Il 4 giugno 2024 per la prima volta un italiano è salito in testa alla classifica ATP dando così lustro al tennis nostrano. È Jannick Sinner che, battendo Grigor Dimitrov e contando sul ritiro di Novak Djokovic, si è avvicendato proprio al tennista serbo.
La classifica ATP (Association of Tennis Professionals) che delinea il ranking dei campioni della racchetta è stata adottata nel 1973 e viene stilata secondo meccanismi un po’ macchinosi ma non complicati.
Il conteggio dei punti viene aggiornato ogni lunedì e la classifica tiene conto dei risultati ottenuti durante le 52 settimane precedenti. Un sistema pensato per prendere in considerazione l’ultima edizione di ogni singolo torneo.
I punti vengono riconosciuti a seconda del risultato ottenuto da ogni singolo atleta e a seconda della competizione: i tornei del Grande Slam assicurano 2.000 punti al vincitore, 1.300 al finalista sconfitto e 800 punti ai semifinalisti. Altri tornei, per esempio quelli dell’ATP World Tour 500 series, attribuiscono 500 punti al vincitore, 330 al finalista non vincente e 200 ai semifinalisti.
La graduatoria ATP tiene conto dei 19 migliori risultati raggiunti da ogni tennista nel corso dell’anno precedente e, considerando che la classifica viene aggiornata settimanalmente, si ottiene un sistema che sovrascrive i punti ottenuti da ogni tennista nel corso del tempo. Ciò significa, per fare un esempio, che il vincitore del Roland Garros otterrà 2.000 punti in classifica ma, se il prossimo anno, dovesse raggiungere soltanto le semifinali perderebbe 1.200 punti nella classifica ATP (2.000 – 800).
Così si ottiene una classifica che può variare con buona regolarità perché consente di guadagnare o perdere diverse posizioni torneo dopo torneo, creando una graduatoria frizzante capace di trasmettere entusiasmo agli amanti del tennis e ai tennisti. Lo dimostra il fatto che, sei anni fa, Jannick Sinner occupava la casella numero 1.592 del ranking e questo certifica la possibilità di scalare la vetta al passo di diverse centinaia di posizioni l’anno.
Una curiosità: nel corso della loro carriera, i tennisti tendono a usare sempre il medesimo modello di racchetta e qui abbiamo raccontato quali brand preferiscono i campioni del tennis.
Chi invece si trova poco a proprio agio con il tennis, può cimentarsi con le racchette della versione da tavolo. Il ping pong – considerato a tutti gli effetti uno sport – può essere giocato ovunque senza bisogno di grandi spazi.