Come scegliere il pulisci vetri
In questa guida ci occuperemo del pulisci vetri, un oggetto estremamente pratico per la pulizia di superfici verticali come finestre, vetri e specchi di tutta la casa. Se avete grandi vetrate, molte finestre o vi interessa pulire regolarmente la vetrina del vostro negozio, potete prendere in considerazione come alternativa più pratica il robot lavavetri:
Come scegliere il robot lavavetri
Prima di cominciare specifichiamo tuttavia che esistono due tipologie di pulisci vetri: quelli manuali e quelli automatici (questi ultimi anche chiamati aspiragocce).
Pulisci vetri manuale e automatico
La differenze fra queste due tipologie è sostanziale. Nel primo caso infatti si tratta di pulisci vetri che richiedono una certa maestria per riuscire a prevenire alla perfezione la formazione degli aloni e per evitare che l’acqua finisca sul pavimento: è necessario perciò sostituire il gommino della spatola con una certa frequenza e conoscere la tecnica adeguata per fare in modo che l’acqua non vada a rovinare gli stipiti in legno delle finestre.
Nel secondo tipo di pulisci vetri, invece, la tecnologia ci viene incontro. Grazie infatti alla presenza di un piccolo motore i pulisci vetri automatici consentono di rimuovere le gocce d’acqua aspirandole. Così facendo è scongiurata la possibilità che rimangano i fastidiosi aloni, gli stipiti delle finestre rimangono asciutti e non è necessario ultimare il lavoro di pulizia servendosi di un panno asciutto, per cui anche i tempi di lavoro vengono ridotti.
Prestazioni
Sul mercato sono disponibili diversi modelli di pulisci vetri automatici. Per essere sicuri di acquistare però un prodotto che svolga effettivamente il suo dovere è necessario innanzitutto dare uno sguardo alla sua scheda tecnica e controllare i dati relativi alle sue prestazioni: questo è infatti il primo fattore che a nostro avviso giochi un ruolo decisivo nella scelta del pulisci vetri. Vediamo allora quali sono questi dati e in che modo interpretarli, in modo da acquistare proprio il pulisci vetri che fa al caso vostro.
Resa per carica
Questo dato è importante da conoscere specialmente se in casa sono presenti molte finestre o vetrate, ma anche se si vogliono pulire le vetrine di un negozio o gli specchi di una bottega di parrucchiere. Esso indica infatti in metri quadrati la superficie che è possibile pulire con una sola carica. Purtroppo però questo dato, che a nostro avviso sarebbe fondamentale, è riportato solo da pochi produttori sulle loro schede tecniche. In genere comunque si dovrebbe aggirare intorno agli 80 m²: questo è il valore che possiamo considerare medio.
Finestra di lavoro
Con “finestra di lavoro” si intende la lunghezza della spazzola tergivetri, da cui è possibile dedurre quante passate saranno necessarie per pulire l’intera superficie. In genere è un valore standardizzato e la maggior parte delle bocchette di aspirazione misura 28 cm di larghezza. Alcuni pulisci vetri sono dotati poi di altre bocchette adatte ai lavori di precisione, ma di questo parleremo più avanti.
Capacità del serbatoio
I pulisci vetri automatici non hanno un serbatoio d’acqua pulita, ma ne hanno uno per l’acqua sporca nel quale vengono raccolte le goccioline d’acqua assorbite. Anche in questo caso le dimensioni sono abbastanza standardizzate ed i serbatoi possono avere una capienza che va dai 100 ai 150 ml.
Batteria
Finora ci siamo limitati a considerare le prestazioni generali, ma non abbiamo tenuto invece conto delle prestazioni della batteria, che sono per noi il secondo fattore da tenere in considerazione nella scelta del pulisci vetri. Si può dire dunque in un certo senso che abbiamo fatto i conti senza l’oste, in quanto l’alimentazione può influenzare notevolmente l’efficacia dell’aspiragocce.
Prima di analizzarle insieme, segnaliamo che ad oggi tutti i modelli di pulisci vetri automatici sono a batteria e che non esistono modelli alimentati a cavo. Vediamo allora quali sono i parametri in base a cui valutare le prestazioni della batteria del pulisci vetri automatico.
Autonomia
Dell’autonomia abbiamo già avuto modo di parlare a proposito della resa per carica. In quel caso il criterio era la superficie massima che si poteva pulire con un carica, adesso invece parliamo di durata. Un’autonomia di 20, massimo 35 minuti è quello che ci si può aspettare da un pulisci vetri e, considerando che il tempo per la pulizia di una finestra è di circa 2 minuti, si può affermare che si tratti di un tempo ragionevole per le pulizie domestiche.
Per chi invece dovesse pulire le vetrate di un negozio, anche un’autonomia di 30 minuti potrebbe non essere sufficiente. Alcuni pulisci vetri hanno però una funzione di stand-by che attiva automaticamente la modalità di risparmio energetico quando non sono rilevati movimenti dell’aspiragocce (utile ad esempio per risparmiare batteria se si riceve una telefonata improvvisa).Tempo di ricarica
Da non sottovalutare è anche il tempo di ricarica, dato che potrebbe capitare di non riuscire a portare a termine il lavoro di pulizia e di doverlo riprendere ore dopo. Per un buon prodotto non dovrebbe essere necessario aspettare più di due ore e mezza prima dell’utilizzo, ma non è raro trovare modelli con un tempo di ricarica di circa 4 ore o anche più.
Bocchette ed accessori
I pulisci vetri sono perfetti per le superfici piane, ma vanno bene anche nel caso di un parabrezza o di altre superfici curve? È uno strumento in grado solo di asciugare il vetro o può essere utilizzato anche per il lavaggio? Come faccio a pulire finestre particolarmente alte?
Per tutte queste domande c’è una soluzione adeguata, basta solo controllare il numero delle bocchette e degli accessori di cui un pulisci vetri è fornito: questo è il terzo fattore che va considerato nella scelta, visto che proprio dagli accessori dipende il tipo di lavoro che è possibile effettuare. Vediamo dunque insieme quali sono quelli più comuni da trovare.Bocchetta piccola
Presenta le stesse identiche caratteristiche di una bocchetta tradizionale, solo che la dimensione della finestra di lavoro è più piccola. Questo le consente di passare con più agilità sulle superfici ricurve e di trattare le zone ristrette e gli spazi angusti.
Spruzzino
I modelli più accessoriati sono dotati anche di spruzzino e relativo serbatoio per l’acqua e possono essere sfruttati dunque non solo per asciugare i vetri, ma anche per lavarli. Lo spruzzino può essere sia integrato nella struttura del pulisci vetri (e allora in questo caso si avranno due serbatoi, uno per l’acqua pulita ed uno per l’acqua sporca) oppure consistere in un flacone separato.
Delle due è preferibile forse la seconda opzione, perché ricordiamo che il peso del serbatoio pieno d’acqua si va a sommare al peso della struttura del pulisci vetri, il quale potrebbe dunque risultare pesante e scomodo da utilizzare.Panno in microfibra
Nei pulisci vetri dotati di spruzzino è spesso presente anche un panno in microfibra. La microfibra è infatti ideale per insaponare i vetri, ma anche per rimuovere eventuali aloni rimasti. L’ideale dunque è avere almeno due panni: uno da utilizzare per il lavaggio ed il secondo per perfezionare i risultati.
Asta telescopica
A tutti sarà capitato di vedere per strada i lavavetri pulire le vetrine dei negozi servendosi di un pulisci vetri montato su una lunga asta. Effettivamente tale soluzione risulta particolarmente pratica in quelle case in cui i soffitti alti rendano non solo difficile, ma anche pericolosa la pulizia delle finestre. Scegliendo invece un modello con asta telescopica si potranno raggiungere anche le vetrate più alte senza bisogno di arrampicarsi su una scala.
Praticità d’uso
Esistono inoltre alcune caratteristiche secondarie che possono facilitare e rendere più comodo l’utilizzo dell’aspiragocce: l’insieme di queste caratteristiche costituisce il quarto fattore decisivo nella scelta.
Innanzitutto il peso è determinante nell’influenzare la comodità dell’uso del pulisci vetri: l’ideale è che sia intorno ai 70 g, in modo da risultare leggero e maneggevole e da non stancare le braccia.
Altre caratteristiche che possono rendere più pratico l’uso del pulisci vetri possono essere le seguenti.
Distanziatore
Consiste in una prolunga della bocchetta che aiuta a pulire anche i bordi delle finestre vicino agli stipiti (nella foto qui sotto).
Testina snodata
Consente di muoversi liberamente in ogni direzione sia su superfici verticali sia orizzontali.
LED di carica
La presenza di un indicatore luminoso che segnali il livello di carica della batteria consente di non farsi sorprendere dall’improvviso spegnimento del pulisci vetri mentre si è nel mezzo della pulizia, ma anche di lasciarlo in carica solo per il tempo necessario.
Serbatoio staccabile
Questa caratteristica permette di poter sciacquare sotto l’acqua corrente o in alcuni casi di lavare in lavastoviglie il serbatoio dell’acqua sporca.
Detergente
Alcuni produttori includono nella confezione anche un detergente apposito per la pulizia dei vetri, studiato per ottenere dei risultati ancora migliori.
Le domande più frequenti sul pulisci vetri
Quali sono le migliori marche di pulisci vetri?
Le marche produttrici di aspiragocce possono essere divise in due grosse categorie. Da un lato abbiamo le specialiste del settore, come Polti e Kärcher, dall’altro troviamo invece marchi molto economici, come Vileda e Leifheit: i primi sono specializzati nella produzione di elettrodomestici per la pulizia della casa che sfruttano la forza dell’acqua e del vapore, i secondi invece nella realizzazione di strumenti per la pulizia manuale (come ad esempio il Mocio che tutti conosciamo). Ciò che può fare la differenza è proprio l’esperienza nel settore e l’attenzione ai dettagli, i quali, come abbiamo visto, possono incidere anche molto sulla praticità d’uso di un lavavetri. Nella scelta di un prodotto è dunque utile controllare gli accessori inclusi nella confezione e le specifiche riportate sulla scheda tecnica.
Quanto costa un pulisci vetri?
Il range di prezzo per i pulisci vetri è molto limitato. Si va dai 30 € circa fino ad arrivare al centinaio, senza però mai superarlo. Generalmente i modelli più costosi si distinguono da quelli più economici non tanto per le prestazioni, ma per la presenza di accessori ed altri componenti extra. Molto dipende dunque dalle proprie esigenze: per chi non ne ha di particolari e sia intenzionato ad acquistare un semplice aspiragocce consigliamo di prendere in considerazione prodotti dal costo inferiore ai 50 €, mentre chi voglia optare per un modello più accessoriato, dotato anche di spruzzino e panni in microfibra, dovrà secondo noi tenere in considerazione una spesa di almeno 50 € a salire.
Come si usa il pulisci vetri?
Il pulisci vetri si usa per rimuovere dal vetro (vetrata, finestra, vetrina o specchio che sia) l’acqua o il residuo di acqua e detersivo rimasti dopo il lavaggio. Basta fare attenzione a passare l’aspiragocce immediatamente, senza lasciar asciugare il vetro neanche parzialmente, per ottenere un buon risultato.
Questi sono i semplici step da seguire:- Poggiare la gomma morbida della bocchetta a filo del bordo superiore della superficie da asciugare;
- Accendere il pulisci vetri;
- Esercitando una leggera pressione, scorrere lentamente verso il basso senza mai staccare la gomma dal vetro;
- Procedere in fasce parallele dall’alto verso il basso fino al completamento del lavoro.
Una volta terminato, dovrete svuotare il serbatoio, sciacquarlo e lasciarlo asciugare prima di rimontarlo o richiuderlo. Metterete in carica l’aspiragocce e alla prossima occasione sarà di nuovo pronto all’uso.