Come scegliere un robot lavavetri
Di tutte le pulizie domestiche lavare i veri è forse una tra le più faticose e tediose, soprattutto per chi ha la fortuna di avere grandi finestre, vetrate o le vetrine di un negozio da pulire. Quelli elencati sono tutti casi in cui può valere la pena di prendere in considerazione l’acquisto di un robot lavavetri, un’invenzione relativamente recente che sta rapidamente raggiungendo la maturità.
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Come scegliere il pulisci vetri
In questa guida all’acquisto ci occupiamo però di robot lavavetri: vi spiegheremo come funzionano, che funzioni hanno e che differenza c’è tra un modello di fascia alta e uno di fascia bassa.
Come funziona un robot lavavetri
Vi sarà probabilmente già capitato di vedere qualche video sui social di questi robottini in funzione e di chiedervi come facciano ad arrampicarsi sul vetro. Il segreto non è chissà quale nuova tecnologia, ma la semplice aspirazione: i robot lavavetri montano piccoli motori aspiranti analoghi a quelli dei robot aspirapolvere, tanto che anche la suzione generata è quasi la stessa. Un robot lavavetri può infatti toccare i 3.000 Pa al massimo, la stessa potenza aspirante di un robot aspirapolvere di fascia bassa.
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Tipologie di robot lavavetri
Al momento sono sostanzialmente due i tipi di robot lavavetri in commercio: quelli che potremmo definire di “prima generazione“, più semplici ed essenziali, con due pezzuole rotanti; e quelli più moderni, la “seconda generazione“, in grado di pulire anche a umido e con una sola pezzuola fissa. Vediamo le differenze prima in una tabella esemplificativa e poi spiegate nel dettaglio:
1ª generazione | 2ª generazione | |
---|---|---|
Pezzuola/e | 2 rotanti | 1 fissa |
Aderenza | Minore | Maggiore |
Pulizia a secco | Sì | Sì |
Pulizia a umido | No | Sì |
Riconoscimento bordi | No | Sì |
Sistema di navigazione | Peggiore | Migliore |
Modalità speciali | No | Sì |
Prima generazione: pezzuole rotanti
Questi robottini, leggeri e di forma allungata, montano due pad in microfibra che, ruotando, non solo puliscono il vetro, ma spostano anche il robot lungo la superficie. Le funzioni sono in generale molto poche, infatti di solito è possibile solamente decidere come il robot si debba muovere lungo il vetro e null’altro. A bordo spesso non è integrato un serbatoio per il detergente, per cui di base la pulizia avviene a secco: si tratta più di un’energica spolverata che non di un lavaggio vero e proprio.
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Seconda generazione: pezzuola fissa
La nuova generazione di robot lavavetri migliora diversi aspetti rispetto alla precedente. Innanzi tutto, i nuovi modelli hanno tutti un serbatoio a bordo per l’acqua e/o il detergente e in totale autonomia possono effettuare anche la pulizia a umido. In secondo luogo, sono in grado di muoversi in maniera più precisa grazie a un sistema di navigazione migliorato, ai cingoli gommati e alla maggiore potenza aspirante. Grazie a quest’ultima sono anche in grado di mantenere meglio l’aderenza anche su vetri incrostati (è comunque sempre necessario pulire preventivamente l’area su cui si intende attaccare il robot come posizione di partenza).
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Modalità di pulizia
Un robot lavavetri è sempre comandato in remoto tramite un telecomando o, nei modelli più sofisticati, alternativamente tramite un’apposita app. Quale che sia il sistema di comando, è sempre possibile scegliere tra diverse modalità di pulizia, dalle più semplici alle più sofisticate.
Senso di marcia
Nei modelli più semplici ed economici è possibile solamente decidere quale debba essere il senso di marcia del robot: dal basso verso l’alto (talvolta chiamata anche modalità a “N”), da destra verso sinistra (modalità “Z”) o da sinistra verso destra (modalità “S”).
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Modalità “loop”
Si tratta di una modalità presente su alcuni modelli di fascia media che permette di pulire più a fondo i vetri particolarmente sporchi: con questa modalità il robottino ripassa infatti anche fino a 10 volte sullo stesso punto prima di avanzare al successivo.
Modalità rapida
Presente soltanto sui modelli di fascia alta, questa modalità comporta una pulizia più veloce e leggera ed è pertanto l’ideale su vetri poco sporchi.
Pulizia a secco o a umido
Nei robot con serbatoio integrato in cui caricare il detergente è sempre possibile scegliere se fare una pulizia a secco o se usare il detersivo.
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Sistemi di sicurezza
Dovendo muoversi su superfici verticali è naturale che i robot lavavetri abbiano bisogno di svariati sistemi di sicurezza che permettano loro di non cadere in qualunque circostanza. Vediamo i principali.
Corda di sicurezza
Tutti i robot lavavetri, nessuno escluso, hanno in dotazione una cordicella utile per assicurarli a un punto fisso della casa. Usare la corda di sicurezza è particolarmente importante se c’è la possibilità che il robot cada da un’altezza considerevole, ad esempio se deve pulire l’esterno delle finestre ai piani alti.
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Sensore di riconoscimento dei bordi
Tutti i robot lavavetri riconoscono senza problemi il telaio di una finestra, ma non tutti sono capaci anche di riconoscere i bordi di tutte quelle installazioni dove un telaio o una cornice non ci sono. Se avete balaustre in vetro senza cornice, docce con parete in vetro fissa e senza telaio o altri elementi d’arredo simili, preferite un robot che sia espressamente in grado di riconoscere dove finisca il vetro. In caso contrario il robot non si ferma in tempo, perde aderenza e inevitabilmente cade.
Gruppo di continuità
Salvo poche eccezioni che si stanno affacciando sul mercato, i robot lavavetri sono alimentati via cavo: in caso di blackout smettono dunque di lavorare, col rischio di cadere anche da un’altezza pericolosa. Per ovviare a questo problema quasi tutti i modelli hanno a bordo una piccola batteria che funziona come un gruppo di continuità: entra in azione tempestivamente se cessa l’alimentazione dalla presa di corrente e mantiene attivo il motore aspirante per 20, massimo 30 minuti. Se vi trovate in casa, questo vi dà il tempo di staccare il robot dal vetro ed evitargli una caduta.
Le domande più frequenti sui robot lavavetri
Posso usare il robot lavavetri su altre superfici?
La risposta è sì: un robot lavavetri si può usare anche su altre superfici dure verticali, come piastrelle in ceramica o in pietra naturale levigata. Le pareti piastrellate della cucina e del bagno possono dunque venire pulite con questo apparecchio. Fate attenzione: più ruvida è la superficie, più problematico può essere per il robot mantenere l’aderenza.
I modelli della prima generazione, con una potenza aspirante più bassa, possono volendo essere usati anche sui pavimenti, a patto che siano stati aspirati in precedenza (non c’è un serbatoio per la raccolta della polvere).
Esistono robot lavavetri a batteria?
Al momento in cui scriviamo (febbraio 2024) i modelli alimentati unicamente a batteria sono ancora molto pochi: il migliore e più prominente è il Winbot di Ecovacs, che porta il concetto stesso del robot lavavetri su un ulteriore livello di efficienza. Il prezzo però è al momento ancora molto elevato.
Quanto costa un robot lavavetri?
A proposito di prezzi, questi non sono mai al di sotto dei 100 €, nemmeno per i modelli in assoluto più semplici.
Il prezzo di partenza per un robot della “prima generazione“, con pulizia a secco e due pad rotanti, è di 130 € e può raggiungere i 190. I meno sofisticati tra i modelli della “nuova generazione“, con pulizia a umido e pezzuola in microfibra fissa, costano circa 160 €; i migliori in assoluto possono però anche superare i 300 €.
Quali sono le migliori marche di robot lavavetri?
Al momento i nomi di punta in questo settore sono solo due: Ecovacs, che forse conoscerete già per i suoi interessantissimi robot aspirapolvere, e Cecotec, un brand poco conosciuto nel nostro Paese, ma dall’anima europea (la sede è in Spagna, dove avviene la progettazione). Se volete acquistare un robot della nuova generazione, più efficiente, vi raccomandiamo di orientarvi verso una di queste due marche. Se vi accontentate invece di un robottino del vecchio tipo, potete serenamente scegliere una delle tante marche minori che si trovano online e risparmiare così un po’.