitori di bloccare determinati contenuti per evitare che giungano agli occhi dei propri figli, ma chiaramente potete farne l’uso che preferite.
Quello che questa funzione vi permette di fare è bloccare l’accesso a specifici siti, oppure di bloccare i siti contenenti una lista di parole decisa da voi. Anche in questo caso si tratta di una funzione molto diffusa che potete trovare praticamente su tutti i router Wi-Fi.Guest network
Un po’ meno diffusa è invece la funzione “guest network” o “rete ospiti“. Vi consigliamo di usare questa funzione in particolare se affittate una camera in casa vostra per periodi brevi: essa vi permette di offrire la vostra connessione Internet agli ospiti, creando per loro una rete wireless a tutti gli effetti distinta dalla vostra personale. In questo modo potete proteggere i vostri dispositivi e la vostra privacy dalle intrusioni.
VPN
Spesso, soprattutto nei router Wi-Fi di fascia media e alta, si trova anche la possibilità di utilizzare il router per la navigazione riservata. I router moderni possono infatti creare una VPN, un tipo di connessione remota ad una rete più grande virtualmente riservata tanto quanto la propria rete domestica. Con la VPN è possibile navigare in rete mantenendo la riservatezza della propria rete domestica.
5. Routing
È necessario spendere qualche parola anche sui protocolli di routing utilizzati da un router Wi-Fi per far arrivare i nostri pacchetti di dati a destinazione nella rete mondiale. Infatti i router dialogano tra di loro scambiandosi informazioni simili ad una mappa stradale, così da arrivare a conoscere la via più breve per arrivare a destinazione, anche quando essa non è connessa direttamente al router.
IPv4 e IPv6
In particolare, i router moderni supportano il protocollo IPv6, evoluzione del precedente IPv4 che dovrà prima o poi venire dismesso. Con IPv4, infatti, è possibile creare indirizzi IP (gli identificativi di ciascun dispositivo) secondo uno schema a 32 bit che permette la creazione di poco più di 4 miliardi di indirizzi IP unici. Il problema è che, con la crescita esponenziale di Internet e dei dispositivi in grado di accedervi, questa soglia è stata da tempo superata e sono state studiate delle misure per aggirare il problema. Queste funzionano, ma aggiungono un grado di complessità superflua alla rete globale e a quelle locali.
Con IPv6 il problema è stato risolto, ottenendo al contempo una semplificazione del protocollo di routing. Innanzitutto, gli indirizzi IPv6 si basano su uno schema a 128 bit in grado di far fronte a una crescita potenzialmente infinita di Internet. Non secondariamente, poi, con questo nuovo sistema di assegnazione degli indirizzi vengono rese obsolete alcune tecnologie ormai ridondanti e si ottiene una maggiore precisione nelle funzioni di Quality of Service (di cui parliamo qui sotto).
Un router IPv6 è quindi “a prova di futuro” e, anche se la dismissione completa di IPv4 non è ancora vicina, vi consigliamo comunque di preferire uno dei tanti router Wi-Fi che supportano il protocollo di routing più recente.
QoS
La funzione “Quality of Service“, comunemente abbreviata in QoS, è piuttosto comune nei router moderni. Si tratta di un’interfaccia che permette di assegnare la priorità ad alcuni tipi di traffico o ad alcuni terminali. L’utilità di questa funzione è quella di garantire una connessione più stabile e continuativa quando si utilizzano alcune applicazioni o dispositivi. Ad esempio, alcuni modelli permettono di selezionare le singole applicazioni cui si vuole dare precedenza di traffico, altri permettono solo di indicare in maniera più generica il tipo di traffico cui assegnare la precedenza, ad esempio il traffico gaming, streaming video, vocale (per i telefoni VoIP), scaricamento di software e altro. Come dicevamo, è anche possibile assegnare la priorità generica a un dispositivo in particolare, connesso fisicamente (priorità ad una porta di rete) o senza fili.
Le domande più frequenti sui router Wi-Fi
Sono sicuri i router prodotti in Cina?
Forse. Nell’agosto del 2024 il Governo USA ha manifestato la sua preoccupazione verso il leader Tp-Link, basato in Cina, per i seguenti fatti concreti:
- Da 10 anni Tp-Link è il produttore e venditore numero 1 al mondo di device di rete, con una quota di mercato nel 2022 quasi del 18% e una presenza rilevante in USA;
- I router TP-Link hanno un numero insolitamente elevato di vulnerabilità nella loro cronologia storica, rispetto ad altri prodotti altrettanto affermati della concorrenza;
- Il governo cinese ha approvato una normativa che chiede ai gruppi informatici di ricerca bug di comunicare al Governo la scoperta di eventuali vulnerabilità prima che a chiunque altro;
- La relazione tra Cina e USA è tesa;
- I rispettivi governi, come qualsiasi altro, hanno dei gruppi di hacker che lavorano per loro.
In linea di principio, ogni volta che un device si collega al router di casa vostra aumenta la potenziale vulnerabilità della rete casalinga. Questo perché ciascun device costituisce in caso di errori nel codice informatico una potenziale porta di accesso al resto di quelli connessi al network, ad esempio il PC o lo smartphone. L’unica scelta per avere la certezza al 100% che il vostro PC non subirà installazioni di programmi da voi non richieste è la completa disconnessione dalla rete Wi-Fi, ma oggi per non rinunciare a questa tecnologia l’utenza si affida ad aziende che elaborino e applichino rapidamente le patch di sicurezza ogni volta che vengono scoperte delle “porte di accesso” nei codici informatici che potrebbero essere utili agli hacker.
Chiaramente, sviluppare le patch richiede tempo, per cui la tempestività di comunicazione al produttore da parte di chi ha scoperto la vulnerabilità e non intende approfittarne sarebbe d’obbligo, per tutelare l’utenza. Se a questo si aggiunge l’attuale situazione geopolitica e l’esistenza di gruppi di hacker sponsorizzati dal governo cinese si capisce la preoccupazione USA sui router Tp-Link. Dopotutto, sono preoccupazioni simili che hanno portato al crollo dell’impero Huawei in Occidente e alle limitazioni sul social media TikTok sugli smartphone governativi di alcune nazioni occidentali.
Forse la maggiore frequenza di vulnerabilità è frutto di una certa sciatteria migliorabile nello sviluppo software da parte di Tp-Link, o forse una “moderna forma di guerra” si sta già giocando anche su questo piano? Lo sapremo con l’epilogo della vicenda USA e staremo a guardare la reazione dell’UE.
Quali sono le migliori marche di router Wi-Fi?
Nella scelta di un router Wi-Fi la marca può essere importante a seconda dei propri bisogni. Praticamente tutti i produttori offrono infatti una selezione di router Wi-Fi adatti alle esigenze domestiche di base, ma nel campo dei bisogni un po’ più particolari esiste una certa differenziazione da brand a brand. AVM, ad esempio, offre un software molto semplice eppure avanzato per la personalizzazione del router, oltre a integrare connettività DECT per la telefonia e la smart home. Asus, invece, presenta una ricca gamma di router Wi-Fi destinati all’intrattenimento, quindi al gioco online e allo streaming video; Cisco, dal canto suo, si concentra maggiormente sui router per l’impresa. Oltre a questi tre nomi, ricordiamo altre marche molto diffuse, quali Netgear e TP-Link, molto presenti nella fascia di mercato dei router “generalisti“.
Quanto costa un router Wi-Fi?
Come spesso accade nel caso dei prodotti high tech, il prezzo di un router Wi-Fi va salendo di pari passo con il livello di sofisticazione dell’apparecchio. I modelli più economici e semplici, a banda singola e con una velocità complessiva piuttosto bassa, costano appena 20 €, mentre un modello aggiornato alle ultime tecnologie, con velocità complessiva oltre i 3 Gbps, può arrivare a costare anche 500 € o più. Valutare con attenzione i propri bisogni, in base al numero dei dispositivi che vanno connessi al router e al tipo di traffico che questo deve gestire, è allora molto importante per fare l’acquisto giusto. A grandi linee, questi sono i prezzi e relative caratteristiche che potete trovare in commercio:
- Fascia di prezzo bassa: < 40 €, velocità complessiva 300 Mbps, standard Fast Ethernet e Wi-Fi 4, banda singola 2,4 GHz, no porte USB, 2 antenne;
- Fascia di prezzo media: 40 – 100 €, velocità complessiva 1.200 Mbps, standard Gigabit Ethernet e Wi-Fi 5, Dual band, 1 porta USB 2.0, 3 antenne;
- Fascia di prezzo alta: > 100 €, velocità complessiva 2.600 Mbps, standard Gigabit Ethernet e Wi-Fi 6, Dual o Tri band, 2 porte USB 3.0, più di 4 antenne.
Cosa vuol dire router Wi-Fi?
Nel linguaggio comune si tende a confondere quelli che tecnicamente sarebbero semplici router Wi-Fi con i modem router Wi-Fi. La differenza sostanziale è che i secondi sono prodotti 2 in 1, integranti un modem nel loro hardware, il che li rende indispensabili se la connessione Internet è un’ADSL o fibra mista, anziché pura fibra. Il prezzo di router Wi-Fi e modem router non è molto diverso, per cui si tende a preferire il prodotto 2 in 1, purché abbia le caratteristiche di interesse. Oggi non esistono più modem a sé stanti: tutti gli apparecchi sono dotati anche di funzionalità tipiche dei router, più o meno sofisticate.
Che differenza c'è tra router Wi-Fi e access point?
Con “access point” si indica semplicemente un qualsiasi dispositivo che eroghi Wi-Fi. Teoricamente, questo non avrebbe bisogno di svolgere ulteriori funzioni, ma nella realtà apparecchi di rete più sofisticati, come i router, includono solitamente anche la funzione extra di “access point”. Questo significa che, nei casi in il router svolga il semplice ruolo di access point, magari collegato a un modem router che svolga le funzioni proprie di un router principale, possono essere chiamati anch’essi “access point”. Avendo bisogno di un access point e volendo risparmiare, si può invece comprare un dispositivo più semplice, come un ripetitore Wi-Fi.