Recensione: Dyson WashG1

Autonomia 35 min, due rulli controrotanti, separazione solidi/liquidi

Alimentazione
7.7
Struttura
8.6
Funzioni
8.5
Accessori
7.3

Offerte nuovo

Scheda tecnica

Alimentazione: Batteria intercambiabile Autonomia: 35 min Capacità acqua pulita: 1 l Capacità acqua sporca: 0,8 l Avvisi serbatoio: Ricaricare acqua pulita, Svuotare acqua sporca, Effettuare pulizia automatica Funzione aspirazione: Tipo rullo: Rullo in microfibra Lavaggio rulli: Automatico App: Detergente incluso: Base di stazionamento: Parcheggio, Ricarica, Pulizia automatica Altri accessori: Nessuno Lunghezza cavo: 0 m Peso: 4,9 kg

Punti forti

Separa solidi e liquidi Due rulli controrotanti Rulli autopulenti Spegnimento automatico

Punti deboli

Senza funzione aspirante
QualeScegliere logo blu

Dyson WashG1 in breve

Dyson WashG1 è il primo lavapavimenti prodotto dal famosissimo brand britannico.
Comodo da manovrare grazie allo snodo agilissimo, pulisce le superfici molto bene anche solo con acqua, anzi l’uso del detersivo non è nemmeno consigliato dal produttore. La testa con due rulli controrotanti separa efficacemente i detriti solidi dall’acqua sporca, che possono così essere smaltiti i primi nell’immondizia e la seconda nel lavandino. Ha tre livelli di intensità del lavaggio e la funzione di pulizia automatica dei rulli, che si può avviare una volta messo in carica il WashG1 sulla sua base. Non ha la funzione di aspirazione dei pavimenti e non c’è un ciclo di asciugatura dei rulli dopo il lavaggio.
Ideale su superfici lisce (come parquet, linoleum, laminato, marmo ecc.) e pavimenti delicati grazie ai due rulli morbidissimi, è meno indicato su pavimenti con fughe molto profonde.

Voto finale: 8

La nostra recensione

Nel mercato dei lavapavimenti è finalmente entrato anche un brand di tutto come rispetto come Dyson, con il WashG1 che qui recensiamo.

Dyson Wash G1 parcheggiato su un pavimento in piastrelle bianche e nere dopo averlo lavato. Il serbatoio di raccolta è pieno di acqua sporca.
Come avremo modo di vedere, Dyson non si smentisce e, anche in questo caso, va per la sua strada proponendo una macchina per molti aspetti diversa rispetto alle tradizionali lavasciuga pavimenti, anche se non così rivoluzionaria come altri strumenti del marchio britannico ci hanno abituati. Vediamo allora punto per punto le caratteristiche del nuovo Dyson WashG1 e come si posizioni rispetto alla concorrenza.

Alimentazione: voto 7,7

Dyson WashG1 non poteva che essere un lavapavimenti a batteria, dato che Dyson punta tantissimo sulle tecnologie senza fili e sulla ricerca costante volta allo sviluppo di batterie sempre più efficienti. Quella del WashG1 è una batteria agli ioni di litio da 14,8 V, facilissima da estrarre e da sostituire una volta giunta al termine del suo ciclo di vita.

La batteria del Wash G1 sfilata dal suo alloggio.
L’autonomia massima è di 35 minuti, un tempo, secondo Dyson, sufficiente a pulire poco meno di 300 m² di pavimento. Ricordiamo che la durata effettiva e la superficie coperta dipendono naturalmente dall’uso che fate della macchina: l’intensità del lavaggio scelta (ci sono tre livelli), la condizione di partenza dei pavimenti e il numero di passaggi che fate sullo stesso punto.
Primo piano del display del Wash G1 con a vista la grafica del terzo livello di intensità del lavaggio.
Se ci sono quindi situazioni in cui l’autonomia limitata può diventare un problema (case molto grandi, pavimenti molto sporchi, abitazioni con animali domestici ecc.), rimane pur vero che la comodità di un lavapavimenti senza fili come il Dyson WashG1 sia impareggiabile.

Struttura: voto 8,6

Passando a esaminare la struttura del WashG1 vediamo già parecchie differenze rispetto a tanti lavapavimenti concorrenti. Partiamo dall’elemento più importante, ovvero la testa: Dyson ha optato per un sistema con due rulli controrotanti in morbida microfibra estremamente assorbente.

Il Wash G1 sdraiato sul pavimento a mostrare i due rulli presenti nella testa.
Già questo aspetto comporta una migliore manovrabilità: parecchie altre macchine, come ad esempio le Dreame H12 e H12 Pro, tendono a “tirare” in avanti a causa della rotazione del rullo, un effetto che nel WashG1 di Dyson non si avverte. Manovrare il lavapavimenti Dyson avanti e indietro è quindi molto meno faticoso rispetto a tante altre macchine, anche se il peso di quasi 5 kg, a lungo, si fa comunque sentire.
Il bastone del Wash G1 reclinato al suo massimo.
All’ottima manovrabilità contribuisce anche lo snodo, fluido e agile negli spostamenti laterali e quasi completamente reclinabile sul piano orizzontale, fermo restando che, per le dimensioni dei serbatoi, non è possibile passare sotto mobili più bassi di circa 20 cm. A proposito di serbatoi, questi hanno una capacità in linea con la concorrenza di fascia alta: 1 litro per l’acqua pulita (quello superiore con linguetta blu) e 800 ml per l’acqua sporca (quello inferiore con linguetta rossa).
Il serbatoio per l'acqua pulita aperto.
Un aspetto molto positivo è che entrambi siano chiusi con sistema a vite, sicuro contro eventuali perdite e fuoriuscite durante il montaggio e smontaggio; particolare invece la scelta di rendere i serbatoi staccabili soltanto in coppia, come fossero un blocco unico, e non individualmente. Al loro interno è possibile utilizzare anche acqua calda (fino a un massimo di 40 °C) e massimo un cucchiaino di detersivo per pavimenti rigorosamente non schiumogeno, anche se Dyson non lo ritiene necessario per ottenere un buon risultato.
Primo piano dell'impugnatura del Wash G1 parcheggiato.
L’impugnatura, infine, ci è parsa piuttosto comoda, anche se manca un rivestimento antiscivolo per rendere più sicura e stabile la presa. La qualità costruttiva, nel complesso, è quella ottima che ha reso Dyson un marchio dominante in tutti i settori in cui si è inserito.

Funzioni: voto 8,5

Se paragonato alle scope elettriche Dyson, il WashG1 può sembrare povero di funzionalità: non ha, ad esempio, il sensore di sporco a cui ci hanno abituati le ultime generazioni dei suoi aspirapolvere cordless e diversi lavapavimenti concorrenti. L’intensità del lavaggio (quantità d’acqua utilizzata e velocità di rotazione dei rulli) va regolata a mano su tre livelli.

Il display mostra il livello di lavaggio minimo, indicato con una goccia piena e due vuote.
C’è invece un piccolo display informativo che indica durante l’uso il livello di intensità utilizzato e altri messaggi di sistema, come l’esaurimento della scorta d’acqua pulita e la necessità di svuotare il serbatoio di raccolta dello sporco. A portata di pollice, sull’impugnatura, ci sono solo il pulsante di accensione e il “Boost“; per la selezione dell’intensità bisogna premere il pulsante sul display. Parcheggiando il WashG1 in verticale (fino a quando non si sente il “clic” dello snodo) questo si spegne automaticamente. L’aspetto più sorprendente del lavapavimenti Dyson è però la mancanza della funzione di aspirazione del pavimento: lo sporco solido viene sì raccolto, ma esclusivamente grazie all’azione meccanica dei due rulli.
Il blocco di rulli e spazzole estratto dalla testa.
Due spazzoline a spirale più piccole all’interno della testa lo staccano poi dai rulli, facendolo depositare in un vassoietto di raccolta, facile da estrarre e svuotabile direttamente nella spazzatura o nel WC. Questo sistema permette di preservare libero da ingorghi il tubo che conduce invece l’acqua sporca nel serbatoio di raccolta, che si può svuotare nel lavandino. Infine, una volta parcheggiato il Dyson WashG1 sulla sua base di ricarica, è possibile far partire dal display il ciclo di pulizia automatica (previo riempimento del serbatoio con acqua pulita e lo svuotamento del vassoietto raccoglisporco): dura un paio di minuti ed è effettivamente molto efficace nel risciacquare a fondo i rulli, ma non c’è una funzione di asciugatura, per cui, terminato il ciclo, raccomandiamo di estrarre tutto il blocco dei rulli e lasciarlo asciugare all’aria.

Accessori: voto 7,3

Oltre al lavapavimenti e alla base di ricarica e pulizia, la confezione del WashG1 di Dyson non include altri accessori: manca anche il libretto di istruzioni.

La schermata di apertura dell'app MyDyson.
Si può però scaricare l’app MyDyson e registrare attraverso di essa il prodotto: questo non solo attiverà in automatico la garanzia, ma vi darà accesso ai video di istruzioni per l’uso e la manutenzione del lavapavimenti. Un collegamento diretto tra l’applicazione e la macchina non c’è, per cui WashG1 si può usare tranquillamente anche senza l’app.


La nostra prova

Abbiamo potuto provare il Dyson WashG1 nei nostri studi: ecco il resoconto della nostra esperienza.

Assemblaggio e carica

Il lavapavimenti Dyson viene consegnato smontato in due pezzi. Per assemblarlo dovrete solo agganciare il manico al resto della macchina, ovvero bastone, serbatoi e testa già montati. Il tutto avviene con un semplice “clic”, non è necessario avvitare niente. La base di ricarica e pulizia va anch’essa assemblata infilando il supporto per il lavapavimenti sul piatto; resta poi soltanto da inserire lo spinotto del caricabatterie sul retro.

Vista frontale della base del WashG1
Una volta parcheggiato il WashG1 sulla base, il display vi guiderà nella scelta della lingua: con pressioni brevi successive del pulsante potrete scorrere tra quelle disponibili e tenendo premuto per tre secondi potrete selezionare quella desiderata. Il WashG1 arriva già parzialmente carico, ma è consigliato attendere la ricarica completa prima di iniziare a usarlo.

Utilizzo

Di per sé, usare il WashG1 di Dyson è molto semplice e intuitivo. L’unica cosa che avremmo gradito fosse stata meglio indicata già sulla confezione è quale dei due serbatoi sia destinato all’acqua pulita e quale a quella sporca: sono rispettivamente quello superiore e quello inferiore, ma a chi avesse dubbi consigliamo di guardare il video di istruzioni per l’uso sull’app MyDyson.

L'unità dei serbatoi staccata dal Dyson WashG1.
Una volta caricata l’acqua, dovrete inclinare il bastone (può essere necessario tenere ferma la testa con un piede a tale scopo) e premere il pulsante rosso di accensione. Con pressioni successive del selettore di intensità del lavaggio sul display scorrerete attraverso i tre livelli disponibili; con il tasto “Boost”, invece, passerete subito al livello massimo e lo manterrete finché terrete schiacciato il pulsante.

Risultati

Abbiamo passato il WashG1 sia sul nostro laminato, con sporco ordinario, sia sulle piastrelle del nostro ingresso a livello strada, appositamente lasciato molto sporco di terra, sassolini e altri detriti per l’occasione. In tutti i casi abbiamo inserito nel serbatoio solo acqua, come consigliato da Dyson.
Sul laminato la resa è stata ottima: dell’abbondante farina che abbiamo versato non è rimasta alcuna traccia sul pavimento fin dal primo passaggio (alla potenza minima) e il serbatoio di raccolta trasparente rende immediatamente visibile la quantità di sporco eliminata dalle superfici. Anche i cereali per colazione che abbiamo sparso lungo il battiscopa sono stati tirati su senza troppi problemi, ma qualche fiocco d’avena è rimasto a terra, dove i rulli fanno più fatica ad arrivare e si sente di più la mancanza della funzione di aspirazione.

Il WashG1 parcheggiato sul pavimento appena lavato.
Sulle piastrelle, invece, WashG1 è stato più efficace di quanto ci aspettassimo, viste le condizioni pessime del pavimento. Con tre passaggi alla massima potenza la superficie è venuta ben pulita, con qualche traccia residua solo delle incrostazioni più vecchie. Qualche granellino di sporco è però rimasto nelle fughe, nonostante queste non siano particolarmente profonde: si fa notare anche qui l’assenza dell’aspirazione.
Il vassoio raccoglisporco estratto dalla base, pieno di terra e detriti raccolti dal pavimento.
In tutti i casi, il WashG1 si lascia dietro un velo d’umidità. Questo accade anche con modelli dotati di funzione aspirante, sebbene in misura a nostro avviso inferiore. Guardate la nostra videorecensione in cima a questa pagina per vedere bene la macchina in azione e i risultati ottenuti.

Voto finale: 8

Alimentazione
7.7
Struttura
8.6
Funzioni
8.5
Accessori
7.3

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