Il principio di funzionamento della lavatrice non è tanto diverso oggi da quello che era alle origini di questo elettrodomestico nel XVII secolo: si tratta sostanzialmente di inzuppare, insaponare e movimentare i panni sporchi fino a che non vengono puliti, dopodiché vengono anche strizzati.
Le fasi di un programma di lavaggio sono grossomodo queste:
- Ammollo
- Lavaggio;
- Risciacquo;
- Centrifuga.
Vediamo cosa comporti ognuna di esse.
Ammollo
I panni inseriti nel cestello rotante della lavatrice vengono inzuppati con l’iniziale riempimento della vasca nella quale il cestello è contenuto: si tratta di acqua anche molto calda (può arrivare a 90 °C) riscaldata dalla lavatrice stessa.
Una volta caricata l’acqua necessaria, il cestello compie alcune rotazioni in modo da inzuppare tutti i capi al suo interno.
A questo punto un getto d’acqua discioglie il detersivo caricato nell’apposito cassetto e lo riversa nel cestello: inizia così la fase di lavaggio vera e propria.
Lavaggio
Il cestello comincia a compiere movimenti alternati prima per mescolare bene acqua e detersivo, poi per far penetrare a fondo la soluzione nelle fibre tessili.
I movimenti successivi, dalla durata variabile a seconda del programma scelto, servono a movimentare i capi e a facilitare l’azione del detergente. Una curiosità: il grosso dell’azione pulente è esercitata dalla semplice acqua e dalla movimentazione dei panni. Il detersivo serve a dare un piccolo “di più” igienizzante ed è imprescindibile contro le macchie più difficili.Alcuni capi, a causa dell’attrito quando li si indossa e durante il lavaggio, possono formare antiestetici pelucchi: aggiungete al carico della lavatrice delle palline catturapelucchi per rimuovere non solo queste formazioni, ma anche eventuali capelli e peli lasciati dai vostri animali domestici. Raccogliere i peli in questo modo evita anche che si accumulino nel filtro, così non c’è bisogno di pulirlo molto spesso.
Risciacquo
Terminate le fasi di lavaggio la macchina passa al risciacquo, caricando nuovamente acqua nella vasca (questa volta fredda) e azionando di nuovo il cestello con movimenti alternati fino alla completa rimozione del sapone. Nelle moderne lavatrici questa fase è coadiuvata dai sensori di torbidità dell’acqua, che aiutano a determinare quando lo sporco e le tracce di detersivo siano stati effettivamente eliminati.
Terminato anche il risciacquo, l’acqua viene infine scaricata.
Centrifuga
Tutti i programmi di lavaggio, esclusi solamente quelli per capi estremamente delicati, prevedono una fase finale di centrifuga. In questa fase il cestello ruota per circa un minuto o poco più ad alta velocità, normalmente regolabile tra i 300 e gli oltre 1.000 giri/min.
Con la centrifuga l’acqua residua viene “strizzata” fuori dalle fibre tessili, così che i panni restituiti al termine del lavaggio possano asciugare in tempi brevi sia sullo stendibiancheria, sia in asciugatrice.Le migliori asciugatrici
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E il prelavaggio?
Il prelavaggio è una fase accessoria facente parte integrante dei cicli di lavaggio più intensivi, ma che è possibile anche aggiungere all’occorrenza ai cicli “normali”.
Come il nome stesso lascia intuire, si tratta di un breve “pre-ciclo” in cui, alla prima fase di ammollo, fa seguito un breve lavaggio con uso di detersivo caricato in un apposito vano del cassetto dosatore (per capire quale potete leggere la nostra guida su come fare il bucato in lavatrice, dove spieghiamo anche il significato dei simboli che trovate nel cassetto).
Ad esso fa seguito un primo risciacquo, dopodiché le fasi che si susseguono sono quelle che abbiamo già illustrato: di nuovo ammollo, lavaggio, risciacquo e centrifuga.
Il prelavaggio è utile solamente se i panni da lavare sono molto sporchi, soprattutto se le macchie sono quelle risaputamente più difficili da rimuovere: quelle lasciate da erba, caffè, vino, olio motore e sangue. Per trattare queste macchie, soprattutto se ormai secche, può essere necessario anche pre-trattare i capi con un apposito smacchiatore, come quello di Vanish qui sotto:
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