Le migliori lampadine smart del 2024

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Dati tecnici

Attacco

E27

E27

E27

E27

E27

Wattaggio

8,5 W

8,7 W

9 W

7 W

9,4 W

Illuminazione

806 lm

806 lm

800 lm

806 lm

806 lm a 360°

Temperatura

2700 - 6500 K

2500 - 6500 K

2700 K

2700 - 6500 K

Connettività

Bluetooth, Thread

Wi-Fi 4

Bluetooth, Zigbee

Wi-Fi

DECT ULE

Durata

25.000 h

15.000 h

25.000 h

15.000 h

15.000 h

Classe energetica

A+

A+

F

E

F

Funzioni avanzate

n.d.

Modalità simula-presenza (antiladro)

Trigger

Trigger, Modalità preimpostate Focus e Relax

varialuce 1-100% e 16mln colori, 2700-6500K, accensione/spegnimento programmabili, sveglia tramonto/alba

Controllo

PC, Mac, App, Alexa, Google Assistant, Siri

App, Alexa, Google Assistant

App, Alexa, Google Assistant, Apple HomeKit

App, Google, Alexa, Siri, controller fisico

software PC/Mac, App smartphone/tablet

Punti forti

Varialuce 1-100% e 16mln di colori

Varialuce 1-100% e 16 mln di colori

Varialuce 1-100%

Design interessante

Installazione semplice

Accensione e spegnimento programmabili

Accensione e spegnimento programmabili

Accensione e spegnimento programmabili

Controller fisico

Contiene 3 lampadine

Sveglia al tramonto/all'alba

Sveglia tramonto/alba

Non serve hub

Altre impostazioni pre-configurate

Contiene 2 lampadine

CRI >90

Solo 70 grammi

Leggera (67g)

Senza hub

Punti deboli

Limitata senza l'acquisto di un Philips Hue Bridge

Solo bianca

Vincolata al possesso di un FRITZ!Box con DECT

Mancano assistenti vocali

Recensione completa
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Come scegliere una lampadina smart

Cosa sono le lampadine smart?

Le lampadine smart, o intelligenti, sono lampadine che hanno determinate funzioni extra rispetto a quella dell’illuminazione, le quali possono essere attivate, personalizzate e controllate dall’utente grazie a una connessione wireless. Lampadina smartSi tratta di lampadine a LED, popolari dagli anni 2000 grazie alle caratteristiche positive rispetto alle tecnologie più datate, e cioè vita più lunga, consumi più contenuti, stessa luminosità. Anche le lampadine smart possono essere applicate su portalampada alimentati a corrente oppure a batteria, ma la tecnologia integrata le rende più pesanti, mediamente tra i 50 e i 300 g. Quelle dal voltaggio tra i 100 e i 240 V sono compatibili con l’impianto elettrico casalingo e costituiscono uno degli oggetti tipici della smart home nell’era dell’Internet Of Things (IoT).

Tipologia

Prima di acquistare una qualsiasi lampadina smart è importante capire se sia compatibile con il portalampada, per cui dovremo verificare i parametri che seguono.

Attacco

Con il termine attacco di una lampadina si intende la parte che viene installata sul portalampada, perché venga ad essa trasmessa l’elettricità indispensabile ad attivarla. Esisterebbero 20 standard, ma i più diffusi in ambito smart sono:

  • E27, o “Edison” (dal suo brevettatore), è l’attacco a vite tipico delle lampadine a bulbo per lampade da scrivania;
  • E14, dalla stessa forma dell’Edison, ma mignon, tipico per le abat-jour;
  • GU10, l’attacco con due pin della lampadina-faretto dalla forma “a campana”;

Nei libretti delle istruzioni o sull’oggetto stesso troverete l’indicazione del tipo di attacco.

Wattaggio

Il wattaggio è l’energia elettrica assorbita, che non va confusa con l’intensità della luce sprigionata, o luminosità. Il wattaggio è strettamente collegato, invece, sia ai consumi, per cui rimandiamo al relativo paragrafo legato all’efficienza, sia al calore prodotto. Come per le lampadine normali, non bisogna installare una lampadina che abbia un wattaggio maggiore rispetto a quello indicato dalle istruzioni del portalampada: il rischio è di surriscaldare il supporto, che potrebbe, ad esempio, squagliarsi. Invece, non ci sono problemi in caso di uso di una lampadina con wattaggio inferiore.

Luminosità e apertura del fascio luminoso

La luminosità è indicata in lumen (lm) e rappresenta la luce totale che la lampadina smart produce in tutte le direzioni in 1 secondo. La scelta della lampadina più adatta dipenderà dalla funzione svolta nell’illuminazione.
Se si parla di una stanza, ad esempio, la si può illuminare con una luce principale proveniente direttamente dal lampadario o dalla plafoniera. Una luce meno potente può essere usata per illuminare maggiormente, ad esempio, una zona, come la scrivania o i fornelli, o un angolo in ombra, ad esempio quando una libreria si frappone tra la poltrona e il lampadario principale.Luci principali e luci secondarie possono anche coesistere, per cui le seconde possono creare una particolare atmosfera.
Per le luci bianche possiamo orientativamente dire che:

  • 1.000 lm sono idonei per l’illuminazione principale di una stanza molto ampia;
  • 800 lm per l’ottima illuminazione di una stanza da 20-30 m²;
  • 500 lm e inferiori vanno bene per l’illuminazione secondaria, come anche delle scrivanie.

In tutto ciò, tenete conto che le luci colorate sono meno luminose e hanno bisogno di una spinta più forte.
Oltre a questo, è bene verificare l’area di distribuzione della luce generata per non sbagliare acquisto. Una lampadina che proietta una luce a 160/360° è la scelta migliore per un’illuminazione diffusa; angoli minori vanno bene per creare degli effetti luminosi o per illuminare specificamente a zona. Infatti, se l’angolo è di 360° significa che la luce si diffonde verso tutte le angolazioni in modo meno intenso.

Connessione Internet

Senza una connessione avremo una lampadina “normale” controllabile solo meccanicamente. Le lampadine smart possono essere connesse tramite i più comuni protocolli di comunicazione radio. Alcuni necessitano di un hub, altri no. Sarebbe meglio avere una lampadina che supporti entrambe le tipologie. Vediamo quali sono:

  • Wi-Fi, che ormai tutti conosciamo, è il più diffuso e lavora su diverse bande di frequenza;
  • Bluetooth, standard anch’esso molto diffuso, ma il raggio d’azione è limitato, solitamente a 10 m. A basso consumo energetico, è usato, ad esempio, per collegare le lampadine senza il bisogno di un hub. Quelle che usano solo questo protocollo possono dare, però, problemi di connettività;
  • DECT ULE, noto ai possessori di cordless, in quanto usato da questi come standard per la comunicazione senza fili. Ha maggiore stabilità e sicurezza del Bluetooth ed estensione fino a 70 m;
  • Zigbee, standard wireless sulla frequenza a 2,4 GHz. Anch’esso a basso consumo energetico, richiede un hub per il controllo, che può essere un semplice smartphone o un home assistant. Supportato, tra gli altri, da Amazon;
  • Z-Wave, pensato per le reti mesh in ambito domotico, sulla frequenza degli 868,4 MHz, richiede anch’esso un hub;
  • Thread, protocollo pensato per la domotica a bassa potenza, concorrente di Zigbee e Z-Wave (richiede hub), ma meno diffuso perché più recente. Test comparativi con i suoi concorrenti hanno mostrato ottimi risultati, come una maggiore stabilità nella connessione e più veloce reattività (meno lag). Supportato, tra gli altri, da Apple HomePod mini.

Efficienza

Come le lampadine normali, anche quelle smart possono svolgere la loro funzione principale in maniera più o meno efficiente. Vediamo i parametri classici da lampadina a LED.La durata di vita della lampadina è indicata con un monte ore in cui essa può erogare stabilmente la sua intensità di luce prima di affievolirsi, insieme al numero di accensioni. Infatti, quando la lampadina smart sta morendo la sua luce inizia ad essere meno intensa, proprio come le altre lampadine a LED. In media, la vita di una lampadina è di 15 anni, corrispondenti a 15.000 ore, mentre le accensioni sono circa 100.000.

Indice di resa cromatica

L’indice di resa cromatica, Cromatic Range Index in inglese, è un valore che viene indicato con la sigla CRI. Quanto più è vicino al 100 tanto più gli oggetti illuminati dalla lampadina avranno un colore simile a quello visto alla luce del sole. Tipicamente le lampadine LED hanno un CRI di 80.

Consumi e sostenibilità

Rispetto alle semplici lampadine a LED, quelle smart consumano più energia elettrica, meno per l’uso in standby e di più quando in funzione. Ad esempio, quelle con attacco E27 vanno dai 7 ai 9 W per generare tra i 500 e gli 800 lm. In fase d’acquisto è possibile verificare l’Etichetta di Efficienza Energetica (EEL), che va da G ad A.
In ogni caso, le lampadine smart restano più ecologiche delle lampadine non a LED.

Funzioni extra

Che cosa può fare una lampadina smart? Ecco le funzioni disponibili e controllabili dall’utente, dalle più comuni alle più particolari.

Dimmerabilità

Una lampadina dimmerabile consente all’utente di variare l’intensità della luce che produce. Il consumo di energia elettrica varierà di conseguenza, in maniera proporzionale: impostando la massima luminosità si avrà il massimo consumo. Il verbo dimmerare è un adattamento nella nostra lingua dal nome comune in lingua inglese “dimmer” indicante l’interruttore regolatore di luce con cui si decide l’intensità delle lampadine regolabili. In italiano il termine corretto, meno comune, sarebbe lampadina varialuce. Questa funzione è piuttosto di base, come la variazione di colore.

Variazione del colore

I colori possono essere scelti tra tonalità del bianco, dal ghiaccio al giallo, oppure da una tavolozza più o meno limitata di colori.
Bianco (W): temperatura
Se è possibile solo virare la tonalità di bianco si parla di temperatura della luce, di conseguenza il tipo di colore si misurerà in gradi Kelvin.
Avremo:

  • Luci calde, tipiche in salotto o in camera da letto, con una temperatura di poche migliaia di K, tipicamente 2400 K;
  • Luci fredde e intense, idonee per la produttività tipica degli uffici o delle postazioni casalinghe di smart working, avranno temperature oltre i 5500 K;
  • Luci neutre, con una temperatura che si aggira intorno ai 4000-5500 K. Aiutano più delle precedenti a vedere i colori degli oggetti fedeli alla realtà, perciò sono quelle generalmente preferite sul lavoro da architetti e grafici.

In alcuni casi è possibile scegliere quantomeno tra le tre temperature; nei casi più avanzati è possibile selezionare tra tutte le sfumature che intercorrono dal ghiaccio al giallo, in questo caso si parla di lampadina dimmerabile dall’1 al 100%.
RGB, RGBC o milioni di colori
Alcune lampadine consentono di scegliere tra almeno tre colori (rosso, giallo e blu), oppure si aggiungono anche il magenta e il blu ciano. Nel migliore dei casi è possibile selezionare una delle 16 milioni di sfumature ottenibili combinandoli. Lampadina smart colori

Accensione e spegnimento programmato

È possibile impostare giorni e orari di accensione e spegnimento della lampadina, dividendo la routine in giorni lavorativi o festivi. Indispensabile avere in questo caso il controllo tramite software.
Nei modelli più avanzati è possibile programmare l’accensione e lo spegnimento in un crescendo o decrescendo di luce, utile ad esempio come sveglia simile al graduale aumento della luce del sole, perciò spesso questa funzione viene indicata come tramonto/alba o illuminazione circadiana, dato che va incontro al nostro bioritmo.

Trigger

Con i trigger è possibile impostare l’accensione e spegnimento conseguente a un determinato evento precedente. Ad esempio è possibile impostare un trigger molto dettagliato come “accendi la luce calda in bagno con intensità 1 ogni volta che entro, dal lunedì al venerdì, in orario tra l’1:00 e le 6:00”. È indispensabile in questo caso avere un software avanzato.

Sincronizzazione audio/video

Una delle funzioni avanzate è la possibilità di collegare la lampadina smart al proprio account Spotify, oppure all’home theatre, o all’impianto audio del PC durante il gaming, tutto per una maggiore immersione sensoriale. Dove è possibile attivare la funzione screen mirror, le lampadine assumeranno invece gli stessi colori dello schermo TV, proiettandoli nella stanza. Certamente è un oggetto che non può mancare nella propria postazione gaming.Lampadina smart ascolto musica

Controllo

Tante funzionalità hanno bisogno di essere gestite e in generale i modelli che lasciano decidere all’utente la forma di controllo preferita tra le molteplici possibili sono i migliori. Il controllo può essere effettuato in casa propria, cioè in locale, oppure mentre si è altrove, cioè da remoto; inoltre si può agire sulla singola lampadina o su un intero gruppo, magari dividendole per stanze o piani della casa.
Vediamo insieme tutti i tipi di controllo.

Manuale

Questa forma è la più tradizionale, meccanica, che avviene esclusivamente in locale con l’interruttore. È importante perché garantisce le funzioni base anche in caso di problemi di connessione, oltre a garantire il controllo anche ai membri “meno hi-tech” della famiglia. In aggiunta alla semplice posizione on/off, alcuni interruttori offriranno il regolatore di luce, o dimmer, che consente di girare una rotella o spostare una manopola per aumentare e diminuire l’intensità della luce sprigionata, e il conseguente consumo elettrico.

Telecomando

A volte incluso nella confezione, oppure acquistandolo a parte previa verifica della compatibilità, si può usare un telecomando, in alcuni casi capace anch’esso di controllare un intero gruppo di lampadine.

Software

Soprattutto nel caso di funzioni sofisticate, è utilissimo il controllo tramite software, in locale e/o da remoto. Il software può essere controllato da PC/Mac e/o da smartphone o tablet, se si tratta di un’App. È importante che il software sia gratuito (o comunque economico) e ben sviluppato, cioè privo di malfunzionamenti, semplice da usare, leggero, veloce e aggiornabile. Solitamente, tutte le lampadine smart avanzate ne sono dotate ed è importante verificare la compatibilità con il proprio sistema operativo.

Assistente vocale

Al giorno d’oggi è comodo entrare in casa e ordinare alle luci di accendersi. Dare istruzioni al proprio assistente sull’intensità di luce preferita, quali stanze illuminare e con che colori è uno sfizio che ci si può togliere se la lampadina è compatibile, appunto, con gli assistenti vocali. Secondo svariati test, i migliori ad oggi sono, nell’ordine, Alexa di Amazon, Google Assistant e Siri di Apple. Oltre ad avere l’assistente pre-integrato nella lampadina, è necessario un device dotato di microfono per poter dare i comandi di input, il che può essere rappresentato da uno smartphone, un tablet, un computer oppure uno o più home assistant disseminati nelle stanze.

Hub smart home

L’hub è un’ottima opzione per integrare i dispositivi di illuminazione nella gestione globale della smart home, ma può essere una scocciatura quando è indispensabile per gestire le funzionalità dell’unica lampadina che abbiamo comprato, o se non siamo interessati a integrarla ad altri dispositivi domotici. Perciò, quando indispensabile, è bene controllare che sia incluso nella confezione con la lampadina. I modem-router e alcuni home assistant possono fungere da hub, ma bisogna controllare che abbiano lo stesso standard di connessione della lampadina già integrato (ad esempio, gli speaker Amazon di fascia media supportano Zigbee).

Le domande più frequenti sulle lampadine smart

Quali sono le principali marche di lampadine smart?

Philips e Ledvance, a lungo tra i produttori leader di illuminazione a LED, hanno lanciato rispettivamente il catalogo Philips Hue e quello Lampadine SMART+. Non mancano brand cinesi, quali Xiaomi e Tronsmart. Alcune aziende sono concentrate solo sull’Internet of Things, come Nanoleaf. Anche i produttori di modem router come AVM e TP-Link offrono dei prodotti interessanti. Ci sono altri produttori minori i cui prezzi possono essere più convenienti, ma non è detto che il servizio clienti e la longevità del prodotto saranno all’altezza delle marche citate. Rimandiamo i lettori alle nostre recensioni per una panoramica più accurata sui singoli prodotti.

Quanto costa una lampadina smart?

I prezzi variano dai 5 ai 50 € a lampadina, a seconda del brand e della sofisticatezza delle funzioni. Per chi volesse illuminare in maniera intelligente più stanze è possibile acquistare anche dei pacchetti con più lampadine a un prezzo che riduce il costo per unità, più conveniente rispetto all’acquisto dei pezzi singoli.

Dove butto la lampadina smart?

Una volta esaurita la durata, la lampadina andrà smaltita in isola ecologica secondo le norme cittadine riguardanti i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), esattamente come accade per tutte le lampadine a LED. In alternativa, i negozianti e anche gli e-commerce sono obbligati a ritirarle e a smaltirle per il cliente in seguito all’acquisto di una nuova lampadina. Questo perché contengono metalli che rilasciati nell’ambiente sarebbero tossici per gli animali e per l’uomo.


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