Come scegliere la raclette
Con il termine “raclette” si intendono tre cose distinte, ma legate da una relazione stretta: il formaggio a pasta semidura di origine svizzera; il piatto a base di questo formaggio che viene fuso e accompagnato con patate e altri contorni; e infine lo strumento da cucina per realizzare tale pietanza.
In questa guida all’acquisto tratteremo proprio di quest’ultimo. Infatti, nonostante la raclette sia una ricetta tipica della cucina svizzera e francese, negli ultimi anni l’usanza di preparare questo piatto nei mesi invernali si è diffusa anche da noi, soprattutto nelle regioni più fredde. Ecco allora che, se da una parte è possibile trovare nei supermercati il formaggio specifico per questa preparazione (deve avere una determinata consistenza per fondersi in maniera ottimale) venduto già in fette, è anche possibile trovare l’omonima piastra nei negozi di elettrodomestici sia fisici che online.
La fonduta
Come la raclette, anche la fonduta o fondue ha origini svizzere ed è anch’essa radicata nei territori alpini di Francia e Italia. È una preparazione che prevedere l’immersione di diversi alimenti in un liquido ad alta temperatura contenuto in una pentola riscaldata. La più famosa è la fonduta di formaggi, in cui si inzuppano dei cubetti di pane infilzati da una piccola forchetta, ma sono molto diffuse anche la fondue bourguignonne, in cui si immergono pezzi di carne nell’olio caldo, e la fonduta di cioccolato.
Nella classica fondue i formaggi vengono fusi assieme a vino e aglio all’interno di una pentola di varie dimensioni chiamata caquelon, da cui ogni commensale si serve usando la propria forchettina. Perché il formaggio mantenga la stessa consistenza fino alla fine del pasto è necessario che la temperatura nella pentola rimanga sempre molto alta, motivo per cui alla base del caquelon si trova un fornelletto.
La raclette
Al contrario, la raclette è costituita da un piano di cottura e presenta una struttura simile a un barbecue elettrico. Per fondere le fette di formaggio si usano delle apposite padelline, solitamente alloggiate sotto alla piastra o di lato, inoltre tutti i modelli offrono la possibilità di grigliare altre pietanze (verdure o carne) oppure di tenere in caldo un tegame su un secondo piano di cottura. Un numero limitato di raclette elettriche prevede persino la presenza di una pentola per fonduta.
Entrambe le preparazioni sono accomunate dalla convivialità con cui sono consumate: i commensali siedono attorno al caquelon o alla piastra e preparano ognuno la propria porzione di cibo e contorni, con “sessioni” che possono andare avanti anche per ore. In entrambi i casi, il vantaggio più grande è che, dopo aver disposto i vari ingredienti su piatti e vassoi, i padroni di casa non dovranno spendere troppo tempo in cucina e potranno intrattenere gli ospiti stando seduti a tavola.
Fatta questa necessaria premessa, vediamo allora quali sono gli aspetti da valutare per acquistare la piastra per raclette più idonea alle proprie esigenze.
Struttura
Il primo aspetto che vogliamo esaminare nel dettaglio è la struttura della raclette, in modo da potervi dare alcuni riferimenti per valutare da soli i modelli che più vi interessano. Per completezza d’informazione, precisiamo che esiste anche una raclette tradizionale in cui si inserisce un pezzo di formaggio in posizione obliqua, posizionandolo sotto una fonte di calore. Sciogliendosi, il formaggio colerà direttamente dentro un piatto, come nella foto sottostante. Si tratta tuttavia di uno strumento poco pratico e sempre meno diffuso, infatti in questa pagina parleremo solo delle raclette cosiddette “multifunzione”.
La struttura delle raclette elettriche più semplici è costituita da una piastra per le padelline, su cui viene fatto fondere il formaggio, e da una piastra superiore per grigliare o scaldare altri alimenti. I modelli migliori possono presentare anche un livello inferiore su cui alloggiare le padelline quando non sono in uso per evitare che si surriscaldino.Come abbiamo detto in precedenza, in alcuni casi la macchina per raclette può essere dotata di una pentola per preparare la fondue: questa è posizionata al centro della griglia, come nella foto qui sotto.
Piastre
Vediamo nel dettaglio i diversi livelli da cui è costituita una raclette elettrica. La parte più importante è sicuramente la piastra destinata all’inserimento delle padelline su cui verrà fatto fondere il formaggio. Il numero di alloggiamenti corrisponderà al numero di padelline fornite in dotazione, aspetto che, come vedremo nella sezione dedicata alle dimensioni, va valutato con molta cura.
Generalmente, le padelline sono dotate di un manico termoisolante perché raggiungono temperature molto alte. Per lo stesso motivo, alcuni produttori inseriscono un piano d’appoggio non riscaldato dove riporre in sicurezza le padelline non in uso, che altrimenti dovranno essere appoggiate sul tavolo quando sono ancora calde o tenute sulla griglia rovente.
Solitamente la piastra superiore ha una superficie rigata in alluminio pressofuso e in casi più rari è anche reversibile, consentendo di usare un lato completamente liscio. In alcuni modelli, al posto della griglia si può trovare una piastra in pietra naturale, ideale sia per cuocere la carne, sia per appoggiare la pentola in cui si tengono in caldo le patate bollite.Le raclette più versatili presentano poi metà della piastra in pietra e l’altra metà in materiale antiaderente, che può avere persino delle forme apposite per realizzare le crêpes o i pancake, esattamente come nella foto seguente. Sono l’opzione migliore per chi vuole sfruttare entrambe le modalità di cottura: se invece dovete scegliere tra una piastra completamente in pietra e una in alluminio, consigliamo di optare per la seconda, che sarà sicuramente più leggera e, grazie alla presenza delle scanalature, eviterà che la carne resti “a mollo” nel suo stesso grasso.Esistono infine dei modelli più recenti di raclette che prevedono piani in vetro ultraresistente che permettono un monitoraggio diretto della cottura. Questa tipologia è esteticamente accattivante, ma richiede qualche attenzione in più circa la conservazione. Tenete presente infatti che il vetro è molto resistente, ma potrebbe graffiarsi.
Dimensioni
Le dimensioni e il peso della raclette variano a seconda del numero di persone a cui l’apparecchio è destinato. Si tratta a nostro avviso di un elemento molto importante da considerare al momento dell’acquisto, perché da questo dipenderà il numero di ospiti che si potranno invitare e l’ingombro della raclette sulla tavola.
I modelli più piccoli prevedono la preparazione di cibo per un massimo di 2 persone& ;su una piastra di circa 20 x 12 cm. Si tratta dell’opzione migliore per single e coppie, che in questo modo potranno limitare i consumi senza lasciare in funzione un piano cottura più grande del necessario. I modelli per 4 persone sono molto simili a quelli da due ma larghi il doppio, avendo due padelline per lato. Sono l’opzione migliore per i piccoli nuclei famigliari che non prevedono di organizzare cene a base di raclette, oppure per le coppie che preferiscono far fondere due fette di formaggio contemporaneamente per non dover attendere troppo.
Infine, i modelli più grandi arrivano a servire dalle 8 alle 12 persone: sono perfetti per i dinner party, ma tenete presente che, se avete una tavola molto lunga, i commensali seduti a capotavola faranno fatica a raggiungere la loro padellina. Meglio allora optare per due raclette più piccole oppure cercare un modello modulabile come quello nella foto sotto (ne esistono ancora pochi in commercio), che si adatta a tavoli quadrati o rettangolari, ma anche a tavolate da sole 4 persone.È probabile che la raclette venga impiegata più per le occasioni particolari e nel weekend che quotidianamente: va quindi valutato anche se si disponga di un luogo apposito per riporla quando non la si usa. Per concludere, considerate anche il peso dell’apparecchio, che va da un minimo di circa 1 kg fino anche a più di 8 kg, nel caso in cui dobbiate riporla su un ripiano o su un tavolo non molto robusto.
Materiali
I materiali con i quali la raclette è costruita sono importanti, sia in termini di durabilità nel tempo, sia di affidabilità, visto che si tratta di un elettrodomestico che viene a contatto con il cibo. I materiali impiegati per le superfici di cottura e le padelline sono quindi idonei per l’uso in cucina. Come abbiamo già visto, quelli più comuni sono alluminio pressofuso antiaderente, acciaio inox, ghisa, vetro temperato e pietra naturale, tutti materiali capaci di distribuire bene il calore necessario a far fondere il formaggio. Un aspetto importante da considerare legato al materiale impiegato riguarda la manutenzione e la pulizia. Non va infatti trascurato che i componenti removibili e lavabili anche in lavastoviglie possono risultare preferibili e più comodi di quelli che prevedono il solo lavaggio a mano.
Prestazioni
Una raclette elettrica deve essere in grado di raggiungere una temperatura ottimale, condurre il calore in modo uniforme e fondere il formaggio in tempi abbastanza rapidi. Tutti questi aspetti dipendono dalla potenza nominale dell’apparecchio, ovvero dal wattaggio, che cambia da modello a modello ed è proporzionato alla superficie da riscaldare. La possibilità di raggiungere e mantenere temperature elevate è ancora più importante se avete intenzione di usare regolarmente anche la piastra per cuocere la carne.
Se le raclette fino a 4 persone possono avere una potenza massima di 600-700 W, per quelle da 6 servirà una potenza di circa 1000 W, mentre uno strumento più grande deve avere almeno 1200 W. Va da sé che, per evitare gli sprechi, non dovreste acquistare una macchina molto potente (e quindi più grande) se avete intenzione di usarla in poche persone.
Un buon modello di raclette dovrebbe essere in grado di riscaldare il piano superiore di cottura e quello destinato alle padelline in tempi brevi, che dopo l’accensione non dovrebbero superare i 15 minuti. Nel caso delle raclette dotate di superficie di cottura in pietra naturale, i tempi previsti per il riscaldamento sono invece più lunghi.
Dopo il preriscaldamento, se la temperatura che la macchina è in grado di offrire è ottimale, il tempo necessario per fondere una fetta di formaggio dovrebbe essere di circa 2 minuti.
Un buon modo per capire se le piastre di cottura abbiano raggiunto la temperatura adatta (più alta per la griglia superiore, più bassa per il ripiano dedicato ai formaggi) è affidarsi alla spia luminosa integrata nell’apparecchio. Purtroppo, come stiamo per vedere, questa funzionalità non è però presente su tutti i modelli.
Funzioni
Il terzo fattore decisivo per la scelta della raclette riguarda le funzioni presenti per la realizzazione dei vostri manicaretti. I modelli più basilari e semplici non sono dotati di funzioni particolari, al punto che a volte non è neanche presente un tasto di accensione e spegnimento. Invece i modelli di fascia più alta permettono di sfruttare alcune funzioni che possono veramente facilitarne l’uso in modo da ottenere sempre una cottura perfetta. Vediamo allora nel dettaglio di che cosa si tratta.
Termostato
Il termostato regolabile è la funzione più interessante che potrete trovare su una raclette di qualità medio-alta. Come potete intuire, quanto più la regolazione della temperatura sarà precisa, tanti più cibi e piatti diversi saranno realizzabili, riducendo il rischio di bruciarli. Infatti vi sono cibi che richiedono una cottura lenta e graduale, come appunto il formaggio, altri invece che richiedono temperature più elevate.
Alcune raclette elettriche per uso domestico presentano un termostato con solo due livelli di regolazione della temperatura, uno per la cottura più lenta e uno per quella più rapida, mentre i modelli più evoluti presentano una regolazione molto più accurata e precisa, con anche 6 livelli diversi.
Spie luminose
Sulla raclette si possono trovare delle spie luminose il cui significato è specificato nel manuale delle istruzioni, sia per indicare la fase di preriscaldamento, sia il pronto cottura.
Alcuni modelli prevedono anche indicatori luminosi sul manico della padellina stessa per indicarvi che la temperatura per la cottura è stata raggiunta e che potete procedere a mettervi il cibo.
Infine in alcuni modelli potrete trovare la funzione di mantenimento in caldo o comunque impostare la raclette a temperature più basse con le quali non correrete il rischio di bruciare le vostre pietanze.
Praticità
La praticità d’uso riguarda non solamente l’impiego vero e proprio della raclette, ma anche le modalità di pulizia. Occupiamoci allora separatamente di questi due aspetti, che insieme costituiscono il quarto fattore decisivo nella scelta della raclette.
Facilità di utilizzo
Per quanto riguarda la facilità di utilizzo, anche se la raclette è un prodotto che di solito non presenta grande complessità, dovrebbe avere in dotazione nella confezione un manuale di facile lettura, considerando anche che la raclette elettrica è un prodotto ancora relativamente recente sul mercato italiano, escluse naturalmente le zone alpine al confine con Francia e Svizzera.
Anche gli accessori forniti in dotazione possono contribuire ad aumentare la praticità d’uso di una raclette.
Infine merita attenzione anche la lunghezza del cavo: soprattutto se il tavolo è un po’ distante dalla presa della corrente sarà bene accertarsi che la lunghezza del cavo sia sufficiente. Se il cavo, come spesso accade, ha una lunghezza di 1 metro, potreste dover utilizzare una prolunga.
Pulizia
Per quanto riguarda invece la pulizia, vi potrebbe interessare osservare quali componenti siano effettivamente rimovibili e se possano essere lavati anche in lavastoviglie.
Abbiamo visto che la piastra superiore di cottura di una raclette può essere di materiali diversi e di tipo diverso. I materiali antiaderenti sono talvolta delicati e richiedono il lavaggio a mano con un detergente non aggressivo e una spugna morbida. Ricordiamo che per ammorbidire le incrostazioni il bicarbonato può aiutare molto, anche se richiede un po’ di tempo per l’ammollo.
Alcune raclette prevedono di poter rimuovere anche la resistenza dal corpo della macchina: questa possibilità facilita di molto la pulizia.
La pietra che potrete trovare su alcuni modelli merita qualche attenzione in più. Infatti la pietra naturale è sensibile agli sbalzi di temperatura, per cui è meglio non lavarla con getti di acqua fredda quando è ancora calda. Raccomandiamo di lasciarle raffreddare prima di procedere alla pulizia in acqua tiepida, a mano, con limone o aceto. Nel caso di incrostazioni potete usare tranquillamente uno spazzolino.
Le domande più frequenti sulla raclette
Quali sono le migliori marche di raclette?
Non riteniamo che la marca sia fondamentale, a meno che non siate degli estimatori appassionati di questo tipo di cottura e vogliate usare la raclette molto spesso. Sicuramente la lunga tradizione svizzera e savoiarda ha dato origine alle migliori industrie produttrici di raclette, tuttavia notiamo che la diffusione di questo stile di cottura in tutta Europa, soprattutto quella centro-settentrionale, ha portato sempre più aziende specializzate nella produzione di elettrodomestici da cucina a proporre le loro particolari varianti di raclette elettrica per uso privato. I brand più prestigiosi sono quindi quelli svizzeri e francesi, come TTM (specializzato in raclette tradizionali), Lagrange, Tefal e Livoo. Tra le marche più commerciali ricordiamo invece la Severin e la Russell Hobbs.
Quanto costa una raclette?
Il prezzo di questi elettrodomestici è influenzato dalla marca, dal design e dal numero di persone a cui sono destinati. In generale possiamo individuare una fascia bassa, fino ai 40 €, dove si trovano i modelli più semplici e piccoli, e una fascia di prezzo più alta in cui si collocano i prodotti più complessi e versatili, magari dotati di diverse superfici di cottura e fatti in materiali più pregiati. Segnaliamo anche che si trovano sul mercato dei barbecue elettrici che prevedono la presenza delle classiche padelline da raclette a prezzi del tutto contenuti, che potreste quindi valutare nel caso non voleste spendere molto per la vostra prima raclette.
Quali formaggi usare per la raclette?
In apertatura della nostra guida all’acquisto abbiamo specificato che il formaggio ideale per la raclette è, appunto, il formaggio omonimo. Si tratta di un formaggio di montagna che viene consumato esclusivamente in questa preparazione o in altri piatti a base di formaggio fuso, ma che non è adatto ad essere mangiato crudo o magari in un panino. Se il vostro supermercato di fiducia offre un’ampia selezione di formaggi, probabilmente troverete il formaggio per raclette nei mesi invernali e a volte all’interno di confezioni assortite, con fette aromatizzate al pepe nero o al peperoncino. Un’ottima alternativa è anche il Morbier, squisito formaggio francese riconoscibile dalla riga nera che lo attraversa.
Se questi due formaggi risultassero difficili da reperire, affidatevi alla fontina oppure a un altro formaggio svizzero come la groviera e l’Appenzeller, entrambi formaggi di montagna. I più avventurosi potrebbero invece voler provare una raclette a base di mozzarella o cheddar, tuttavia non si tratta di formaggi a pasta semidura, perciò i risultati di cottura potrebbero non essere ottimali.
Con cosa si mangia la raclette?
La tradizione svizzero-francese prevede una serie di contorni per accompagnare la raclette: innanzitutto, non possono mancare le patate bollite, che andranno servite ancora calde, pelate sul momento e tagliate nel piatto prima di versarci sopra il formaggio fuso. È anche l’ingrediente che più di tutti aiuta a saziarsi e a non arrivare a fine pasto con troppo appetito.
L’altro elemento imprescindibile sono gli affettati, possibilmente di buona qualità, che dovrebbero essere serviti su un vassoio assortito. Noi consigliamo la bresaola, la coppa, il prosciutto crudo e un buon prosciutto cotto. La raclette tradizionale prevede anche la presenza dei cetriolini sottaceto, o cornichons, che con la loro acidità aiutano a smorzare la burrosità del formaggio. La cena a base di raclette non è infatti tra le più leggere (è pur sempre un piatto di montagna), perciò suggeriamo di portare sempre in tavola anche un’insalata e di chiudere con della frutta fresca, un sorbetto o, perché no, una grappa.Quale vino abbinare alla raclette?
La raclette è sempre un piatto per le occasioni speciali: festività, serate romantiche o cene con amici. Ecco perché andrebbe sempre accompagnata con un buon vino. Per bilanciare la grassezza del formaggio non c’è niente di meglio di un vino bianco, preferibilmente giovane e fruttato. Gli esperti consigliano i vini della Savoia, regione della Francia in cui è radicata la tradizione dei formaggi e della raclette. Se ne avete la possibilità, rivolgetevi ad un’enoteca ben fornita: anche se non avranno vini della Savoia, sapranno sicuramente indirizzarvi verso un bianco leggero e che si sposi con il formaggio fuso. Anche il rosso va bene, soprattutto se avete intenzione di servire degli affettati: anche in questo caso è importante optare per vini giovani e freschi, a condizione che siano poco tannici, come ad esempio i Pinot noir o i Gamay.