Il 25 ottobre è la Giornata mondiale della pasta, tra gli alimenti più diffusi al mondo. Una passione in crescendo al punto tale da indurre molte persone a preparare la pasta in casa grazie anche alla diffusione e ai prezzi sempre più abbordabili delle macchine per la pasta.
Soprattutto nelle città, proliferano i negozi che vendono pasta fresca, prodotta facendo affidamento sulle macchine impastatrici professionali.
Chi, invece, non ha modo di fare da sé, trova ampia scelta di pasta in qualsiasi negozio di alimentari, capaci di soddisfare le necessità anche di chi preferisce la pasta integrale o vuole escludere il glutine.
La pasta però non è solo cultura culinaria e non è solo cultura italiana, tant’è che le sue origini sono ancora oggi dibattute. Un piatto conviviale facile e rapido da preparare che ha attraversato millenni e culture.
Diversi ritrovamenti archeologici datano nella Cina del 4.000 a. C. alcuni ritrovamenti di pasta, altrettanto vale per scoperte simili risalenti al 3.000 a. C. in Mesopotamia, culla della civiltà che copriva la zona in cui si trovano Turchia, Siria, Iran, Iraq, Kuwait e il Regno dell’Arabia Saudita.
In Italia si sarebbe diffusa a partire dal secolo XI, ciò che è certo che Giovanni Boccaccio nel Decamerone (che risale a un periodo di tempo compreso tra il 1349 e il 1353) parla di maccheroni e ravioli.
Ma, a prescindere dalle origini e dalle eterne diatribe che ne conseguono, la pasta è un piatto che può essere considerato internazionale e multiculturale.
I dati dell’Unione Italiana Food del 2021 suggeriscono che ogni italiano mangia 23 chili di pasta l’anno, seguiti dai tunisini (17 chili l’anno), venezuelani (15 chili) e greci (12,2 chilogrammi).
Lo Statista Global Consumer Survey rivela invece che l’83% degli italiani consuma pasta regolarmente, in Francia lo fa l’80% della popolazione, nel Regno Unito la percentuale scende a 72, negli Usa a 62 e in Germania la pasta viene assunta regolarmente dal 61% degli abitanti.
In India e Cina si parla rispettivamente del 29% e del 16% della popolazione che consuma pasta regolarmente e, va ricordato, sono le due nazioni più popolose al mondo e hanno economie e culture locali che premiano ampiamente il riso.