Instagram e TikTok fanno da trampolino di lancio per la calligrafia, che diventa un business tanto online quanto offline. Nell’era digitale si è riaccesa la corsa alle penne stilografiche.
Su TikTok i video dei calligrafi impazzano, l’hashtag #calligrafia è in forte crescita facendo segnare, ad aprile del 2024, il 63% di ricorrenze in più rispetto a 12 mesi prima. Un video in cui l’attore e scrittore Rajiv Surendra mostra i fondamenti della calligrafia è stato visualizzato più di 840mila volte.
Proliferano così i corsi per imparare l’arte della bella scrittura, che si possono frequentare online oppure offline.
Il motivo è presto detto: lavorare con le mani ha qualcosa di catartico. Riduce lo stress, migliora l’umore e stimola più aree del cervello rispetto a quelle utili alla digitazione su una tastiera. La calligrafia è un’arte che il digitale ha relegato a ruolo secondario e che, attualmente, ritorna alla ribalta facendo proseliti.
C’è anche una vena mistico-esoterica: in diverse culture, quella ebraica su tutte, la scrittura è già di suo una forma di creazione e, come tale, esige che le lettere vengano vergate invece di essere impresse istantaneamente tramite un tasto, sia questo di una macchina per scrivere o di un dispositivo elettronico.
A Fermo, nelle Marche, l’Osservatorio nazionale sulla Mediazione linguistica e culturale organizza da due anni un festival per le scuole materne e primarie durante il quale gli allievi si cimentano con la calligrafia e i docenti, a loro volta, si specializzano per poterne impartire i segreti a scuola.
Gli insegnanti che hanno partecipato ai corsi sono 263 e gli studenti che ne hanno giovato sono circa 3.000, il doppio dell’anno precedente.
Le penne stilografiche soddisfano i gusti tanto di chi preferisce quelle classiche quanto quelli di coloro che non disdegnano i materiali moderni e originali.
Non va dimenticato, infine, che la calligrafia può essere esercitata anche sui dispositivi digitali, a patto di avere la penna appropriata.
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