I fattori decisivi per la scelta del piatto doccia
Rimettere il bagno a nuovo è un’ottima occasione per rinnovare i sanitari, che nel corso degli ultimi decenni hanno visto notevoli evoluzioni tanto nello stile quanto nei materiali. Se una volta, infatti, le forme erano più o meno tutte uguali e la porcellana era l’unico o quasi materiale utilizzato nella realizzazione dei sanitari, oggi le possibilità di scelta si sono notevolmente ampliate.
Forma e dimensioni
Quando ci apprestiamo a scegliere un nuovo piatto doccia, la prima cosa a cui fare attenzione sono le dimensioni e la forma del piatto. Non sempre, infatti, siamo costretti a scegliere un nuovo piatto delle stesse dimensioni di quello vecchio: se abbiamo spazio a disposizione e la doccia non è ricavata ad esempio in una nicchia, possiamo scegliere di cambiare misura del piatto e dunque ricavare, a fine lavori, una doccia più o meno spaziosa rispetto a prima.
Sono tre le possibili forme di un piatto doccia: quadrata, rettangolare e con angolo curvo. Qui di seguito vediamo le misure minime e massime di ciascuna di queste varianti:- Piatti quadrati: lato da 70 fino a 120 cm;
- Piatti rettangolari: lato corto da 60 a 90 cm, lato lungo da 80 a 180 cm;
- Piatti ad angolo curvo: se a lati uguali da 70 a 80 cm, se asimmetrici da 70-80 a 90-120 cm.
Le possibilità, come è evidente, sono molteplici, e non sarà un problema trovare un piatto doccia delle misure e dalla forma desiderate.
L’altezza
La terza dimensione che dobbiamo considerare è però l’altezza del piatto doccia: è vero che, una volta, tutti i piatti doccia erano alti anche più di 10 cm e prevedevano invariabilmente l’installazione sopra pavimento, ma con l’avvento di materiali diversi dalla ceramica è diventato possibile realizzare piatti molto più sottili.
È molto comune oggi trovare piatti doccia alti anche solamente 2 cm, che possiamo normalmente scegliere se installare sopra pavimento (lasciando dunque lo scalino, sebbene estremamente basso) oppure a filo pavimento (cioè allo stesso livello delle piastrelle).Materiali e colori
Quali sono allora i materiali in cui vengono oggi realizzati i piatti doccia? Le opzioni sono parecchie: esaminiamole una per una evidenziandone vantaggi e svantaggi.
Porcellana
La porcellana non è ovviamente uscita dall’uso: rimane in auge nella produzione di modelli dal costo tutto sommato moderato, anche se le linee, per le caratteristiche di questo materiale argilloso che viene cotto in forno, rimangono per forza di cose morbide e tendenzialmente ingombranti.
Di colore generalmente bianco e lucido, la porcellana è un materiale igienico, resistente alle muffe e di facile pulizia. È anche piuttosto pesante, dunque un po’ scomodo da maneggiare durante l’installazione, e l’altezza dei piatti doccia in porcellana rimane significativamente più alta rispetto a tutti gli altri materiali.Misto resina-pietra
Questo modernissimo materiale combinato unisce una resina vinilica resistente e duratura alle qualità della pietra polverizzata. La pietra utilizzata può essere di vario tipo: la marmoresina, che unisce resina e marmo, è la variante di maggior pregio.
L’uso della pietra nella miscela permette una grande varietà negli stili e nei colori, che richiamano quelli naturali delle rocce e anche al tatto ne richiamano la ruvidezza. I piatti doccia in resina e pietra sono realizzati a stampo, pertanto permettono linee geometriche e un’altezza molto ridotta.Plastica
Il più economico tra i materiali disponibili, la plastica ABS è leggera e facile da installare, abbastanza resistente e facile da pulire. Grazie alla sua versatilità permette una grandissima varietà di fogge e colori, anche con linee nette e geometriche dal sapore molto moderno.
L’economicità è un indubbio vantaggio poiché permette di dare un tocco di stile alla stanza da bagno senza bisogno di grandi investimenti, ma va detto che la durabilità di questo materiale è sensibilmente inferiore rispetto agli altri materiali: la plastica può infatti andare incontro ad un progressivo ingiallimento nel tempo.Ardesia
All’opposto, un materiale pregiato interamente di origine naturale è l’ardesia: questa roccia sedimentaria color grigio ferro presenta una caratteristica superficie “venata” a causa della sua naturale laminazione, gradevole al tatto e per nulla scivolosa anche da bagnata.
I piatti doccia in ardesia richiedono molta attenzione durante l’installazione e per la pulizia: assolutamente vietati infatti i detergenti, sia industriali sia fai-da-te, a base di acidi (acido muriatico, limone, aceto). Promosso invece l’uso del sapone di Marsiglia, dell’alcol denaturato (quello classico rosa, per capirci) e del bicarbonato di sodio.Installazione
Abbiamo già accennato ai due diversi modi di installare un piatto doccia: sopra pavimento o a filo pavimento. La differenza tra queste due modalità si intuisce già dal nome, ma vediamole più nel dettaglio.
Sopra pavimento
L’installazione sopra pavimento è quella classica in cui il piatto doccia viene installato al di sopra del pavimento piastrellato, appoggiato talvolta ad un supporto in muratura realizzato allo scopo e sigillato al suo posto con una generosa dose di silicone. Dal punto di vista dell’installazione è sicuramente preferibile per la sua semplicità: non c’è bisogno di rimuovere le piastrelle né di asportare parte della soletta, dunque per una ristrutturazione o sostituzione veloce e a basso costo è senz’altro la soluzione migliore, quale che sia l’altezza del piatto doccia.
Sì, perché lo svantaggio è proprio questo: ovviamente il piatto doccia sporge dal pavimento e forma uno scalino con esso, più o meno pronunciato a seconda dell’altezza del piatto. Per questo il piatto doccia installato sopra pavimento non è la soluzione ideale per il bagno delle persone anziane o con pronunciati problemi di mobilità, che traggono invece vantaggio da un’installazione a filo pavimento.Filo pavimento
Come il nome suggerisce, un piatto doccia installato a filo pavimento non presenta alcun dislivello rispetto al pavimento, essendo alla stessa altezza delle piastrelle. Non tutti i piatti doccia sono installabili in questo modo: è infatti necessario che la loro altezza sia molto esigua, indicativamente tra i 2 e i 3 centimetri.
L’installazione, a meno che non si tratti di una nuova costruzione o di una ristrutturazione radicale, è però un po’ più complicata rispetto all’installazione sopra pavimento: è infatti necessario rimuovere le piastrelle dall’area dove si dovrà installare il piatto e in taluni casi anche raschiare via una piccola porzione della soletta. La posa ad opera di un installatore esperto è pertanto caldamente consigliata.Trattamenti antiscivolo
Un problema del piatto doccia (ma anche della vasca da bagno) è quello della scivolosità: la superficie bagnata, a maggior ragione in presenza di saponi e docciaschiuma disciolti, può diventare infatti molto scivolosa. Può capitare, in queste condizioni, di scivolare inavvertitamente, perdere l’equilibrio e cadere malamente.
Una soluzione semplice a questo problema è l’adozione di una pedana antiscivolo: in gomma, silicone o legno, questi complementi alla doccia annullano il pericolo di cadute accidentali. Volendo, però, nel momento in cui cambiamo il piatto doccia possiamo sceglierne uno che sia già dotato di suo di proprietà antiscivolo, che sia per le doti naturali dei materiali costitutivi o per l’applicazione di specifici trattamenti alla superficie.Materiali antiscivolo
I diversi materiali in cui un piatto doccia può essere realizzato hanno tutti caratteristiche diverse anche per quanto riguarda la scivolosità. Quelli più “pericolosi” sono senza dubbio la porcellana e la plastica ABS, entrambi materiali molto lisci che, con acqua e sapone, possono mettere a dura prova l’equilibrio. L’ardesia, come abbiamo detto, ha una texture ruvida che permette di mantenere un appoggio saldo anche in assenza di particolari trattamenti antiscivolo, e lo stesso vale per moltissimi modelli di piatto doccia in misto resina e pietra.
Trattamenti antiscivolo
Se un piatto doccia ha ricevuto in fase di produzione un apposito trattamento antiscivolo della superficie, questo sarà chiaramente indicato tra le specifiche del prodotto.
Il trattamento in sé non è di solito nulla di complicato, tanto che in commercio si trovano anche dei kit per l’applicazione fai-da-te: si tratta di applicare alla superficie uno strato trasparente che rimane ruvido, favorendo il deflusso dell’acqua da sotto il piede.
Domande frequenti
Dove comprare il piatto doccia?
Acquistare un piatto doccia è possibile attraverso diversi canali. Per primi ricordiamo i negozi specializzati in sanitari, che rimangono il luogo migliore dove trovare consigli competenti e richiedere la consegna e installazione a domicilio qualora ci si voglia affidare ad un installatore professionista.
L’acquisto è possibile anche presso le grandi catene del fai da te, particolarmente consigliate se si hanno già le idee chiare su che tipo di piatto si voglia e se si pensa di installarlo da soli o ad opera del proprio idraulico lattoniere di fiducia.
Una terza opzione è poi l’acquisto online, il cui principale vantaggio è quello di offrire spesso prezzi sensibilmente più bassi rispetto all’acquisto in negozio. Lo svantaggio è chiaramente l’impossibilità di vedere il piatto doccia dal vivo, per verificarne le qualità tattili e la colorazione reale. Rimane una ottima soluzione se si desidera risparmiare il più possibile, sia sull’acquisto sia sull’installazione.
Dove mettere il piatto doccia?
Fintanto che è possibile mantenere una pendenza adeguata del tubo di scarico dell’acqua, e finché è possibile collegare le tubazioni per l’acqua corrente, il piatto doccia si può installare dove si vuole.
La scelta più semplice, rapida ed economica è ovviamente quella di riutilizzare lo spazio già occupato dal precedente piatto doccia, così da evitare ulteriori lavori per prolungare lo scarico ecc.
Quando mettere il piatto doccia?
Il piatto doccia va preferibilmente installato prima della posa delle piastrelle, sia che lo si voglia installare a filo pavimento, sia che lo si installi sopra pavimento. Chiaramente questo non è sempre possibile, dato che non tutti i progetti di ristrutturazione prevedono il rinnovo del pavimento.
Anche quando si è costretti a lavorare con un pavimento già in essere, è sempre necessario ricordarsi che il piatto doccia va fissato al suo posto solo dopo aver effettuato gli adeguati collegamenti della tuberia di scarico ed averne verificato la tenuta: una eventuale perdita di acqua potrebbe infatti causare danni da infiltrazione e la sua risoluzione richiederebbe lo smantellamento di tutta la doccia.
Chi posa il piatto doccia?
Per la posa del piatto doccia ci si può rivolgere al proprio idraulico lattoniere di fiducia, se ne abbiamo uno. Un’altra opzione è rivolgersi ai negozi specializzati in sanitari, che quasi sempre offrono, in aggiunta alla vendita, anche il servizio di posa (ovviamente ad un sovrapprezzo).
Come pulire il piatto doccia?
La pulizia del piatto doccia è un tema apparentemente semplice, ma la cui discussione deve tenere presente delle peculiarità dei diversi materiali. È necessario sapere che tipo di piatto doccia sia installato nel nostro bagno e documentarsi di conseguenza sui prodotti più indicati per pulirlo. Facciamo qui di seguito un brevissimo excursus orientativo:
- Porcellana: aceto bianco e bicarbonato, limone, ammoniaca diluita;
- Misto resina-pietra: detergente rigorosamente neutro, no aceto o limone o altri acidi, no spugnette e spazzole abrasive;
- Plastica ABS: detergente neutro, no solventi, no spugnette e spazzole abrasive;
- Ardesia: sapone di Marsiglia, alcol denaturato, bicarbonato di sodio.
È buona norma, per evitare la formazione di muffe, areare bene il bagno dopo la doccia: non soltanto lasciando aperta l’anta del box doccia, ma anche spalancando la finestra per almeno una decina di minuti. Questo favorirà la naturale evaporazione dell’acqua dal piatto doccia e in generale il ritorno ad un livello di umidità nell’aria entro la norma.