I fattori decisivi per la scelta di un microfono per batteria
Numero di microfoni
Se acquistare un microfono per la grande maggioranza degli strumenti è un’operazione relativamente semplice, una volta che è ne stato individuato l’utilizzo principale, per la batteria il discorso diventa molto più complesso. Si tratta infatti di uno strumento che nasce dall’unione di molti componenti differenti, ognuno in grado di produrre suoni in un particolare intervallo di frequenze. Proprio per questo, spesso i microfoni per batteria vengono venduti in kit completi, che permettono di registrare o amplificare correttamente il suono dei diversi strumenti che fanno parte della batteria stessa.
Questi kit possono comprendere da due a sette microfoni, ma è sempre possibile scegliere autonomamente quali siano i prodotti migliori per il proprio strumento e per il tipo di utilizzo che se ne vorrà fare. Anche se le combinazioni tra microfoni e batterie sono praticamente infinite, a seconda del numero di microfoni di cui si dispone è possibile seguire un ordine particolare per amplificare al meglio o registrare la propria performance.- Uno o due microfoni: in questo caso i primi componenti ad essere dotati di microfono sono il rullante e la cassa. In questo caso si usano spesso microfoni con una risposta in frequenza abbastanza piatta (ovvero non accentuano in modo particolare le frequenze più alte o più basse del suono), ma molto dipende dall’effetto che si vuole ottenere durante la registrazione o la performance;
- Tre o quattro microfoni: se si dispone di due microfono aggiuntivi, la scelta spesso ricade su modelli che possano essere fissati al di sopra della batteria (come vedremo nel paragrafo dedicato al montaggio). In questo modo sarà possibile ottenere una registrazione sufficientemente completa e fedele del suono prodotto da tutti i componenti della batteria;
- Da quattro microfoni in su: in questo caso si può procedere a utilizzare un microfono per il charleston e uno per ogni tom. La scelta del microfono e della sua struttura deve dipendere in questo caso sia dal luogo in cui verrà usato (se in uno studio di registrazione perfettamente isolato, in una sala o all’aperto), sia dal genere musicale preferito.
Tipologia
Anche se dall’esterno i microfoni per batteria possono sembrare molto simili, esistono alcune differenze strutturali molto importanti, che influenzano non solo la qualità del suono, ma anche la robustezza del microfono, la sua sensibilità e, a parità di prestazioni, il prezzo finale. Sono tre le tipologie più utilizzate per registrare il suono della batteria, ognuna con caratteristiche e pregi differenti.
- Microfono dinamico: questi modelli contengono al loro interno un piccolo diaframma metallico, che vibra quando la trasmissione del suono causa un cambiamento nella pressione dell’aria. Il prezzo dei microfoni per batteria dinamici è mediamente più contenuto rispetto ai modelli a condensatore. Inoltre questi modelli hanno una struttura piuttosto robusta e possono essere usati anche durante performance live. Va però considerato che hanno una sensibilità limitata e devono essere posti a distanza ravvicinata rispetto ai vari componenti della batteria;
- Microfono a condensatore: sono microfoni che utilizzano un condensatore composto da due lamine, una delle quali è mobile e può dunque muoversi assecondando i cambiamenti nella pressione dell’aria. Per funzionare correttamente devono essere necessariamente connessi a un alimentatore esterno, sono in genere più delicati (anche se non per questo meno duraturi) e sono molto diffusi nelle sale di registrazione. Anche se sono più costosi rispetto ai microfoni dinamici, possono essere posizionati con maggiore flessibilità visto che vantano una migliore sensibilità;
- Microfono a nastro: è composto, appunto, da un piccolo nastro sospeso all’interno di un campo magnetico. Quando la batteria emette un suono, in questo campo magnetico vengono registrate delle vibrazioni, che il nastro trasmette a un circuito, il quale a sua volta converte i dati registrati in segnale elettrico. Sono modelli che offrono una qualità di registrazione molto alta e un suono particolarmente caldo, ma hanno un prezzo estremamente elevato (spesso dai 2000 € in su), sono molto delicati e hanno una bassa sensibilità, per cui vanno necessariamente posizionati molto vicino alla batteria.
Diagramma polare
Uno dei fattori più importanti da valutare prima di acquistare un set di microfoni per batteria, così come vale per qualunque altro strumento di registrazione, è il diagramma polare di tutti i modelli inclusi nel kit.
Questo termine sta ad indicare una rappresentazione grafica in cui viene mostrata la sensibilità del microfono stesso a seconda della provenienza del suono, un dato che influenza in modo decisivo anche il posizionamento e il montaggio del microfono. Vediamo quali sono gli standard più diffusi e quali sono le loro caratteristiche principali.- Monodirezionale: anche detto cardioide, indica un modello in grado di registrare solo i suoni la cui fonte è posta davanti al microfono stesso. Talvolta per la batteria vengono anche usati modelli chiamati ipercardioidi, il cui angolo di ripresa è ancora più stretto rispetto ai comuni monodirezionali. In questo caso, però, il diagramma polare comprende anche quello che viene chiamato lobo di ripresa posteriore, ovvero un’area sul retro del microfono i cui suoni verranno registrati, anche se in minima parte. Bisogna dunque valutare se questo potrà compromettere la qualità generale della registrazione;
- Bidirezionale: in questo caso si possono registrare i suoni che provengono da fonti poste sia sul lato anteriore che su quello posteriore del microfono, escludendo invece qualunque rumore proveniente dai lati. Non viene usato con molta frequenza sulle batterie, ma in alcuni casi particolari può risultare utile;
- Omnidirezionale: sono microfoni in grado di registrare qualunque suono avvenga in un raggio di 360°. Non si tratta dunque di modelli ideali per performance live, dove sono molti i suoni e i rumori provenienti da ogni parte della sala, dato che potrebbero disturbare o coprire il suono della batteria. Come vedremo in seguito nel paragrafo dedicato al montaggio, tuttavia, possono essere una scelta adeguata per uno studio di registrazione, dove le condizioni ambientali sono ovviamente del tutto differenti.
Montaggio
Come abbiamo già sottolineato, dato che la batteria è composta da più strumenti diversi, il corretto posizionamento del microfono può essere differente a seconda del componente a cui viene collegato.
Ovviamente sarà necessario dotarsi dei supporti e degli accessori necessari per assicurare al microfono la massima stabilità ed evitare che si sposti o si danneggi durante la registrazione. In questo paragrafo vediamo quali sono le opzioni di montaggio più comuni per i microfoni per batteria:- All’interno della batteria: a volte per registrare o amplificare il suono della cassa si preferisce inserire il microfono al suo interno, anche se la sua posizione può variare. La resa del suono cambia di conseguenza, per cui in molti casi è preferibile fare diversi tentativi finché non si trova il punto ottimale a seconda delle proprie esigenze;
- Ravvicinato: una soluzione molto comune per il tom è quella di agganciare il microfono allo strumento tramite un supporto a clip, mantenendolo a pochi centimetri dalla pelle superiore. A seconda della configurazione della batteria, sarà necessario regolare in modo differente la posizione del microfono, dato che potrebbe urtare contro altri componenti;
- Al di sopra della batteria (overhead): in questo caso si utilizzano quelli che vengono anche definiti microfoni panoramici. Vengono sospesi al di sopra dell’intera batteria e permettono di registrare il suono di tutti i suoi componenti, anche se si possono ottenere una serie di effetti diversi a seconda della tecnica con cui i microfoni overhead vengono posizionati;
- Intero studio (microfoni di ambiente): è un’opzione adatta unicamente alle registrazioni in ambienti predisposti per questo utilizzo, e permette di ottenere un risultato particolarmente bilanciato. Prevede l’uso di diversi microfoni posizionati in tutta la stanza, così da catturare il suono di ogni singolo componente della batteria e godere di una registrazione molto più omogenea. A seconda delle dimensioni della stanza e della sua conformazione sarà possibile scegliere una posizione differente per i microfoni.
Utilizzo principale
Un buon batterista è in grado di posizionare i microfoni in modo differente a seconda dell’ambiente in cui si esibisce. Va sempre ricordato che un particolare allestimento può risultare ideale per un ambiente chiuso e ben insonorizzato, ma completamente inadatto a un concerto in un locale pubblico o in uno spazio aperto.
Fare molta esperienza è l’unico modo per trovare la posizione migliore per ogni microfono nelle varie situazioni in cui ci si può trovare a suonare, per cui è bene dedicare del tempo a testare varie combinazioni finché non si sarà certi di poter ottenere il miglior risultato possibile.Altri fattori da tenere a mente per la scelta di un microfono per batteria
Il prezzo è importante?
Esistono molti diversi modelli di microfoni per batteria, venduti singolarmente o in kit, che spaziano da una fascia di prezzo economica per arrivare a prodotti professionali estremamente costosi. La fascia più bassa parte da circa 15 € per un microfono singolo, mentre i set che includono sette pezzi (oltre, in genere, a una valigetta apposita per il trasporto) costano non meno di 100 €. In questo caso è bene non aspettarsi una buona qualità del suono, né una vita del prodotto particolarmente lunga, dato che si tratta di prodotti pensati per un uso amatoriale, senza alcuna pretesa. Per avere strumenti in grado di soddisfare chi è più appassionato, sarà necessario investire almeno 500 € per un set o circa 70 € per un singolo microfono. I modelli di fascia alta sono consigliati solo per chi ha già una vasta esperienza con la registrazione e l’amplificazione di strumenti musicali, e possono costare anche diverse migliaia di euro. Senza le necessarie competenze, acquistare un microfono di questo tipo non garantirà necessariamente risultati di alto livello.
La marca è importante?
Quando si acquista una qualunque periferica audio il marchio riveste un ruolo importante. Alcune case produttrici, in particolare, hanno conquistato negli anni la fiducia dei consumatori e degli esperti, grazie alla qualità dei propri prodotti e all’ampia disponibilità di accessori compatibili.
Vanno soprattutto ricordati Shure, AKG, Neumann, Sennheiser e Samson. A meno che non si vogliano acquistare uno o più microfoni per un uso occasionale e del tutto amatoriale, è sconsigliabile rivolgersi a marchi sconosciuti la cui affidabilità non è garantita.I materiali sono importanti?
Abbiamo visto come la struttura interna dei microfoni giochi un ruolo importante sulle loro prestazioni. Per quanto riguarda i materiali utilizzati per la scocca, per lo più vengono usati plastica e alluminio, a seconda della fascia di prezzo e del tipo di microfono.
In generale è bene verificarne la robustezza (anche la plastica può essere una buona opzione, se di qualità), in particolare per i modelli la cui struttura interna è particolarmente delicata e può essere danneggiata anche da urti leggeri.Le domande più frequenti sui microfoni per batteria
Sono sufficienti due microfoni per registrare la batteria?
Come abbiamo visto, è possibile ottenere una buona registrazione anche utilizzando due soli microfoni. Tuttavia, è fondamentale sapere come posizionarli nel modo corretto, oltre a utilizzare prodotti di qualità.
Per ottenere risultati migliori, è bene fare diversi test preliminari utilizzando software appositi che permettano di regolare manualmente diversi parametri per ogni singolo microfono. In questo modo, una volta che si procederà alla registrazione vera e propria sarà possibile ottenere un suono bilanciato che non faccia risaltare eccessivamente solo gli strumenti più vicini ai microfoni.È necessaria una scheda audio per registrare la batteria?
Utilizzare una scheda audio, soprattutto esterna, per connettere i propri microfoni al computer può essere un’ottima soluzione per gestire manualmente la resa di ogni dispositivo collegato. Anche se non è strettamente necessario dotarsi di un modello professionale, se si investe una cifra medio-alta per dotarsi di microfoni di qualità è bene poter contare anche su una scheda audio adeguata, che sia in grado di rendere al meglio il suono.