I fattori decisivi per la scelta dell’illuminante viso
Un viso dall’aria naturalmente fresca e riposata è senza dubbio l’aspetto che tutti vorremmo poter sfoggiare in ogni occasione, che si tratti della vita di tutti i giorni o di un evento speciale. Molto spesso, però, la routine, lo stress, gli impegni e la carenza di sonno giocano a nostro sfavore, quindi finiamo per ritrovarci con occhiaie scure, borse sotto gli occhi e un incarnato grigio e spento. Fortunatamente una soluzione semplice e accessibile esiste: stiamo parlando dell’illuminante per il viso, un prodotto molto amato dai make up artist che, negli ultimi anni, è diventato sempre più conosciuto e popolare anche tra i semplici appassionati di trucchi e cosmetici.
L’illuminante non è altro che un prodotto che contiene, all’interno della sua formula, piccolissime particelle che riflettono la luce: grazie ad esse, se utilizzato su alcuni punti specifici del viso, questo cosmetico “illumina”, ovvero esalta, alcuni tratti, donando alla pelle un aspetto sano e radioso. Questo prodotto, però, può anche trasformarsi in un’arma a doppio taglio: è sufficiente scegliere il colore o la consistenza sbagliata, oppure applicarlo senza attenzione o troppo generosamente, per ottenere l’effetto opposto, evidenziando le piccole imperfezioni del nostro viso e creando uno spiacevole effetto “mascherone”.
Se siete interessati all’acquisto di un illuminante ma non avete ancora le idee molto chiare in proposito, allora questa guida all’acquisto è la lettura che fa al caso vostro: nei prossimi paragrafi troverete qualche informazione su questo prodotto, sul suo utilizzo e sulle varianti che è possibile reperire in commercio; analizzeremo inoltre i principali fattori che vanno tenuti in considerazione prima della scelta, in modo tale che possiate comprendere quale illuminante è più adatto a voi e alle esigenze del vostro viso.
Scegliere il colore
Come la maggior parte dei prodotti di make up da applicare sul viso, anche l’illuminante va scelto in base al colore della propria pelle: questo cosmetico, infatti, è pensato per esaltare l’incarnato, ma il suo effetto deve restare comunque piuttosto naturale. Il primo fattore da valutare quando si sceglie un illuminante, dunque, è senza dubbio la colorazione, che dovrebbe armonizzarsi il più possibile con la naturale tonalità del nostro incarnato.
Basare la scelta esclusivamente sulla propria carnagione, ovvero sul tono della propria pelle (che può essere chiaro, scuro, olivastro eccetera), però, non è sufficiente; per essere sicuri che il prodotto possa essere sfumato alla perfezione sul nostro viso, infatti, dobbiamo considerare anche il nostro sottotono: questa variabile fa riferimento alla sfumatura di fondo della pelle, che può tendere a una tonalità più fredda (parliamo in questo caso di sottotono freddo o rosa), più calda (che corrisponde al sottotono caldo o giallo) oppure neutra (detto semplicemente sottotono neutro).
Chi ha una carnagione chiara e un sottotono rosa, dunque, dovrebbe preferire tonalità fredde, come quelle che vanno dal bianco perlato al rosa chiaro, mentre chi ha un incarnato chiaro ma un sottotono giallo dovrebbe puntare su colorazioni leggermente più calde come il bianco dorato, il beige, l’oro pallido o il color champagne. Le carnagioni più scure, invece, dovrebbero evitare le sfumature argentee, che rischierebbero di conferire un antiestetico colorito grigiastro al viso; al contrario, le pelli olivastre si sposano alla perfezione con illuminanti color pesca, mentre le pelli ambrate o molto scure dovrebbero puntare su illuminanti dalle tonalità calde e colori come l’oro, il color caramello, il nocciola, il bronzo o il rame.
Se ancora non siete riusciti a individuare il vostro sottotono, vi consigliamo di leggere la nostra guida all’acquisto del fondotinta: qui abbiamo elencato i metodi più comuni per comprendere in quale tipologia rientra la vostra pelle e i nostri consigli per scegliere il prodotto che più fa al caso vostro.
Formule e tipo di pelle
Un altro fondamentale elemento da tenere in considerazione prima di acquistare un illuminante per il viso è la formula: si tratta, in altre parole, della consistenza del prodotto, che viene definita in lingua inglese con il termine texture.
In commercio ne esistono, ad oggi, diverse tipologie e ognuna di esse si distingue per determinati vantaggi, svantaggi e metodi di applicazione. Anche in questo caso, la scelta dipenderà soprattutto dalla nostra pelle: a seconda che sia normale, grassa, secca o mista, infatti, potremo individuare formule più appropriate e consistenze meno adatte.
Ma vediamo ora più nel dettaglio quali sono le principali formule attualmente disponibili sul mercato e i tipi di pelle corrispondenti:
- Illuminante in polvere o compatto: sono probabilmente i più conosciuti e diffusi e si distinguono per una consistenza e un aspetto molto simile a quelli della cipria; questa formula ha il vantaggio di avere una buona durata e una lunga tenuta, ma deve essere sfumata alla perfezione con l’aiuto di un pennello, altrimenti si rischia il temuto effetto “mascherone”. La texture polverosa tende ad assorbire il sebo in eccesso e seccare la pelle, motivo per cui gli illuminanti in polvere sono perfetti per pelli miste o grasse, mentre non sono consigliati per pelli secche;
- Illuminante liquido: anche questa tipologia è piuttosto tradizionale e conosciuta. Contrariamente agli illuminanti in polvere, quelli liquidi si sfumano e fondono con la pelle con grande facilità anche usando le dita o una spugnetta e conferiscono al volto una luminosità leggera e molto naturale. D’altra parte, però, questa consistenza ha una tenuta decisamente meno duratura. Questi illuminanti sono idonei a tutti i tipi di pelle;
- Illuminante in crema: si presenta in piccoli barattoli. La sua consistenza cremosa e densa lo rende facile da applicare e sfumare, con le dita o con una spugnetta, e il suo effetto risulta molto più intenso e pigmentato rispetto all’illuminante liquido, con cui però condivide la tenuta più limitata. È particolarmente indicato per pelli normali o secche, mentre su pelli miste e grasse va applicato con molta attenzione, evitando le zone del viso che tendono a ungersi;
- Illuminante in stick: la sua formula, molto cremosa, ricorda molto quella di un rossetto. Questo tipo di illuminante si applica con estrema facilità: basta passare lo stick direttamente sulla pelle per poi sfumarlo con le dita (in alternativa, chi punta alla massima precisione può prelevarlo e applicarlo con un pennellino). Sottolineiamo però che l’illuminante in stick non è pensato per essere steso su tutto il viso, ma soltanto per creare punti luce su zone specifiche del volto. Anche questo prodotto può essere utilizzato su tutti i tipi di pelle; chi ha la pelle grassa, però, dovrebbe evitare di applicarlo su punti problematici come la zona T (in particolare fronte e naso), per non accentuare l’effetto unto;
- Illuminante in gel: la consistenza di questo tipo di illuminante è cremosa ma allo stesso tempo molto leggera, motivo per cui può essere sfumata con facilità su tutto il viso anche utilizzando le dita. Si tratta di un prodotto particolarmente indicato per pelli miste o grasse, dal momento che la sua formula tende a seccare la pelle;
- Siero illuminante: molto simile ad un olio per il corpo, questo tipo di illuminante è perfetto per dare un tocco luminoso alla pelle, rendendola satinata, e può essere utilizzato su tutto il corpo, anche se l’effetto non è molto duraturo. La sua base oleosa lo rende idratante e nutriente, motivo per cui questo prodotto è particolarmente indicato per le pelli secche, ma sconsigliato per pelli miste o grasse;
- Illuminanti con glitter: questi illuminanti presentano texture svariate e si distinguono soprattutto per la presenza di pagliuzze dorate, argentate o di altri colori e di grandezza variabile. L’effetto creato dai glitter è tutt’altro che naturale, motivo per cui questo tipo di illuminante è consigliato soprattutto per chi vuole realizzare un trucco da sera particolarmente appariscente in occasioni speciali. Gli illuminanti con glitter non dovrebbero essere utilizzati su pelli con imperfezioni molto marcate, dal momento che andrebbero ad accentuarle.
Finitura o effetto finale
Con il termine finitura (in inglese finish) si intende l’effetto finale che il prodotto andrà a creare sul nostro viso e in generale, nel caso degli illuminanti, possiamo individuarne due: brillante oppure opaco. Gli illuminanti opachi creano un effetto più leggero, naturale e discreto, per cui sono perfetti per dare un tocco di luce al vostro look da giorno; sono inoltre consigliati a chi non ha ancora molta esperienza con questo tipo di prodotto e desidera sperimentare con le quantità e l’applicazione, dal momento che il rischio di effetto “mascherone” è sicuramente più limitato.
Gli illuminanti brillanti, invece, sono adatti per realizzare un effetto più cinematografico e una luminosità più audace. Per questo sono l’ideale per un make up da sera, ma richiedono in generale una certa manualità ed esperienza: se applicati sui punti sbagliati o in quantità eccessive, infatti, producono un risultato decisamente antiestetico. L’effetto brillante, inoltre, dovrebbe essere evitato su pelli che presentano imperfezioni marcate, cicatrici o pori dilatati e da chi soffre di acne, perché non farebbero altro che evidenziare questi punti problematici.
Come applicare l’illuminante
Come già accennato, la funzione dell’illuminante è quella di far risaltare i punti del viso su cui viene applicato, che sono molto semplicemente quelli su cui naturalmente si posa la luce; per un effetto ottimale, dunque, si può applicare questo prodotto sulla parte alta delle guance, per evidenziare gli zigomi, sotto le sopracciglia e/o sull’angolo interno dell’occhio, per illuminare lo sguardo, lungo il dorso del naso, oppure sull’arco di Cupido (ovvero la parte arcuata del labbro superiore), per fare apparire le labbra più voluminose e turgide. Chi non ha una pelle grassa o mista, infine, può eventualmente utilizzare l’illuminante anche sul mento e sulla fronte.
L’ideale sarebbe, in ogni caso, applicare questo prodotto con moderazione, evitando di creare una brillantezza innaturale: per questo, consigliamo di utilizzare l’illuminante non necessariamente su tutti, ma soltanto su alcuni dei punti precedentemente elencati. Una soluzione semplice e pratica per chi non vuole rischiare di esagerare, poi, sta nel mescolare l’illuminante con la propria crema o siero idratante oppure con il proprio fondotinta, in modo da creare una luminosità diffusa ma leggera e da facilitarne l’applicazione.
Una delle ragioni per cui l’illuminante è diventato così popolare è sicuramente il contouring, una particolare tecnica per il trucco del viso che negli ultimi anni impazza sulle passerelle, sui red carpet e sui social network. Lo scopo principale del contouring è quello di dare tridimensionalità al volto e scolpirlo usando diverse sfumature di colore, esaltando particolari punti, mascherando le piccole imperfezioni e affinando i tratti troppo marcati; in questo caso, dunque, l’illuminante viene utilizzato per ingrandire ed accentuare le zone che devono risultare più chiare e luminose.
Questa tecnica è perfetta per esaltare il volto in foto o sullo schermo, che tende ad appiattirlo; si tratta però di un trucco piuttosto pesante, che difficilmente risulta naturale e perfetto anche ad occhio nudo. Un’alternativa decisamente più leggera al contouring che si sta affermando da un po’ di tempo a questa parte è il cosiddetto strobing: questo make up punta ad esaltare il viso utilizzando esclusivamente l’illuminante, evitando le ombreggiature marcate e il chiaroscuro del contouring. Il risultato? Un viso fresco e radioso, illuminato alla perfezione come dalle luci di un set fotografico.