I monitor 4K
I 4K sono monitor pensati per essere collegati a PC desktop, notebook o console, la cui risoluzione è Ultra HD da 4096 x 2160 oppure da 3840 x 2160 pixel.
Per la precisione, la risoluzione 4K sarebbe da associare solo ai primi, ma ormai l’uso comune ha fatto sì che anche i secondi vengano chiamati (impropriamente) 4K. Infatti, il monitor 4K è stato originariamente concepito per il formato cinematografico (16:9) ed è costituito da 4096 righe e 2160 colonne di pixel. Nel nome, la K accanto al 4 sta a indicare “migliaia”, tanti quanti sono i circa 4.000 pixel sull’asse orizzontale. Nei monitor 4K la dimensione del singolo pixel è ridotta, perché se l’immagine è composta dall’aggregazione di migliaia e migliaia di micro-puntini, anche guardando lo schermo da molto vicino si può ottenere un’immagine non pixelata, più fedele alla realtà. I criteri per acquistare un buon monitor 4K sono simili a quelli dei monitor in generale, ma dato che questo tipo di schermo è più costoso vedremo insieme chi può farne un buon uso e come gestire al meglio il budget d’acquisto, evitando, ad esempio, di pagare di più per delle particolarità di cui magari potremmo fare a meno.A chi serve un monitor 4K?
Tutti possono trarre piacere dalla migliore visione video, ma gli utenti ideali per questo tipo di schermo di alta qualità sono gli appassionati di cinema o streaming video (YouTube, Vimeo, Netflix, Amazon, ecc.) che non abbiano una smart TV, ma abbiano reso il proprio PC una centralina di intrattenimento casalingo; i giocatori di videogame, da PC oppure console (PlayStation 5 o Xbox); i professionisti nel campo delle arti visive, come video editor, fotografi e grafici. Infatti, alcuni potrebbero trovare scomodo uno schermo 4K se l’attività più intensa che svolgano davanti allo schermo è quella di scrittura o di ricerca su Internet.
Pro e contro del monitor 4K
Qualità visiva
Potenzialmente il monitor 4K offre all’utente una qualità visiva maggiore, ma i nostri lettori più affezionati ormai sapranno bene che la risoluzione da sola non fa la qualità del display.
I fattori principali che concorreranno alla qualità sono:
- Tecnologia video: ad esempio LCD (TN, VA, IPS) od OLED, che influisce sulla brillantezza dei colori e sulla profondità dei neri oltre che sull’angolo di visione, sul consumo energetico e sui tempi di risposta. Ad esempio, quelli IPS tendono ad essere più lenti, funzionano meglio per gli utenti amanti di foto e video, oppure per giocatori che prediligono videogame dai grandi effetti speciali in cui non bisogna essere veloci per vincere;
- Tempo di risposta: parametro nell’ordine dei millisecondi. È importante per i gamer che si attesti quanto più possibile verso il mezzo millisecondo e non oltre i 5 millisecondi. Tempi lunghi sono sinonimo di motion blur sia durante l’esperienza di gioco, sia in caso di riproduzione di video dai ritmi sostenuti;
- Frequenza di aggiornamento (refresh rate): influenza la fluidità dei video. Normalmente è di massimo 60 Hz per i monitor per l’uso comune, ma sale almeno a 75 Hz per i gamer; la media è di 144 Hz;
- Dimensione dello schermo: se si vuole sfruttare al massimo la potenzialità della risoluzione 4K ha poco senso acquistare un monitor da 18 pollici. La densità dei pixel (pixel per inch, o ppi) influenza la resa delle immagini.
Ingombro
Ne consegue che un monitor 4K sarà purtroppo di maggiore ingombro in casa, non solo per lo spazio strettamente occupato dallo schermo. Infatti, se l’utente ha necessità di avere la completa visione dello schermo bisogna considerare anche la distanza della seduta.
Sedersi a 50 cm da un 40 pollici rende impossibile la visione dell’intero schermo, oltre ad affaticare la vista; sedersi troppo lontano sarebbe altrettanto sconveniente, perché non si apprezzerebbe la massima definizione dell’immagine. Un compromesso possibile sarebbe indicativamente l’acquisto di un monitor wide o ultra wide screen, ad esempio da 27-32 o massimo 43 pollici, da posizionare a 60 cm o 1 metro di distanza, il che significa che è necessario predisporre un piccolo angolo multimediale. Ad ogni modo, per la collocazione del monitor solitamente i produttori indicano la distanza e l’altezza consigliate a un pubblico non miope.
Requisiti del PC
Un monitor 4K collegato al PC ha bisogno di essere accompagnato da una scheda video adeguata, in grado di produrre frame con una frequenza elevata e in sincronia con lo schermo. In caso di mancata sincronia, si creano alcuni effetti fastidiosi per l’utente, come la visualizzazione a scatti, zone dello schermo in ritardo rispetto ad altre e ritardi nell’esecuzione degli input ricevuti. Per la stessa ragione, anche il processore deve essere in grado di fornire la potenza richiesta dal monitor 4K, soprattutto nel caso del gaming. Inutile dire che queste esigenze fanno lievitare i costi accessori, nel caso non foste già dotati di un hardware adeguato.
Fasce di prezzo
Per acquistare un monitor 4K serve un investimento maggiore rispetto all’acquisto di uno schermo dalla risoluzione inferiore. I prezzi variano a seconda di molti fattori, ma in generale possiamo dire che la spesa minima sia di circa 250 € per i modelli economici, cioè con schermo intorno ai 30″ con tecnologia LCD; quasi il doppio per la stessa dimensione, ma con tecnologia OLED, fino ad arrivare anche a un prezzo di 5.000 €.
Contenuti idonei
Un monitor 4K può riprodurre tutti i tipi di contenuto, ma ha senso acquistarlo se siete fruitori di foto e/o video creati in 4K. Oggi anche gli smartphone sono in grado di produrre foto e video in questo formato, perciò la reperibilità di contenuti Ultra HD non rappresenta più un problema, come invece accadeva in passato. Esistono molti servizi online di streaming 4K (Netflix, Amazon Prime, Vudu e Rakuten), alcuni addirittura live (YouTube e Vimeo). Certe persone saranno interessate a continuare a riprodurre la loro collezione di DVD Blu-ray, anche se hanno acquistato una console di ultima generazione priva di lettore; potranno farlo integrando un lettore adeguato nel PC e collegandolo al monitor 4K.Quando i contenuti non sono prodotti in 4K alcuni monitor sono dotati di tecnologia per l’upscaling, che varia da marca a marca ed è un adattamento di ciò che è stato creato in qualità inferiore, perché possa essere riprodotto anche su un monitor 4K senza eccessive penalizzazioni in termini di qualità. In alcuni casi i monitor offrono anche il downscaling, per i (pochi) contenuti oggi prodotti in 8K.
Quale monitor 4K comprare?
Per decidere quale monitor 4K acquistare bisogna valutare la qualità visiva, ma non solo. Vediamo insieme le scelte da compiere.
Normale, touchscreen o curvo?
Oltre ai monitor normali, alcuni sono anche touchscreen, per cui richiedono una distanza ravvicinata al massimo; altri sono curvi. I monitor curvi sono nati prima del 4K per consentire all’utente un’esperienza immersiva. Anche qui ha senso acquistarne uno si opta per un ultra-wide di almeno 30 pollici e bisognerà controllare la posizione per la distanza di visione. In fase di acquisto si potrà valutare il raggio di curvatura, indicato con la lettera maiuscola R accanto ai millimetri, secondo la regola meno millimetri uguale più curvatura.
Monitor 4K con o senza cornice?
I monitor 4K senza cornice, o frameless, oltre ad essere eleganti, possono essere disposti uno accanto all’altro per estendere il desktop su più monitor (modalità tile o tiling), raddoppiando di conseguenza le dimensioni della superficie di riproduzione.Casse integrate o esterne?
I monitor 4K con casse integrate generalmente offrono davvero la qualità audio minima indispensabile, perciò spesso gli schermi sono privi di altoparlanti. Il consiglio agli audiofili è di attrezzarsi con cuffie o con un’amplificazione esterna, esattamente come accade con i monitor normali.
Meglio con o senza webcam integrata?
Molti monitor 4K integrano anche una webcam. Il consiglio è innanzitutto di controllare la qualità della webcam e domandarsi se è una caratteristica importante per l’uso che faremo poi del monitor: prevediamo di effettuare delle videochiamate, magari per lavoro? Se la risposta è no, possiamo usare meglio il nostro budget.
Gli ingressi audio e video
Come accade per tutti i monitor, anche a quelli 4K è possibile collegare dispositivi esterni, non solo le casse, perciò sarà il caso di verificare la dotazione di porte. In particolare, sarebbe un errore per i gamer e in generale un peccato per tutti gli utenti non avere almeno una porta audio-video HDMI 2.1, che garantisce il trasferimento dati massimo a 48 Gbps, il supporto a refresh rate elevati, ad HDR 10+, Dolby Atmos e Dolby Vision. Oppure, una Display Port di standard almeno 1.4.Le domande più frequenti sui monitor 4K
Quali sono i principali produttori di monitor 4K?
I principali produttori di monitor 4K sono gli stessi già specializzati nei monitor normali e nelle smart TV, come Acer, Samsung, LG, BenQ e HP.
Meglio un monitor 4K o un Full HD?
Se avete la disponibilità economica, nel caso del 4K avrete il massimo della qualità. Se avete esigenze di tipo lavorativo o se siete appassionati di gaming, certamente il 4K offre un’esperienza video migliore del Full HD.
Esistono monitor 4K con il telecomando?
Sì, è possibile acquistare monitor che includano il telecomando, come gli Smart Monitor di Samsung, e alcuni modelli di BenQ e LG. Con un’opportuna ricerca è possibile dotarsi di una periferica di tipo telecomando che sia compatibile con il monitor di cui siete in possesso.