Come scegliere il profumo
La scelta del profumo è molto importante: le fragranze possono raccontare qualcosa di noi e definire la nostra identità. Scegliere un profumo non è però sempre facile, specialmente se si è molto abitudinari e se ne conoscono pochi. Quando si parla di profumi non è ovviamente possibile identificarne uno che sia il migliore in quanto la preferenza per l’una o l’altra fragranza è estremamente soggettiva. Inoltre, sul mercato esiste una moltitudine di profumi diversi tra loro per aromi e caratteristiche varie, il che rende ancora più complicato effettuare una scelta. Come dicono gli esperti, il profumo preannuncia il nostro arrivo e prolunga la nostra presenza una volta che ce ne siamo andati. Ma quale profumo dovremmo scegliere per rappresentarci? Nei prossimi paragrafi illustreremo nel dettaglio gli elementi importanti di cui tenere conto e da valutare per scegliere il profumo che più si addica ai propri gusti e alla propria personalità.
Le famiglie olfattive
Il termine famiglia olfattiva indica la categoria oggettiva a cui un profumo viene assegnato in base agli ingredienti che lo compongono. La natura stessa dei profumi ne rende molto difficile la descrizione oggettiva, che infatti è rimasta una questione complicata fino a che la Société Française des Parfumeurs ha definito 7 famiglie olfattive che potessero identificare tutti i profumi esistenti all’epoca. Con la crescita del mercato dei profumi le famiglie olfattive sono aumentate e oggi sono molte di più rispetto alla prima classificazione, tuttavia quelle riconosciute ufficialmente restano le 7 originali. Qui di seguito trovate l’elenco completo delle famiglie olfattive definite dalla Société Française des Parfumeurs.
Agrumati
I profumi agrumati sono tutti quei profumi che ricordano le fragranze di agrumi come il bergamotto, il lime, il limone, l’arancia, il pompelmo o il mandarino. Le fragranze agrumate compongono profumi sia maschili sia femminili, e sono utilizzate soprattutto per le acque di Colonia, distinguendosi per la loro freschezza e leggerezza.
Floreali
I floreali sono quelle fragranze ottenute da fiori come il gelsomino, la rosa, il mughetto o la viola. Possono essere ottenute da un solo fiore o da un bouquet e sono molto apprezzate per le loro note dolci, tanto che per tradizione vengono associate al genere femminile.
Fougère
I profumi di questo tipo sono ottenuti miscelando elementi come la cumarina, la lavanda e vari tipi di legno o muschio. Sono profumi tipicamente maschili caratterizzati da un odore fresco e amarognolo.
Chypre
Il nome di questa famiglia ha origine da Chypre, il famoso profumo di François Coty che rendeva omaggio alla vegetazione dell’isola di Cipro, e racchiude tutte le fragranze ottenute usando muschio di quercia, cisto-labdano, patchouli e altre ancora. La fragranza è piuttosto acuta e avvolgente e caratterizza profumi pensati per il pubblico sia maschile che femminile. I profumi chypre non vanno confusi con i cipriati, chiamati anche talcati: questo termine viene infatti utilizzato per descrivere le fragranze polverose, che sanno di pulito e di talco; si tratta di profumi caldi, morbidi, intimi.
Legnosi
Questi profumi sono ottenuti miscelando le fragranze di legni pregiati come il cedro, il sandalo, il pino o il cipresso. Sono un tipo di fragranza molto utilizzata nei profumi da uomo.
Ambrati
I profumi di questo tipo sono molto utilizzati per il pubblico femminile e si distinguono per la presenza di note dolci e fiorite piuttosto persistenti oltre che per altre note che ricordano l’ambra grigia, il muschio, la vaniglia o i legni esotici.
Muschiati
I profumi di questa famiglia sono ottenuti andando un po’ controcorrente, ovvero utilizzando note secche ed amare che riproducono l’odore del cuoio e del tabacco.
Molecolari
È doveroso aggiungere che, oltre alle sette famiglie olfattive tradizionali, negli ultimi anni i pionieri dell’industria profumiera hanno aperto le porte ad ulteriori categorie nel mondo dei profumi, discostandosi dai canoni della profumeria classica. Tra quelle di maggior successo, menzioniamo le fragranze molecolari. Si tratta di essenze non esistenti in natura, sintetizzate in laboratorio per dar vita a fragranze completamente nuove e particolari, che non seguono alcuna piramide olfattiva. A differenza dei profumi classici, sono composte da una sola molecola di sintesi e sono apprezzate per la capacità di fondersi con la pelle e con il proprio odore naturale.
Le note olfattive
La percezione di un odore avviene attraverso diversi momenti o livelli. Le prime molecole che percepiamo sono solitamente volatili e perciò la loro fragranza ci colpisce ma dura poco, è un piacere breve e intenso che finisce non appena i nostri recettori non reagiscono più a quelle molecole. In un secondo momento percepiamo una serie di odori che nel primo momento erano stati coperti da quelle note intense più dominanti. Infine troviamo molecole più lente e persistenti, che si fanno sentire solo dopo ore e che però durano molto di più di quelle che le hanno precedute. Gli odori che vengono percepiti quando si sente un profumo sono chiamati, in termini tecnici, note olfattive e si dividono nelle seguenti.
Note di testa
La prima impressione è ciò che conta e per quanto riguarda i profumi è dettata da queste note. L’odore delle note di testa è dato da minuscole molecole che evaporano in fretta. Solitamente sono profumi molto intensi dotati di una persistenza non molto lunga, ad esempio agrumi o zenzero. Sono anche dette note capitali.
Note di cuore
Queste note sono anche dette centrali ed emergono appena le note di testa non sono più percepite. Sono le fragranze che ci accompagnano durante tutto il giorno e solitamente sono morbide o fresche.
Note di fondo
Queste note sono quelle che durano di più e possono arrivare anche al giorno successivo. Sono molto importanti in quanto permettono di legare insieme i vari elementi che compongono il profumo.
Un profumo è qualcosa di molto complicato, studiato e strutturato per creare in chi lo percepisce una particolare reazione in momenti diversi. Ora che abbiamo esposto gli elementi di base per riconoscere e valutare i profumi, l’unico consiglio che possiamo dare è di seguire i propri gusti. Il profumo ideale deve farci sentire a nostro agio e rappresentare chi siamo, quindi nessuno meglio di noi stessi può riuscire a trovare la fragranza che più si addica alla nostra personalità.
Eau de parfum, eau de toilette e acqua di Colonia
La concentrazione degli oli essenziali nella composizione è ciò che differenzia eau de parfum, eau de toilette e acqua di Colonia. La concentrazione degli oli determina quindi l’intensità della profumazione. Il profumo è infatti un composto di oli essenziali, acqua e alcol, e gli oli essenziali sono i portatori della fragranza, quindi maggiore è la loro concentrazione e maggiore è l’intensità del profumo e la sua persistenza. Questa è la classificazione dei profumi in base alla concentrazione di oli essenziali:
Essenza | 15-30% |
Eau de parfum | 8-15% |
Eau de toilette | 4-8% |
Eau de Cologne | 3-5% |
Eau fraîche | < 3% |
Nelle essenze la concentrazione di oli essenziali è molto alta e per questo la fragranza risulta molto più intensa rispetto agli altri tipi di profumo. L’eau de parfum per la sua concentrazione di oli essenziali è un profumo che si sviluppa maggiormente nelle note di cuore e di fondo, caratteristiche che lo rendono più intenso e duraturo. L’eau de toilette invece ha una concentrazione di oli essenziali inferiore e per questo si fa sentire maggiormente nelle note di testa, cosa che avviene anche per l’eau de Cologne, per la quale la concentrazione di oli essenziali è ancora minore. Le eau de toilette, per prezzo e concentrazione, così come per le abitudini dei consumatori moderni, sono i profumi più venduti, mentre l’eau de parfum e le essenze sono più intensi. Infine abbiamo l’eau fraîche, letteralmente “acqua fresca”, che contiene una concentrazione di oli essenziali davvero minima.
I profumi con un minor contenuto di oli essenziali sono percepiti come più leggeri e per questo utilizzati solitamente durante il periodo estivo, quando l’aria è già fortemente appesantita dall’umidità e dal calore. In queste occasioni un profumo leggero, appartenente ad una famiglia olfattiva anch’essa leggera, come per esempio quella agrumata, può dare un tocco di freschezza capace di farci dimenticare la spossatezza e la fatica portate dall’afa.
Come scegliere un profumo
Come scegliere la fragranza che possa davvero parlare di noi anche in nostra assenza, come diceva la famosa Coco Chanel? Le proposte che arrivano dal mondo cosmetico sono veramente infinite, e trovare il profumo che più incontra il nostro gusto e che soprattutto è davvero adatto a noi può risultare un’impresa veramente ardua. Ci sono tuttavia alcuni aspetti da tenere in considerazione nella ricerca del profumo che possa davvero diventare il nostro signature scent, il profumo che più ci rappresenta. Oltre al nostro gusto personale, conoscere come le essenze si sposano con la nostra pelle, oppure quanto forte vogliamo che sia il profumo che indossiamo, sono tutte considerazioni importanti per l’acquisto della nostra fragranza preferita.
Profumo e pH della pelle
Non necessariamente un profumo che viene premiato dal nostro olfatto si sposa alla perfezione con il pH della nostra pelle, ovvero con il suo grado di acidità. Proprio così: lo stesso flacone di profumo produce inevitabilmente due diversi risultati se utilizzato da due persone diverse. Questo accade perché ognuno di noi si distingue per un certo tipo di epidermide, caratterizzata da uno specifico grado di acidità cutanea che cambia da persona a persona. Non è solo il pH, però, a influire sul risultato finale di una profumazione, dato che a determinarne le caratteristiche olfattive finali contribuisce anche la quantità di lipidi presenti nella barriera cutanea. Se il livello di acidità della propria pelle è in grado di donare una diversa percezione olfattiva della profumazione, la quantità di lipidi può determinare l’intensità e la persistenza della fragranza.
Il consiglio più generale, quindi, è quello di scegliere una fragranza che sia in sintonia con in vostri gusti e che contenga gli oli essenziali che più amate. Non dimentichiamo, del resto, che il profumo ideale è quello che deve prima di tutto farci sentire a nostro agio e risollevarci l’umore. Se proprio l’effetto che produce la fragranza preferita sulla nostra epidermide è troppo diverso da quello desiderato, allora potremo sempre optare per una fragranza alternativa, che meglio si sposi con la chimica della nostra cute. Potremo allora vaporizzarla sugli abiti, su un foulard o su un fazzoletto e lasciare poi che il calore del corpo ne veicoli l’aroma alla perfezione, senza alterarlo eccessivamente.Sillage e persistenza
Sillage e persistenza sono due termini molto utilizzati per descrivere le caratteristiche di una fragranza, ma non tutti sanno esattamente cosa significano.
Il termine sillage, che in francese significa scia, indica proprio la scia di profumo che emana la pelle dopo la sua applicazione. Definito anche come “proiezione” della fragranza, il sillage può essere debole, moderato oppure intenso e assume importanza in quanto determina quanto il nostro profumo possa essere percepito all’esterno dalle persone che ci circondano. La scelta di una fragranza dal sillage forte o di una, al contrario, più intima e moderata, dipende non solo dalle nostre preferenza personali, ma anche dal luogo in cui ci troviamo. I profumi dal sillage forte, ad esempio, sono da evitare in ufficio o durante le giornate calde, quando potrebbero infastidire chi ci sta accanto; viceversa, possono essere un tratto che ci distingue durante appuntamento o una serata elegante.
Con persistenza ci si riferisce, invece, a quanto a lungo la fragranza rimane percettibile sulla pelle o sui vestiti. Un profumo, a prescindere dal suo sillage, può durare pochissimo, solo qualche ora, oppure addirittura rimanere sulla pelle per più di un giorno intero. La persistenza di una fragranza dipende dalla qualità delle materie prime utilizzate, ma anche dal pH della nostra pelle, come già accennato sopra. Viceversa, il sillage dipende soprattutto dalla concentrazione di oli essenziali presenti nel profumo.
Profumi femminili, maschili, unisex
Anche se le nuove tendenze in materia di profumi si stanno spostando verso fragranze neutre e unisex, tradizionalmente determinati profumi vengono associati al pubblico maschile o a quello femminili: le fragranze dolci, floreali e fruttate vengono di solito destinate alle donne, mentre i profumi caratterizzati da accordi legnosi, speziati o muschiati sono considerati di genere maschile. Il genere di un profumo può in realtà dipendere da diversi fattori, sia intrinsechi alla fragranza stessa (le essenze muschiate, per esempio, sono simili all’odore corporeo maschile), sia soggettivi, legati alla nostra cultura e ai nostri ricordi. L’olfatto ci permette infatti di associare un determinato profumo ad una persona o ad un ricordo, determinando così la nostra percezione del genere della fragranza.
Nella ricerca del nostro profumo preferito possiamo tuttavia esplorare fragranze diverse, senza necessariamente farci influenzare dalla tipologie di note che le compongono: un profumo floreale può infatti essere connotato da una nota sorprendente che cambia completamente la percezione del profumo stesso.
Additivi dei profumi
Come per tutti i cosmetici, anche nei profumi sono presenti degli additivi chimici. Com’è noto, la pelle ha un pH molto delicato e qualsiasi prodotto di cosmesi deve essere adatto a questo valore per non rovinarla. Il pH rappresenta l’acidità della cute ed è diverso per ognuno di noi: alcuni profumi non sono adatti a dei tipi di pelle, in quanto anche quelli che non contengono sostanze dannose possono risultare troppo aggressivi. Di seguito trovate un elenco di additivi che figurano tra gli ingredienti di quasi tutti i prodotti cosmetici in commercio e, volendo sfatare un mito, si tratta di additivi assolutamente sicuri. Alcuni di questi però, come gli ftalati, sono dannosi per la pelle se presenti in quantità superiori a quelle indicate dalla legge:
- Parabeni: sono utilizzati per conservare i prodotti e ne sono esempi il metilparaben, l’etilparaben, il butilparaben e il propilparaben;
- Petrolati: come paraffinum liquidum, petrolatum, olio minerale, vaselina, paraffina;
- Siliconi: come dimethicone, amodimethicone, cyclomethicone e cyclopentasiloxane;
- Fragranze sintetiche: anche quando incontriamo il termine “fragranze” capita che il produttore utilizzi delle fragranze sintetiche la cui composizione non è sempre chiara;
- Ftalati: come per esempio il DEP, presenti in giocattoli e bambole, possono anche essere usati nella fabbricazione dei profumi e sono dannosi per la salute.
Tranne gli ftalati, questi additivi non vanno evitati a priori, perché garantiscono in molti casi che i prodotti rimangano privi di contaminazioni batteriche. Negli ultimi anni si è creata una vera lotta contro i parabeni e siliconi, mossa più da un’ondata emotiva basata sui dati sparuti di una sola ricerca accademica. Molti brand, per esigenze di vendita, si sono adeguati producendo prodotti senza questi componenti. Vogliamo precisare che le proprietà dei prodotti devono comunque corrispondere a delle normative nazionali ed europee e che non troverete mai sugli scaffali dei negozi dei prodotti dannosi per la salute. Allo stesso modo, se non sono presenti parabeni e siliconi, vi saranno comunque dei sostituti chimici.
Cosa evitare nei profumi
Individuare dei componenti veramente dannosi è molto difficile per il consumatore: i casi di vero pericolo si possono incontrare se si acquistano imitazioni di profumi o prodotti molto scadenti dalla dubbia distribuzione, come bancarelle o aste online. Anche l’acquisto di fragranze vintage potrebbe comportare la presenza di additivi che magari non sono più a norma. La qualità degli ingredienti rimane in ogni caso importante, specialmente quella degli oli essenziali, fondamentale per ottenere una fragranza piacevole, intensa e persistente al punto giusto. Inoltre, i prodotti che contengono oli essenziali scadenti o comunque di bassa qualità aumentano il rischio di sviluppare allergie o irritazioni. Nella lista degli ingredienti è importante controllare che non ci siano le sostanze elencate nel paragrafo precedente tra i primi ingredienti elencati, in quanto aumentano il rischio di irritazioni di vario genere e non tutelano la salute della pelle. Ricordiamo infine che non per forza prodotti di marca o costosi utilizzano materie prime naturali, infatti l’ausilio di molecole sintetiche è una pratica abbastanza comune in questo settore.
Un altro elemento da valutare è il contenitore, che se costruito con i materiali sbagliati può compromettere la qualità del profumo. Non a caso quasi tutti i profumi sono racchiusi in boccette di vetro, materiale che permette di mantenere la fragranza e la qualità del prodotto.
Le domande più frequenti sui profumi
Come si applica il profumo?
La maggior parte di noi applica il profumo semplicemente vaporizzandolo su polsi e collo. Per applicare una fragranza correttamente è importante, tuttavia, seguire alcune regole che spesso non coincidono con le modalità più comuni di indossare il profumo.
Anzitutto il profumo non va strofinato o tamponato sulla pelle. Il profumo, se strofinato sulla pelle, potrebbe infatti subire alterazioni e cambiare le sue performance; il modo migliore è dunque semplicemente spruzzarlo sui polsi a circa 10 cm di distanza e, senza fare nient’altro, lasciare che si asciughi.
Un’altra regola riguarda i punti del corpo dove applicare la fragranza affinché questa si sviluppi più velocemente grazie al calore del corpo: si tratta di polsi, collo e scollatura, ma anche clavicola e parte posteriore del ginocchio. Sulla chioma, invece, consigliamo sempre di preferire specifici profumi per capelli.
Considerate, infine, che il profumo non dura molto se avete la pelle secca: applicare sulla pelle una crema idratante abbinata alla fragranza o senza profumazione è un consiglio prezioso per far sì che la fragranza persista molto più a lungo.
Come si conserva un profumo?
Minore è il contatto con fattori esterni, come luce e ossigeno, migliore è la conservazione della propria fragranza. I consigli più importanti per conservare correttamente un profumo ed evitare la perdita delle sue proprietà sono:
- Riporre la boccetta di profumo lontano da fonti di luce diretta;
- Non riporre il profumo in bagno, dove facilmente viene a contatto con vapore e calore;
- Prediligere gli scaffali più bassi, per evitare che la boccetta di profumo, spesso molto costosa, rischi di cadere e frantumarsi;
- Preferire boccette di piccole dimensioni, per evitare che, tenendo la boccetta consumata a metà per lunghi periodi, la fragranza entri a contatto a lungo con l’ossigeno (nemico naturale del profumo).
Cos’è il layering di profumi?
La tecnica del layering dei profumi consiste nel sovrapporre due fragranze per creare un profumo personalizzato o variare il proprio mix di essenze in base all’occasione.
In generale non ci sono limiti alla stratificazione di due fragranze diverse, specialmente se si tratta di profumi familiari e di cui conosciamo il sentore: questo può guidarci ad una sovrapposizione personale e a noi piacevole. In generale, se non sapete da dove iniziare, potete seguire una semplice regola: applicate prima la fragranza più calda e intensa, quella con una percentuale di olio essenziale maggiore, e sopra di essa la fragranza più leggera e fresca (pensate ad esempio ad un eau de toilette o un’acqua profumata) per creare un layering efficace e bilanciato.