Fermi tutti! L’obesità ha un nuovo paradigma

L’indice di massa corporea non basta più per parlare di obesità

Fermi tutti! L’obesità ha un nuovo paradigma

L’European Association for the Study of Obesity (Easo) ha pubblicato su Nature Medicine uno schema utile alla diagnosi e alla gestione dell’obesità negli adulti. Un nuovo paradigma che non fa più solo affidamento sull’indice di massa corporea (Bmi) e che introduce diversi altri parametri, inclusi i farmaci e i trattamenti per l’obesità stessa.

L’indice di massa corporea (Bmi) non è più sufficiente nella diagnosi dell’obesità perché non è adatto a misurare il ruolo della funzione e della distribuzione dei tessuti adiposi.

I ricercatori dell’Easo hanno quindi proposto un nuovo modello diagnostico che tiene conto delle conoscenze sull’obesità acquisite con il passare del tempo.

Resta vero che l’obesità è e rimane intesa come una malattia cronica, multifattoriale e non trasmissibile ed è proprio per queste proprietà recidivanti che occorre approcciarvisi in modo più dinamico.

Monitorare il peso corporeo è essenziale ma l'obesità va affrontata per quello che è: una malattia cronica

Per esempio, il grasso addominale può avere ricadute sulla salute cardiaca anche di chi ha valori Bmi al di sotto della soglia dell’obesità e associare rischi specifici soltanto a chi soffre di obesità è per lo meno fuorviante.

Per diagnosticare l’obesità come fattore di rischio occorre quindi tenere conto delle condizioni funzionali, mediche e psicologiche delle persone, al di là quindi del mero indice di massa corporea.

Questo nuovo paradigma amplia le terapie per affrontare l’obesità. A quelle attuali, ossia l’alimentazione, l’attività fisica, il miglioramento del sonno e la riduzione dello stress, aggiunge possibili terapie piscologiche, farmacologiche e chirurgiche.

Ciò che può fare ogni singolo individuo a casa propria è monitorare il metabolismo basale (il consumo energetico a riposo) e, grazie a bilance smart le cui app per dispositivi mobili consentono di calcolare il Bmi, tenere traccia delle variazioni del proprio peso.

Resta però il fatto che gli obiettivi terapeutici in caso di obesità vanno fissati con un medico e non possono essere decisi e perseguiti da soli, anche perché sono da intendere sul lungo periodo ed è quindi opportuno essere assistiti da uno specialista del settore.

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