I fattori decisivi per la scelta di un localizzatore GPS
I localizzatori servono per trovare oggetti e persone nello spazio e principalmente sono basati su GPS oppure Bluetooth. Nell’ultimo caso si tratta di tracker senza SIM. Queste sono tecnologie ormai molto utilizzate da tutti coloro che possiedono uno smartphone, device integrante (esattamente come i localizzatori) i sensori appositi per conoscere la propria posizione e per ritrovare la strada verso la propria meta, o anche solo per capire quali sono i servizi o le attrazioni turistiche più vicini a noi. Ci concentreremo ora sui localizzatori GPS, quelli che richiedono una SIM con abbonamento, extra che possono essere inclusi o esclusi dal localizzatore che avete comprato.
Chipolo ONE non è un localizzatore soltanto Bluetooth. In quanto tracker Bluetooth (senza SIM) compatibile con smartphone Android ed Apple potrebbe essere una soluzione economica adatta ai vostri bisogni, rispetto a un più costoso localizzatore GPS.
Tipologia
Il sensore GPS (degli Stati Uniti) è senza dubbio quello più popolare e diffuso in Europa e nel mondo. GPS significa sistema di posizionamento globale, ed è tecnicamente costituito da una rete di satelliti che si trovano in orbita intorno alla Terra. Altri sistemi sempre più famosi non statunitensi includono GLONASS, Galileo (Europeo) e Beidou. Tutti possono trasmettere tramite un segnale radio la posizione esatta di un ricevitore compatibile con questa tecnologia, rivelandone anche tutti gli spostamenti. Sono ormai diversi anni che il GPS viene sfruttato anche per la sicurezza, diventando sempre più popolare non solo per la sua praticità, ma anche per la grande quantità di dispositivi che ormai inondano il mercato, anche a prezzi molto accessibili. Anche se alcuni modelli di localizzatore GPS possono essere utilizzati per diversi scopi, è possibile individuarne almeno quattro principali tipologie, che si diversificano a seconda di cosa si vuole effettivamente monitorare e proteggere. Vediamo quali sono i più popolari.
- Per auto: i localizzatori GPS per auto sono probabilmente i più popolari in assoluto. La loro grande diffusione ha fatto sì che i produttori realizzassero molti modelli diversi adatti a tutte le esigenze, da quelli piccoli ed economici, che possono essere facilmente posizionati all’interno dell’abitacolo, a quelli realizzati con materiali molto resistenti, più ricchi di funzioni aggiuntive, perfetti per essere nascosti anche in punti della macchina soggetti a umidità, caldo o freddo estremi;
- Per animali: sono molti i proprietari di animali domestici che decidono di utilizzare un localizzatore GPS, non solo quando si trovano in vacanza, ma anche quando si esce per una battuta di caccia o per una semplice passeggiata. Un tracker di questo tipo prevede dimensioni contenute (di norma va infatti agganciato al collare) e una grande resistenza agli urti, oltre che la totale impermeabilità;
- Per persone: i localizzatori GPS si sono rivelati dispositivi utili anche per fare fronte a possibili emergenze familiari. I parenti di persone che soffrono di alcune particolari patologie, che possono portare per esempio ad amnesie o stati confusionali, possono infatti utilizzare la tecnologia GPS per essere sempre sicuri di poter ritrovare rapidamente i propri cari. Alcuni utenti, inoltre, li utilizzano anche per monitorare la posizione dei propri figli durante viaggi e vacanze, in particolare se molto piccoli. L’uso di questa funzione senza il consenso della persona tracciata, minorenni esclusi, è da considerarsi illecito. In questo senso i produttori di localizzatori GPS collaborano con le forze dell’ordine assegnando numeri univoci ai localizzatori, per consentire di punire i reati;
- Per borse o piccoli oggetti: esistono localizzatori GPS estremamente compatti che possono essere nascosti con facilità in qualunque borsa o zaino, e che permettono di ottenere informazioni costanti sulla sua posizione in caso di furto o smarrimento. Anche se oggi esistono molte funzioni integrate in computer, smartphone e tablet che permettono di localizzare i propri dispositivi, va ricordato che questi non sono sempre attivi e che può essere più sicuro contare su un localizzatore esterno.
Design e materiali
Un secondo elemento da considerare riguarda il design e i materiali utilizzati per realizzare il localizzatore GPS. Esistono molti modelli differenti, che solitamente vengono scelti a seconda dell’oggetto o della persona che si vuole tracciare.
- Portachiavi: si tratta di un’opzione ideale se si vogliono tracciare borse, zaini oppure oggetti di piccole dimensioni. Essendo dispositivi estremamente compatti e spesso venduti a prezzi molto economici, va notato che spesso non sono tra i modelli più precisi e duraturi in assoluto. Va anche tenuto conto del fatto che potrebbero godere di un’autonomia piuttosto limitata, come vedremo in seguito;
- Orologio: anche se non è molto comune come design, è molto apprezzato per chi vuole tracciare i propri figli o i membri più giovani della famiglia. Offrono generalmente design sportivi e molto colorati, incorporando anche le funzioni effettive di un orologio da polso. Sono perfetti per i più piccoli, che in questo modo non troveranno insolito o fastidioso indossare un localizzatore;
- Clip: anche se i tracker di questo tipo sono molto comodi da portare con sé, dato che sono molto leggeri e compatti, la loro scelta può anche comportare qualche possibile rischio. Proprio perché vengono fissati con una semplice clip di plastica, infatti, possono sganciarsi facilmente, venire smarriti e perdere così la loro funzione principale;
- Box: sono i più diffusi in assoluto e si possono trovare in molte dimensioni diverse. Sono ideali soprattutto per le auto, dove è facile nascondere quella che sembra a tutti gli effetti una piccola scatola nera, che potrebbe essere facilmente scambiata per un componente della macchina stessa. In genere appartengono a una fascia di prezzo media o alta, possono offrire un’ottima autonomia e una serie di funzioni avanzate adatte a chi cerca un prodotto più affidabile e sicuro.
I materiali
Abbiamo già notato come in alcuni casi sia importante che il localizzatore GPS offra una buona resistenza a temperature molto basse o molto elevate, così come un certo livello di impermeabilità. Proprio per questo è bene verificare che il prodotto selezionato sia realizzato con materiali adeguatamente robusti, una proprietà in genere verificabile controllando le specifiche tecniche e l’eventuale presenza di una certificazione IP. Questa indica il livello di protezione dall’accesso di parti pericolose (dalla polvere, alla sabbia, ai corpi di piccole dimensioni) e la resistenza all’accesso di liquidi (da piccole gocce d’acqua a una completa immersione per un tempo prolungato).
Funzioni aggiuntive
I localizzatori GPS moderni offrono spesso diverse funzioni aggiuntive che li rendono più sicuri ed efficienti, oltre che più convenienti, considerando che possono essere utilizzati per più scopi diversi. Vediamo quali sono le funzioni più comuni e ricercate dagli utenti.
- Applicazione dedicata: per poter comunicare con il proprio localizzatore GPS è ormai prassi comune installare un’applicazione apposita sul proprio smartphone. La maggior parte dei marchi ha sviluppato software proprietari, che possono essere utilizzati facilmente dopo l’installazione e la configurazione del dispositivo;
- Sensore di movimento: questo componente permette al localizzatore GPS di attivarsi non appena viene percepito uno spostamento rispetto alla posizione in cui si trovava originariamente. In questo caso viene inviata immediatamente una notifica all’utente, una funzione molto utile, per esempio, quando la propria auto è stata parcheggiata e non dovrebbe assolutamente essere in movimento;
- Sensibilità alle vibrazioni: simile alla precedente, questa funzione fa sì che il tracker si attivi e invii un messaggio all’utente nel caso in cui percepisca delle vibrazioni. Anche in questo caso si tratta di un’aggiunta pensata soprattutto per le automobili, dove la vibrazione del motore è immediata, non appena questo viene attivato;
- Sensibilità alla velocità: sfruttando la localizzazione in tempo reale è possibile anche impostare un limite di velocità, superato il quale l’utente viene avvertito. È una funzione ideale se si presta la propria auto e ci si vuole accertare non solo dell’incolumità della macchina, ma anche della sicurezza di chi è alla guida;
- Geofencing: è una sorta di recinto virtuale, oltrepassato il quale il localizzatore invia un avvertimento all’utente. È molto pratico per chi cerca un tracker per persone o animali domestici, che possono avere un margine di movimento più o meno ampio prima che scatti un allarme;
- Pulsante SOS: pensato soprattutto per i localizzatori per anziani o per persone malate, integra anche un pulsante d’emergenza, che invia immediatamente una notifica all’utente permettendogli di intervenire con tempestività.
Autonomia
Trattandosi di un dispositivo elettronico, anche il localizzatore GPS necessita di una batteria per poter funzionare. Molti modelli dispongono di una batteria ricaricabile, mentre i più piccoli e compatti utilizzano pile a bottone, che in media garantiscono qualche mese di autonomia, anche se molto dipende dall’intensità con cui si utilizza il dispositivo. I modelli pensati per le automobili possono spesso essere collegati alla macchina stessa e venire alimentati dal suo impianto elettrico, anche se questa operazione può richiedere l’intervento di un professionista.
Generalmente è possibile godere di un’autonomia che va da pochi giorni a diversi mesi: più è grande il localizzatore, più a lungo, in genere, durerà la batteria (semplicemente perché nella scocca c’è più spazio per una batteria di grandi dimensioni). Se si sceglie un tracker molto compatto, come per esempio quelli portachiavi, potrebbe essere necessario effettuare una ricarica quasi quotidianamente, soprattutto se si utilizza il tracciamento in tempo reale ogni giorno.
Altri fattori da tenere a mente per la scelta di un localizzatore GPS
Il prezzo è importante?
Il mercato oggi offre svariate decine di modelli di localizzatore GPS, con prezzi che spaziano dai 5 ai 120 € circa. Ovviamente esistono grandi differenze tra i prodotti più economici e quelli di fascia alta, sia per quanto riguarda la qualità dei materiali utilizzati, sia per la precisione e l’affidabilità che questi modelli possono garantire. È in genere consigliabile investire una cifra medio-alta se si vuole veramente godere di un livello di sicurezza accettabile, anche se bisogna poi tenere conto che sono possibili spese aggiuntive per poter utilizzare il servizio di geolocalizzazione, come vedremo nei paragrafi successivi.
La marca è importante?
La marca non riveste un ruolo particolarmente importante nella scelta di un localizzatore GPS, nel senso che la grande maggioranza dei produttori che realizzano dispositivi non professionali non può contare su un nome noto al grande pubblico. Difficilmente si troveranno dunque marchi conosciuti, a meno che non ci si orienti verso un prodotto settoriale (per i tracker per animali domestici, per esempio, Tractive è un’azienda molto nota).
Le domande più frequenti sui localizzatori GPS
Ci sono costi aggiuntivi per utilizzare un localizzatore GPS?
Per poter utilizzare un localizzatore GPS non è sufficiente acquistare il dispositivo in sé. È infatti sempre necessario dotarsi di una scheda SIM abilitata a un piano dati, così che l’apparecchio possa comunicare correttamente con smartphone o altri dispositivi. Talvolta una scheda SIM viene già inclusa nella confezione, ma va detto che spesso gli utenti riscontrano problemi nell’utilizzo di schede non distribuite dalle maggiori compagnie telefoniche, che possono garantire una copertura e un’assistenza molto migliore. Inoltre, alcune case produttrici di localizzatori GPS richiedono la sottoscrizione di un abbonamento per poter utilizzare le applicazioni proprietarie necessarie al corretto funzionamento del dispositivo. In genere è possibile scegliere piani mensili o annuali, e talvolta sono anche disponibili piani distinti per chi ha esigenze di base e chi, invece, necessita di funzioni avanzate.
Come funziona il GPS?
GPS è una sigla che sta per Global Positioning System, o Sistema di Posizionamento Globale, e indica una tecnologia che utilizza un metodo di localizzazione chiamato triangolazione. Per conoscere la posizione esatta di qualunque luogo sull’intero pianeta, infatti, è sufficiente conoscere la distanza esatta da almeno tre diversi punti: il localizzatore GPS, dunque, può comunicare costantemente con tre satelliti diversi, grazie ai quali è possibile stabilire con precisione la sua posizione.
Dato che il sistema GPS può contare su un numero piuttosto ampio di satelliti, il localizzatore potrà appoggiarsi a nodi diversi della rete, a seconda della sua posizione attuale.Se scegliete un localizzatore GPS con SIM, nei luoghi in cui non dovesse arrivare il segnale satellitare (ad esempio, nei parcheggi sotto-terra) può subentrare la triangolazione delle celle GSM, con una precisione più approssimativa, ma comunque utile.
Che differenze ci sono con i localizzatori Bluetooth?
Anche se il Bluetooth è una tecnologia wireless estremamente utile, non bisogna dimenticare che la portata geografica del suo segnale è limitata. Esistono alcuni localizzatori dotati unicamente di Bluetooth, ad esempio quelli Samsung ed Apple da collegare allo smartphone, in genere commercializzati come aiuti per trovare rapidamente le chiavi di casa o il portafoglio in casa, ma va ricordato che questi funzionano unicamente in spazi di dimensioni ridotte, e preferibilmente privi di grandi ostacoli che potrebbero bloccare la trasmissione del segnale radio. Il GPS invece non ha queste limitazioni e può funzionare praticamente dovunque nel mondo, indipendentemente dalla distanza che ci separa dal localizzatore. Se il dispositivo acquistato è di buona qualità, inoltre, il segnale verrà ricevuto anche se ci si trova in ambienti chiusi.
Cos’è un localizzatore GPS passivo?
Un localizzatore GPS normalmente prevede che si possano seguire gli spostamenti del sensore in tempo reale. Proprio grazie a questa caratteristica è infatti possibile verificare in qualunque momento la posizione del tracker. Tuttavia, esistono anche localizzatori detti passivi, proprio perché non permettono una visualizzazione immediata dei dati, ma al contrario li raccolgono in una memoria integrata, per giorni o settimane, permettendo solo in seguito di scaricarli su un computer e di verificare i percorsi compiuti. In questo caso è necessaria una memoria molto capiente, e va anche considerato che lo scopo di un dispositivo simile è decisamente differente rispetto a quello di un tracker in tempo reale.