Quanto è bravo Google Home in italiano?
Da fine marzo 2018 Google Home è arrivato anche in Italia, attestandosi tra i primi smart speaker in assoluto a offrire supporto in italiano. Dopo qualche mese e un paio di aggiornamenti del firmware, abbiamo deciso di provarlo per verificare quanto questo dispositivo sia effettivamente ottimizzato per la nostra lingua e cosa sia in grado di fare per un utente medio.
Struttura e design
Google Home è uno smart speaker piuttosto compatto, decisamente più leggero rispetto ad altri concorrenti, che rappresenta un’ottima via di mezzo tra le versioni “mini”, in grado di eseguire solo funzioni di base, e quelle più avanzate che normalmente hanno dimensioni più ampie. In Italia è al momento il modello più avanzato commercializzato da Google, mentre negli Stati Uniti è già possibile acquistare la versione Max, che migliora in particolare la qualità del suono dello smart speaker.
In generale, considerando anche la fascia di prezzo e le dimensioni ridotte degli altoparlanti integrati, Google Home è in grado di offrire un’esperienza d’ascolto discreta. Il volume può essere regolato sia con un semplice comando vocale, che manualmente: la superficie dove compaiono gli indicatori LED ogni volta che il dispositivo viene attivato, infatti, è sensibile al tatto. Non sono di fatto presenti pulsanti meccanici, se non quello che permette di disattivare il microfono, un’opzione che può risultare gradita a chi ha particolari preoccupazioni riguardanti la sicurezza.L’assistente vocale: Google Assistant
Anche se viene spesso erroneamente associato a Google Now, un servizio vocale che permetteva unicamente di ricevere comandi vocali, Google Assistant è stato sviluppato solo nel 2016 e ha iniziato a diffondersi tra i dispositivi Android solo nel 2017. A differenza del suo predecessore, è in grado non solo di comprendere una serie di comandi, ma anche di fornire risposte e intrattenere una vera e propria conversazione con l’utente, per quanto limitata in termini di vocabolario e complessità. Questo ha rappresentato una svolta molto importante che a sua volta ha portato il colosso statunitense alla realizzazione di uno smart speaker proprietario, Google Home.
Il suo lancio negli Stati Uniti risale al novembre 2016, mentre gli utenti italiani hanno dovuto attendere fino alla fine di marzo 2018 per poterlo provare, un gap temporale che influenza chiaramente la capacità effettiva di riconoscere comandi diversi.
Le funzioni
Google Home è in grado di offrire moltissime funzioni diverse, alcune facilmente utilizzabili da qualunque utente, altre invece legate ad abbonamenti o sottoscrizioni che consentano di abilitare particolari servizi. Vediamo qui di seguito le principali:
- Musica: come la maggior parte degli smart speaker, Google Home è nato dall’unione di una cassa Bluetooth e uno smart assistant. La riproduzione musicale è dunque una delle funzioni più elementari che è in grado di svolgere, anche sfruttando servizi di terzi come Spotify;
- Radio: oltre ad ascoltare musica, è anche possibile chiedere a Google Home di riprodurre una particolare stazione radio terrestre, online o satellitare;
- Notizie: per rimanere sempre aggiornati sulle novità più recenti è sufficiente chiedere allo smart speaker quali sono le ultime notizie. Volendo è anche possibile richiedere di controllare una specifica fonte, come per esempio un quotidiano o un sito web in particolare;
- Controllo remoto della TV: utilizzabile solo con televisori connessi a Chromecast, permette di accendere o spegnere il dispositivo, regolare il volume, cambiare canale ed eseguire molte altre operazioni per cui normalmente viene usato il telecomando;
- Calendario: Google Home può aggiungere al nostro calendario nuovi eventi e impegni, ricordandone l’ora e il luogo. In qualunque momento è possibile consultare la propria agenda ottenendo anche informazioni sul meteo e sul traffico;
- Timer e sveglie: una funzione utile che permette di sostituire le funzioni di base di un qualunque orologio digitale;
- Ricerche online: se non si necessita di una risposta particolarmente approfondita, Google Home può anche essere utilizzato per fare rapide ricerche online, la cui risposta viene per lo più estrapolata dalle pagine di Wikipedia;
- Controllo della smart home: per chi possiede un impianto domotico moderno, questa funzione permette di controllare a distanza luci, termostato, persiane automatizzate e molto altro ancora.
I comandi in italiano
Come abbiamo specificato, l’assistente vocale utilizzato da Google Home ha quasi due anni di vantaggio sul suo corrispettivo italiano, una differenza che si fa sentire. Questo vale non solo per la flessibilità con cui il dispositivo è in grado di comprendere lo stesso comando dato con parole diverse, ma anche per le funzioni effettivamente disponibili, per cui l’italiano è ancora molto carente. Oltre a questo, anche la riproduzione dei contenuti risulta molto più meccanica e meno naturale rispetto alla versione originale, come è possibile constatare nel nostro video.
Privacy e sicurezza
L’argomento più spinoso riguardo gli smart speaker riguarda proprio la privacy. Di fatto questi dispositivi dispongono di un microfono costantemente attivo, che potrebbe potenzialmente registrare intere conversazioni a insaputa dell’utente.
È sicuramente troppo presto per valutare in modo concreto i rischi per il singolo, ma innegabilmente uno smart speaker rappresenta un ottimo strumento per la raccolta di dati interessanti per il marketing di un’azienda, partendo semplicemente dalla lista della spesa, che può suggerire le preferenze dell’utente, al calendario, utile per comprenderne lo stile di vita, alla sincronizzazione con altri dispositivi smart, che possono dare importanti informazioni sulle proprie abitudini domestiche.Google spiega chiaramente che i propri smart speaker sono in grado di apprendere nel tempo le preferenze dell’utente, permettendo così di dare suggerimenti più mirati e un servizio personalizzato. Informazioni più dettagliate sull’uso dei dati personali, però, non sono al momento reperibili.