Dal bianco e nero all’alta definizione e dai palinsesti scarni all’incessante offerta di contenuti on demand. La Giornata mondiale della televisione celebra il primo vero medium di massa, tenendo conto del peso che ha avuto, che tutt’ora ha e che avrà infuturo tanto sulla cultura locale quanto su quella nazionale e mondiale.
La televisione ha un potere che i numeri spiegano bene, anche soltanto limitandoci ai dati italiani raccolti nel sesto rapporto Auditel-Censis pubblicato il 14 novembre 2023, ossia un anno fa, secondo il quale nella Penisola sono stati censiti 43 milioni di tv che trovano posto nel 97% delle famiglie italiane. Nel dettaglio, ogni famiglia ha in media 1,8 apparecchi: 9 milioni di nuclei ne posseggono uno, mentre 14 milioni più d’uno.
Le smart tv sono 21 milioni e hanno superato quelli tradizionali (stimati in 20,5 milioni di esemplari) e, dato interessante, in alcune famiglie ci sono più tv che abitanti. Questo evidenzia quanto la tv sia importante per gli italiani.
Va da sé che l’informazione e l’intrattenimento in genere hanno molta presa su un pubblico tanto ramificato e ciò fa sì che la televisione possa forgiare, nel bene e nel male, l’opinione e la cultura di un intero popolo.
Senza entrare nell’eterna diatriba della correttezza dell’informazione, si può pensare alla nazionale di calcio, i cui risultati hanno un impatto sull’unità di tutto il Paese che, in occasione delle partite, ha gli occhi puntati sugli schermi e accantona, anche solo per un po’, ogni altra divergenza. Il senso di appartenenza e di comunità può essere creato anche da show di successo e, a prescindere, l’idea stessa di televisione alimenta il dibattito tra persone, enti e aziende..
La Giornata mondiale della televisione è anche un momento di riflessione, soprattutto per quello che riguarda il futuro dell’intrattenimento in tutte le sue forme.
Passata l’epoca delle videoteche, dei videoregistratori e dei lettori di dvd, si va sempre più verso la fruizione di contenuti in streaming che possono essere goduti al meglio soltanto con l’opportuna educazione che deve essere impartita soprattutto ai più piccoli per dare forma a una società inclusiva, consapevole e bene informata.