Come scegliere il preservativo giusto

Come scegliere il preservativo giusto

I genitali, come le impronte digitali, sono dei caratteri distintivi: non ne troverete due uguali al mondo. Per questo, quando si tratta di profilattici, è un errore dare per scontato che siano tutti uguali e uno valga l’altro. Per i condom, come per gli abiti, ci sono taglie diverse!
In questa pagina vi spiegheremo nel dettaglio come scegliere il preservativo giusto per voi e per le persone con cui fate sesso. Se pensate di avere già le idee chiare saltate invece alla nostra selezione dei 5 migliori condom attualmente in circolazione.

Perché la taglia giusta è importante?

Perché indossare il condom è una misura di sicurezza: protegge voi e le persone con cui andate a letto da (molte) malattie a trasmissione sessuale e, dove applicabile, vi mette anche al riparo dal rischio di gravidanze indesiderate.

Un preservativo arrotolato tenuto sul palmo di una mano
L’uso del preservativo è particolarmente raccomandabile quando si fa sesso occasionale o comunque all’inizio di una frequentazione, ma anche qualora si scelgano forme relazionali diverse dalla più tradizionale monogamia è opportuno usare sempre il preservativo a protezione propria e altrui.
Cosa c’entrano le misure in tutto questo? C’entrano eccome, dovete infatti sapere che il preservativo è più efficace e sicuro se:

  • Copre tutta la lunghezza del pene;
  • Non si sfila;
  • Non stringe troppo.

Un preservativo troppo corto rischia infatti di sfilarsi durante l’atto sessuale, anche senza che nessuno se ne renda conto, vanificando così del tutto il suo utilizzo. Stesso discorso se il preservativo è troppo largo alla base: tenderà inevitabilmente ad arrotolarsi verso la punta, rischiando seriamente di sfilarsi.
Il preservativo troppo stretto, invece, non solo è più difficile da indossare e molto fastidioso per chi lo porta, se non addirittura doloroso: è anche maggiormente soggetto al rischio di rottura a causa della maggiore tensione a cui viene sottoposto. Un preservativo rotto è un preservativo del tutto inutile!
Per fare sesso senza pensieri di nessun tipo è allora fondamentale indossare il preservativo giusto.

Le misure dei preservativi

Le misure importanti da considerare sono dunque la lunghezza e la larghezza nominale di un preservativo, di conseguenza la lunghezza e la circonferenza alla base del pene da “vestire”.
Il primo passo per trovare il preservativo giusto è dunque quello di misurare il pene, naturalmente da eretto.

Un'infografica che mostra come misurare il pene
Armatevi di un metro da sarta oppure di uno spago, raggiungete l’erezione piena e misuratevi: lunghezza base-punta e circonferenza alla base, lì dove si troverebbe l’apertura del condom.

Lunghezza

Nel misurare la lunghezza è importante non barare: non affannatevi dunque a spingere fino a toccare l’osso del pube, dovete misurare a partire esattamente dalla base “naturale”, perché è da lì che parte la lunghezza “utile” per indossare il preservativo.
Sulla lunghezza non ci sono calcoli ulteriori da fare: i produttori indicano la lunghezza del preservativo completamente srotolato, dunque è semplicissimo capire se vanno bene per il vostro pene oppure no. Troverete nella maggior parte dei casi che la lunghezza srotolata eccede la vostra, ma va bene, un po’ di eccesso (pochi centimentri) per raccogliere tutto l’eiaculato non fa di certo male.

Larghezza

Sulla larghezza invece bisogna fare due conticini. La larghezza nominale di un profilattico è infatti sommariamente la circonferenza della sua base divisa per due. Immaginate di prendere un preservativo e distenderlo piatto sul tavolo: la larghezza nominale è la misura dell’apertura alla base così schiacciata.
Ecco, la larghezza nominale del preservativo deve essere un pochino più piccola rispetto alla larghezza “schiacciata” del pene. Prendete la misura della circonferenza che avete preso e dividetela a metà: vi verrà una cifra intorno ai 5 cm, poco più o poco meno.

Un'illustrazione delle diverse taglie di preservativi
Idealmente, per calzare bene senza sfilarsi e senza stringere troppo, il preservativo dovrebbe essere largo tra il 10 e il 30% in meno rispetto al pene. Almeno se si tratta di profilattici in lattice o in polisoprene: i condom in poliuretano e polietilene sono meno elastici, come vedremo meglio più avanti.
Tenendo presente questo dato, è possibile calcolare la larghezza nominale del preservativo ideale a partire dalla circonferenza della base del pene. Facciamo un esempio:

  • Circonferenza alla base: 11,6 cm
  • Larghezza “appiattita” (circonferenza diviso due): 5,8 cm
  • Decremento del 15% circa: 5,8 x 15% = 4,93 cm

Per il nostro pene-esempio ci vuole un condom largo 4,9 cm circa. Adesso abbiamo tutte le informazioni per comprargli i preservativi della taglia giusta.

Trappole del marketing

La maggior parte dei condom in commercio hanno una larghezza nominale di 54 mm e una lunghezza compresa tra i 180 e i 200 mm. Sono misure che possiamo considerare standard e che risulteranno adeguate alla maggioranza dei cercatori di profilattici.

Una bustina singola di un condom
Le persone che si trovano però fuori da questa media hanno vita difficile nel trovare i condom giusti, anche perché il modo in cui molti produttori pubblicizzano i loro prodotti è a volte fuorviante.
Ad esempio, spesso i cosiddetti preservativi XL non sono per nulla extralarge e se andate a vedere le loro misure vi ritrovate comunque con un condom largo 54 mm. All’estremo opposto della scala, per chi ha bisogno di profilattici più aderenti, sono in commercio da qualche anno a questa parte dei condom indirizzati ai giovanissimi, la cui larghezza nominale è al di sotto dei 50 mm. Non vi fidate dunque solo del nome di un preservativo, controllate sempre le sue misure!

Materiali

Come è risaputo, la stragrande maggioranza dei preservativi sono realizzati in lattice. Questo materiale gommoso di origine naturale (ma sintetizzabile anche in laboratorio) ha proprietà impareggiabili:

  • È estremamente elastico;
  • Ha un’incredibile resistenza allo strappo e alla perforazione;
  • Permette un elevato controllo sui micropori della superficie, garantendo impermeabilità totale;
  • Conserva tutte le proprietà summenzionate anche allo spessore più sottile.

Del lattice che cola da un albero e viene raccolto in una ciotola.
Essendo di origine naturale, però, il lattice può provocare reazioni allergiche in una piccola percentuale della popolazione, alla quale sarà pertanto precluso l’uso di preservativi in lattice.

Sintomi dell’allergia al lattice

L’allergia o l’ipersensibilità al lattice si manifestano con sintomi perlopiù cutanei: prurito, arrossamento, formazione di vescicole ed eritemi nell’area a contatto con il lattice devono far sorgere il sospetto di una reazione allergica a questo materiale. Nei casi di allergia vera e propria a questi si possono accompagnare sintomi respiratori (rinite, asma, dispnea) e, solo in casi rari, reazioni anafilattiche più serie che richiedono attenzione medica immediata.
È importante sapere che non solo la persona che indossa il preservativo può accorgersi di avere una sensibilità al lattice dei condom, ma anche la persona “ricevente”: le mucose della vagina e dell’ano sono altamente permeabili alle proteine del lattice (allergeniche), pertanto sono possibili reazioni di prurito interno, gonfiore delle pareti vaginali o anali, fino allo shock anafilattico già menzionato.
Chiaramente soltanto un esame allergologico può chiarire al di là di ogni dubbio se si tratti proprio di questo problema, ma se si presentano questi sintomi potete fare una prova empirica: acquistate una confezione di profilattici in polisoprene o poliuretano e osservate se i sintomi si ripresentano.

Altri materiali

Fortunatemente esistono svariate alternative ai preservativi in lattice, pertanto soffrire di una sensibilità o allergia a questo materiale non deve assolutamente suonare come una condanna a rinunciare a questo semplice ed efficace metodo di contraccezione e profilassi.

Preservativi in polisoprene

Il polisoprene è una gomma sintetica, pertanto priva delle proteine naturali che possono scatenare l’allergia al lattice. Dal punto di vista della prevenzione e della contraccezione sono sicuri quanto i condom in lattice ma, a confronto di questi, sono ancora più elastici.

Preservativi in poliuretano o polietilene

Anziché in gomma, questi profilattici sono realizzati in sottilissima plastica. Sono meno elastici rispetto ai preservativi in lattice e tendono a non calzare altrettanto aderenti, pertanto sono un po’ più difficili da indossare e presentano un rischio lievemente maggiore di sfilarsi durante l’atto sessuale.

Preservativi in resina sintetica

Questo materiale di nuova generazione, oltre a essere anallergico, è anche più resistente alle rotture e soprattutto permette di raggiungere uno spessore davvero minimale, fino a 0,01 mm o addirittura meno (i preservativi più classici hanno uno spessore di circa 0,06 mm). Non si tratta di un materiale elastico, quindi veste in maniera un po’ diversa rispetto ai materiali tradizionali, ma aderisce alla pelle perfettamente.

Lubrificanti

Tutti i profilattici, non importa il materiale costitutivo, sono confezionati con una buona dose di lubrificante. Si tratta quasi sempre di un lubrificante a base di silicone, dall’odore piuttosto neutro. Può però capitare di avere bisogno di lubrificante extra, ad esempio per la penetrazione anale, dove non si può contare sull’aiuto di alcuna lubrificazione naturale.

Un'immagine rappresentativa di tre lubrificanti intimi.
Se avete bisogno di un lubrificante aggiuntivo, la grande scelta che avete da affrontare è quella tra lubrificanti a base di silicone e lubrificanti a base d’acqua: entrambe le tipologie sono compatibili con tutti i materiali costitutivi dei preservativi e non ne alterano in alcun modo l’affidabilità.
Dovendo però necessariamente fare una scelta, vi ricordiamo che:

  • I lubrificanti a base acquosa lubrificano sensibilmente più a lungo rispetto a quelli siliconici;
  • I lubrificanti a base acquosa sono compatibili anche con tutti i sex toy, anche quelli rivestiti in silicone (come tanti vibratori);
  • I lubrificanti a base di silicone, invece, possono rovinare irrimediabilmente i vostri giocattoli erotici realizzati nello stesso materiale.

Quello che è importante, a ogni modo, è non usare mai lubrificanti a base oleosa (vaselina, olio per massaggi ecc.) in combinazione con i preservativi, in particolare con quelli in lattice: gli oli infatti possono alterare la struttura stessa del lattice e provocare facili rotture.

Stimolazione

Conoscere se stessi e conoscere il proprio o la proria partner significa anche sapere quale preservativo funzioni meglio per la coppia. Ci sono due aspetti di un preservativo che possono contribuire ad accrescere o, dove necessario, attutire le sensazioni: la texture della superficie del profilattico e l’uso di particolari lubrificanti “ritardanti” o stimolanti.

Texture

La superficie esterna di un preservativo può essere texturizzata con particolari rilievi e zigrinature, il cui effetto vuole essere quello di stimolare in modo particolare il piacere della persona ricevente.

Quattro confezioni di preservativi stimolanti. Sulla confezione è disegnata la texture che si trova sul preservativo.
Si tratta in questo caso di preservativi pensati espressamente per la penetrazione vaginale, meno indicati per il sesso anale.

Lubrificazione stimolante

I profilattici stimolanti sono anch’essi perlopiù pensati per la penetrazione vaginale: presentano infatti sulla superficie esterna un lubrificante con una leggera componente vasodilatatoria. Lo scopo è quello di accrescere il flusso sanguigno vaginale e perivaginale, uno stratagemma che ha come effetto l’acuirsi delle sensazioni per la persona ricevente.

Lubrificazione “calda”

Nella direzione dell’aumento della stimolazione per il partner ricevente vanno anche i preservativi con lubrificazione riscaldante. In questo caso, a contatto con le mucose vaginali o anali, il lubrificante esteriore genera una sensazione di calore anche molto intensa, con un effetto molto simile a quello dei lubrificanti vasodilatatori.

Lubrificazione ritardante

Infine, per prolungare la durata dell’atto sessuale e di conseguenza il piacere, vi sono profilattici lubrificati internamente con un liquido inibente, che attutisce cioè le sensazioni del partner che indossa il condom, desensibilizzandolo. Non si tratta chiaramente di una desensibilizzazione totale, che priverebbe del tutto il portatore del preservativo di qualsivoglia piacere: si tratta di una leggera inibizione volta ad allungare il tempo necessario a raggiungere l’orgasmo.

Vestibilità

Al di là di quanto abbiamo detto più sopra su quanto sia importante la taglia giusta in un preservativo, c’è un altro elemento che può grandemente contribuire ad aumentare il comfort, rendendo quanto più lieve e impercettibile la presenza del condom.

Un'illustrazione dei diversi fit dei preservativi
Si parla di vestibilità per i preservativi allo stesso modo in cui se ne può parlare per una maglietta o per un paio di pantaloni: si tratta del “taglio” del preservativo, insomma di come calza. Sono sostanzialmente tre i “fit” che si possono trovare:

  • Dritto: classico taglio dritto, con larghezza invariata dalla base fino all’arrotondamento della punta;
  • Svasato: in questo caso la larghezza va aumentando verso la punta, così da meglio accomodare il glande;
  • Sagomato: questo tipo di profilattico calza più largo sulla punta, risultando più comodo da indossare e anche più semplice da srotolare.

L’importanza del serbatoio

Non esistono ormai quasi più profilattici privi del serbatoio, ed è un bene che sia così. La presenza del serbatoio sulla punta del preservativo è infatti indispensabile per raccogliere tutto l’eiaculato ed evitare che possa “risalire” lungo l’asta del pene fino a raggiungere la base. Con il rilassamento che interviene dopo l’orgasmo, infatti, la tensione alla base del preservativo si allenta e, con un preservativo senza serbatoio, diventano possibili spillature del seme.

Colori e sapori

Fare sesso deve essere prima di tutto eccitante, soddisfacente e divertente, e indossare il preservativo è considerato da molti come un gesto che “rompe” la magia del momento.

Tanti preservativi colorati ancora arrotolati.
Si può però sempre decidere di metterla sul ridere o quantomeno di introdurre un elemento divertente: si trovano in commercio preservativi di tutti i colori, inclusi quelli fluorescenti che brillano al buio, oltre a profilattici aromatizzati e profumati pensati in primo luogo per il sesso orale.

Le domande più frequenti sui preservativi

Come capire se il preservativo è messo bene?

Il preservativo è indossato correttamente se si srotola senza problemi, arriva a coprire l’intera lunghezza del pene, in nessun punto è ripiegato su se stesso e non sono rimaste bolle d’aria intrappolate tra il condom e il membro.
Suggeriamo caldamente di prendervi il tempo di imparare a indossarlo correttamente mentre non siete “sotto pressione”, così quando sarà il momento saprete cavarvela in pochissimo tempo.

Quando si mette il preservativo durante il rapporto?

Per scongiurare ogni rischio sanitario il preservativo andrebbe sempre indossato prima che le mucose entrino in contatto, incluso quando si fa sesso orale. Prendetevi il tempo di indossarlo subito prima di qualunque penetrazione, resistendo alla tentazione di “assaggiare” prima senza la protezione del condom.

Quanto sono sicuri i preservativi?

Se usato alla perfezione, il preservativo può raggiungere un’efficacia molto elevata nel prevenire le gravidanze indesiderate, pari al 98%. L’uso perfetto però è davvero raro, dato che richiede di seguire correttamente una lunga serie di step molto precisi: da quando lo si indossa, a come, a cosa si fa durante il sesso, a come e quando lo si sfila, a come lo si è conservato prima dell’uso ecc. L’efficacia stimata per l’uso tipico è per questo “solo” dell’82%.

Quanto dura un preservativo?

I preservativi hanno una data di scadenza, scritta sia sulla scatola, sia su ogni bustina. La durata è mediamente di 5 anni, ma è importante sapere che, se conservati in condizioni meno che ottimali (cioè a temperature estreme per periodi prolungati), i preservativi possono anche rovinarsi anzitempo e diventare più proni alla rottura.

Che cos’è il preservativo femminile?

I preservativi femminili, chiamati anche “femidom” e realizzati in poliuretano o nitrile, sono condom completamente diversi pensati per l’inserimento in vagina. Si tratta di una sorta di tubo con due anelli semirigidi sul fondo e all’imboccatura che servono a tenere il profilattico in posizione. Può essere indossato anche qualche ora prima del rapporto, è già lubrificato ed è compatibile con qualunque altro lubrificante, inclusi quelli a base oleosa. Rappresenta una valida alternativa al condom in tutti quei casi in cui indossarlo è un problema.

Chi deve comprare il preservativo?

La risposta è semplice: è responsabilità di ognuno badare alla propria sicurezza, per cui i preservativi li dovrebbe comprare e portare sempre con sé chiunque sia sessualmente attivo o attiva, non importa che abbia il pene oppure no. Allo stesso tempo è importante non declinare la richiesta di chi invita a usare un preservativo.

Dove si buttano i preservativi?

I preservativi, non importa che contengano liquido seminale o meno, vanno smaltiti nel bidone della raccolta indifferenziata.