Come scegliere la planetaria
Chi ama la pasticceria o si diverte a preparare in casa il pane o la pizza avrà sicuramente preso in considerazione l’idea di acquistare una planetaria. Prima di esaminare i fattori da valutare in fase di acquisto riteniamo sia utile fare una panoramica dei pro e dei contro di questo elettrodomestico, per aiutare chi avesse ancora dei dubbi sul fatto che questo sia davvero lo strumento adatto alle proprie esigenze.
Pro e contro della planetaria
Ecco i principali vantaggi della planetaria:
- Efficienza: la potenza del motore e il movimento rotatorio del braccio meccanico permettono di lavorare gli ingredienti molto più rapidamente ed efficacemente rispetto ad altre macchine impastatrici (come lo sbattitore elettrico e il robot da cucina multifunzione) o all’impasto fatto a mano, ed in quantità superiori;
- Versatilità: oltre a lavorare impasti dolci e salati, la planetaria può avere anche funzioni di cottura e di preparazione degli alimenti (a seconda degli accessori in dotazione), rendendosi così molto utile per chi ama dilettarsi con diverse preparazioni;
- Facilità di pulizia: gli elementi della planetaria possono essere rimossi e lavati in lavastoviglie, e il movimento planetario consente alle fruste di raggiungere ogni angolo della ciotola, evitando così che la pasta si attacchi alle pareti;
- Spazio: tutti gli utensili necessari a preparare un impasto sono contenuti all’interno della ciotola, perciò non è necessario avere un piano di lavoro troppo ampio.
Questi invece gli svantaggi più evidenti:
- Ingombro: abbiamo appena detto che la planetaria aiuta a risparmiare spazio sul piano di lavoro, tuttavia può rivelarsi particolarmente ingombrante quando non si ha molto spazio a disposizione;
- Costo: è necessario investire diverse centinaia di euro per assicurarsi un modello con prestazioni elevate, funzioni avanzate e molti accessori in dotazione.
Passiamo ora finalmente a vedere gli aspetti principali da considerare per decidere quale planetaria comprare.
1. Versatilità
Il primo fattore da valutare si riferisce alla gamma di impasti che questo elettrodomestico può realizzare ed è decisivo nella scelta di un modello piuttosto che un altro.
Accessori
La versatilità aumenta a seconda del tipo di pezzi intercambiabili che si montano alla fine del braccio meccanico della planetaria, grazie ai quali si possono realizzare diverse tipologie di impasto. Questi componenti sono detti fruste e ganci, sono di quattro tipi e possono essere già in dotazione al modello, oppure possono essere acquistati separatamente.
Ecco le quattro tipologie di ganci e fruste esistenti:
Frusta K
Anche detta frusta a foglia o frusta piatta, è il componente basilare per impastare ed è il corrispondente meccanico dell’impasto manuale o del cucchiaio di legno, visto che il suo compito è quello di amalgamare perfettamente gli ingredienti. È adatta alla lavorazione di impasti morbidi, come torte, preparazioni leggere e soffici e, più in generale, all’emulsione di ingredienti più consistenti e corposi, come uova e farina. Molti la utilizzano anche per l’impasto della pizza.
Frusta gommata
Più raro da trovare nel kit base delle planetarie, questo accessorio è utile per amalgamare composti delicati e può quindi essere utilizzato per incorporare gli albumi dell’uovo o la panna montata in un impasto per dolci.
Frusta a filo
Prende questo nome dai fili d’acciaio che la compongono ed è ideale per montare, o meglio gonfiare d’aria, un composto. È infatti adatta per impasti leggeri, liquidi oppure dalla consistenza spumosa come le uova sbattute con lo zucchero, la panna montata, la meringa e per tutte quelle miscele in cui lo sforzo di lavorazione non sia elevato, ma i tempi siano molto lunghi.
Gancio impastatore
Detto anche frusta ad uncino. Serve per lavorare gli impasti lievitati, duri e, più in generale, tutti quei composti che richiedano una certa energia per essere lavorati. Grazie alla sua speciale forma e al movimento rotatorio della planetaria, questa frusta può impastare con forza e in maniera continuativa, rendendosi perfetta per lavorare l’impasto del pane, della pasta all’uovo oppure della pasta per la pizza.
Negli ultimi anni alcune marche hanno introdotto un doppio gancio impastatore nei loro modelli per meglio raggiungere tutti i punti della ciotola. Si tratta tuttavia di un elemento non adottato dai principali produttori di planetarie e la cui efficacia non è stata provata con certezza.Optional
Oltre ad usare gli accessori base di una planetaria, se ne può ampliare la versatilità aggiungendo degli accessori che trasformano l’apparecchio in un vero e proprio robot da cucina che può anche tritare, grattugiare, affettare, centrifugare, frullare, spremere e tanto altro ancora. Alcuni di questi accessori, come ad esempio il frullatore, possono essere forniti in dotazione, mentre altri devono essere acquistati separatamente.
I pezzi aggiuntivi possono essere agganciati a un adattatore o direttamente al corpo macchina. Bisogna però assicurarsi che il modello scelto sia progettato per funzionare con altri elementi: sono infatti pochi i marchi che offrano la compatibilità con accessori aggiuntivi. Vediamo quali sono gli optional delle planetarie più comuni.
Tritacarne
Questo accessorio viene fornito con dischi a lame circolari per realizzare triti di diversi spessori. È adatto perciò a preparare hamburger, salsicce e macinato, ma può essere usato anche su alimenti morbidi diversi dalla carne quali verdure bollite o formaggi a pasta molle.
Tritatutto
Questo comodo accessorio in acciaio inox permette di sminuzzare verdure e grattugiare i formaggi a pasta dura. Solitamente è provvisto di diversi tipi di lame per ottenere tipi di taglio differenti.
Sfogliatrice
Si tratta di un’ottima alternativa alla macchina per la pasta che, una volta agganciata alla struttura principale, permette di regolare lo spessore della sfoglia. Può essere di due tipi: uno semplice per tirare la sfoglia, per fare le lasagne o da tagliare a mano per creare altri tipi di pasta, e un altro con tagliapasta, per realizzare tagliatelle o spaghetti.
Gelatiera
Le planetarie permettono anche di preparare anche il gelato in casa. Alcuni produttori offrono infatti una speciale ciotola per questo scopo (detta anche contenitore refrigerante perché va riposto nel congelatore) da sostituire alla ciotola principale, e una spatola speciale per la lavorazione degli ingredienti.
Funzione di cottura
Un ultimo aspetto che incide in modo determinante sulla versatilità è la funzione di cottura. Un numero limitato di planetarie infatti ha una resistenza integrata che consente il riscaldamento della ciotola fino ad una determinata temperatura.
La presenza di questa funzione è utile per chi si diletta nella pasticceria. Con il calore è infatti possibile sciogliere il burro oppure realizzare delle preparazioni che altrimenti andrebbero fatte a bagnomaria, come ad esempio la pastorizzazione delle uova o lo scioglimento del cioccolato.
La temperatura massima raggiungibile da questi modelli è variabile, ma solitamente non supera i 150 °C. Ciò significa che la planetaria può essere sfruttata anche per preparazioni salate, come la besciamella e altre salse, ma anche verdure a vapore, risotto, polenta o spezzatino, ma non per fritture o altri tipi di cottura che necessitino di temperature superiori. È inoltre da sottolineare che le planetarie più sofisticate consentono di selezionare la temperatura grado per grado, fondamentale per alcune preparazioni di pasticceria che necessitano di temperature molto precise.
Migliori planetarie Kenwood
2. Potenza
La potenza della planetaria è importante nella scelta del modello da acquistare poiché incide molto sul tipo di impasti che possano essere lavorati e sul tempo impiegato. Esistono infatti diversi tipi di impasto e ognuno di essi richiede un diverso livello di idratazione. Questo significa che un impasto può essere molto duro, morbido oppure molle. Ad esempio, per impasti duri, cioè quegli impasti con scarsa idratazione a base di farine di tipo 0 oppure di semola per realizzare pane e pasta fatti in casa, è necessaria una planetaria che possa lavorare energicamente gli ingredienti per un tempo medio-lungo.
In base, quindi, alla consistenza dell’impasto che si vuole creare, bisogna affidarsi ad un’impastatrice planetaria dalle caratteristiche idonee a lavorare quel tipo di pasta. A questo proposito sono decisivi quattro elementi ed è importante considerarli tutti per essere certi di effettuare una scelta adeguata.Wattaggio
La potenza espressa in watt è sicuramente il valore più importante da controllare per essere certi che la planetaria sia in grado di miscelare adeguatamente qualsiasi tipo di impasto si voglia realizzare. Un wattaggio non inferiore agli 800 W dovrebbe essere il valore minimo da cui partire per non rischiare di surriscaldare il motore, oppure di non poter utilizzare l’apparecchio per preparare le pietanze desiderate. Il wattaggio di una planetaria è poi correlato anche alla capienza massima, alle funzioni integrate e, come vedremo, al tipo di motore. Nonostante non sia possibile generalizzare, si può affermare che solitamente i modelli migliori abbiano una potenza superiore ai 1.200 W (oppure ai 300 per i modelli a trasmissione diretta).
Tipo di motore
Le planetarie attualmente in commercio possono montare due tipi di motore diversi: a presa diretta e a cinghia. Nei primi modelli il motore è posizionato sopra il gancio (ne sono un esempio le planetarie KitchenAid o Smeg), mentre nei secondi si trova spesso nella base dell’apparecchio ed è quindi più lontano dal meccanismo di funzionamento, così da avere bisogno di un wattaggio superiore per ovviare alla dispersione di potenza.
Ciò vuol dire che le planetarie a cinghia hanno una potenza maggiore, ma che a parità di wattaggio sarebbero meno performanti di una planetaria a presa diretta.In generale, possiamo affermare che il motore a trasmissione diretta è più efficiente e robusto, quindi tende ad andare meno facilmente sotto sforzo e a durare di più nel tempo. Tuttavia, per l’uso domestico anche il motore a cinghia è in grado di offrire buone prestazioni.
Velocità
È importante controllare anche che il modello scelto abbia diverse impostazioni di velocità, in base alla tipologia di alimenti che si vogliono lavorare e alle pietanze da preparare. Un’impastatrice planetaria con poche velocità è infatti in grado di adattarsi a un minor numero di impasti.
I modelli di fascia media o bassa hanno solitamente 6 livelli di velocità e una potenza non elevata: questo non significa che siano necessariamente scadenti ma, piuttosto, che funzionano meglio con impasti per dolci o altri impasti morbidi, mentre fanno più fatica con gli impasti più pesanti. In commercio è poi possibile reperire modelli più potenti con 10 velocità o più, che permettono di avere un controllo più preciso sulla preparazione. Nei modelli di fascia più alta è inoltre più frequente trovare la funzione Soft Start, che permette di evitare gli schizzi quando si avviano le fruste.
A proposito di velocità, è utile notare come alcuni modelli abbiano una funzione pulse per erogare la massima velocità ad intermittenza, e in casi più rari il mescolamento a velocità ridotta: Kenwood chiama questa modalità “funzione spatola” e consiglia di utilizzarla assieme all’accessorio spatola fornito in dotazione per incorporare ingredienti leggeri dentro miscele più dense, come meringhe e mousse, oppure per incorporare lentamente la farina e la frutta in miscele per dolci.
Tempo di lavoro
Oltre alla velocità è bene considerare anche il tempo massimo di lavoro, sebbene molti produttori non dichiarino questo valore tra i dati tecnici di una planetaria e ci si possa solo attenere alle recensioni di chi ha già provato la macchina. Alcuni impasti, come ad esempio quello della pizza, necessitano di tempistiche medio-lunghe. Un modello con un wattaggio elevato è solitamente in grado di lavorare fino a 20 minuti consecutivi senza il rischio di surriscaldare il motore e quindi l’impasto. Al contrario, modelli meno potenti possono essere utilizzati per tempistiche ridotte e non sono quindi in grado di lavorare in modo ottimale impasti duri o medio-duri.
3. Struttura
Passiamo ora ad esaminare le principali caratteristiche strutturali a cui prestare attenzione quando si vuole acquistare una nuova planetaria.
Capienza
La capacità di una planetaria è un aspetto decisivo in quanto indicativo della sua effettiva portata e, quindi, della sua adattabilità o meno alla quantità di impasto che si intenda preparare oppure al numero di persone per cui si deve cucinare una determinata pietanza. Bisogna quindi prestare attenzione alla capacità espressa in litri della ciotola. Inoltre, al di là di quanto impasto si voglia realizzare, il fattore capacità va considerato anche alla luce dello spazio disponibile nella propria cucina, in quanto un apparecchio dalla ciotola con capienza maggiore ingombra sicuramente più di uno dalla ciotola con capienza più ridotta e, quindi, dal corpo macchina più compatto.
La capacità nominale delle planetarie per uso domestico va da 4,5 litri a 7 litri, con l’eccezione di alcuni modelli da 3,5 litri come le KitchenAid Mini e di altri XL da 10 litri come la G3 Ferrari Pastaio 10&Lode. Questo dato non fa però riferimento alla quantità massima di ingredienti, che è molto più bassa e cambia a seconda del tipo di ingredienti, della loro consistenza e del tipo di impasto che si vuole preparare. Per darvi un’idea delle quantità, abbiamo riportato il peso/la quantità finale di diversi preparati per i due tipi più comuni di planetaria:Capacità | Albumi | Impasto per torte | Impasto per pane | Panna |
4-5 l | 8-10 | 2 kg | 1- 1,5 kg | 1 l |
7 l | 16 | 4 kg | 2,5 kg | 2 l |
Chiaramente, una planetaria con un contenitore più grande consente di preparare una quantità di impasto adeguata anche ad un utilizzo familiare, oltre ad aumentarne il ventaglio di preparazioni (di solito, ad esempio, impasti quali il pane, la pizza e la pasta richiedono una ciotola più ampia).
Oltre alla capienza massima bisogna considerare un altro elemento importante: le quantità massime e minime di ingredienti che è possibile lavorare. Non sempre si ha la necessità di preparare grandi quantità di impasto o viceversa, quindi una buona planetaria dovrebbe essere in grado di lavorare sia piccoli sia grandi quantitativi di ingredienti. Se siete alla ricerca di un modello molto versatile dovrete quindi controllare anche questo aspetto prima di effettuare l’acquisto (affidandovi alle recensioni di altri utenti). Per venire incontro ad esigenze differenti, alcuni produttori (primo tra tutti KitchenAid) offrono nel loro catalogo planetarie con due ciotole di dimensioni diverse: valutate anche questa possibilità.
Migliori planetarie KitchenAid
Regolazione altezza
Un aspetto interessante riguarda la possibilità di adattare anche la sessione di lavoro a minori o maggiori quantità di impasto. Alcuni modelli permettono di farlo attraverso un meccanismo posizionato in corrispondenza dell’aggancio delle fruste, che può essere regolato attraverso un’apposita chiave per aumentare o diminuire l’altezza dei diversi ganci, mentre altri (prodotti da KitchenAid) presentano una struttura con ciotola sollevabile tramite manovella: ciò significa che la frusta rimane ferma, mentre a muoversi sono due bracci che supportano la ciotola e ne modificano l’altezza per permettere l’inserimento di ganci o ingredienti, ma anche per far sì che la frusta raggiunga meglio il fondo della ciotola.
I modelli con ciotola sollevabile hanno una struttura molto diversa da quelli classici, che hanno la testa reclinabile: premendo un tasto e sollevando la parte superiore del corpo macchina è possibile inserire la ciotola, sostituire i ganci o aggiungere ingredienti all’impasto. I due sistemi sono entrambi molto funzionali e andrebbero confrontati solo se si è orientati verso una KitchenAid: a una planetaria con ciotola sollevabile corrisponde infatti un apparecchio ideale per quantità di impasto superiori, ma anche più ingombrante e costoso.Stabilità
La stabilità non può assolutamente essere trascurata in una planetaria perché incide in maniera considerevole non solo sulla performance, ma soprattutto sulla sicurezza dell’apparecchio.
La planetaria infatti è soggetta a una serie di sollecitazioni importanti mentre è al lavoro e deve avere necessariamente una buona stabilità, perché altrimenti potrebbe cadere a terra a causa delle vibrazioni e creare danni non indifferenti. Inoltre, più solida e pesante è la planetaria, meno vibrazioni emette durante la lavorazione degli impasti, evitando fastidiosi tremori e rumori, oltre che cadute o altri incidenti.
Bisogna perciò verificare che il corpo macchina non sia troppo leggero, visto che alle velocità più elevate si può avere una mobilità eccessiva e quindi la conseguente instabilità della planetaria.
Anche i materiali contribuiscono a rendere più stabile la planetaria e il consiglio degli esperti è quello di cercare di preferire sempre l’acciaio o, in generale, le leghe metalliche a quelle plastiche. Per finire, i motori a trasmissione diretta come quelli delle KitchenAid tendono a generare meno vibrazioni rispetto a quelli a cinghia, e quindi a far “camminare” meno la planetaria.
4. Praticità
Quando si decide di acquistare una planetaria bisogna anche tener conto dell’effettiva praticità di questo apparecchio visto che, in molti casi, viene impiegato con una certa frequenza.
Per quanto riguarda la facilità di pulizia, tutte le impastatrici prevedono delle parti estraibili e lavabili in lavastoviglie o manualmente. Più che altro, si potrebbe prestare attenzione al fatto che, ad esempio, un contenitore in acciaio inox si lavi meglio di uno in plastica che, tra l’altro, tende ad ingiallirsi con il tempo; oppure al fatto che alcune planetarie abbiano molti interstizi in cui tendono ad infilarsi gli accumuli di cibo.
- Coperchio paraschizzi: impedisce di sporcare la superficie di appoggio e rende più agevole l’aggiunta degli ingredienti mentre la macchina è in funzione;
- Fruste autobloccanti: le fruste si bloccano in automatico quando viene alzato il braccio meccanico durante la lavorazione;
- Avvio soft: la macchina si avvia a velocità ridotta per limitare gli schizzi;
- Bilancia integrata: molto utile per pesare gli ingredienti mentre li si aggiunge all’impasto;
- Facilità di rimozione delle fruste: affidatevi alle recensioni di altri utenti per questo aspetto che può sembrare banale ma non lo è;
- Piedini antiscivolo: per limitare i movimenti della planetaria durante l’uso;
- Cavo a scomparsa: alcuni modelli hanno il cavo di alimentazione retrattile;
- Ricettario: cartaceo o su app.
Le domande più frequenti sulla planetaria
Che differenza c’è tra impastatrice e planetaria?
Il termine impastatrice descrive una macchina in grado di lavorare gli impasti. In ambito professionale esistono diverse tipologie di impastatrice (a spirale, a forcella, a bracci tuffanti), ognuna in grado di lavorare grandi quantità di impasto e venduta a migliaia di euro. In ambito domestico, l’impastatrice più diffusa è la planetaria, motivo per cui i due termini sono spesso utilizzati in modo intercambiabile.
La planetaria prende il suo nome dal tipo di movimento effettuato dal braccio meccanico: questo, infatti, come un pianeta, compie un doppio movimento di rotazione su se stesso e contemporaneamente intorno a un punto (il centro della ciotola di lavorazione). Questo tipo di movimento permette di mescolare in maniera uniforme tutto il composto, raggiungendo anche le parti a contatto con le pareti.
Quanto costa una planetaria?
Il prezzo delle impastatrici planetarie oscilla in maniera davvero considerevole: troviamo modelli dal costo di circa 60 € fino a modelli che invece superano i 1.000 €. Il prezzo è un valore indicativo di alcune caratteristiche, quali la potenza, le funzioni, la capacità della ciotola, gli accessori in dotazione e i materiali costruttivi.
Se, ad esempio, vi interessa un apparecchio potente per preparare impasti per l’intera famiglia e che magari includa anche altri accessori, allora dovrete necessariamente riferirvi a modelli di fascia di prezzo medio-alta (oltre i 400 €).
Al contrario, se state acquistando la vostra prima planetaria o desiderate un modello essenziale senza troppe pretese, un prodotto di fascia di circa 100-150 € potrà fare al caso vostro senza deludervi. Sconsigliamo però di scendere sotto questa cifra.
Si può impastare senza glutine con la planetaria?
Realizzare a mano un impasto con una farina senza glutine (mais, grano saraceno, riso etc.) è molto più difficile rispetto alle farine “classiche” (frumento, segale, orzo), ma per fortuna le planetarie ad uso domestico permettono di impastare con facilità anche le farine senza glutine, lavorazione un tempo possibile solo con i macchinari delle cucine industriali. Se quindi soffrite di celiachia o intolleranza al glutine, ma non volete rinunciare a consumare prodotti da forno, le planetarie sono la migliore alternativa in circolazione per realizzare queste preparazioni in casa.
Come si pulisce la planetaria?
Tra i vantaggi delle planetarie abbiamo menzionato la facilità di pulizia, questo perché, nella maggior parte dei modelli, la ciotola e gli accessori base, quali fruste e ganci, sono staccabili e lavabili comodamente in lavastoviglie. Tuttavia consigliamo di pulire a mano gli optional quali il tritacarne o la sfogliatrice, che tendono a macchiarsi e ad opacizzarsi dopo il lavaggio in lavastoviglie. Gli eventuali schizzi sul corpo macchina vanno infine eliminati con un panno umido e, se necessario, con un detergente delicato per la casa.
Segnaliamo poi che gli apparecchi con la scocca e gli accessori in plastica bianca possono facilmente macchiarsi a causa dei pigmenti contenuti in alcuni alimenti. Per evitare che questo avvenga si raccomanda di pulire immediatamente le macchie prima con un panno umido e solo successivamente di lavare gli accessori in lavastoviglie come di consueto.
Quali sono le migliori marche di planetarie?
Il marchio leader indiscusso del settore è sicuramente Kenwood, il cui catalogo include sia modelli entry-level sia modelli top di gamma che, oltre ad impastare, permettono di sfruttare tante altre funzioni tra cui quelle di cottura e sono compatibili con una serie di accessori extra.
A seguire troviamo KitchenAid, che offre planetarie dai motori super efficienti e affidabili, ma che si distinguono soprattutto per l’attenzione dedicata all’estetica del corpo macchina. Le planetarie KitchenAid, infatti, oltre ad essere dei veri e propri oggetti di design, sono anche disponibili in numerose tonalità che accontentano i gusti più disparati.
Tra gli altri brand noti consigliamo Smeg ed Electrolux nella fascia di prezzo più alta, e Moulinex, Bosch, Klarstein, Ariete e G3 Ferrari in quella medio-bassa.
Che differenza c'è tra planetaria e Bimby?
Quando si parla di planetaria si tende spesso a fare confusione tra le caratteristiche di questo apparecchio e quelle dei robot da cucina multifunzione, come ad esempio il Bimby prodotto da Vorwerk.
Entrambi gli strumenti sono molto utili in cucina, ma hanno una differenza fondamentale: la planetaria è più indicata per realizzare grandi quantità di impasti sia duri, sia morbidi (pane, pizza, dolci etc.), il robot da cucina multifunzione è invece più indicato per la cottura degli alimenti attraverso specifici programmi automatici, funzione che si affianca a quelle del classico robot da cucina (sminuzzare, tagliare, miscelare etc.).
ciao sto cercando una planetaria per fare panini tutti i giorni 2 kg che faccia 20 min di lavorazione . pensavo kitchenaid artisan 300wtt consigli?
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acquisterei una plan Kenwood kvl8300s o kvc7300s o kvl6300s ma sono indecisa . inoltre gli accessori del multichef ariete(stesso gruppo)si adattano gr
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Sono indecisa se allo stesso prezzo acquistare kenwood KM631 900w 6,7l o kenwood KMX750RD kmix 1000w capienza quasi 5l… quale è più valida?
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