Recensione: Apple MacBook Pro 14″ (2023) CPU 10-core GPU 16-core memoria 16 + 512 GB

La nostra recensione

Recensiamo il MacBook Pro da 14 pollici uscito nel 2023, concentrandoci soprattutto sulle differenze che ci sono tra questo Macbook, il MacBook Pro da 13 pollici del 2022 e il MacBook Pro da 14 pollici del 2021, data la vicinanza di prezzo. La differenza, a seconda della convenienza del momento, si aggira intorno ai 500 € con il primo, mentre con il secondo è più sottile, per cui la domanda sorge spontanea: cosa porto a casa spendendo di più? 

Prestazioni: voto 9,8

Le prestazioni del chip Apple Silicon M2 Pro sono state già valutate da alcune testate internazionali, che hanno rilevato come siano adeguate sia per modificare file impegnativi che per giocare, ma nonostante il voto alto non è un computer consigliabile ai gamer più incalliti. 
Una prima sfumatura rilevata tra il MacBook Pro 14″ del 2023 e il modello precedente riguarda le prestazioni del computer in modalità multi-core: il modello più obsoleto ha ottenuto dei punteggi migliori in diverse prove, il che significa che a livello di potenza sarebbe leggermente più prestante del nuovo per l’uso di applicazioni con molti thread, come ad esempio, appunto, giochi impegnativi, con grafica realistica costellata da dettagli. Invece, le prestazioni sarebbero migliorate per le attività gestite in single-core, che sarebbero le più frequenti tra quelle effettuate dalla maggior parte delle persone. Il MacBook Pro con M2 Pro nella versione CPU 12-core e GPU 19-core, invece, è marcatamente più efficiente della versione 10-core del vecchio M1 Pro, fino al 20%. Se confrontiamo il 12-core con il MacBook Pro da 13 pollici del 2023, la differenza tocca abissi del 70%. Alcuni videogame stanno uscendo con la versione compatibile per Mac e sono stati testati sul MacBook Pro da 14″ del 2023 nella versione CPU 12-core con successo, in risoluzione massima Full HD a 60-90 fps.

Dunque, se giocate parecchio vale la pena spendere un po’ di più per il 14 pollici 2023 nella sua versione più prestante, o valutare direttamente dei notebook gaming.
Per chiudere, chi si dedica alla meccanica dei computer sarà scontento del MacBook, perché l’unica componente su cui si possono mettere le mani sono le ventole per la pulizia. Come al solito, il resto è saldato e predisposto per l’eventuale manutenzione esclusiva da parte del centro Apple autorizzato; nel primo anno, potrete usufruire del servizio sotto la copertura della garanzia, dopodiché gli eventuali costi saranno a vostro carico.

Schede: voto 9

Lato grafico non raggiunge il massimo, ma d’altronde questa è la versione con GPU da 16‑core, per cui ci sono dei limiti, già evidenziati nella sezione precedente. Nonostante ciò, le prestazioni strettamente grafiche risultano migliorate di circa il 10% rispetto alla generazione precedente, secondo test di terze parti. 
Sul fronte audio, questo notebook è stato premiato da alcune testate come il notebook da 14 pollici con i migliori altoparlanti (ne integra 6) sul mercato, prendendo come parametri: potenza a livello di volume, resa dei bassi, resa dei medi e resa degli alti. Come gli altri fratelli della serie Pro, offre l’ascolto lossless e l’ingresso analogico per jack da 3,5 mm ha un sensore AI per riconoscere l’impedenza delle cuffie inserite e modulare l’uscita audio. I codec integrati includono AAC, Apple Lossless, FLAC, Dolby Digital, Dolby Digital Plus e Dolby Atmos.

Archiviazione: voto 9

La memoria da 512 GB farà felice la maggior parte delle persone, tenendo però conto che oggi si può fare affidamento sul cloud anche quando ci si occupa di editing di alto livello. Tuttavia, alcune testate hanno messo in evidenza come la lettura e scrittura su disco SSD sia più lenta rispetto al MacBook Pro più vecchio.

Connettività: voto 9,6

Cosa si può chiedere di più dalla vita nel 2023 di una connettività wireless fatta di Wi‑Fi 6E (802.11ax) e Bluetooth 5.3? Questo è il vantaggio principale del nuovo MacBook da 14″ rispetto alla generazione precedente.

Le porte input/output includono:

• Porta MagSafe per l’alimentazione, con una novità sul connettore, che è dello stesso colore del case, anche se il cavo resta bianco;
• HDMI 2.1, rilevante per chi lavora nel mondo multimediale;
• Porta jack cuffie da 3,5 mm;
• 3 porte Thunderbolt 4 (USB‑C) con velocità di trasferimento fino a 40 Gbps, che possono fungere da porta per la ricarica e DisplayPort;
• USB 4, anche qui, fino a 40 Gbps;
• Slot per memorie SDXC, che rispetto al MacBook 14″ più vecchio è stato velocizzato nella lettura dei file.

Con questa dotazione porte è possibile collegare un monitor esterno 4K fino a 240 Hz, oppure 8 K fino a 60 H, oppure due schermi, a scelta, entrambi da 6K a 60 Hz tramite Thunderbolt, oppure uno da 6K alla porta Thunderbolt e uno da 4K a 144 Hz all’HDMI.
A differenza dei MacBook più potenti, con chip M2 Max, non riesce a collegare quattro monitor esterni.

Schermo: voto 9,2

Lo schermo è lo stesso del modello precedente, pensato per chi lavora in ambito multimediale, perciò è un ben calibrato Liquid Retina XDR (Extreme Dynamic Range) da 14,2 pollici circa (i bordi sono arrotondati) di diagonale, con risoluzione nativa 3.024×1.964 pixel, per una densità di 254 pixel per pollice.

Il contrasto è di 1.000.000:1, la gamma cromatica è ampia (P3), la luminosità perfetta anche da esterno, con 500 – 1.600 nit, con sensore ambientale di illuminazione (in lingua “Applese”, TrueTone) per l’autoregolazione. Inoltre, supporta i contenuti HDR (modalità che si attiva in automatico) e ha refresh rate adattivo fino a 120 Hz (ProMotion). Non raggiunge un punteggio più elevato perché test pratici hanno mostrato come i tempi di risposta troppo lenti (superiori ai 20 ms) rendono il display inadatto al gaming hardcore con grafica 3D. In cima allo schermo è collocata, come nella generazione precedente, la buona fotocamera Full HD.