I proiettori non sono tutti uguali, e non parliamo soltanto della macrodistinzione tra proiettore per l’home cinema e proiettori da ufficio: all’interno degli stessi due gruppi ci sono differenze nella tecnologia adottata per realizzare l’immagine e la proiezione. Sono infatti sostanzialmente tre le tecnologie che si possono trovare oggi in commercio, tutte e tre con i loro punti di forza e di debolezza. Vediamole una per una.
DLP, Digital Light Processing
Questa tecnologia si serve di un chip composto di tanti piccoli specchi per dirigere il fascio luminoso verso lo schermo. A monte di questo chip si trova una ruota, su cui sono montati i filtri del colore, che, girando, produce in rapida successione la stessa immagine nei tre colori primari, a una velocità tale che l’occhio umano percepisce solo l’immagine complessiva, con i colori naturali. Non a caso questo procedimento per la riproduzione del colore si chiama “sequenziale“.
I modelli DLP più avanzati, che possono costare anche diverse migliaia di euro, si servono di tre chip separati, uno per ogni colore primario, anziché di uno solo.
LCD, Liquid Crystal Display
Adottando una tecnologia molto vicina a quella dei pannelli di monitor e televisori a cristalli liquidi, i proiettori LCD montano davanti alla lampada tre piccoli display a cristalli liquidi, uno per ogni colore primario. La stessa immagine si forma quindi su ognuno dei tre pannelli simultaneamente, in colori diversi. Proiettati tutti insieme sullo schermo, i tre “strati” di colore vengono sovrapposti e riuniti nell’immagine finale. Anche in questo caso, i modelli più sofisticati possono costare anche diverse migliaia di euro.
LCoS, Liquid Crystal on Silicon
Questa tecnologia coniuga elementi delle precedenti due: anche qui la proiezione viene riflessa su un chip riflettente in tutto analogo a quello dei proiettori DLP ma, al posto di una ruota colorata, i colori vengono creati in maniera analoga alla tecnologie LCD, con piccoli pannelli a cristalli liquidi. Di tutte le tecnologie questa è ancora la più costosa, infatti anche i modelli di fascia più bassa non scendono sotto il migliaio di euro.
Le prestazioni di ciascuna tecnologia
Vediamo allora quali sono i vantaggi e svantaggi di ciascuna di queste tecnologie, valutando le rispettive prestazioni in quattro aree fondamentali per un proiettore: il contrasto, lo sfocamento dell’immagine, l’effetto iridescente e la convergenza sullo schermo.Contrasto
In questo campo la vincitrice è la tecnologia LCoS di gran lunga: mentre i proiettori degli altri due tipi difficilmente arrivano a rapporti di contrasto superiori a 100.000:1, un proiettore LCoS può arrivare anche a 600.000:1. Come abbiamo spiegato nella nostra pagina sui cinque fattori decisivi per la scelta del proiettore, il contrasto è fondamentale sia per la resa della gamma colori, sia per la profondità dell’immagine: più elevato il contrasto, più ricche le sfumature e le ombre.
I proiettori LCD si piazzano secondi, sebbene con molto distacco, poiché la relativa tecnologia ha fatto e sta facendo notevoli passi in avanti negli anni più recenti, a differenza di quanto si possa dire per i proiettori DLP, che sono rimasti indietro, basti pensare che per questo tipo di proiettore i modelli migliori offrono un contrasto di “solo” 60.000:1.
Sfocamento dell’immagine
Questo problema si può riscontrare durante le sequenze più movimentate di un film, e consiste nella perdita di definizione dell’immagine, che così assume un aspetto più “morbido”, con perdita di dettaglio. La sensibilità a questo fenomeno è piuttosto soggettiva, ma in generale i proiettori che generano questo tipo di distorsione sono quelli LCD e LCoS.
Per quanto riguarda questo aspetto, la tecnologia DLP è vincitrice, poiché le immagini proiettate da questi proiettori difficilmente mostreranno segni di sfocamento anche nelle scene d’azione più concitate.
Effetto iridescente
Questo difetto consiste nell’alone iridescente che viene a volte percepito (la sensibilità a questo effetto, come nel caso dello sfocamento, è molto soggettiva) ai bordi degli oggetti bianchi proiettati sullo schermo.
È un difetto specifico dei proiettori DLP a chip singolo, frutto della tecnologia sequenziale attraverso cui l’immagine viene creata. Tutte le altre tipologie di proiettore, LCD, LCoS e anche 3DLP (i proiettori DLP con tre chip anziché uno solo) ne sono immuni.
Convergenza
Abbiamo spiegato più sopra come, in molti casi, l’immagine finale venga creata tramite il passaggio della luce attraverso tre chip separati e sovrapposti: questa divisione comporta, in alcuni casi, una leggera sfasatura delle tre proiezioni, così che sull’immagine finale si può creare, a volte, un alone colorato al bordo di ogni oggetto proiettato. La precisione nell’allineamento è quindi fondamentale per la buona riuscita dell’immagine, e in questo caso la semplicità vince sulla complessità: le prestazioni migliori in questo campo sono quelle dei proiettori DLP a chip singolo, mentre i 3DLP, gli LCD e gli LCoS possono tutti andare incontro a una perdita di convergenza.
Altri fattori
Su tutti gli altri numerosi fattori rilevanti ai fini della qualità dell’immagine proiettata, che abbiamo tra l’altro indicato come alcuni degli aspetti decisivi da valutare nella scelta del proiettore, possiamo dire che non ci sono significative differenze dovute all’impiego di una tecnologia oppure di un’altra.
La luminosità della lampada, ad esempio, ha poco a che fare con la tecnologia adottata per la proiezione, al di là di una generica considerazione su come i proiettori LCoS siano spesso meno luminosi rispetto a DLP e LCD, senza comunque mai risultare inadeguati.
Anche la resa del colore, al netto delle considerazioni legate al rapporto di contrasto, sembra dipendere più dalla qualità del singolo modello piuttosto che dal tipo di tecnologia adottata per la proiezione.
Infine, sulla frequenza di aggiornamento le differenze riguardano più i singoli prodotti che non le tecnologie di proiezione, anche se bisogna osservare che i proiettori LCD e LCoS tendono ad avere frequenze di aggiornamento più elevate rispetto ai DLP.
Vediamo qui sotto una tabella riassuntiva delle principali differenze in termini di prestazioni tra le tre tecnologie che abbiamo esaminato.
DLP - Digital Light Processing | LCD - Liquid Crystal Display | LCoS - Liquid Crystal on Silicon | |
---|---|---|---|
Contrasto | Massimo 60.000:1 | Massimo 100.000:1 | Fino a 600.000:1 |
Soggetto a sfocamento dell'immagine | Minimo | Si | Si |
Soggetto ad effetto iridescente | Si (modelli a chip singolo), No (3 chip) | No | No |
Soggetto a perdita di convergenza | No (chip singolo), possibile (3 chip) | Si | Si |
Frequenza di aggiornamento* | Più bassa rispetto ad altre tecnologie | Alta | Alta |
Luminosità* | Più alta | Più alta | Più bassa |
Resa del colore | Non dipende dalla tecnologia | Non dipende dalla tecnologia | Non dipende dalla tecnologia |
* Non dipendono direttamente dalla tecnologia, si tratta di un'osservazione a posteriori. |
Per concludere
È veramente difficile affermare categoricamente quale delle tre tecnologie sia la migliore, dato che tutte hanno i loro punti deboli e i loro vantaggi.
Il costo, ad esempio, può essere per molti un fattore decisivo, e tanto basterebbe a tagliare fuori dalla scelta i proiettori LCoS. Se invece si è alla ricerca della migliore resa cromatica e di profondità, è proprio la tecnologia LCoS a meritare la preferenza. Per chi ha un budget limitato al di sotto dei 1.000,00 €, però, i modelli DLP e LCD sono sostanzialmente gli unici tra cui scegliere, e tra questi bisogna tenere presenti i possibili, piccoli difetti che entrambe le tecnologie possono presentare.