Come scegliere il materasso antidecubito
I materassi antidecubito sono dei dispositivi medici, utilizzati principalmente in strutture ospedaliere e cliniche. Si tratta di materassi ideati appositamente per coloro i quali sono costretti a restare a letto per un lungo periodo di tempo a seguito di gravi incidenti, operazioni chirurgiche oppure in presenza di particolari patologie. La totale o scarsa immobilità del degente fa sì che il contatto troppo prolungato tra la pelle e il materasso, oltre ad una pressione del corpo mal distribuita, porti a gravi problemi alla cute, come ad esempio lesioni o piaghe.
Tipologie di materasso antidecubito
Sul mercato esistono tre tipologie di materassi antidecubito, i quali si differenziano in base alla struttura, ai materiali utilizzati e alla tecnologia che essi sfruttano. La scelta, dunque, si basa principalmente sulle condizioni di salute e sulle esigenze della persona che lo andrà ad utilizzare.
Prima di procedere all’acquisto di un materasso antidecubito, tuttavia, vi consigliamo vivamente di chiedere consiglio al vostro medico di fiducia, che saprà indicarvi la tipologia più adatta alla vostra condizione clinica specifica.
Ad essere precisi, il materasso antidecubito non è un vero e proprio materasso inteso nel senso comune del termine, bensì una sorta di coprimaterasso da collocare sul materasso che già si possiede per aiutare a sostenere il corpo nel modo corretto e a disperdere umidità e calore. Vediamo qui di seguito le tre tipologie disponibili.
Materasso antidecubito in tessuto
Si tratta di un materasso antidecubito in tessuto altamente traspirante, anallergico e antiodore. Grazie alle maglie grandi del tessuto si crea un’intercapedine ariosa tra il corpo e il materasso, mantenendo in questa maniera un costante circolo d’aria. I migliori modelli dispongono di maniglie ai quattro angoli per poterli agganciare al materasso e far sì che aderiscano perfettamente ad esso.
Il principale vantaggio di questi modelli è la loro leggerezza, oltre alla pratica possibilità di lavarli comodamente in lavatrice. Tuttavia questa tipologia è pensata più che altro per ridurre l’umidità in eccesso e diffondere il calore, così da alleviare problemi superficiali della cute, mentre non è l’ideale per chi è costretto a rimanere sdraiato per lunghe degenze e ha bisogno dunque di un supporto più efficace.Materasso antidecubito ad aria
Questa tipologia è la più diffusa in commercio, nonché la più efficace contro i disturbi della pelle causati da lunghe permanenze a letto. Questo tipo di materasso è solitamente realizzato in PVC e si compone di centinaia di celle piene d’aria. Grazie a un sensore collegato a un compressore è possibile rilevare la pressione esercitata dal corpo sul materasso e gonfiare o sgonfiare le bolle d’aria in corrispondenza delle zone più a rischio.
La pressione generata dal compressore può essere alternata o continua, a seconda della terapia che il paziente è tenuto ad effettuare. Questa tipologia di materasso è molto utile alla riabilitazione e al mantenimento muscolare e aiuta a prevenire eventuali lesioni della pelle.Materasso antidecubito ad acqua
I materassi antidecubito ad acqua sono tra i più costosi in commercio, ma anche tra i più difficili da reperire. L’acqua che si trova all’interno del materassino in PVC permette di ridistribuire autonomamente la pressione del corpo senza dover ricorrere a un compressore esterno.
Lo svantaggio di questo tipo di materassino è che esso risulta piuttosto pesante e potrebbe dare al paziente un senso di nausea.Struttura e dimensioni
La maggior parte dei materassi antidecubito è pensata per un letto singolo, per cui la larghezza si aggira sempre intorno ai 90 cm. La lunghezza e lo spessore, invece, possono variare molto da modello a modello. I materassi migliori hanno una lunghezza molto elevata, fino a 3 m, in modo da poterli fissare meglio al letto e assicurarsi che non si spostino o scivolino durante i movimenti, rendendo la degenza scomoda. Generalmente, i modelli da 2 a 3 m dispongono anche di due lembi senza celle d’aria alle estremità, che possono essere fissati sotto il materasso.
Un materasso antidecubito dalle dimensioni compatte e con uno spessore ridotto, tuttavia, potrebbe presentare il vantaggio di essere facilmente ripiegabile o trasportabile da una stanza all’altra.
Peso massimo supportato
Spessore e lunghezza contribuiscono inoltre a determinare un altro importante parametro, ovvero la portanza. Il peso massimo supportato dovrebbe essere come minimo di 100 kg, per cui vi consigliamo di diffidare di modelli con una portanza inferiore.
Celle
Un’altra caratteristica del materasso da considerare, infine, è il numero di celle (o bolle) di cui esso dispone. Da questo dipende quanto possa essere mirata ed efficace la compressione d’aria e quanto ergonomico risulti il materasso. Si parte da un minimo di 100 fino ad arrivare anche a 170 celle d’aria. Nel caso alcune celle si danneggino o per qualche motivo il rivestimento si laceri, alcuni modelli sono forniti anche di un kit di riparazione. Il kit include delle toppe in PVC e un tubetto di mastice.
Gonfiaggio
Come già accennato, il materasso antidecubito più diffuso è quello ad aria: si tratta anche dell’unica tipologia che dev’essere effettivamente gonfiata, poiché negli altri casi le celle sono in tessuto o piene d’acqua. Per gonfiare il materasso antidecubito bisogna collegarlo al compressore, che viene sempre fornito in dotazione, tramite un tubo d’aria. Il compressore è un dispositivo alimentato a corrente elettrica chee genera una pressione continua o alternata. La maggior parte dei modelli in commercio offre quest’ultima tipologia di pressione, perché è la più indicata anche per terapie di riabilitazione. Come si evince dal nome, il compressore offre l’opportunità di alternare cicli di pressione, in modo che il corpo non si adagi sempre sugli stessi punti e si mantenga attiva la muscolatura del degente. Ogni ciclo, che può durare da 5 a 12 minuti, gonfia alternativamente delle file di celle, sgonfiando al tempo stesso le altre.
I compressori dei materassi antidecubito ad aria
I migliori compressori permettono inoltre di regolare la pressione in base al peso, mediante una manopola posta sulla parte frontale dell’apparecchio. Oltre a questa caratteristica, i compressori non presentano solitamente altre funzioni particolari, fatta eccezione ovviamente per il pulsante di accensione/spegnimento. Una funzione piuttosto rara, ma al tempo stesso molto utile, è lo spegnimento automatico in caso si verifichi un corto circuito, per evitare pericolosi shock e salvaguardare l’utilizzatore da potenziali rischi.
Dal punto di vista della potenza, il valore importante a cui fare attenzione è la portata in litri per minuto. Per essere sicuri di acquistare un compressore efficace, vi consigliamo di orientarvi verso apparecchi che possano garantire una portata di circa 7 l/min.
Da considerare anche il dato relativo alla rumorosità. Siccome il compressore resta accesso anche nelle ore notturne, è necessario che l’apparecchio non sia troppo rumoroso così da non disturbare il sonno del degente. In linea di massima, la rumorosità di un compressore non dovrebbe superare i 30 dB.
Dal punto di vista della struttura, è importante prestare attenzione anche alle dimensioni del compressore. In quanto verrà probabilmente appoggiato su un comodino al lato del letto, è meglio preferire dei dispositivi compatti e facili da spostare. I migliori modelli dispongono anche di ganci che permettono di fissare il compressore a un mobile o a uno scaffale, senza correre il rischio che venga fatto cadere accidentalmente. Per lo stesso motivo, il cavo di collegamento dovrebbe avere una lunghezza sufficientemente elevata, quindi preferibilmente superiore a un metro.
Infine, va considerata la facilità di manutenzione del materasso antidecubito. Essendo un prodotto utilizzato per molte ore consecutivamente, è importante che venga mantenuto in condizioni igieniche ottimali. A tal proposito, vale la pena ricordare che i migliori modelli in tessuto possono essere lavati comodamente in lavatrice.
Le domande più frequenti sul materasso antidecubito
Quali sono le migliori marche di materassi antidecubito?
I brand che si occupano della produzione di materassi antidecubito sono numerosi. Fra i tanti esistenti vi citiamo Gima, Queraltò e Anteamed, i quali si occupano di produrre anche altri tipi di dispositivi e attrezzature medicali, come ad esempio deambulatori, stampelle e saturimetri.
Quando usare il materasso antidecubito?
Il materasso antidecubito, come suggerisce il nome, viene utilizzato per prevenire la formazione di piaghe da decubito, una patologia data dall’assenza di movimento del degente. Nello specifico, queste ferite sottocutanee possono essere provocate dalla pressione eccessiva del corpo sul materasso, soprattutto nei punti in cui le ossa sono più sporgenti. Il materasso antidecubito, dunque, è progettato proprio per attutire e ridistribuire la pressione, oltre che per garantire il giusto livello di traspirabilità e igiene alla pelle. Il materasso può quindi essere utilizzato per trattare i disturbi della pelle, ma anche e principalmente per prevenirli.
Come pulire il materasso antidecubito?
Il materasso antidecubito, salvo alcuni di quelli in tessuto, non può essere lavato in lavatrice o immerso in acqua come se fosse un normale lenzuolo; questo perché l’effetto dell’acqua potrebbe minare il suo corretto funzionamento. Per lavare correttamente il materasso antidecubito, quindi, il modo migliore per procedere è utilizzare un prodotto specifico per il lavaggio e l’igenizzazione a secco. Molto importante ricordare che il materasso antidecubito dev’essere lavato sia sopra, sia sotto, per fare in modo che sia sempre in condizioni igieniche ottimali, e che ad ogni pulizia dev’essere igienizzato anche il compressore.
Cosa mettere sotto al materasso antidecubito?
Sotto il materasso antidecubito si può disporre un topper o un normale lenzuolo; sempre consigliabile disporre qualcosa che possa evitare il contatto diretto tra il materasso antidecubito e il materasso vero e proprio, per evitare che quest’ultimo possa danneggiarsi.
Quanto costa un materasso antidecubito?
I modelli più economici hanno dimensioni più ridotte e meno celle d’aria rispetto ai prodotti appartenenti a fasce di prezzo più alte. Il range di prezzo di cui parliamo va da circa 30 fino a 50 €.
I modelli che rientrano nella fascia di prezzo media partono da circa 50 e arrivano fino a 80 €. Solitamente includono un kit di riparazione, permettono di regolare la pressione e possono supportare pesi elevati.
Nella fascia di prezzo più alta, che arriva fino a 150 €, rientrano quei materassi realizzati in materiali di alta qualità e sicuri, che si compongono anche di 170 celle d’aria.
Il materasso antidecubito è detraibile?
Sì, il materasso antidecubito può essere detratto dalle tasse in fase di dichiarazione dei redditi, fa parte infatti dei dispositivi medici detraibili al 19%. Affinché la spesa sostenuta sia effettivamente detraibile è però necessario che il materasso sia riconosciuto come dispositivo medico: è quindi fondamentale che il modello scelto sia dotato dell’apposito marchio “Dispositivo medico di classe 1”.