Dite addio ai condizionatori, arriva il raffreddamento allo stato solido

I nuovi materiali manderanno in pensione i condizionatori

Dite addio ai condizionatori, arriva il raffreddamento allo stato solido

L’Oak Ridge National Laboratory si trova nel Tennessee ed è un centro di ricerca che fa capo al dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti d’America (DoE) nel quale si sta studiando il raffreddamento allo stato solido grazie al quale faremo meno ricorso a condizionatori e ventilatori.

Grazie a una lega di nichel, cobalto, manganese e indio, i ricercatori stanno concentrando i propri sforzi su un materiale a memoria di forma, capace quindi di riguadagnare la propria morfologia originale anche dopo essere stato deformato.

In sintesi, e al riparo da concetti scientifici a tratti roboanti, lo studio di questi nuovi materiali può diminuire la nostra dipendenza da condizionatori e ventilatori (inclusi quelli portatili) anche al di fuori dei luoghi di lavoro o di quelli residenziali, per esempio quando si viaggia con il camper.

Il raffreddamento allo stato solido è la nuova frontiera del raffreddamento e del riscaldamento degli ambienti, dell'automobile e dell'elettronica

Questi materiali hanno una struttura atomica che ne migliora la capacità di immagazzinare e rilasciare calore controllando la temperatura con una precisione migliore e, per altro, in modo silenzioso e con minori ricadute sull’ambiente.

Da qui, anche se in un futuro ancora da determinare con precisione, non è del tutto fuori luogo immaginare dei materiali, tipicamente delle finestre in grado di immagazzinare e trattenere il calore riducendo la necessità di refrigerare gli ambienti.

Gli studi e la loro messa in pratica sono in una fase avanzata ma è ancora presto per vederne la produzione su larga scala. Qualcosa però si sta muovendo, proprio grazie all’impiego variegato che si può fare di simili materiali. È già stata presentata una tecnologia non dissimile, questa volta per raffreddare i computer facendo a meno delle classiche ventole.

Inoltre, ricerche di questo calibro, cristallizzano gli sforzi fatti da diverse comunità scientifiche per ridurre l’impatto ambientale causato dai canonici impianti di raffreddamento e di riscaldamento, offrendo forme di progresso all’insegna della sostenibilità.

Gli ingredienti utili a fare in modo che si sentirà parlare sempre più spesso del raffreddamento allo stato solido ci sono tutti.

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