I fattori decisivi per la scelta della plastificatrice
Che cos’è la plastificatrice?
A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di dover proteggere un documento importante o una fotografia per evitare eventuali danneggiamenti dovuti all’usura. Sia mentre si sta lavorando in ufficio che nella quotidianità domestica non è affatto raro ritrovarsi in questa situazione. Il modo più comune e semplice per preservare documentazione e immagini è sicuramente la plastificazione, ovvero ricoprire l’oggetto che si intende proteggere con uno strato di plastica trasparente.
Per effettuare questa operazione si utilizza uno specifico apparecchio: la plastificatrice. Si tratta di un macchinario molto semplice da utilizzare che consente di rivestire in poco tempo fogli di diverse misure e renderli decisamente più resistenti all’usura e a cadute accidentali, oltre che impermeabili ai liquidi. Benché si ricorra spesso alle cartolerie e ai negozi di copisteria per piccole plastificazioni, è possibile trovare in commercio molti modelli piuttosto economici in grado di realizzarle facilmente e con una certa rapidità. Naturalmente le plastificatrici non sono tutte uguali: le differenze sono numerose e possono essere determinanti qualora si intenda laminare un tipo di documento piuttosto che un altro. Per questo abbiamo preparato una guida dettagliata in modo tale da aiutarvi a scegliere il tipo di plastificatrice più adatta alle vostre esigenze e al vostro budget.
Quali oggetti si possono plastificare?
La plastificatrice è un apparecchio che può essere utile in diversi contesti e per salvaguardare diverse tipologie di documenti. D’altra parte capita spesso di averne bisogno sia quando ci si trova in casa per plastificare documenti privati sia in ambito lavorativo nel caso in cui si abbia a che fare con presentazioni o fogli delicati. Sono davvero tanti gli oggetti che si possono preservare. Per quanto riguarda l’ambito domestico, ad esempio, è possibile plastificare documenti d’identità, biglietti di auguri, fotografie, segnalibri, orari di lavoro o scolastici etc.
In ufficio, invece, ci si trova ad avere a che fare con presentazioni da distribuire a colleghi e ospiti, biglietti da visita, badge e cartellini, brochure e depliant di diverso genere. Sarebbe perciò una grande comodità avere a disposizione un macchinario in grado di effettuare questa operazione piuttosto che recarsi in un negozio specializzato, spendendo soldi e perdendo tempo per consegnare e ritirare la merce.
Perché plastificare?
I vantaggi della plastificazione sono numerosi. Nel caso in cui si voglia dare un aspetto più professionale a una presentazione oppure a un catalogo, questa operazione può essere molto utile. Infatti, farà una figura decisamente migliore un documento curato nei minimi dettagli e rivestito in plastica rispetto a del materiale cartaceo facilmente danneggiabile. Ma i vantaggi della plastificatrice non si limitano all’ambito lavorativo, bensì riguardano anche materiali che si possono avere in casa e che si intende mantenere in ottimo stato, magari perché hanno un valore affettivo particolare. È certamente il caso di fotografie, diplomi e altri documenti che rischiano di usurarsi con il tempo. Un ulteriore vantaggio è di tipo estetico, poiché la plastificazione riesce a dare risalto alle immagini e ai colori, oppure a ridurre o eliminare pieghe o grinze formatesi in precedenza. È insomma evidente che avere a disposizione un apparecchio come questo sia in casa che in ufficio possa offrire l’opportunità di migliorare la qualità dei documenti a cui si tiene, permettendo di fare una buona impressione con eventuali destinatari di quel materiale e assicurandone una durata più lunga.
Tipologie di plastificatrici
In commercio si possono trovare due tipologie di plastificatrici: quelle a pouches e quelle a bobina.
Le prime sono le più comuni e vendute e si basano su un semplice meccanismo: nella macchina viene inserito un foglio di plastica, detto pouche, che avvolge il documento che abbiamo intenzione di plastificare. L’operazione avviene semplicemente attraverso un meccanismo di pressione tra i due materiali. Naturalmente non tutte le pouches sono dello stesso spessore e garantiscono la stessa resistenza. In questo senso è fondamentale scegliere quelle più adatte al tipo di documento che si vuole plastificare. Per un badge o un cartellino identificativo si opterà per una pouche più spessa, mentre per una brochure che deve essere maneggiata comodamente e magari sfogliata sarà sicuramente preferibile scegliere una pouche più morbida. Per valutare lo spessore della plastica da utilizzare ci si riferisce a un’unità di misura specifica: il micron. Maggiore è il numero di micron di una pouche e maggiore sarà lo spessore del foglio plastificato. La maggior parte dei modelli che si possono trovare sul mercato riescono a plastificare in un range che va da 75 a 125 micron. Per questa ragione è opportuno domandarsi di quale spessore di plastificazione si avrà bisogno.
I modelli a bobina sono, per l’appunto, basati su un meccanismo a rullo che consente di plastificare in modo rapido e in quantità molto maggiori rispetto a quelli a pouches. Visto il costo solitamente abbastanza elevato, questi apparecchi sono particolarmente adatti a uffici in cui si ha necessità frequente di plastificare documenti oppure a negozi che vogliono offrire questo servizio ai loro clienti.
Un’altra differenza sostanziale tra i prodotti che si trovano in commercio è relativa al tipo di funzionamento degli apparecchi. Esistono infatti modelli capaci di plastificare a caldo ed altri che effettuano la stessa operazione a freddo, altri ancora sono in grado di farlo in entrambi i modi.
Dimensioni del documento da plastificare
Come abbiamo visto in precedenza, sono molti gli oggetti che si possono plastificare con questo tipo di macchinari. Ogni documento o fotografia ha tuttavia una specifica dimensione che può incidere notevolmente sulla scelta dell’apparecchio più adatto alle proprie esigenze.
In genere le plastificatrici sono in grado di operare con fogli di una grandezza variabile tra il formato A2 (420 x 594 mm) e il formato A7 (74 x 105 mm). Ciò significa che è possibile plastificare sia poster e disegni piuttosto ampi che biglietti da visita di dimensioni ridotte. Molto spesso in dotazione è fornito anche un taglierino centimetrato per ritagliare al meglio i documenti plastificati, così da ottenere la misura perfetta in base alle proprie preferenze o necessità. È quindi fondamentale porsi una domanda prima di procedere all’acquisto di un prodotto di questo genere: quali sono le dimensioni dei documenti che avrò bisogno di plastificare più frequentemente?
Numero di utenti e frequenza di utilizzo
Un’altra questione da valutare attentamente quando si intende acquistare una plastificatrice è relativa al numero di utenti che utilizzeranno il prodotto e alla frequenza con cui sarà adoperato. Queste informazioni sono importanti perché consentono di capire se un modello è più o meno adatto alla mole di lavoro a cui sarà sottoposto. Qualora si intenda fare un uso frequente e intenso è sicuramente opportuno orientarsi verso un modello di fascia alta, possibilmente a bobina, che permette una maggiore velocità e resistenza a un utilizzo continuato. La velocità viene normalmente misurata in mm/min.
Un prodotto di fascia media sarà invece sufficiente per coloro che sono alla ricerca di una plastificatrice da adoperare regolarmente e dotata di caratteristiche tecniche adeguate a garantire una qualità di plastificazione soddisfacente. Chi desidera un modello piuttosto semplice e non ha l’esigenza di plastificare formati di carta più ampi (ad esempio A2 o A3) può invece scegliere una plastificatrice appartenente a una fascia di prezzo bassa, ideale per un uso domestico e per piccoli uffici.
Funzioni, tempi di riscaldamento e di plastificazione
In base alla fascia di prezza a cui appartengono, le plastificatrici dispongono di specifiche funzioni per regolare la modalità di plastificazione. Vi sono modelli che consentono di scegliere se effettuare un rivestimento a freddo o a caldo, altri che dispongono della funzione di spegnimento automatico per evitare che il prodotto resti acceso dopo un periodo di inattività prolungato. Gli apparecchi di fascia medio-alta possono talvolta presentare un pratico display LED che mostra le opzioni selezionabili e permette di monitorare lo stato dell’operazione. Da tenere in considerazione sono anche i tempi di riscaldamento del macchinario, che in genere possono variare da 1 a 3 minuti in base al modello. Molto importante è anche il tempo necessario per effettuare la plastificazione di un documento, che incide in modo rilevante specialmente nel caso si utilizzi il prodotto in un ufficio con esigenze significative in termini di quantità e tempistiche. Ovviamente questo non dovrebbe rappresentare un problema quando si utilizza la plastificatrice in casa e non si ha l’esigenza di portare a termine l’operazione nel minor tempo possibile.
Gli accessori forniti in dotazione
Un altro fattore decisivo per la scelta di una plastificatrice è il numero e la tipologia di accessori che vengono forniti in dotazione dall’azienda produttrice. Le plastificatrici sono prodotti piuttosto essenziali che non includono numerosi accessori in dotazione. Gli accessori che possono essere presenti nella confezione servono per rendere ottimale il risultato finale della plastificazione e rifinire il taglio del foglio. Ci sono modelli a cui vengono associati righelli, taglierini centimetrati e stondatrici per arrotondare i bordi del documento.
Altri fattori decisivi per la scelta della plastificatrice
I materiali sono importanti?
Nella scelta della plastificatrice più adatta alle proprie esigenze i materiali con cui è stata assemblata non sono estremamente importanti. Di solito i prodotti che si trovano sul mercato sono per la maggior parte composti di materiali plastici. Questi possono naturalmente avere una robustezza di vario livello, ma in genere questa non incide in modo considerevole sulla qualità della plastificazione. In questo senso sono molto più rilevanti le funzioni di cui è dotato l’apparecchio e la velocità con cui riesce a effettuare il lavoro. Bisogna tuttavia dire che i modelli di fascia medio-alta sono generalmente assemblati con materiali più resistenti e hanno un design più curato rispetto a prodotti appartenenti a fasce di prezzo inferiori.
La marca è importante?
Per quanto riguarda la marca come fattore decisivo per scegliere la plastificatrice più adatta, possiamo dire che questo è un aspetto di una certa rilevanza, ma non necessariamente determinante per la scelta finale. Sul mercato sono presenti numerosi marchi capaci di offrire affidabilità e qualità sia in fatto di tecnologia che di struttura degli apparecchi. Segnaliamo, ad esempio, alcune aziende che da anni si distinguono nel settore dei prodotti per l’ufficio: Fellowes, Olympia, Leitz e Hama. Questi produttori offrono un ventaglio di plastificatrici piuttosto variegato e pensato sia per un utilizzo sporadico in casa che per uno più intenso in ambito lavorativo.
Il prezzo è importante?
Per valutare al meglio il prodotto migliore in base all’uso che si intende farne è certamente importante considerare il prezzo. Da quest’ultimo è infatti possibile comprendere la qualità della plastificatrice. Abbiamo riscontrato una certa attinenza tra il costo degli apparecchi disponibili sul mercato e il numero di funzioni e la qualità della plastificazione che è possibile ottenere. Dunque è sempre bene diffidare di apparecchi molto economici che presentano dati tecnici peculiari invece di modelli di fascia alta. In linea generale, un modello di plastificatrice di fascia di prezzo bassa si aggirerà intorno ai 30 euro, mentre i prodotti più sofisticati, solitamente quelli a bobina, arriveranno anche a diverse centinaia di euro.
Buongiorno, quale plastificatrice A3 fino a 125 micr.consigliate per un utilizzo quotidiano non intensivo ma affidabile e duratura nel tempo? Grazie.
Questo modello Abox dovrebbe soddisfare le tue esigenze.