I valori della pressione possono essere rilevare grazie al misuratore di pressione. Ma prima di andare a vedere quali valori possono essere considerati normali, quali elevati e quali troppo bassi, è bene dare una definizione della pressione stessa. Innanzitutto va detto che quando si sente parlare di pressione del sangue ci si sta solitamente riferendo a quella arteriosa, la quale è definita come la forza che il sangue esercita, una volta pompato dal cuore, sulle pareti dei vasi sanguigni. Questo valore si misura in mmHg, ovvero milligrammi di mercurio, e viene sempre espresso attraverso due numeri: uno indica la pressione sistolica e uno quella diastolica.
Pressione sistolica, diastolica e valori di riferimento
Quando si prova la pressione si ottengono dunque due valori: il primo indica la pressione sistolica, ovvero la massima, ed è il valore della pressione arteriosa nella fase di contrazione del muscolo cardiaco; il secondo invece rappresenta quella diastolica, più conosciuta come minima, ed è in sostanza il valore della pressione arteriosa che si rileva durante la fase di rilassamento del cuore; in poche parole, la pressione sanguigna misurata tra due battiti cardiaci. Ecco di seguito nella tabella i valori della pressione di riferimento, così come sono classificati secondo le Linee guida 2018 ESC/ESH del Ministero della Salute.
CATEGORIA | PRESSIONE SISTOLICA (mmHg) |
PRESSIONE DIASTOLICA (mmHg) |
---|---|---|
Ottimale | <120 | <80 |
Normale | 120-129 | 80-84 |
Normale – Alta | 130-139 | 85-89 |
Ipertensione di grado 1 | 140-159 | 90-99 |
Ipertensione di grado 2 | 160-179 | 100-109 |
Ipertensione di grado 3 | ≥180 | ≥110 |
Ipertensione sistolica isolata | ≥140 | ≤90 |
Fattori che influenzano i valori della pressione
Il valore della pressione arteriosa può dipendere da numerosi fattori, alcuni influenzabili, altri meno; vediamoli insieme nel dettaglio:
- Età: con l’avanzare dell’età i valori pressori tendono ad aumentare in seguito all’ispessimento dei vasi sanguigni e a una modificata funzione cardiaca;
- Sesso: gli studi in merito dimostrano che in media gli uomini tendono ad avere valori della pressione più elevati delle donne;
- Genetica ed ereditarietà: come i precedenti, questo fattore non è influenzabile, ed è dimostrato che individui con una storia familiare di ipertensione sono più a rischio di sviluppare lo stesso problema cardiovascolare;
- Stress: come è ben noto, una vita con alti livelli di stress contribuisce a causare e peggiorare l’ipertensione;
- Stile di vita: una dieta sana (pochi grassi e calorie, basso utilizzo di sale, ridotto consumo di alcol) e una regolare attività fisica possono aiutare a mantenere i valori della pressione entro limiti accettabili;
- Assunzione di farmaci: alcuni medicinali, su tutti gli antidolorifici, contribuiscono a far innalzare la pressione arteriosa;
- Condizioni mediche particolari: certe tipologie di malattie, come quelle renali o endocrine, possono essere causa o concausa di ipertensione.
Tra i fattori che invece non sembrano avere una stretta correlazione con la pressione arteriosa compare la frequenza cardiaca.
Pressione alta e ipertensione
Quando si sente parlare di pressione alta, si associa subito l’idea al concetto di ipertensione: in realtà può capitare che, per ragioni interne o esterne al nostro organismo, la pressione sanguigna si alzi improvvisamente oltre i limiti, salvo poi rientrare nei suoi normali valori. Si parla invece di vera e propria ipertensione quando per un periodo prolungato le misurazioni registrate per la pressione sistolica superano o eguagliano i 130 mmHg e per quella diastolica gli 85 mmHg. Le cause dell’ipertensione possono essere molte e, come già detto, alcune sono influenzabili, altre purtroppo no; tra i fattori che si può cercare di modificare ci sono la dieta e l’attività fisica, così come lo stile di vita in generale. Cibi grassi, molto calorici e ricchi di sale contribuiscono a peggiorare una situazione di ipertensione, così come il consumo eccessivo di alcolici. Se a questo si associa anche una vita sedentaria, priva di esercizio fisico, e magari ricca invece di stress e pensieri negativi, il quadro generale può solo diventare più critico nel tempo.
Ecco alcuni dei sintomi tipici dell’ipertensione, alcuni peraltro molto simili a quelli che caratterizzano anche valori pressori troppo bassi:
- Vertigini e capogiri;
- Nausea o vomito;
- Confusione mentale;
- Sanguinamento dal naso (epistassi);
- Palpitazioni e tachicardia;
- Stanchezza e senso di affaticamento;
- Difficoltà respiratorie;
- Dolore al torace.
La diagnosi precoce dell’ipertensione e del livello della stessa (di grado 1,2 o 3) è un fattore chiave per il suo trattamento e per scongiurare possibili complicazioni a essa correlate.
Trattamento
Il trattamento dell’ipertensione arteriosa consiste innanzitutto in un miglioramento dello stile di vita generale, che includa tutti i fattori di cui ci siamo già occupati. Qualora questo, come spesso accade, non fosse sufficiente, si renderà necessario assumere farmaci specifici in dosi da verificare periodicamente col proprio cardiologo.
Pressione bassa e ipotensione
L’ipotensione è una condizione forse leggermente meno comune dell’ipertensione, ed è caratterizzata da valori inferiori alla norma: una pressione sistolica minore di 90 mmHg e/o quella diastolica che scende sotto i 60 mmHg. L’ipotensione può essere definita tale quando si registrano misurazioni come quelle appena descritte per un periodo prolungato di tempo; in queste circostanze, le cause sono da ricercarsi principalmente in fattori genetici oppure in disturbi molto seri, come possono essere le cardiopatie, le insufficienze renali o eventuali emorragie interne. Qualora capitasse di effettuare misurazioni in giorni consecutivi con risultati costantemente molto bassi, raccomandiamo di rivolgersi al proprio medico in modo tempestivo. Esiste anche una tipologia di ipotensione definita ortostatica, ed è caratterizzata da un repentino abbassamento della pressione nel momento in cui si passa dalla posizione seduta a quella eretta; quando sintomatica e prolungata nel tempo, va curata con una terapia farmacologica.
Di seguito ecco i sintomi più comuni dell’ipotensione:
- Vertigini e capogiri;
- Senso di nausea e vomito;
- Confusione mentale e visione offuscata;
- Svenimento o sincope;
- Sensazione di debolezza, stanchezza e sonnolenza;
- Crampi muscolari.
Trattamento
Una volta individuate le cause dell’ipertensione, il trattamento consiste nel correggere eventuali squilibri elettrolitici all’interno dell’organismo, regolare l’assunzione di liquidi e sali minerali quali il magnesio e il potassio e, spesso, iniziare una terapia farmacologica specifica. Spesso si rende necessario trattare malattie sottostanti che sono la causa primaria dell’ipotensione.
Strumenti per misurare la pressione
La pressione arteriosa può essere misurata attraverso alcuni strumenti chiamati sfigmomanometri, tra i quali i più utilizzati sono essenzialmente di tre tipi:
- Misuratore di pressione manuale – per intenderci, quello utilizzato dal medico;
- Misuratore di pressione elettronico da braccio;
- Misuratore di pressione elettronico da polso.
Abbiamo descritto in maniera approfondita questi dispositivi nella pagina dedicata ai misuratori di pressione, dove è possibile trovare informazioni dettagliate in merito alle loro funzioni e alle modalità di utilizzo.
I migliori misuratori di pressione
Se avete già un misuratore di pressione, scoprite come usarlo con la nostra guida alla misurazione della pressione: