L’iPhone 16 non farà proseliti

Il New York Times è tiepido nei confronti dell’iPhone 16

L’iPhone 16 non farà proseliti

Secondo il New York Times l’iPhone 16 sarà soltanto una versione aggiornata dell’iPhone 15. È qualcosa di più di una previsione perché, come ormai accade da almeno un lustro, i tecnici del settore riescono ad anticipare con un alto grado di precisione le caratteristiche dei nuovi dispositivi tant’è che, quando Apple durante il mese di settembre di ogni anno svela i neonati prodotti, c’è ben poco che può essere definito inatteso.

Guardando a ritroso nel tempo, in effetti, è dai tempi dell’iPhone 12 (correva il 2020) che Apple non introduce delle novità di rilievo eccezione fatta per la Dynamic Island che però è stata prerogativa soltanto degli iPhone 14 Pro e poi degli iPhone 15.

I quattro nuovi modelli della linea iPhone 16, ossia iPhone 16, 16 Plus, 16 Pro e 16 Pro Max non saranno diversi dagli iPhone 15, anche se a sparigliare le carte dovrebbe pensare Apple Intelligence la quale, allo stesso tempo, fungerà anche da sparti acque.

Il design scelto da Apple per gli iPhone è un po' stantio e non gode di vere innovazioni dal 2020

Infatti, sarà disponibile soltanto sui dispositivi iPhone 15 Pro e sui nuovi iPhone 16, creando così negli aficionados l’esigenza di cambiare il dispositivo che possiedono per fare il salto di qualità. Apple si è dedicata alle AI anche attraverso delle acquisizioni e parallelamente ha investito molte risorse nella nuova versione del sistema operativo iOS 18.

Apple Intelligence, ovvero il supporto di Intelligenza artificiale secondo l’interpretazione di Apple, appare essere scaltra e ben studiata. Quanto sarà efficace fino dal rilascio di iOS 18 che, per inciso, coinciderà con la presentazione dei nuovi iPhone 16, è ancora da vedere.

L’AI di Apple ha una marcia in più, perché non è un agente che non sa nulla di chi ne fa uso: non si limita a dare risposte ma scandaglia il dispositivo alla ricerca di risposte. Così, per esempio, si può chiedere ad Apple Intelligence di trovare il titolo del libro che ci è stato consigliato da nostro cugino e, ripercorrendo email e scambi di messaggi, sarà in grado di restituire l’informazione richiesta. Bella cosa, per carità, ma quale grado di maturità avrà al momento del lancio è ancora una scommessa: con ogni probabilità per vedere all’opera Apple Intelligence sarà necessario attendere la release iOS 18.1, la cui data di uscita non è ancora certa.

A onore del vero, qualche novità ci sarà, ma soltanto sui modelli iPhone 16 Pro, dotati di schermo da 6,3 pollici (contro i 6,1 degli iPhone 15 Pro) e sui modelli 16 Pro Max, che passeranno da 6,7 a 6,9 pollici. Il chip sarà l’A18 e tutti i quattro nuovi modelli avranno in dotazione 8GB di Ram, che è il minimo indispensabile per usare Apple Intelligence.

Tuttavia, si tratta di miglioramenti che possono fare gola soltanto a chi ha un iPhone datato ma che non faranno breccia nel cuore (e nel portafogli) di chi possiede i modelli più recenti, almeno stando alle previsioni del New York Times.

Il design innovativo è atteso per il 2025, momento in cui anche Apple Intelligence sarà certamente più matura. Insomma, il 2024 si preannuncia come un anno di transizione, in attesa di vere e profonde innovazioni.

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