Come scegliere la power bank
Se vi chiedete come scegliere una nuova power bank, allora siete sulla pagina giusta. Proveremo a capire insieme come scegliere la potenza giusta per avere l’ideale durata in ore di questa utile miniera di energia, che principalmente interessa i possessori di smartphone, ma in alcuni casi specifici che vedremo può alimentare anche un notebook in mancanza di corrente elettrica.
Che cos’è una power bank
Alcuni la chiamano ancora caricabatterie portatile, altri ormai preferiscono la dicitura straniera. La traduzione letterale di power bank in italiano sarebbe “banca di energia”. Come anticipato, avere una power bank nella tasca della borsa evita che il vostro smartphone si spenga per mancanza di energia.
Come funziona una power bank
Una power bank è composta principalmente da una batteria inserita in una scocca dotata di alcune porte a cui è possibile collegare diversi dispositivi elettronici per ricaricarli. A sua volta, il caricabatterie portatile richiede ovviamente di essere ricaricato fino all’80% ogni volta che la batteria scenda fino al 20%. Per assicurare il corretto funzionamento della power bank al suo interno sono anche presenti dei circuiti elettrici, il cui compito è proprio quello di gestire questi processi. Anche se di per sé è un prodotto abbastanza semplice, sono comunque svariate le caratteristiche da considerare nel momento in cui si intenda acquistarne uno, e le analizzeremo nel dettaglio in questa guida all’acquisto.
Potenza
La potenza si traduce in capacità della batteria ed è l’informazione più preziosa da conoscere nella scelta della power bank. Può variare infatti da modello a modello e indica quanta corrente il dispositivo sia in grado di erogare con una carica completa. Il valore è espresso in mAh (milliampere-ora) e può andare in genere dai 2.000 ai 20.000 circa.
Per scegliere una power bank dalla capacità adeguata alle proprie esigenze bisogna tenere conto di due aspetti: l’utilizzo principale che si ha intenzione di farne e la capacità della batteria del proprio smartphone o altro dispositivo che si voglia ricaricare.
Partiamo dal secondo punto: ogni smartphone, tablet, lettore MP4, navigatore GPS, auricolari, casse Bluetooth, console Nintendo Switch o qualsiasi altro dispositivo elettronico a batteria ha una capacità diversa.
Elenchiamo in tabella i più comuni per darvi un’idea:
Dispositivo | Capacità tipica |
---|---|
Custodia auricolari | 2-400 mAh |
Smartwatch | 2-400 mAh |
Nintendo Switch | 3-4.310 mAh |
Notebook | 3-4.500 mAh |
Smartphone | 4-5.000 mAh |
Tablet | 7-8.000 mAh |
Il nostro consiglio è quello comunque di scegliere una power bank con una buona capacità, quindi almeno 5.000 mAh, anche se il cellulare (ad esempio) avesse una batteria meno capace: in questo modo, infatti, la si potrà sfruttare per almeno un ciclo completo di ricarica, una soluzione che può rivelarsi particolarmente utile, ad esempio, se ci si trova in viaggio e si hanno poche possibilità di collegare lo smartphone a una presa della corrente, come può avvenire in campeggio.C’è però un’altra ragione più tecnica per cui è bene scegliere una power bank capiente. La capacità del caricabatterie indicata è infatti un valore nominale, ma l’effettiva carica erogata è dal 20 al 35% inferiore. Questo a causa di una generale dispersione energetica dovuta a più cause, non ultimo al fatto che le power bank utilizzano solitamente batterie al litio, le quali hanno una tensione di 3,6 V, mentre lo standard USB utilizzato dai cavetti di alimentazione tradizionali prevede una tensione di 5 V. Per poter dunque innalzare la tensione ed erogare energia tramite USB, le power bank consumano una parte della carica accumulata, quindi anche la quantità di energia che sono in grado di fornire è leggermente inferiore al valore nominale.
Attenzione, però: maggiore è la capacità della power bank, maggiore è anche il tempo che impiega a ricaricarsi del tutto.
Portabilità
Tutti vorrebbero una power bank da decine di migliaia di milliampere, ma non va sottovalutato il fattore peso, anch’esso influenzato dalla capacità della batteria. Una power bank da 20.000 mAh pesa in genere intorno ai 500 g, mentre una da 3.000 può pesare anche appena un centinaio di grammi. Questo è un fattore importante in particolare per chi voglia un modello compatto, da tenere sempre a portata di mano nella tasca dei pantaloni o in borsa. Alcuni modelli sono talmente piccoli che possono essere inseriti addirittura all’interno del portafoglio, ma la loro capacità è, per forza di cose, molto ridotta.
Porte output
Con porte di output si intendono tutte le uscite che forniscono corrente, a differenza delle porte di input attraverso le quali, invece, la power bank preleva corrente. Chiaramente, un caricabatterie portatile dev’essere dotato di almeno una porta di output, ma il numero è variabile da modello a modello e non è difficile trovarne anche con quattro uscite. Oltre al numero, è necessario verificare anche altri aspetti, che illustriamo di seguito.
Tipi di porte
La porta USB-Type A è quella che a lungo ha dominato il mercato, ma ormai anche la USB Type-C è abbastanza diffusa, per cui varrebbe la pena controllare che il vostro caricabatterie portatile abbia almeno una di queste porte, che sono compatibili con cavi USB di tipo C, la versione più recente. Infine, ricordiamo che non di rado i caricabatterie portatili includono anche uno o più cavetti di alimentazione, corrispondenti al tipo di porte in dotazione illustrate nell’immagine seguente. Lo standard USB delle singole porte solitamente non viene indicato, ma informazioni circa l’intensità e la rapidità di ricarica sono tutto ciò di cui avrete bisogno, come vedremo nei paragrafi successivi.
Intensità di erogazione
In genere, le uscite sono da 1,0 o 2,0 A (Ampere), ma in certi casi se ne possono trovare anche da 2,4 o 3 A. Maggiore è la velocità di output, più in fretta si carica il cellulare, motivo per cui generalmente le power bank presentano più porte, ciascuna delle quali eroga corrente a velocità diversa. La combinazione più comune da trovare è di almeno due porte USB di output, una da 1 A e l’altra da 2,1 A, tramite le quali è possibile ricaricare anche due dispositivi contemporaneamente. Tuttavia, nei casi in cui è disponibile la tecnologia di ricarica rapida si possono avere valori più elevati.
Ricarica rapida
La ricarica rapida (o Quick Charge) è in grado di ridurre i tempi di ricarica dei device che la supportano, sfruttando wattaggi e voltaggi più elevati. Se fino al 2014 il caricabatterie di un telefono viaggiava sui 10 W e per una ricarica del 100% erano necessarie anche due ore, oggi alcuni telefoni supportano 10, 18, 36, 100 e perfino 125 W per ricaricare completamente la batteria in 10 minuti o anche meno. Se il vostro device non supporta la ricarica rapida viene adottata la velocità standard. Se durante la ricarica notate che lo smartphone si sta surriscaldando consigliamo di cambiare porta in favore di una più lenta, perché il surriscaldamento comporta l’accorciamento della vita della batteria.
Ricarica intelligente
Se la vostra power bank è dotata di ricarica intelligente (ogni produttore la chiama come preferisce, ma questo è il nome più popolare) sarà in grado di rilevare i dispositivi connessi al caricabatterie e di regolare automaticamente per ciascuno di essi la velocità di carica necessaria.
Ricarica wireless
Sul mercato sono presenti alcune power bank dotate anche di un sistema di ricarica wireless, che consente di non usare alcuna porta, ma semplicemente di caricare un dispositivo dotato della stessa tecnologia senza fili a contatto con la power bank. Questo presenta sicuramente il vantaggio di ridurre l’ingombro causato dai fili, vanno però fatte delle considerazioni importanti prima di orientarsi su un modello di questo tipo.
Ricarica
Per prima cosa, ricordiamo che anche una power bank senza fili ha bisogno di essere caricata tramite una presa della corrente una volta esaurita la propria autonomia. A seconda dei dispositivi che si devono ricaricare, questa può avere una durata più o meno estesa, un calcolo che andrebbe fatto in anticipo in caso di lunghi viaggi.
Stabilità
È vero che il cavo rappresenta un piccolo ingombro, ma assicura una ricarica stabile e costante finché non lo si stacca dal dispositivo o dalla power bank. La tecnologia wireless richiede invece un contatto diretto tra lo smartphone e il caricabatterie, che deve anche essere posizionato in un punto preciso. Basta un piccolo spostamento per interrompere il processo di ricarica, un problema che difficilmente viene notato con prontezza, per cui ci si potrebbe ritrovare con un dispositivo ancora scarico dopo diverse ore.
Compatibilità
Come anticipato, non bisogna dimenticare che non tutti i dispositivi sul mercato sono compatibili con la tecnologia necessaria per la ricarica wireless. Inoltre, esiste molta più scelta se ci si orienta su un modello privo di questa funzione. Va dunque valutato se valga effettivamente la pena dotarsi di una power bank con ricarica senza fili oppure se in realtà questa caratteristica sia solo un’aggiunta senza immediata utilità. Per maggiori informazioni sulla tecnologia di ricarica senza fili è possibile consultare la nostra guida all’acquisto del caricabatterie wireless.
Come scegliere un caricabatterie wireless
Input
Fra tutte le porte che abbiamo citato ne manca ancora una: quella di input, a cui attaccare il cavo per ricaricare la power bank. Come vedremo nel prossimo paragrafo, non è detto che l’altra estremità del cavo debba essere per forza attaccata alla presa della corrente.
Sistema di accumulo
Facciamo un breve accenno ai diversi sistemi di accumulo disponibili per le power bank. Le più diffuse ed efficienti sono con batterie al litio con ricarica tramite un cavo di alimentazione USB da inserire nell’apposita entrata, dopodiché il cavo può essere connesso a un adattatore o anche a una qualsiasi presa USB che eroghi corrente, come quelle sui notebook, sugli autobus, in aereo, ecc. Oltre a quelle classiche, segnaliamo che esistono anche altre tipologie.
Power bank solari
Per chi si impegna a sfruttare energie pulite e rinnovabili o per chi vive in zone dove il sole non manca (e in Italia non sono poche), un’alternativa potrebbe essere scegliere una power bank solare. Questi caricabatterie portatili sono infatti dotati di pannelli fotovoltaici che convertono l’energia solare in energia elettrochimica. Molti modelli solari sono provvisti anche di porta USB di cui è consigliato servirsi prioritariamente, a meno che non ci si trovi in caso di necessità.
Power bank a dinamo
Un’altra alternativa “verde” che presenta però più svantaggi che vantaggi. Innanzitutto, hanno una capacità decisamente ridotta e, in secondo luogo, il passaggio di corrente avviene meccanicamente attraverso una manopola. Sono dunque in generale da sconsigliare e, non a caso, se ne possono trovare pochissimi modelli sul mercato.
Tempo di ricarica
Un altro aspetto da tenere in considerazione è il tempo che impiega la power bank a ricaricarsi completamente. Anche in questo caso, dipende molto dalla tensione della corrente: nella maggior parte dei modelli l’entrata è da 2 A, ma non è raro trovare caricabatterie portatili con input di appena 0,5 A.
Per avere un’idea sommaria del tempo di ricarica è possibile dividere la capacità della batteria per l’intensità della corrente in entrata: ad esempio, con una batteria da 20.000 mAh e un’entrata da 2 A il tempo impiegato sarà di circa 10 ore. Non è un metodo preciso al 100%, ma è utile per un calcolo a spanne. Al pari delle porte di output, nel caso la porta di input sia dotata di ricarica rapida la tensione in ingresso sarà maggiore e i tempi si accorceranno.
Vita della batteria
Da ultimo, segnaliamo che alcuni produttori specificano anche quanti cicli di carica completi la power bank sia in grado di sopportare, cioè quante volte possa essere caricata e scaricata completamente: i modelli migliori garantiscono indicativamente 500 cicli.
Ricordiamo anche che le batterie al litio invecchiano progressivamente e perdono costantemente una percentuale della propria capacità di carica a partire dal momento stesso in cui vengono prodotte (indipendentemente dalla frequenza di utilizzo).
Sicurezza
Un ultimo fattore da considerare prima di procedere all’acquisto sono i sistemi di sicurezza di cui la power bank è dotata.
Per evitare infatti problemi di sovracorrente e di corto circuito è necessario controllare che la power bank sia dotata di BMS, un sistema di sicurezza che evita l’insorgere di problemi quali quelli di sovravoltaggio e di sovraccarico.
Le domande più frequenti sulle power bank
Come allungare la vita della power bank?
Al giorno d’oggi tutti i modelli utilizzano batterie al litio. Rispetto a quelle ormai obsolete al piombo o al nichel, queste sono più leggere e hanno inoltre l’enorme vantaggio di non soffrire dell'”effetto memoria”: ciò significa che è possibile ricaricarle anche solo parzialmente, senza che per questo perdano capacità di carica. Per questa ragione, si consiglia di mantenere la power bank (e anche i vostri dispositivi elettronici) con una carica tra il 20 e l’80%.
Sappiate inoltre che le batterie al litio hanno una data di scadenza: perdono infatti l’1% di potenza ogni mese, anche quando non vengono utilizzate. Questo rende di fatto una power bank un oggetto usa e getta (attenzione: è un rifiuto che va smaltito nell’isola ecologica o presso un rivenditore) perché, una volta terminato il suo ciclo di vita, la batteria al litio dovrà essere sostituita. Di fatto comunque questa tecnologia è ad oggi la migliore che si possa trovare sul mercato.
Quali sono le migliori marche di power bank?
Si potrebbe pensare che ogni produttore di smartphone o tablet produca anche delle power bank compatibili con i propri dispositivi. In realtà, a parte qualche raro caso come Sony o Xiaomi, i marchi specializzati in caricabatterie portatili hanno spesso dei nomi sconosciuti ai non appassionati di tecnologia ed elettronica. Fra questi segnaliamo Aukey, Anker, Cellularline, RAVPower e EasyAcc.
Quanto costa una power bank?
Il prezzo di un caricabatterie portatile può variare dai 15 ai 100 € circa. Chiaramente, trattandosi di dispositivi relativamente semplici, gran parte del prezzo è determinato dalla capacità della batteria stessa e dalle porte. A chi desideri una power bank da usare solamente nelle emergenze, per prolungare la carica della batteria solo di qualche ora, consigliamo di non escludere la scelta di un caricabatterie di fascia di prezzo bassa, i quali hanno spesso una forma molto compatta e sono particolarmente leggeri, per cui possono essere tenuti facilmente in borsa o addirittura nel portafoglio.
Esistono power bank per PC?
Le power bank sono nate per soddisfare i consumi energetici sempre più alti degli smartphone di ultima generazione. Le batterie degli smartphone hanno una capacità che si aggira intorno ai 4.500 mAh, mentre quelle dei notebook si attestano intorno ai 3.000 mAh. Tuttavia, per alimentare i PC è necessaria una tensione in uscita molto maggiore: quella richiesta dal portatile è maggiore (19-20 V) rispetto a quella standard di 5 V necessaria per caricare device più piccoli. Nel caso ci sia la ricarica rapida (ad esempio 65 W) è possibile che la tensione arrivi anche a 15 V, comunque non sufficienti per un portatile.
In generale, considerando che oggi molti computer portatili possono assicurare una decina di ore di autonomia, è consigliabile caricarli al massimo ogni volta che si ha una presa della corrente a disposizione, un metodo che continua a garantire una velocità e un’efficienza maggiori.Che differenza c’è tra power bank e power station?
Alcuni si chiedono quale sia la differenza tra questi due dispositivi, che in effetti hanno lo stesso scopo, ovvero ricaricare i propri dispositivi in assenza di prese della corrente. Le power station sono in genere molto più capienti, arrivando anche a 75.000 mAh, ma anche decisamente più ingombranti e adatte alla ricarica di vari dispositivi in contemporanea. È anche un prodotto decisamente più costoso (un buon modello può raggiungere i 300 €), adatto per esempio a chi viaggi in camper oppure a chi necessiti di una fonte di energia in più per scopi professionali. A meno che non si abbiano esigenze particolari, una power bank è più che sufficiente per l’utente medio che possiede al massimo uno smartphone e un tablet.
Si può usare una power bank come gruppo di continuità?
Un gruppo statico di continuità, o UPS (Uninterruptible Power Supply), si attiva automaticamente nel caso in cui ci siano cali o interruzioni di corrente. In questo modo è possibile, se necessario, salvare il proprio lavoro e spegnere correttamente dispositivi come computer fissi o smart TV. Una power bank è un prodotto completamente differente e, anche se esistono guide online per realizzare un UPS fai-da-te, sconsigliamo di affidarsi a progetti domestici. Spesso, infatti, ai gruppi di continuità vengono connessi dispositivi che valgono diverse centinaia di Euro e anche una piccola svista potrebbe causare danni importanti.
Qual è la migliore power bank per iPhone?
Una power bank Mag-safe o comunque espressamente compatibile con il sistema magnetico di iPhone è sicuramente da tenere in considerazione. Meglio se di formato ultra-portatile per non aggiungere troppi accessori nella borsa. Trattandosi sostanzialmente di una batteria, una power bank non ha nessun limite di compatibilità dettato dai sistemi operativi o da un qualunque software installato nel dispositivo.
Non ci si deve dunque preoccupare nel momento in cui si volessero caricare più smartphone o tablet diversi utilizzando la stessa power bank o se si volesse semplicemente acquistare un nuovo modello. L’importante è che la porta di uscita sia compatibile con l’attacco Lightning/USB del cavo di ricarica useret quando sarà il momento di ricaricare la vostra power bank.
Dove buttare la power bank?
La power bank è un rifiuto elettronico, pertanto potete lasciarla all’isola ecologica del vostro comune oppure consegnarla a un rivenditore di elettronica (e-store inclusi) quando ne comprate una nuova.
Ciao,volevo chiedere per un Asus zen phone 2 deluxe quale marchio di power bank mi consiglieresti?
Aukey è un marchio che abbiamo trovato sempre affidabile. Se hai bisogno di una batteria molto capiente consigliamo l’Aukey PB-N36.
iphone 7 quale carica batterie associare?
Tutti i modelli nella nostra tabella vanno bene, la scelta dipende dalle tue esigenze. Se ti serve un modello che duri diversi giorni puoi orientarti verso quelli da 20.000-20.100 mAh, altrimenti anche 10.000 mAh sono sufficienti.
Per un samsung S5 quale mi consigliereste
Dipende dalla capacità che stai cercando, ma in generale possiamo consigliare l’Aukey PB-N36, un modello dalla buona autonomia.
Quale mi consigliate per un Huawei p10 lite, un buon compromesso tra capacita e dimensioni è per mia moglie che vorrebbe tenerlo in borsa
Grazie
L’Anker PowerCore 20100 può essere un ottimo compromesso, la batteria ha una buona capacità e le dimensioni sono abbastanza ridotte.
Salve, quale caricabatterie mi consiglia per il samsung S 9? Ne vorrei uno che mi permette almeno 3-4 ricariche.
Il RAVPower RP-PB043 dovrebbe soddisfare le tue esigenze.
Salve per un iPad Pro 12.9 cosa mi consigli? Grazie
Vista la maggiore capacità della batteria il RAVPower RP-PB043 può essere una buona soluzione.
Per un Huawei p8 2017 cosa mi consigli ?
Dipende dalle tue esigenze e dal budget che vuoi investire. In generale, l’Anker PowerCore 20100 può essere una buona soluzione.
Salve,
quale powerbank scegliere per un Galaxy S7 edge il cui uso giornaliero è particolarmente prolungato per questioni lavorative.
Grazie molte
L’Anker PowerCore 20100 offre buone prestazioni ed è molto comodo da trasportare.
Buongiorno per un Samsung A5 quale carica batteria è compatibile e di quale marca? Grazie
Non dovrebbero esserci problemi di compatibiltà con nessuna power bank. Una buona soluzione a prezzo vantaggioso può essere la EasyAcc LED Powerbank 20000mAh.
PER PROLUNGARE LA DURATA DELLA BATTERIA DEL P8 LITE 2017,DI 3-5 ORE,LO VORREI PICCOLO,LEGGERO,DA COLLEGARE DIRETTAMENTE AL CELL.,SENZA FILI. GRAZIE!
Non abbiamo ancora recensito modelli senza fili, però possiamo consigliarti il RAVPower RP-PB043, che abbiamo valutato come il migliore in assoluto tra quelli analizzati (lo trovi nella tabella in alto a questa pagina).