Come scegliere i plantari
Al giorno d’oggi si presta sempre più attenzione alla postura del corpo e ai problemi che possono insorgere qualora essa fosse scorretta; questo perché, con l’aumentare dei lavori che costringono le persone a sedere davanti a un computer per molte ore o comunque a mantenere una posizione statica a lungo, aumentano anche i disagi fisici. Non è infatti un caso che alcuni dei prodotti ortopedici più richiesti siano il correttore posturale e la fascia lombare; ad aggiungersi a questi vi sono anche i plantari, un altro dispositivo che si dimostra utilissimo non solo nell’alleviare dolori di vario tipo ai piedi e agli arti inferiori, ma anche, appunto, nel correggere la postura.
In questa guida all’acquisto vedremo dunque quali sono le principali tipologie di plantari, le circostanze in cui utilizzarle e molte altre curiosità utili ai fini dell’acquisto di questo prodotto.Cosa sono i plantari e a cosa servono
I plantari sono dei dispositivi ortopedici, generici o personalizzati, che vanno inseriti nella scarpa e hanno come scopo primario quello di correggere eventuali problemi di postura e dare supporto al piede (e di riflesso a caviglia, ginocchio e schiena) durante la camminata o qualunque altra attività sportiva che si svolga in piedi. Dalla modalità con cui si appoggia il piede a terra, infatti, dipende gran parte della salute delle articolazioni inferiori e della schiena. A influenzare la modalità di appoggio del piede concorrono numerosi fattori, tra cui l’età, il peso, la salute generale delle articolazioni, le scarpe utilizzate e, soprattutto, la forma che il piede assume anche in conseguenza di tutti questi aspetti. Ecco una tabella con cui vogliamo dare un’idea delle principali tipologie di piede e delle modalità di appoggio a esse correlate.
Tipo piede | Modalità di appoggio |
---|---|
Normale | Neutro |
Cavo | In supinazione (tendenza a ruotare la caviglia verso l’esterno) |
Piatto | In pronazione (tendenza a ruotare la caviglia verso l’interno) |
Equino | Concentrato sull’avampiede (con tallone sollevato) |
Vediamo ora quali sono le funzioni e i benefici derivanti dall’uso dei plantari.
Funzioni
- Correzione posturale e riallineamento delle articolazioni degli arti inferiori (piedi, caviglie, ginocchia, anche) con la colonna vertebrale;
- Compensazione di un’eventuale differenza nella lunghezza delle gambe;
- Assorbimento degli urti e traumi durante la camminata, la corsa e l’attività fisica in generale;
- Miglioramento della distribuzione del peso corporeo sulla pianta del piede;
- Prevenzione del dolore e di possibili disturbi dovuti a una scorretta postura.
Benefici
- Riduzione del dolore e dell’infiammazione ai piedi e alle articolazioni degli arti inferiori, così come alla schiena;
- Miglioramento della postura;
- Maggior comfort e sensazione di maggiore elasticità durante la camminata o l’attività sportiva;
- Riduzione della fatica muscolare avvertita nelle gambe a causa di uno scorretto o disequilibrato appoggio del piede;
- Miglioramento dell’equilibrio e della stabilità generale in posizione eretta;
- In casi particolari, miglioramento delle prestazioni atletiche.
Quando utilizzare i plantari
I plantari possono essere utilizzati in numerose circostanze, alcune più serie e problematiche di altre, e a seconda ovviamente dei disturbi vi sarà un modello migliore di un altro. Vediamo i principali casi in cui si consiglia l’utilizzo di questo dispositivo ortopedico.
Uso ortopedico
Questa tipologia di plantari serve per risolvere o alleviare dolori, disturbi e patologie del piede e delle articolazioni degli arti inferiori più in generale; spesso sono sufficienti quelli generici, ma per casi più critici potrebbe essere necessario rivolgersi a un tecnico ortopedico che li crei su misura dopo aver analizzato i piedi, la relativa modalità di appoggio e la camminata nel suo insieme. I plantari ortopedici generici sono solitamente fatti in polipropilene o fibra di carbonio alla base, da EVA o silicone nel cuscinetto e rivestiti di tessuti tecnici o cuoio, e possono essere utilizzati per:
- Fascite plantare;
- Tendinite;
- Sperone o spina calcaneare;
- Alluce valgo;
- Infiammazione del tendine d’Achille;
- Lombalgia (per la quale consigliamo vivamente anche l’uso di una fascia lombare);
- Condizioni dovute a piede cavo/piatto;
- Metatarsalgia (dolore nell’avampiede, la parte anteriore della pianta del piede);
- Problemi derivanti da un disallineamento delle ginocchia;
- Gambe una più lunga dell’altra.
Uso sportivo
I plantari sportivi sono di solito generici e hanno particolari caratteristiche, oltre che funzioni leggermente diverse dai precedenti. Si tratta innanzitutto, a differenza di quelli per uso esclusivamente ortopedico, di dispositivi più orientati verso la prestazione che non una vera e propria correzione della postura (qualora invece fosse richiesta quest’ultima, con tutta probabilità sarà necessario farsi prescrivere dei plantari personalizzati, che apportino la correzione solo dove serve). Sono fatti con materiali solitamente meno resistenti nel tempo rispetto a quelli per uso ortopedico e hanno lo scopo primario di ammortizzare, prevenire traumi a piedi e caviglie e migliorare in generale la stabilità e la distribuzione del peso. Questa tipologia di plantari è costituita in genere da EVA o poliuretano per la base, gel siliconico in quelle aree che devono assorbire gli urti (tallone e avampiede) e tessuti tecnici per il rivestimento; a volte sono presenti piccoli inserti in fibra di carbonio. Vanno inoltre indossati durante l’attività sportiva e solo in assenza di particolari problemi o disturbi specifici ai piedi o alle caviglie.
Uso correttivo
Questi plantari sono abbastanza particolari in quanto hanno come unico scopo quello di correggere un’errata postura, data solitamente da una conformazione del piede specifica. Ecco perché nella maggior parte dei casi tali plantari, a meno che non si tratti di una correzione minima e ben identificata, vanno fatti su misura.
Uso in gravidanza o per problemi circolatori
A volte, in caso di problemi di circolazione, come può accadere quindi anche durante la gravidanza, può essere utile sfruttare dei plantari in materiale specifico al fine di alleggerire le gambe e migliorarne il flusso sanguigno. Si tratta di dispositivi che, grazie alla propria conformazione, sono in grado, una volta inseriti nella calzatura, di attivare i muscoli plantari attraverso la camminata e di migliorare l’efficienza del ritorno venoso, dando sollievo alle gambe e riducendo l’effetto pesantezza. I materiali più utilizzati per plantari con questa funzione sono l’EVA per la base con cuscinetti in gel siliconico o memory foam (a bassa densità la seconda e alta i primi) e tessuti tecnici vari per il rivestimento.
Uso per piede reumatico o diabetico
Per piede reumatico si intende un piede che soffra dei vari disturbi e possibili deformazioni delle dita derivanti dall’artrite reumatoide, mentre quello diabetico patisce le conseguenze del diabete appunto, le quali si manifestano come danno neurologico e cardiovascolare che porta a insensibilità a cominciare dalle dita del piede e a incapacità di avvertire il dolore ed eventuali ferite all’estremità dell’arto inferiore. In entrambi i casi è preferibile che i plantari vengano creati su misura, così da andare a ridistribuire al meglio il peso sugli arti inferiori e sulla pianta del piede e ad alleggerire dunque le aree sofferenti.
Tipologie di plantari
Premesso che a stabilire quando e che tipologia di plantare utilizzare dovrebbe essere un medico o uno specialista, quale per esempio un podologo o un fisioterapista, è utile conoscere i principali modelli a disposizione e le loro funzioni, in modo da farsi un’idea di quale possa essere il più adatto al proprio caso, a meno che non si decida di optare per i plantari su misura.
Solette plantari
Si tratta dei classici plantari così come li si immagina quando si pensa a questa tipologia di dispositivo ortopedico: aventi la forma della pianta del piede, possiedono rinforzi più o meno accentuati in diverse parti della suola, così da dare supporto alla parte del piede che lo necessita. Nella maggior parte dei casi tali plantari assomigliano molto alle classiche solette da scarpe e vanno o comprati della taglia corretta o, in caso di dimensioni universali, tagliati su misura per adattarli alla forma della scarpa in cui li si utilizzerà. Ne esistono dunque di diversi tipi, rinforzati in aree diverse:
- A livello metatarsale;
- A livello del tallone;
- A livello dell’arco plantare;
- Con rinforzi laterali per problemi di pronazione o supinazione.
Sono utili per numerose problematiche di tipo ortopedico; c’è solo da stabilire in quale parte della pianta del piede si richieda il rinforzo.
Come scegliere la taglia dei plantari
In linea generale possiamo ricordare che la taglia del plantare corrisponde a quella del numero di scarpa che si porta; tuttavia, alcuni dispositivi hanno una lunghezza e soprattutto una larghezza superiore, che a volte può dover essere adattata alla calzatura, tagliando lungo delle linee predisegnate. È importante che il plantare non sia troppo piccolo, altrimenti vi è il rischio che si muova all’interno della scarpa, né troppo grande, cosa che potrebbe compromettere l’efficacia dei supporti e dell’inserto stesso.
Cuscinetti metatarsali
Si tratta di rinforzi per l’area metatarsale costituiti dal solo cuscinetto per la suddetta zona plantare, che può essere costituito da materiali diversi; sono di solito provvisti di un cinturino che li tiene ben fermi nella posizione. Si possono utilizzare per metatarsalgie, calli o duroni sotto l’avampiede (per i quali consigliamo anche l’utilizzo di un rullo anti calli), dita a martello, fascite plantare e molti altri disturbi.
Solette per i talloni
Come i precedenti, sono “sezioni” di plantare da inserire nella scarpa e che occupano la sola area del tallone; vista la posizione, solitamente non si muovono all’interno della calzatura. Perfette, tra gli altri casi, per sperone calcaneare e altre infiammazioni del calcagno.
Solette per arco plantare
Anche in questo caso si tratta di rinforzi mirati che si collocano, tramite una piccola cinghia, al di sotto dell’arco plantare, a fornire supporto unicamente in tale area. Utili in caso di fasciti plantari e qualora si necessitasse di scaricare stress dal tallone.
Materiali
I principali materiali utilizzati per i plantari generici, dunque non fatti su misura, sono:
- Memory foam;
- Schiuma di poliuretano;
- Lattice a densità variabile;
- EVA (Etilene Vinil Acetato);
- Sughero;
- Fibra di carbonio;
- Gel siliconico;
- Polipropilene;
- Cuoio;
- Tessuti tecnici di vario genere, antiodore, traspiranti e antibatterici.
Tutti questi materiali vengono utilizzati, a seconda dei casi, per la base del plantare, per i rinforzi e per il rivestimento esterno.
Come pulire i plantari
A seconda del materiale di cui è costituito il plantare potrebbero esserci differenti istruzioni per la loro pulizia ed è importante leggerle quindi sulla confezione del dispositivo ortopedico acquistato, onde evitare di rovinarne il materiale o, peggio, comprometterne l’utilizzo o l’efficacia. Fatta questa premessa, in generale è sempre meglio lavare i plantari a mano o immergendoli in acqua tiepida e detersivo o strofinandoli con un panno umido, per poi lasciarli asciugare perfettamente prima di riutilizzarli. Assolutamente sconsigliato è l’utilizzo della lavatrice.
Le domande più frequenti sui plantari
Quali sono le principali marche di plantari?
I plantari fanno parte di quei dispositivi ortopedici che possono avere un grande impatto su tanti aspetti che riguardano il corpo e le sue articolazioni; per questo sconsigliamo di affidarsi a prodotti poco conosciuti e di qualità scadente, sebbene il prezzo a volte più conveniente possa invogliare all’acquisto. Le marche che noi riteniamo essere affidabili sono senz’altro Scholl, forse la più conosciuta in assoluto per molti prodotti ortopedici per i piedi, Valsole, Larsaro e PCSole.
Quanto costano i plantari?
I plantari generici hanno costi molto inferiori rispetto a quelli personalizzati; se questi ultimi infatti possono raggiungere anche i 200-250 € per paio, quelli generici hanno un costo che varia da 10 € per i prodotti più economici e basici a circa 30 € per quelli di miglior qualità. Solo in casi eccezionali e per specifici marchi si raggiungono anche i 60-70 €. Per plantari invece costituiti dai soli cuscinetti metatarsali, per l’arco plantare o per i talloni il costo si aggira in genere sui 10 €.
Dove acquistare i plantari?
A seconda dei plantari che si desidera acquistare possono esserci diverse risposte: per plantari generici ci si può rivolgere a negozi di prodotti ortopedici o, e questa è forse la soluzione migliore data l’ampia disponibilità di prodotti, procedere all’acquisto online su siti di e-commerce. Per plantari invece su misura bisogna rivolgersi a centri specializzati, dove un tecnico ortopedico effettuerà il test della postura e della camminata, per poi procedere alla creazione del dispositivo.
Qual è il miglior plantare per la spina calcaneale?
La spina calcaneare, anche definita sperone calcaneare, è una sorta di protuberanza ossea che viene a formarsi nel piede al di sotto del tallone, e che può essere causata da condizioni quali sovrappeso, alterazioni della postura, artrite e altre ancora. Tra i vari trattamenti utili alla sua risoluzione o quantomeno all’alleviamento dei suoi sintomi vi è anche l’utilizzo di plantari ortopedici specifici: questi dovranno fare in modo di aiutare il piede a scaricare il peso e le varie sollecitazioni meccaniche in modo da “alleggerire” lo stress sul calcagno.
Perché questo avvenga è necessario che il plantare presenti alcune caratteristiche:- Che sia costituito da materiali ben ammortizzanti (per esempio EVA o schiuma di poliuretano);
- Che abbia un cuscinetto in gel o comunque morbido nella zona del tallone o che abbia una sorta di piccola ciambella in cui andrà a inserirsi il tallone con la protuberanza problematica;
- Che sia ben supportato a livello dell’arcata plantare così da scaricare il grosso degli urti e dello stress sul tallone.
Come detrarre i plantari?
I plantari, essendo dispositivi ortopedici che rientrano dunque nel novero dei dispositivi medici, possono essere detratti per il 19% dalla dichiarazione dei redditi, a patto che il loro utilizzo sia stato prescritto da uno specialista quale l’ortopedico o il podologo. Inoltre, quando prodotti su misura, è necessario che essi vengano accompagnati da un certificato di conformità alle direttive europee. Nel caso invece di plantari generici, bisogna che sulla confezione sia presente la dicitura CE, a significare che il prodotto rispetta le suddette direttive, e che sullo scontrino di acquisto sia riportata la dicitura “dispositivo medico”, oltre al codice identificativo dell’articolo.