Apple Intelligence è un libro ancora da scrivere

Le vendite di iPhone 16 non stanno lasciando il segno

Apple Intelligence è un libro ancora da scrivere

Chi si aspettava che Apple Intelligence rivoluzionasse gli iPhone nel breve termine deve ricredersi. L’Intelligenza artificiale di Apple non è e non sarà sul breve periodo una tecnologia “disruptive”, ovvero in grado di cambiare le regole e modificare in modo chiaro gli equilibri tra gli attori delle AI e, di riflesso, degli smartphone.

Infatti, secondo l’analista Edison Lee della banca di investimenti multinazionale Jefferies Group LLC, non ci sarà un’evoluzione netta di Apple Intelligence prima del 2026: nel frattempo Apple introdurrà novità piccole o di media entità con il rilascio degli update di iOS 18.

Il design scelto da Apple per gli iPhone è un po' stantio e non gode di vere innovazioni dal 2020

Va ricordato che, presentando Apple Intelligence, da Cupertino hanno messo molto l’accento sulle funzionalità locali, tutte quelle attività che l’AI svolge sullo smartphone senza necessità di collegarsi a server e servizi esterni e delle quali abbiamo parlato qui.

Il meglio della collaborazione tra Apple e Taiwan Semiconductor deve ancora venire: Lee è convinto che per sfruttare al meglio le potenzialità promesse da Apple Intelligence sia necessario risolvere alcuni problemi relativi all’esecuzione di operazione ad altissima velocità che devono essere supportate da processori all’altezza.

Intanto, sottolinea Edison Lee, gli obiettivi di Apple di vedere le vendite degli iPhone 16 lievitare del 5-10% restano utopici, confermando peraltro lo scetticismo espresso dal New York Times lo scorso mese di agosto e quindi prima che gli iPhone 16 venissero presentati ufficialmente.

In futuro, tuttavia, la situazione potrebbe cambiare. Questo perché Apple ha una visione delle Intelligenze artificiali orientate alla privacy e all’alta personalizzazione, elementi che saranno sempre più cruciali, insieme alla capacità di creare servizi AI a costo contenuto.

Attualmente, però, Apple Intelligence non è un volano capace di spingere i clienti ad acquistare un iPhone 16 e, conclude Lee, non sarebbe del tutto balzano credere che le vendite si risolleveranno in futuro, probabilmente con gli iPhone 17 (e quindi a partire dall’ultimo trimestre del 2025) se saranno confermate le innovazioni del design degli smartphone con la Mela.

Si parla infatti di un iPhone 17 Air con le forme più sottili dei precedenti. Così fosse, però, sarebbe necessario scattare una fotografia inedita che ritrae clienti più interessati alla forma che alla sostanza, preferendo un design innovativo alle possibilità offerte dalle Intelligenze artificiali.

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