I MacBook ricondizionati
Scegliere un MacBook ricondizionato offre l’enorme vantaggio di garantire un notebook di qualità Apple, ma a un prezzo di mercato più accessibile. Tuttavia, prima di comprare un MacBook ricondizionato bisogna informarsi un po’ e noi arriviamo in vostro soccorso proprio con questa pagina. Se siete al vostro primo MacBook vi consigliamo però di conoscere meglio questi laptop leggendo la pagina che abbiamo loro dedicato:
Come scegliere il tuo nuovo MacBook
Cosa si intende con “MacBook ricondizionato”
Un MacBook si dice ricondizionato quando non è uscito nuovo di zecca dalla fucina Apple, bensì è di seconda mano, ma con più garanzie rispetto all’usato acquistabile da privati, e cioè:
- Esame professionale dell’hardware;
- Sostituzione delle parti usurate;
- Garanzia, solitamente di almeno un anno, più estesa quando il rivenditore non è Apple.
Una maggiore tranquillità per chi compra deriva proprio dal fatto che a vendere i MacBook ricondizionati troviamo sia Apple stessa, sia rivenditori autorizzati che offrono garanzie maggiori, proprio per poter competere con la casa madre.
I migliori MacBook ricondizionati
Ciò che conta, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è verificare la garanzia offerta e la politica di reso.
Essendo parecchi gli e-store che vendono notebook Apple ricondizionati consigliamo di osservare bene le loro politiche al riguardo.
Migliore per arti visive: MacBook Pro da 14″ del 2023
Il nuovo MacBook Pro dovrebbe uscire alla fine del 2024, perciò vi suggeriamo di aspettare e comprare il ricondizionato di un anno prima. I MacBook Pro ricondizionati del 2023 sono disponibili nelle versioni da 14 e 16″, con chip M3, M3 Pro e M3 Max. Di che potenza avete bisogno? Rispetto al Pro del 2022 ha in ogni caso un chip più potente nelle elaborazioni, ma che consuma meno batteria; ha connettività wireless Wi-Fi 6E e cablata HDMI 2.1, quest’ultima utile per collegare display esterni a 4K per 240 Hz di frequenza. Il display del MacBook Pro rispetto al MacBook Air è del tipo ProMotion con refresh rate fino a 120 Hz e offre miglior comparto audio, più porte HDMI e un lettore per schede SD.
Migliore per navigare su Internet: MacBook Air 2024
Apple MacBook Air 2024 è stato lanciato nelle due versioni da 13 e 15″ con chip M3 ed è già disponibile in versione ricondizionata. Potrete collegare fino a due schermi 4K a 144 Hz a questo MacBook Air ricondizionato, ed è la prima volta per la linea Air. Ovviamente le prestazioni sono aumentate su tutti i fronti, anche se lo schermo ha ancora il refresh rate a 60 Hz. La connettività è di prim’ordine, con Wi-Fi6E e Bluetooth 5.3; lo schermo supporta Dolby Vision e l’audio è Dolby Atmos. Risulta ottimo per tutti gli usi di tipo base e anche di produttività. Se tuttavia lavorate molto sull’editing massiccio di foto-video-audio saprete già che in capo a un anno potreste iniziare a soffrire di rallentamenti.
Migliore per produttività: MacBook Pro da 13″ del 2022
Un MacBook Pro del 2022 è per il momento ancora molto attuale, l’ideale per la produttività in situazioni diverse: editing di foto-video in 8K e produzione audio professionale (con centinaia di tracce), sviluppo software, modellazione 3D e rendering. Con il MacBook Pro del 2022 potete collegare due o quattro display esterni a seconda del chip M1 integrato. Quello Pro supporta fino a due display da 6K a 60 Hz, quello Max anche tre più un quarto in risoluzione 4K, sempre a 60 Hz. Per il gaming va bene se vi serve occasionalmente, magari in risoluzione Full HD.
Migliore per content creator: MacBook Pro 14″ del 2021
Un MacBook Pro del 2021 è pienamente sfruttabile ancora per un paio d’anni, ma vedremo che oltre i cinque diventerà un device obsoleto. Tuttavia, pur perdendo il supporto software, avrete in mano una macchina potente, capace di elaborare i contenuti da pubblicare sui maggiori social media, dato che questi (perlopiù) non vanno oltre il Full HD. Se siete content creator, potrete:
- Usare software come Adobe Lightroom e Premiere Pro, Capture One, Photoshop e Final Cut Pro X;
- Fare editing in 4K con una mole significativa di effetti visivi;
- Creare video VR per Facebook da fruire con Oculus;
- Creare delle animazioni 3D con Blender o Cinema 4D;
- Condurre le dirette in streaming ad alta risoluzione;
- Fare editing sonoro per il vostro podcast;
- Produrre tracce audio complesse, ad esempio per la vostra sigla.
Il tutto senza che il notebook vada in affanno. La suite software è inoltre ottimizzata per lavorare in multitasking e senza inciampare nelle scomodità tipiche di altri computer.
Il più economico: MacBook Air del 2020
Il MacBook Air 2020 vanta la prima edizione del chip M1 ed è un notebook pensato per il lavoro d’ufficio, fatto di pesanti fogli di calcolo, videochiamate in risoluzione HD e l’utilizzo occasionale di software per il fotoritocco. Potrete svolgere questi compiti con il cavo dell’alimentazione collegato alla corrente oppure in mobilità grazie all’autonomia di oltre 10 ore della batteria. Il modello del 2022 di MacBook Air ricondizionato offre diverse capacità in più e maggiore longevità, ma se volete risparmiare ancora di più passate al modello successivo.
A prezzo stracciato: MacBook Air del 2019
Il MacBook Air del 2019 varca la soglia dell’obsolescenza a braccetto con il suo chip Intel, ma ha ancora qualche carta da giocare. Può essere un’opzione da valutare per chi volesse spendere il minimo, noncurante del rapido declino a cui andrà incontro il suo nuovo notebook. Ecco che compiti può svolgere:
- Navigare su Internet, magari per fare una ricerca per una tesina o un saggio;
- Gestire il traffico mail e le frequenti videochiamate;
- Guardare film e dirette in streaming;
- Interagire sui social media;
- Fare editing di foto moderato, usando software non troppo potenti o aggiornati.
Aspettatevi in capo a un paio d’anni di cominciare ad avere problemi di compatibilità dei file o di interoperabilità con altri device Apple.
Come scegliere un MacBook ricondizionato
A priori è necessario fare tutte le valutazioni già espresse nella nostra guida all’acquisto del notebook, quindi chiedetevi se dovete solo navigare su Internet o dedicarvi al video editing. Rendetevi conto che certi MacBook, come i “Pro”, sono più ingombranti, in quanto esplicitamente concepiti proprio per le professioni delle arti visive. Chiedetevi anche il budget che volete spendere e per quanti anni a venire vorreste che durasse il vostro portatile.
Sceglietelo vintage, ma non obsoleto
Apple supporta i suoi prodotti attraverso gli anni: i suoi notebook sono tra i più longevi sul mercato di massa, ma c’è un limite dipendente dalla classificazione del vostro MacBook. Ovvero:
- Supported: uscito 1-2 anni prima, dunque contemporaneo e perciò pienamente supportato. Al limite del vintage i modelli vecchi di 3-5 anni;
- Vintage: prodotto di circa 5-7 anni;
- Obsolete: troppo vecchio per essere supportato appieno.
Inoltre, meglio scegliere un MacBook che abbia connettività Bluetooth di standard almeno 5.0.
Attenzione al processore
I processori seguono tutti la solita regola: ogni anno il nuovo processore ha capacità superiori rispetto a quello montato sui MacBook l’anno precedente. Apple di solito consente un miglioramento di prestazioni del 20% di anno in anno. Tuttavia, non si può ignorare lo spartiacque epocale costituito dall’arrivo nel 2021 degli ottimi chip proprietari “Apple M”, da preferire ai precedenti. Dal 2005 al 2020 Apple si è infatti affidata a Intel per il cuore propulsore dei propri computer, MacBook inclusi, tanto da costituire negli ultimi anni di collaborazione con il colosso il 5% del fatturato totale dell’azienda.
Come accaduto per i suoi smartphone e tablet, anche i notebook Mac hanno iniziato a venire equipaggiati di un sistema su circuito integrato (SoC) proprietario, il che rappresenta un grosso cambiamento. Nel 2023 è stato ultimato il lancio della seconda generazione dei chip M, indicata con la dicitura M2. Già i MacBook dotati di chip M1 rispetto ai predecessori Intel sono più silenziosi, hanno una potenza estremamente maggiore, ma non permettono negli anni di incrementare la capacità lavorativa a livello grafico tramite eGPU esterna collegata via porta Thunderbolt, e in più presentano qualche incompatibilità con alcuni software che piano piano sono stati rivisti per risolvere questo problema.
Attenzione al design che ha fallito
Ad esempio, il MacBook del 2017 non piacque all’utenza Apple perché la tastiera era del tipo con tasti a farfalla, anziché a forbice. Un esperimento di design nato e morto con quella serie, esattamente come è capitato per la Touch bar OLED integrata sulla tastiera di alcuni modelli del 2016 e archiviata nel 2021.
Oltre agli esperimenti falliti, attenzione anche all’evoluzione. Ad esempio, sempre dal 2021 il cavo di ricarica del MacBook è entrato nella terza generazione, quindi offre finalmente alimentatore e cavo USB-C separabili tra loro più la ricarica rapida.Altri accorgimenti sull’hardware
In base al prezzo l’aspetto estetico può essere impeccabile avere qualche graffio o piccole ammaccature. Indispensabile, appena si ha il MacBook ricondizionato in mano, aprire lo schermo e verificare che:
- Non ci siano dei pixel morti;
- Le porte input/output siano in perfette condizioni e perfettamente funzionanti;
- Tutti i tasti siano funzionanti e senza sensazioni strane a livello meccanico;
- Per la batteria, verificate il ciclo di carica della batteria tenendo in considerazione che meno di 300 cicli sono considerati buoni per un ricondizionato.
Cosa controllare del software
Il sistema operativo installato non rivela solo quanto il vostro MacBook ricondizionato sia moderno. È determinante anche nelle funzioni e nell’interoperabilità con altri device dell’ecosistema Apple, come pure gli accessori.
Se avete dei programmi del cuore che usate frequentemente, controllate a priori che siano installabili e a posteriori che funzionino senza limitazioni rilevanti.
Nel 2023 il sistema operativo macOS più diffuso era il Catalina del 2019, il che mostra sia la longevità di questi notebook, sia la diffusione dell’usato e del ricondizionato.
Le domande più frequenti sui MacBook ricondizionati
Quanta memoria serve a un MacBook ricondizionato?
Se parliamo di memoria RAM, ricordiamo che non si può ragionare con Apple similmente a come si fa con PC e smartphone firmati dagli altri marchi. Infatti, a un device Apple serve meno memoria RAM rispetto a un prodotto concorrente; mentre per l’archiviazione dipenderà dalle vostre esigenze personali, tra cui il vostro utilizzo dei servizi cloud. Se ne avete la possibilità e volete avere un MacBook longevo, scegliete il modello con più RAM.
Cosa offre Apple con i suoi ricondizionati?
Apple ci tiene a dare la sensazione premium di aver comprato un prodotto totalmente nuovo. Nel caso del ricondizionato avrete la certezza che Apple si sarà occupata di:
- Sostituire totalmente la batteria dei suoi MacBook ricondizionati;
- Rinnovare in toto il guscio esterno;
- Metterlo in una confezione nuova di zecca;
- Garantirvi per i primi 90 giorni l’assistenza tecnica gratuita;
- Garantirvi per un anno il prodotto, con possibilità di pagare per un’estensione extra.
In caso acquistiate da terze parti, sappiate che inserendo il numero di serie del vostro MacBook nei database online vi sarà chiaro se questo sia uscito dalla casa madre come ricondizionato oppure se sia nuovo fiammante.
Si può pagare il Macbook ricondizionato a rate?
Certamente, questo è possibile. Le opzioni che vi verranno offerte dipenderanno dal singolo rivenditore.